La Yeti SB100, che vi avevamo presentato in questo articolo, è sicuramente una tra le full suspension più interessanti presentate in questi ultimi mesi.
Parliamo di una 29er molto particolare, che secondo la filosofia Yeti sarebbe da Xc, ma che in realtà è qualcosa di più, ovvero un mezzo più versatile e capace di far bene sia nelle gare, sia nelle uscite più rilassate e divertenti. Tutto dipende dall'allestimento.
In che senso? Iniziamo a spiegarvelo con questo video...
1 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Geometria: 10
Yeti si è sempre contraddistinta per realizzare delle geometrie moderne e performanti e la SB100 non è da meno.
Le quote dichiarate dall'azienda si riferiscono al telaio montato con forcella da 120 mm e rake da 44 mm, ma questa Mtb è studiata per essere utilizzata anche con forcella da 100 mm.
Entrando nei dettagli, l'angolo di sterzo misura 67,8 gradi, mentre quello del piantone misura 74,2 gradi: montando una forcella con meno travel, quindi, lo sterzo si chiuderebbe un po' ma il piantone sarebbe ancora più verticale e quindi più performante in salita.
Il top tube (in taglia M) misura 60,5 cm ed è abbinato ad un reach di 43,2 cm.
Il piantone misura 41,9 cm e lo stack è di 61,2 cm: per mantenere un'altezza contenuta di tutta la struttura, è stato realizzato un tubo di sterzo molto compatto (10,7 cm in taglia M).
Il carro misura 43,7 cm e l'interasse in taglia M è di 115,1 cm, quindi tra i più contenuti del settore trail, in linea con molte full da Xc “puro”.
- Assetto in sella: 10
Nonostante non sia abituato ad utilizzare questo genere di bici, la Yeti SB100 mi ha messo subito a mio agio, probabilmente per il fatto che non è una trail bike pura, ma è una Xc con un po' di pepe in più.
E' bastato regolare altezza e arretramento sella per ottenere una distanza sella-manubrio accettabile, utilizzando l'attacco di serie da 50 mm e la piega riser da 76 cm.
Nei tratti pedalati la spinta è efficiente e non si ha mai la necessità di avanzare in punta sella, merito probabilmente dell'inclinazione giusta del piantone.
- Cura costruttiva: 10
Il cuore di questa Mtb è sicuramente il sistema Switch Infinity, ossia un pivot dinamico integrato nel telaio, che collega il triangolo principale al carro (realizzato in un pezzo unico) e permette di ottimizzare il lavoro della sospensione variando la curva di compressione a seconda della situazione in cui ci si trova.
Questo sistema evita anche che il tiro catena condizioni le prestazioni della sospensione e rende tutta la struttura più rigida torsionalmente, quindi più precisa e reattiva.
Lo Switch Infinity, nato sui modelli da enduro e all mountain di Yeti, è stato completamente ridisegnato per un utilizzo Xc, riducendo il peso e modificando appositamente il suo funzionamento.
Questo pivot dinamico, ovviamente fa salire un po' il peso del telaio, ma alza non poco l'asticella delle prestazioni.
Parlando del materiale, la Yeti SB100 è prodotta in due versioni: TURQ (fibra più pregiata e leggera) e Carbon Series (carbonio meno pregiato).
Entrambi sono molto curati nei particolari, ad iniziare dalle grafiche, per passare al cablaggio interno dei cavi (compreso quello del reggisella telescopico) alle protezioni in gomma dura nelle zone più esposte, ossia sul carro e sotto al tubo obliquo.
- Tuning ammortizzatore: 9,5
La Yeti SB100 monta di serie un ammortizzatore Fox Factory DPS a tre posizioni, con trattamento Kashima. Parliamo quindi di un prodotto top di gamma, che infatti si è rivelato efficiente senza fare particolari modifiche sul setup.
