La Wilier Triestina Urta Max SLR è una delle full da Xc e Marathon più interessanti attualmente sul mercato.
Il progetto Urta Max fa parte dello sviluppo di Wilier Triestina, che sta puntando forte anche sulla Mtb e non vuole restare indietro rispetto alle aziende concorrenti.
Il brand veneto offre due possibilità di scelta, Urta SLR da 100 mm e Urta Max SLR da 120 mm: ma quali sono le reali differenze?
Cosa cambia nella guida?
Perché scegliere uno o l'altro modello?
Iniziamo a parlarne in questo video:
Qui sotto, parliamo dei dettagli tecnici e delle sensazioni in sella alla Wilier Triestina Urta Max...
DETTAGLI TECNICI
- Telaio
Sia il triangolo principale che il carro posteriore della Wilier Triestina Urta Max SLR sono in carbonio ad alto modulo HUS-MOD, lo stesso materiale utilizzato su tutti i telai Wilier di alta gamma.
Soltanto il link che collega ammortizzatore, triangolo e foderi alti è in alluminio ricavato dal pieno.
Il design del telaio Wilier Triestina Urta Max SLR è simile a quello della Urta tradizionale, ma in realtà è stato riprogettato da zero per ottimizzare le prestazioni in funzione del travel maggiore e delle geometrie diverse.
Restano i ponticelli di rinforzo tra i foderi alti e tra piantone e top tube, che servono a rendere la struttura più rigida, solida e precisa.
In questo caso, il passaggio dei cavi è completamente interno, con entrata nella serie sterzo come sulla maggior parte delle Mtb moderne. Ne guadagna il look e l'abbinamento con il cockpit integrato Urta Max Bar, anch'esso di casa Wilier.
Il foro del piantone è più grande e consente l'utilizzo di tubi reggisella da 31.6 mm.
Tanta attenzione alle protezioni, che sono presenti sotto al tubo obliquo, nella zona del batticatena e nello spazio che intercorre tra il triangolo principale e il carro posteriore.
Il telaio della Wilier Triestina Urta Max SLR è compatibile con gomme di sezione fino a 2.4”, con corone anteriori di 38 denti e consente anche l'utilizzo del gruppo Sram Eagle Transmission grazie alla presenza del forcellino UDH.
L'attacco della pinza freno posteriore è di tipo flat mount.
- Geometria
Sono al passo coi tempi, realizzate in funzione del travel di 120 mm e ascoltando i feedback degli atleti, professionisti e non solo.
Lo sterzo ha un angolo di 67,5 gradi e quello del piantone misura 75 gradi.
Il reach in taglia M (quella usata nel test) misura 443 mm, una misura generosa ma non esagerata.
Lo stack è stato abbassato il più possibile, anche grazie ad un tubo di sterzo molto compatto: sulla taglia M misura 598 mm.
Grande attenzione è stata prestata anche alla misura del BB Drop, ovvero della differenza in altezza tra il movimento centrale e la retta che congiunge i perni delle due ruote (ne parliamo qui).
Il BB Drop della Wilier Triestina Urta Max SLR misura 40 mm e punta ad abbassare il più possibile il baricentro della bici per avere più stabilità.
Il carro misura 435 mm in tutte le taglie.
Nel complesso, le geometrie della Wilier Triestina Urta Max SLR sono moderne ma bilanciate.
Qui sotto la tabella di tutte le taglie:
- Sospensioni
Sebbene esteticamente sia simile a quello della Urta, lo schema sospensivo della Urta Max è stato ridisegnato da zero, mantenendo la filosofia di Wilier, che punta sulla massima funzionalità con il minor peso possibile
La sospensione posteriore lavora con uno schema single pivot assistito da una bielletta in alluminio, corta e molto rigida.
Gli ingegneri hanno lavorato molto proprio per mantenere o addirittura migliorare la rigidezza torsionale e quindi la precisione, cosa non scontata quando si va ad aumentare l'escursione delle sospensioni.
Oltre a garantire la giusta precisione, in Wilier sono riusciti ad ottenere una curva di compressione specifica, con prima parte regressiva (ovvero più stabile in pedalata), una parte centrale sostenuta ed una parte finale progressiva.
Sono stati ottimizzati anche anti-rise e anti-squat, per garantire le migliori prestazioni in frenata e in pedalata.
Sia sui montaggi con sospensioni FOX, sia su quelli con sospensioni RockShox è presente un comando remoto a tre posizioni (aperto, chiuso e frenato in compressione).
Nello specifico, le versioni equipaggiate FOX hanno una taratura di serie, mentre quelle equipaggiate RockShox hanno una taratura specifica, realizzata dall'azienda statunitense per Wilier Triestina.
La bici in test era montata FOX, con una 34 Step Cast ed un ammortizzatore Float, entrambi in versione Factory, che sono sempre una garanzia di affidabilità e prestazioni.
L'unica “nota stonata” del reparto sospensioni è il comando remoto push to lock (spingi e blocca), che non è preciso e veloce come il push to unlock (spingi e sblocca).
- Componentistica utilizzata
La bici utilizzata nel test ha un gruppo Shimano XTR completo, con pacco pignoni 10-51, corona anteriore da 34 denti e pedivelle da 170 mm.
Anche i freni sono XTR, con dischi da 160 mm (posteriore) e 180 mm (anteriore).
Le ruote Miche K1 Evo e le gomme Pirelli XC RC 2.4” in versione Lite confermano l'identità racing della bici in questione.
