Canyon Italia ci ha invitato a Terlago (TN) per provare la nuova Strive 2019.
Ruote da 29 pollici, 150 millimetri di escursione posteriore e il sistema di modifica sospensione attivo Shapeshifter rinnovato.
Scopriamo insieme come va questa full suspension tedesca...
Vi avevamo già presentato la nuova Canyon Strive qui, nell'articolo di lancio, dove vi avevamo spiegato tutte le principali caratteristiche di questo modello aggiornato e rinnovato.
I ragazzi di Canyon Italia hanno pensato bene di organizzare un evento specifico per la stampa italiana, così da poter toccare con mano questa nuova Mtb da enduro e capirne un po' di più il potenziale. Siamo quindi andati a Terlago, in provincia di Trento, per un'intera giornata sui trail.
Scopriamo com'è andata in questo vlog...
La Canyon Strive CFR 9.0 Team da noi testata...
La Canyon Strive 2019 da noi provata è la versione CFR 9.0 Team, cioè la replica quasi perfetta della Mtb che utilizza il team Canyon Factory Racing Enduro.
Come detto nell'articolo di presentazione, la nuova Strive è presente nella sola versione con telaio in carbonio e varia in base al tipo di fibra utilizzata.
La versione CF è meno pregiata e più pesante, mentre la CFR utilizza una fibra di carbonio più performante che le permette di mantenere le stesse proprietà meccaniche e dinamiche risparmiando però 300 grammi sul peso complessivo del telaio.
La famiglia CFR si differenzia anche per l'escursione anteriore che è di ben 170 mm, rispetto al 160 mm della CR.
Parlando invece di componenti, la Strive CFR 9.0 che abbiamo utilizzato è caratterizzata dal reparto sospensioni RockShox con una Lyrik RC2 170 mm e ammortizzatore Super Deluxe RCT.
Anche il reggisella è del marchio americano con un Reverb Stealth, la trasmissione è una Sram X01 Eagle 12V mentre i freni di serie sono i Code RSC, modello di punta per l'enduro. A chiudere questo allestimento ci sono le ruote Mavic Deemax Pro abbinate alle gomme Maxxis DHR II con sezione da 2,4" e mescole differenziate: all'anteriore un 3C MaxxGrip, al posteriore un 3C Maxxterra.
La sella è la SMD20 mentre le manopole sono le GD1 di Ergon.
A caratterizzare la Canyon Strive 2019 è ovviamente lo Shapeshifter 2.0, componente studiato insieme a Fox e migliorato molto rispetto alla prima versione, che permette di variare la geometria del telaio in pochi secondi utilizzando l'apposito comando a manubrio. Nello specifico, si passa dai 150 mm di travel della posizione Dh ai 135 mm della posizione Xc, variando anche gli angoli per favorire la discesa o la pedalata.
Comando che è stato profondamente rivisto e semplificato nell'utilizzo.
Basta davvero un tocco per passare dalla modalità Xc a quella Dh in maniera del tutto intuitiva e veloce. Serve solo qualche ora per impratichirsi sul comando, dato che è posto appena sopra a quello del reggisella...
Gli spazi sono abbastanza risicati e all'inizio si tende a premere le leve in moto causale ritrovandosi magari con la sella alzata quando l'intenzione era quella di impostare la Strive in modalità Xc.
Niente paura però, come detto sopra bastano davvero poche ore in sella per affinare la tecnica e il vostro pollice a fine giornata non sbaglierà più un colpo.
Parlando invece di qualità costruttiva, la Canyon Strive 2019 è davvero una Mtb ben fatta.
Il design si è allineato a quelle degli altri modelli in gamma, le linee sono molto filanti e ben dimensionate.
I particolari curati non mancano, come il batticatena integrato sul fodero basso o la protezione per il movimento centrale, ben posizionata e dallo spessore rassicurante.
Il passaggio dei cavi è completamente interno, a tutto vantaggio della pulizia d'insieme, mentre lo Shapeshifter 2.0 è coperto nella parte alta da una cover di protezione contro urti e sporco.
Se pensiamo che questo modello full carbon si trova ad un prezzo base di 2999€ non possiamo che complimentarci con Canyon per il lavoro svolto e per la qualità raggiunta da questa nuova Strive.
E quindi la Canyon Strive 2019 come va?
Dopo un'intera giornata sui divertenti trail di Terlago, non posso che sollevare un enorme pollice in su per la nuova Strive.
Questa Mtb da enduro è incredibilmente polivalente, veloce e facile da guidare.
Rispetto a molti altri mezzi di questa categoria, la Canyon Strive 2019 è ben bilanciata e intuitiva. Il telaio è stato allungato nella parte anteriore ed è stata adottata una forcella con offset ridotto così da aumentare stabilità e precisione senza sacrificare la manovrabilità e la velocità sullo sterzo. Questo però non ha "sporcato" l'animo giocoso della Strive, che sembra più una trail molto capace, piuttosto che una enduro pensata per le competizioni.
L'asso nella manica è senza ombra di dubbio lo Shapeshifter 2.0.
Come accennato sopra, c'è bisogno di qualche ora in sella per affinare il movimento di pollice e non commettere errori in fase di riding, dato che lo spazio tra questo comando e quello del reggisella è molto ridotto.
Una volta calibrati questi passaggi possiamo sfruttare la Canyon Strive 2019 al 100%, riuscendo a passare dalla modalità Dh a quella Xc in un batter d'occhio.
Questo permette di affrontare percorsi misti in totale scioltezza e alla massima velocità, senza spezzare il ritmo e potendo sempre contare sull'estrema pedalabilità data dai 135 mm di escursione e dalle geometrie più "raccolte" della modalità Xc.
Chi guida solitamente una Mtb da enduro sa bene di cosa parlo. Arrivare su un piccolo strappo e sentire la bici che letteralmente si pianta perdendo tutta la velocità...
Questo con la nuova Strive non succede, basta soltanto fare amicizia con i comandi dello Shapeshifter 2.0.
Un'altra caratteristica che si nota fin dai primi metri è la reattività del telaio, immediata e quasi spiazzante. Il tempo che trascorre tra il nostro impulso e la risposta è quasi zero e la Canyon Strive 2019 fa davvero tutto ciò che vogliamo.
Una sola giornata di test sui trail di Terlago non può darci una chiara visione di tutte le caratteristiche, ma l'impressione che abbiamo avuto fin da subito è quella di un limite prestazionale davvero alto.
In conclusione...
La Canyon Strive ci ha convinto al 100% dopo questo primo test.
Veloce, facile e dal funzionamento molto intuitivo, penso possa essere la compagna di avventure per una folta schiera di rider. Da quelli che cercano una Mtb da enduro "race" agli appassionati di trail riding aggressivo che amano i giri lunghi, anche con tanto dislivello.
Se poi compariamo la qualità costruttiva raggiunta da questo telaio full carbon al prezzo di lancio del modello CF 5.0 che non arriva a 3000€ (e il montaggio base non è affatto male) è difficile resistere alla proposta dell'azienda tedesca.
Non ho menzionato le ruote da 29 pollici in questo primo short test, perché ormai penso non ci sia più bisogno di sottolineare quanto questo formato ruota porti solamente dei vantaggi su questo tipo di Mtb. Provare per credere...
Photo Credit @Alex Luise
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