Con la Santa Cruz Blur, ma anche con la Highball, il marchio californiano ha compiuto un passo molto importante verso il segmento Xc/marathon “puro”, che ha dato una bella scossa al movimento della Mtb mondiale.
Nel catalogo del brand statunitense mancava una full suspension da gara senza troppi compromessi e quello spazio vuoto è stato riempito con la Santa Cruz Blur: travel da 100 mm con schema VPP ridimensionato per l'utilizzo Xc, ruote da 29”, geometrie di ultima concezione e tanti dettagli interessanti.
Dopo un primo assaggio sui trail californiani, l'abbiamo provata meglio su quelli di casa nostra.
Iniziamo a descriverla con un video:
1 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Geometria: 10
Parlando di quote geometriche, la Santa Cruz Blur ha tutto quello che deve avere una full da Xc moderna e capace in tutte le situazioni.
Lo sterzo misura 69 gradi, abbinato ad un rake della forcella di 44 mm, mentre il piantone ha un'inclinazione di 74 gradi.
Il carro è molto corto, trattandosi di una 29”, parliamo di 43,2 cm.
Il reach è abbondante (44 cm in taglia M), il top tube è lungo 59,7 cm nella stessa taglia: queste due misure sono abbinate ad un attacco manubrio di 70 mm.
Lo sterzo è abbastanza compatto (100 mm in taglia M).
- Assetto in sella: 10
Alla presentazione ufficiale, ingannato dal reach molto abbondante, avevo scelto una taglia S, che si era dimostrata troppo piccola per le mie esigenze (sono alto 172 cm con un'altezza sella di circa 72 cm). Stavolta ho provato una M, trovandomi decisamente meglio.
Se siete indecisi sulla taglia, quindi, optate per quella che usate di solito.
Per il resto, è bastato regolare la sella e l'altezza del manubrio (nel mio caso ho tolto tutti gli spessori sotto l'attacco) per partire e trovarmi subito in simbiosi con la Mtb.
Controllando con il filo a piombo, mi sono accorto che, pur non avanzando troppo la sella, il telaio della Blur invita ad avere un arretramento contenuto, proprio per assumere un'impostazione molto racing e spingere in modo diretto sui pedali.
Tuttavia, chi preferisce un arretramento maggiore può sempre montare un reggisella arretrato al posto di quello con zero offset di serie.
Nonostante lo stem corto, invece, ci si deve abituare ad una distanza sella-manubrio maggiore, come accade su quasi tutti i telai di ultima concezione.
- Cura costruttiva: 10
La cura dei dettagli sulla Santa Cruz Blur è eccezionale.
A partire dai dettagli tecnici, fino ad arrivare alle rifiniture, nulla è lasciato al caso.
I due triangoli full carbon del telaio sono collegati da due biellette molto compatte, realizzate in alluminio ricavato dal pieno al Cnc. Quella inferiore, nascosta tra la ruota e il piantone, è preingrassata all'interno in fase di assemblaggio con un prodotto idrofobo e utilizzato anche nel settore navale (per la massima resistenza e durata nel tempo).
Lo spazio della ruota posteriore nella parte bassa non è moltissimo, ma con gomme da 2,25” montate sul cerchio con canale da 25 mm c'è ancora un po' di luce. In ogni caso, sconsiglio di andare oltre questa sezione per non danneggiare il telaio con fango e detriti.
Sui foderi superiori, invece, c'è abbastanza spazio e il telaio è sagomato proprio per migliorare il passaggio ruota.
l movimento centrale DUB filettato e il passaggio esterno del tubo freno posteriore possono far storcere il naso chi è molto attento all'estetica, ma di sicuro rendono più facili le operazioni di manutenzione.
Molto curate anche le protezioni del telaio, in particolare il batticatena in plastica dura removibile con una vite e quella sotto l'obliquo che funziona anche da coperchio per accedere al passaggio cavi.
La Santa Cruz Blur è predisposta anche per il montaggio del reggisella telescopico.
- Tuning ammortizzatore: 8
Ecco uno dei pochi punti deboli della Santa Cruz Blur.