Il cockpit integrato Urta Max Bar ed è stato realizzato per ottimizzare la posizione sulla full di casa Wilier: lo stem ha un'inclinazione di -27 gradi e in questo caso è lungo 75 mm, con una piega larga 74 cm.
Il reggisella è uno Switch con travel di 100 mm, sul quale è montata una sella Prologo Dimension con carrello in carbonio.
Nel complesso, quindi, l'allestimento è di altissimo livello, semplice ma funzionale.
Se dovessi trovare dei “difetti”, parlerei del comando push to lock delle sospensioni, che in fase di ritorno fa qualche capriccio, e delle gomme con carcassa Lite, che sono fin troppo leggere per un allestimento di serie. Tra poco vi spiego perché...
- Peso telaio e/o bici
La bici test in taglia M pesa 10,34 kg senza pedali, un ottimo valore per una full da 120 mm con reggisella telescopico.
Si può limare ancora qualche grammo montando un reggisella FOX Transfer SL, che esteticamente si abbinerebbe alla perfezione.
- Prezzo telaio e/o bici
La Wilier Triestina Urta Max SLR nella versione utilizzata per il test costa 9800€.
Il prezzo è alto, ma in linea (se non inferiore) a quello di alcune full da Xc della concorrenza montate con dei componenti di pari livello.
La Urta Max è proposta in ben 20 allestimenti e in due colorazioni, con prezzi che partono da 6200€ ed arrivano a 11200€.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti...
- Garanzia
Wilier Triestina offre una garanzia legale di 2 anni, con possibilità di estenderla fino a 5 anni registrandosi sul sito ufficiale.
Per leggere le condizioni generali di garanzia QUI oppure QUI.
ASSETTO IN SELLA
Sono alto 172 cm, pedalo a 72,5 cm di altezza sella ed ho utilizzato una taglia M, che si adatta alla perfezione alle mie esigenze.
Reduce dall'esperienza con la Urta tradizionale, inizialmente ho avanzato molto la sella, ma dopo le prime pedalate ho dovuto arretrarla leggermente per trovare un assetto consono.
Questo è dovuto al tubo piantone più verticale, che oltre ad offrire una spinta più diretta e redditizia sul pedale, avanza anche la posizione del busto.
Dalle prime sensazioni, quindi, i miglioramenti sul fronte dell'assetto sono tangibili.
Mi è piaciuto anche il fatto che l'anteriore sia piuttosto basso, grazie allo stem da -27 gradi, ma anche al tubo di sterzo super compatto (88 mm in taglia M).
Nel complesso, l'assetto in sella alla Wilier Triestina Urta Max SLR è molto racing, ma allo stesso tempo è capace di metterti a tuo agio sin da subito.
COMPORTAMENTO IN PEDALATA
Si intuisce già dall'assetto che parliamo di un mezzo molto veloce e reattivo in pedalata, si ha la conferma quando si imboccano le prime salite.
Con sospensioni tutte chiuse è veramente rigida e la possibilità di abbassarsi molto sulla zona del manubrio amplifica la piacevole sensazione che si ha quando la strada sale.
La posizione intermedia si avverte sull'ammortizzatore FOX, mentre sulla forcella tra Open e Traction cambia poco. Ma pensandoci bene, sulle salite che richiedono il lavoro della sospensione si pedala quasi sempre da seduto e in questi casi il ruolo dell'ammortizzatore è più importante.
Tuttavia, anche con sospensioni tutte aperte la bici si pedala bene e l'ammortizzatore non si siede molto: qui il tuning c'entra poco, il merito principale è dello schema sospensivo realizzato con criterio.
COMPORTAMENTO NEL GUIDATO
Come era già successo con la Urta da 100 mm, sono rimasto piacevolmente stupito da quanto le Mtb Wilier siano “complete”.
La Urta Max in salita è una scheggia, ma in discesa e nel guidato non è da meno.
Ne è la prova il fatto che alla seconda uscita l'ho portata sui sentieri più tosti della zona, frequentati principalmente dagli enduristi, ma lei non ha battuto ciglio, trasmettendomi subito sicurezza e permettendomi di fare anche degli ottimi tempi, calcolando anche il fondo viscido, le gomme da asciutto e le sospensioni regolate “al volo”.
Guardate l'attività Strava qui sotto:
Quando anche senza troppe regolazioni la bici si comporta bene è segno che il progetto di base funziona.
Devo essere sincero, non è la prima volta che ho queste sensazioni alla prima uscita su una bici nuova, anzi, con le full di ultima concezione capita spesso. Ma proprio questo testimonia che Wilier ha raggiunto il livello dei marchi top anche nel fuoristrada.
In alcune situazioni, a mostrare i limiti sono state le gomme Pirelli con carcassa Lite, che ho forato sul fianco con una spina (mai successo con le ProWall) e che in generale non offrono lo stesso sostegno il curva di quelle rinforzate. Vanno gonfiate di più, ma così facendo il feeling cambia nettamente.
IN CONCLUSIONE...
Con la Wilier Triestina Urta Max SLR, l'azienda veneta ha fatto un ulteriore passo avanti in termini di prestazioni e polivalenza.
Il peso è un riferimento per il segmento, le prestazioni sono di alto livello in tutte le situazioni, ma soprattutto è una bici facile da guidare, che non richiede una regolazione troppo accurata per farti divertire.
Qui sotto, il test della Urta SLR da 100 mm (che resterà ancora in gamma):
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.