Ho gonfiato la camera d'aria a circa 170 psi, una pressione che mi ha permesso di ottenere un Sag del 20% circa (peso 63 kg). Il registro del ritorno l'ho impostato a metà.
In questo modo ho potuto sfruttare tutta la corsa in discesa, mentre in salita e nei tratti asfaltati ho potuto utilizzare le comode posizioni Trail e Climb che frenano o bloccano del tutto la compressione.
Manca il comando remoto, ma per un utilizzo “fun” non si avverte troppo la sua mancanza.
Nel caso in cui si volesse utilizzare in gara, invece, questo accessorio sarebbe un aiuto in più.
- Posizionamento ammortizzatore: 10
Sulla Yeti SB100, l'ammortizzatore è posizionato in senso orizzontale sotto al top tube.
Questo collocamento permette un facile raggiungimento con le mani per agire sui comando manuali di compressione e ritorno.
Inoltre, in questo modo non è molto esposto a detriti, sassi, rami e così via...
- Peso telaio e/o bici: 8
Il telaio in versione TURQ come quello che abbiamo utilizzato nel test pesa circa 2,5 chili con ammortizzatore, in versione Carbon Series pesa circa 2,7 chili.
La bici completa a nostra disposizione pesava 12,3 chili completa di pedali Shimano XTR, ma parliamo di un allestimento non presente sul catalogo Yeti.
Il distributore italiano DSB ha preso un telaio e lo ha assemblato a suo piacimento, possibilità che esiste e può sfruttare chiunque.
In generale, comunque, parliamo di un peso in linea con molte trail bike di alta gamma, ma trattandosi in realtà di un telaio da Xc “convertito” ci si aspettava qualche grammo di meno.
Montandola più “tirata” per l'Xc, si può arrivare comunque intorno ai 10 chili, anche leggermente sotto.
- Prezzo telaio e/o bici: 7,5
Il kit telaio con ammortizzatore costa 4299€, mentre gli allestimenti partono dai 7999€ della versione X01 Eagle ai 9499€ della versione XX1 Eagle, passando per la versione X01 Race da 8499€.
Cifre non per tutti, quindi, giustificate però dall'altissima qualità, dai particolari super curati e dall'esclusività del prodotto.
- Garanzia sul telaio: 8
Come tutte le Yeti, la SB100 è garantita per 5 anni sul telaio.
La garanzia è valida solo per il primo proprietario e solo se la bici è stata assemblata presso un rivenditore autorizzato.
Per altre informazioni sulla garanzia Yeti, cliccate qui.
Voto finale (da 1 a 10): 9,1
2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Efficienza sospensione posteriore in salita: 10
L'ammortizzatore Fox DPS abbinato al triangolo posteriore in carbonio realizzato in un pezzo unico e al sistema Switch Infinity dona una rigidità torsionale e una stabilità pazzesche.
Con la sospensione tutta chiusa, la Yeti SB100 si trasforma in una rigida e non si disperdono energie, anche rilanciare sui pedali viene facile.
Impostando la compressione a metà si ha più grip sui terreni sconnessi, ma l'azione rimane sempre composta, senza che il lavoro della sospensione influenzi la pedalata.
- Impressioni di guida in salita: 8,5
In configurazione trail, con forcella da 120, ruote pesanti, gomme molto scolpite e manubrio riser, le prestazioni in salita sono un po' “falsate”.
Tuttavia, questa Mtb si è dimostrata superiore a tante altre bici del suo segmento, reattiva e composta in ogni situazione.
Con questi presupposti, a mio avviso la Yeti SB100 in configurazione Xc potrebbe essere davvero una scheggia in salita.
Apprezzabile il lockout completo (anche se manuale) della forcella Fox 34 Step Cast.
Voto finale (da 1 a 10): 9,25
3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Efficienza sospensione posteriore in discesa: 9,5
Sulle piccole asperità, l'ammortizzatore copia molto bene, ma ovviamente, essendo un telaio da Xc non ci si può aspettare di viaggiare su un cuscino d'aria.