L'ammortizzatore di serie è un Fox DPS Performance Elite a due posizioni (aperto e chiuso), con comando remoto integrato a quello della forcella.
Con lockout attivato il bloccaggio è totale, la bici diventa completamente rigida, da aperto il setup è ideale per la discesa, un po' meno per i tratti pedalati: più avanti vi spiegherò meglio.
Il rebound dell'ammortizzatore è regolabile con il classico pomello rosso.
Per il mio peso (62 chili circa) sono partito da 150 psi, incrementando poi la pressione in base alle sensazioni. In generale, come vedremo più avanti, questo ammortizzatore in versione standard necessità di più aria per ottenere delle buone prestazioni.
- Posizionamento ammortizzatore: 9
L'ammortizzatore è posizionato in modo orizzontale sotto l'obliquo ed ancorato alla biella superiore. Esteticamente questa posizione è gradevole e permette di non raccogliere troppa sporcizia o fango.
Ma il design dello schema VPP, unito alla compattezza del triangolo principale, non permettono di montare un secondo portaborraccia. Anzi, a dire la verità anche per montare il primo c'è da lavorare, almeno sulla taglia M.
In realtà, una seconda borraccia si potrebbe fissare sotto all'obliquo, sfruttando le viti della protezione, ma a mio avviso quella posizione non è l'ideale per un utilizzo fuoristrada intenso e/o agonistico.
- Peso telaio e/o bici: 8
Il telaio pesa 2,06 chili con ammortizzatore Fox incluso.
La bici completa in versione 3 CC X01 Reserve (quella subito sotto al top di gamma) pesa 10,7 chili reali, inclusi pedali e camere d'aria.
La Santa Cruz Blur non è tra le full più leggere sul mercato, ma il brand californiano non ha mai nascosto il fatto di guardare le prestazioni prima della bilancia.
E qui di sostanza ce n'è parecchia...
- Prezzo telaio e/o bici: 8
La Santa Cruz Blur 3 CC X01 Reserve costa 7999€. Per acquistare la versione top di gamma (3 CC XX1 Reserve) servono 9399€.
Tuttavia, i modelli Blur partono dai 4299€ della versione 3 C R.
Al momento in Italia non è prevista l'opzione kit telaio.
- Garanzia sul telaio: 10
Santa Cruz offre una garanzia a vita sul telaio e sulle ruote Reserve, basta registrarle sul sito ufficiale. Il manubrio in carbonio Santa Cruz, invece, è garantito 5 anni.
Inoltre è prevista una formula “No-Fault Replacement” sul telaio, grazie alla quale Santa Cruz Bicycles rende disponibili al proprietario originale parti di ricambio a un costo minimo in caso di incidente o altre situazioni in cui non è valevole la garanzia.
Per altre informazioni sulla garanzia cliccate qui.
Voto finale (da 1 a 10): 9,1
2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Efficienza sospensione posteriore in salita: 7,5
Nel mio caso (peso circa 62 chili) ho iniziato il test gonfiando l'ammortizzatore a 150 psi, con un sag di circa 1 cm e il rebound posizionato a metà. In discesa il feeling era buono, ma sulle salite sconnesse o nei tratti in cui bisognava procedere con sospensione aperta la Mtb perdeva un po' di efficacia, soprattutto alzandosi sui pedali.
Nelle uscite successive ho gonfiato di più l'ammortizzatore, arrivando pian piano a 200 psi, con un sag di circa 5 mm e ho frenato leggermente il ritorno.
In questa configurazione la Santa Cruz Blur ha cambiato comportamento, migliorando molto in salita e sul pedalato.
A mio avviso, l'ammortizzatore della Blur potrebbe migliorare molto con un tuning specifico della parte idraulica, che lo renda più sostenuto nei tratti pedalati senza andare a compromettere le prestazioni in discesa. In questo caso si eviterebbe anche di utilizzare pressioni d'aria eccessive, che non sono mai l'ideale.
