Lo Sram Gx è l’ultimo arrivato nella famiglia dei gruppi Sram a 11 velocità e, al contrario dei suoi fratelli “monocorona”, il Gx può essere configurato anche come 2x11 o 2x10, cioè con la doppia corona.
Dallo scorso luglio a oggi lo Sram Gx 1x11 è stato messo alla prova su terreni molto vari anche se con una netta prevalenza di sentieri polverosi.
Il sottoscritto l’ha provato sulla Giant Reign di cui è stato pubblicato il test la scorsa settimana.
L’estetica del cambio è la medesima dei fratelli più raffinati e lo stesso vale anche per la pedivella e i comandi del cambio.
Solo a guardarlo più da vicino si riescono a scorgere le differenze che risiedono nella qualità dei materiali utilizzati e nelle finiture.
Lo Sram XX1, insomma, è sicuramente più affascinante, ma il Gx, attenzione, da invidiare ha ben poco.
Un “poco” fatto di grammi, €€€ e appeal.
Perché l’1x11 più economico di Sram se la cava molto bene.
Meglio dell’XX1?
Intanto vediamo come se l’è cavata lo Sram Gx con la scheda di valutazione.
E poi facciamo un raffronto con lo Sram XX1
1 - DETTAGLI TECNICI
- Ergonomia dei comandi cambio: il comando cambio dello Sram Gx utilizzato è il Trigger Shifter, ma volendo esiste anche il Twister Shifter (cioè la manopola rotante). I due grilletti sono disposti in modo ergonomico e il comando può essere regolato nell’inclinazione per avvicinare o allontanare il grilletto principale dal pollice.
Ci sono poi due opzioni di distanziamento per il comando del cambio dalla manopola.
Di fatto il Trigger Shifter si gestisce solo con il pollice.
In up-shifting (cioè quando si selezionano i pignoni più grandi) si possono fare fino a 5 click mandando a fondo corsa il grilletto, cioè si può salire di 5 pignoni in maniera consecutiva.
In down-shifting, invece, si può procedere solo di un pignone alla volta.
Il click è ben avvertibile e, conoscendo tutti gli altri comandi cambio Sram, quello del Gx sembra più netto e contrastato pur rimanendo fluido.
- Integrazione con altri comandi sul manubrio: se parliamo di MatchMaker X l’abbinamento con i comandi freno Sram e con il reggisella RockShox Reverb è praticamente impeccabile. Se si utilizzano freni e/o reggisella telescopico di altra marca si può contare su un collarino di dimensioni abbastanza contenute da non rendere complicato il posizionamento ottimale.
- Opzioni disponibili per corone e pignoni: per quanto riguarda le corone, andiamo dalla 30 alla 38 a step di due (per le necessità di denti e catena X-Sync), ma con i telai compatibili Boost 148 (e solo per questi) è disponibile anche la corona da 28 denti in acciaio con offset di 6 mm. Sram ha proposto le corone in acciaio da 30 e 32 denti anche con il girobulloni da 94 mm (ovvero quello della pedivella Sram Gx). Durante la parte finale del test ho montato proprio una corona da 30 in acciaio.
Per quanto riguarda il pacco pignoni, non ci sono opzioni: 10-42 (con scala 10-12-14-16-18-21-24-28-32-36-42) come per tutti i gruppi Sram 1x11, salvo che per il modello Gx la struttura dei pignoni è rivettata e non monoblocco ricavato dal pieno come per l’XX1 e l’X01. Questo aumenta il peso, ma permette di contenere molto il prezzo di questo componente.
Sram propone per il Gx due opzioni per il pacco pignoni: uno (l’Xg-1175) con pignone 42 denti in lega 7075 (peso totale di 325 gr) e l’altro (l’Xg-1150) con pignone 42 denti in acciaio (peso totale di 394 gr).
- Facilità sostituzione corone: l’operazione è agevole, perché non è necessario rimuovere la pedivella, né lo spider o il pedale. Richiede 10 minuti circa.
- Facilità sostituzione cavi: anche questa operazione può essere fatta con rapidità, seguendo le istruzioni fornite da Sram.
- Ingombro laterale del cambio: dipende dal rapporto selezionato perché il cambio può sporgere più o meno lateralmente per via del design X-Horizon. I rapporti più lunghi lo portano a sporgere un po’ di più lateralmente: da tenere a mente quando affrontate passaggi stretti.