Il telaio non è mai troppo “seduto”, ma sempre pronto per rilanciare: è questo dettaglio che rende la Yeti SB100 versatile e facile da guidare.
Quando la velocità sale, la sensazione cambia di netto e sembra di guidare una bici da enduro. Anche se il travel è di soli 100 mm, sembra veramente infinito.
In generale, l'ammortizzatore Fox DPS di serie mi è sembrato piuttosto lineare: i riders più pesanti farebbero bene ad inserire dei token o a lavorare sull'idraulica per renderlo un filo più progressivo. Per quelli più leggeri, il setup di base va già abbastanza bene.
- Efficienza in frenata: 10
Nelle staccate al limite, lo Switch Infinity dà il meglio di sé.
Questo dettaglio mi ha dato sin da subito una grande sicurezza, paragonabile a quella che si ha in sella a Mtb con escursioni maggiori.
Il posteriore resta sempre composto, inoltre i freni Hope Tech3 hanno una potenza mostruosa, unita però ad un tocco morbido e piacevole.
- Impressioni di guida in discesa: 10
Tutte le bici del brand statunitense sono votate prima di tutto alla velocità e la SB100 non è da meno.
L'impostazione è molto bilanciata e l'assetto permette di avere sempre la situazione sotto controllo.
La Yeti SB100 in questo allestimento va guidata in modo diverso rispetto ad una bici da Xc, cioè caricando di più l'anteriore sia in curva, sia sui salti.
Si avvicina molto ad una bici da all mountain, ma in questo caso si ha il vantaggio di un peso inferiore, quindi rilanciare dopo le curve, saltare e cambiare direzione costa meno energie.
Parlando dei componenti, mi è piaciuta molto la forcella Fox 34 Step Cast, scorrevole ma anche progressiva già di serie.
Voto finale (da 1 a 10): 9,8
4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Efficienza sospensione posteriore nel pedalato: 10
In queste situazioni, la sospensione fa semplicemente il suo dovere: copia quando serve, rimane stabile e non bobba sul fondo scorrevole.
Più di una volta mi sono dimenticato di azionare il lockout posteriore (sono abituato al remoto), ma da seduto non ho mai avvertito una necessità impellente di farlo.
Chi rilancia spesso sui pedali dovrà bloccare l'ammortizzatore, ma chi vuole farsi una pedalata tranquilla senza alzare troppo il ritmo, può decidere di viaggiare sempre in modalità Trail, sbloccando solo in discesa.
- Impressioni di guida sul pedalato: 8,5
Il voto alto, ma non eccellente è dato principalmente dall'assemblaggio della bici test.
Nei tratti scorrevoli, il telaio fa il suo lavoro egregiamente, ma il peso della bici, le gomme molto scolpite e la forcella da 120 penalizzano un po'.
Sia chiaro, si va ovunque e senza problemi, ma a mio avviso il potenziale della Yeti Sb100 sul pedalato, in questa configurazione non si può sfruttare del tutto.
Voto finale (da 1 a 10): 9,25
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 9,3
In conclusione…
La Yeti SB100 è molto più di una bici da Xc, ma anche molto più di una trail bike.
E' una tuttofare, con la quale ci si diverte sui sentieri da enduro (ovviamente facendo velocità inferiori), ma anche su quelli da Xc e Granfondo.
Oltre ad essere divertente, è anche esclusiva e “stilosa”, un mezzo che sicuramente non passa inosservato e che emerge dalla massa.
Un vantaggio non da poco è la possibilità di passare da un kit “trail” a un kit “cross country” sostituendo i componenti: ecco, forse questo è uno dei punti di forza più interessanti, che da solo potrebbe già giustificare il prezzo piuttosto elevato del telaio...
Qui tutti gli articoli sulle full da Xc.
Qui, invece, tutti gli articoli sulle trail bikes.
Per informazioni yeticycles.com oppure dbs-bonandrini.com
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.