- Impressioni di guida in salita: 9
Con le sospensioni bloccate, la Santa Cruz Blur diventa ultra reattiva, il piantone da 74 gradi permette di trovare il giusto feeling sia ai riders di media statura, sia a quelli più alti, perché è verticalizzato ma non troppo.
La geometria giusta e la reattività del telaio riescono in parte a compensare il peso del mezzo che non è tra i più leggeri del segmento Xc/marathon.
La corona da 34 denti è il giusto compromesso per chi è mediamente allenato, chi invece è un po' fuoriforma o punta alle gare lunghe e con tanta salita, allora potrebbe optare per un 32.
Voto finale (da 1 a 10): 8,25
3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Efficienza sospensione posteriore in discesa: 10
Lo schema VPP, anche abbinato ad un'escursione di “soli” 100 mm non perde efficacia.
Questo schema, nato per un utilizzo Gravity, in discesa trova pane per i suoi denti e questo si avverte sin da subito.
Nonostante il travel ridotto, sembra che questo sia infinito: non mi è mai capitato di avvertire il fine corsa, neanche negli atterraggi dai salti più alti.
Anche gonfiando di più l'ammortizzatore, la corsa si sfrutta tutta.
- Efficienza in frenata: 10
Con la Santa Cruz Blur ho affrontato anche dei percorsi che si avvicinavano più al trail riding, e nelle staccate la bici non si è mai scomposta.
Non a caso, lo schema VPP è tra i più celebri anche per la capacità di svincolare le forze frenanti dalla pedalata e dalla compressione dell'ammortizzatore.
- Impressioni di guida in discesa: 10
Come ho già detto, la Santa Cruz Blur in discesa dà il meglio di sé.
In particolare sui salti mi ha stupito: la Blur ti accompagna sia nel momento in cui le ruote si staccano da terra, sia nell'atterraggio. Delle sensazioni che avevo percepito solo con alcune bici da trail o da all mountain. Stabilità e aderenza sono ai massimi livelli.
Mi ha stupito la forcella Fox 32 Step Cast Performance Elite, che a mio avviso è migliore della Factory. Non chiedetemi perché (forse un alluminio più rigido degli steli? ?), ma basta provarla per accorgersi della maggiore rigidità e precisione, mi era già capitato più volte su altre bici e questa volta ho avuto la conferma.
Le gomme Maxxis Aspen da 29x2,25” con il fango autunnale mi hanno regalato qualche bel jolly ?: a mio avviso di serie sarebbe meglio montare delle coperture più allround.
Voto finale (da 1 a 10): 10
4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Efficienza sospensione posteriore nel pedalato: 8
Vale lo stesso discorso fatto per la salita: una taratura più sostenuta, oppure una terza posizione intermedia tra il tutto chiuso e il tutto aperto potrebbero garantire delle prestazioni migliori sul pedalato.
Con lockout attivato sugli sterrati battuti o sull'asfalto il feeling è massimo e la sospensione non si muove.
- Impressioni di guida sul pedalato: 9
L'impostazione è ottima, così come le prestazioni dei componenti.
In particolare le ruote Santa Cruz Reserve, nonostante non siano ultraleggere (1607 grammi dichiarati, con mozzi Dt Swiss 350) si sono dimostrate molto rigide e precise, oltre che scorrevoli.
Nei rilanci e nei tratti in cui bisogna pedalare di passo si avvertono queste qualità.
Voto finale (da 1 a 10): 8,5
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,9
In conclusione...
La Santa Cruz Blur è una full da Xc che ha poco da invidiare a tante trail bike in discesa, ma che allo stesso tempo offre delle prestazioni ottime anche in salita.
Agendo sul tuning dell'ammortizzatore e facendo qualche upgrade dei componenti per scendere un po' con il peso, la versione 3 CC X01 Reserve potrebbe migliorare ancora.
Il prezzo non è dei più economici, ma la garanzia a vita di ruote e telaio, unita alla grande qualità e cura dei dettagli sotto ogni punto di vista potrebbero giustificarlo.
Per informazioni SantaCruzBicycles.com oppure FocusItaliaGroup.it
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.