TEST - Technomousse Blue Vertigo: design unico e tanta sostanza

Daniele Concordia
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TEST - Technomousse Blue Vertigo: design unico e tanta sostanza

Daniele Concordia
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Technomousse Blue Vertigo è un nuovo inserto per tubeless che viene presentato al pubblico proprio oggi, ma noi abbiamo avuto la possibilità di provarlo in anteprima per circa due mesi.
Ora vediamo com'è fatto, quanto pesa, come si monta e come va.

Technomousse Blue Vertigo
Sulla scatola c'è un QR Code, tramite il quale si può visionare un tutorial per il montaggio (non ancora on line mentre stiamo scrivendo)



DETTAGLI TECNICI

Gli inserti Technomousse Blue Vertigo sono realizzati completamente in Italia, con un materiale plastico ultraleggero, molto particolare perché è morbido al tatto, ma allo stesso tempo non si taglia, non si sgretola, non assorbe lattice e non ha data di scadenza.
Ma il dettaglio più particolare riguarda la sua forma, infatti l'inserto Blue Vertigo ha un design a spirale concava che attualmente è in attesa di brevetto.

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La forma a spirale permette ad aria e liquido sigillante di distribuirsi in modo omogeneo nelle zone vuote, ma allo stesso tempo di offrire sostegno alla gomma proteggendo il cerchio in caso di impatti e/o forature.

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Il peso dichiarato del singolo inserto è di 140 grammi, quello reale misurato da noi è di 167 grammi: è vero, esistono prodotti più leggeri, ma non offrono lo stesso sostegno e la stessa protezione.
Il prezzo ufficiale è di 59,99€ a inserto, nella media se paragonato ai prodotti di pari livello della concorrenza.

Technomousse Blue Vertigo

MONTAGGIO E SMONTAGGIO

Gli inserti Technomousse Blue Vertigo sono studiati per utilizzo Xc, Marathon e Trail, l'azienda consiglia di montarli su dei cerchi con canale interno che va da 22 a 30 mm, con gomme che vanno dai 2.1” ai 2.4”. Tuttavia, la sezione è relativa, perché la larghezza del pneumatico cambia anche in base al marchio produttore.
Nel nostro caso li abbiamo abbinati a dei cerchi Miche K4 (canale interno di 28 mm) con gomme Vittoria Mezcal da 2.25”.

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Il montaggio è stato più semplice di quanto ci aspettavamo. L'unica premessa è stendere leggermente l'inserto con le mani prima di posizionarlo nella gomma, per facilitare l'installazione.
Dopodiché si smonta il copertone da un solo lato e si inserisce l'inserto nella gola del cerchio.
Attenzione: in questa fase sarebbe meglio far combaciare una zona vuota della spirale sopra la valvola, per evitare che l'inserto ostruisca il passaggio dell'aria e del liquido sigillante.

Technomousse Blue Vertigo
Facendo combaciare la zona vuota della spirale con la valvola, il passaggio dell'aria rimane libero e non c'è bisogno di valvole specifiche.

A proposito di liquido, questo si può versare dalla valvola ma anche direttamente nella gomma prima di chiudere il tutto.
Per inserire il secondo lato della gomma vi consigliamo di far scivolare con le mani l'inserto nella parte alta, facilitando l'entrata del fianco nella gola del cerchio. La procedura è molto semplice e solo negli ultimi centimetri ci siamo aiutati con una levetta smonta gomme, che in alcuni casi potrebbe anche non servire (dipende dalla rigidità della gomma stessa).
La rimozione dell'inserto è stata ancora più facile e non sono servite nemmeno le levette per smontare il copertone.

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SENSAZIONI

Per il test dei Technomousse Blue Vertigo abbiamo utilizzato una hardtail da Xc, nello specifico una Olympia F1 (a breve il test), in modo da ridurre al minimo i “filtri” tra biker e terreno e capire meglio come lavora l'inserto.
Le sensazioni sono state positive sin da subito, perché la forma a spirale non cambia il feeling con il terreno, anzi, la gomma continua a lavorare ed il cuscinetto d'aria che si forma intorno all'inserto non stravolge il proprio modo di guidare la bici.

Technomousse Blue Vertigo

Allo stesso tempo ci si può permettere di abbassare un po' la pressione, guadagnando in grip e comfort, ma senza rischiare troppo.
Per fare degli esempi, se senza inserto si gira a 1.5/1.3 bar, con i Technomousse Blue Vertigo si può scendere anche a 1.3/1.1 bar senza problemi.
E questo è un bel vantaggio, soprattutto per chi utilizza una front con telaio molto rigido...
Basti pensare che alla prima uscita con questi inserti abbiamo fatto dei Personal Record su due discese di riferimento: il terreno era al top e anche con la bici ci siamo trovati molto bene, ma a nostro avviso i Blue Vertigo ci hanno offerto quel feeling in più che a volte fa la differenza.

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Ma arriviamo al tasto dolente: il peso.
Infatti, se è vero che in discesa ci siamo trovati veramente bene, in salita 165 grammi per gomma si sentono...
Non ce ne siamo accorti subito, ma quando li abbiamo smontati per terminare il test della bici abbiamo notato la maggiore reattività e leggerezza, sia in salita che nei rilanci in pianura.
Per un utilizzo Trail il problema non si pone, mentre per Xc e soprattutto per le Marathon bisogna valutare bene se montarli o meno in base al percorso.
Un buon compromesso potrebbe essere l'utilizzo solo al posteriore, per avere protezione nella ruota più sollecitata, risparmiando però qualche grammo.

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Questo modello è disponibile solo per ruote da 29", le più utilizzate nei segmenti Xc e Trail

IN CONCLUSIONE...

Gli inserti Technomousse Blue Vertigo sono un'ottima soluzione per chi cerca più protezione e sostegno, ma non ama troppo la sensazione di “gomma piena” che inevitabilmente cambia il feeling con il terreno e quindi anche il modo di guidare la bici.
Da sottolineare anche la possibilità di utilizzare delle valvole standard e la facilità di montaggio/smontaggio degli inserti, due vantaggi non sempre scontati.
L'unico punto a sfavore riguarda il peso, ma dipende anche dagli obiettivi individuali, dalla bici utilizzata e dalla sensibilità personale.
Nel complesso ci sentiamo di promuovere questo prodotto molto originale nella forma e nella concezione, che si distingue dalla massa e fa il suo lavoro egregiamente.

Per altre informazioni Technomousse.com

Qui gli altri articoli e test sugli inserti per tubeless.

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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

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