- Peso: è il più pesante dei modelli Sram 1x11 con 1759 gr per il gruppo completo (secondo i pesi dichiarati). Certamente la leggerezza non è il suo forte, ma non dimentichiamo che lo Sram Gx è il gruppo 1x11 entry-level della casa americana.
- Prezzo: 515€ se guardiamo il listino ufficiale Amg. Non possiamo però ignorare il mercato online, dove il prezzo può calare anche di 100€, ma proprio online lo Sram Gx si trova a fare i conti con lo Shimano Deore Xt 1x11 che, pur essendo di categoria superiore, viene proposto a un prezzo del tutto paragonabile.
- Garanzia: due anni, cioè il minimo previsto dalla legge, ma è da tenere presente che l’assistenza fornita in postvendita da Amg (uno dei distributori di Sram in Italia) è di alto livello.
Voto finale (da 1 a 10): 8,33
2 - PRESTAZIONI
- Precisione: nulla da eccepire, anche sotto sforzo: lo Sram Gx 1x11 è preciso almeno quanto i suoi fratelli maggiori. In questa scala di valori non è stato considerato lo Shimano Xtr Di2 che è ancora più preciso (e veloce), ma, essendo a comando elettromeccanico, non può essere paragonato allo Sram Gx, né ad alcun altro gruppo a comando meccanico.
- Velocità di cambiata: sia sotto sforzo che nell’uso più blando, lo Sram Gx conferma le doti già note dell’XX1. La velocità di cambiata è fra le più elevate in ambito gruppi meccanici.
- Silenziosità: in assoluto i gruppi Sram non sono fra i più silenziosi durante l’azione del cambio. Il click è ben avvertibile a livello sonoro e anche il funzionamento del cambio emette suoni “meccanici”.
In questo, però, l’XX1 mi è parso leggermente meglio.
Shimano comunque si trova a un livello superiore.
- Usura: l’unica accortezza per raggiungere prestazioni soddisfacenti è quella di pulire e lubrificare la catena sempre prima di ogni uscita. E così è stato fatto durante il test.
Ovviamente, tanto più piccola è la corona e tanto più veloce è l’usura dei denti, ma con una corona da 32 denti (in lega leggera) non abbiamo riscontrato particolari problemi.
Il test, nel complesso, è durato circa 2 mesi e mezzo e tutti i componenti della trasmissione sono ancora in buono stato.
Voto finale (da 1 a 10): 8,75
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,54
In conclusione…
Lo Sram Gx 1x11 è una soluzione interessante per equipaggiare la propria Mtb con una trasmissione 1x11. Sram ha aperto questa strada nel 2012 e da allora il monocorona è diventato un must in ambito racing (dall’Xc all’enduro) ed è sempre più diffuso anche in ambito escursionistico.
Le prestazioni sono praticamente identiche a quelle dei modelli più costosi e con il Gx Sram riesce a proporre un gruppo 1x11 di livello realmente più abbordabile.
Se finiture, appeal e leggerezza sono fattori sacrificabili, questo gruppo è una proposta assolutamente da considerare.
Sram XX1 e Sram Gx a confronto
In quanto a prestazioni i due gruppi sono quasi sullo stesso piano e l’XX1 è in leggero vantaggio per silenziosità e fluidità generale.
Differenze minime che diventano più marcate se si passa sul piano leggerezza e prezzi.
Guardate i risultati:
La bilancia dichiara un vantaggio di 338 gr per lo Sram XX1. Che non è poco per chi cerca di allestire una bici quanto più leggera possibile.
Nello schema si fa riferimento alla pedivella Sram Gx 1000 (cioè la più economica), al pacco pignoni Sram Gx 1150 (quello con pignone da 42 in acciaio) e alla catena Sram Pc-X1.
E sul fronte prezzi?
Le differenze sono decisamente più nette:
Lo Sram Gx 1x11 costa quasi 3 volte meno dello Sram XX1.
La ragione risiede principalmente nella qualità dei materiali impiegati (leghe leggere, titanio e fibra di carbonio) nonché delle finiture.
L’appeal estetico, infatti, è molto diverso fra i due gruppi.
Un’ultima cosa da segnalare: se guardiamo il listino prezzi ufficiale notiamo che lo Sram Gx 1x11 è decisamente più abbordabile rispetto agli altri gruppi di casa Sram:
- Sram XX1: 1521€
- Sram X01: 1338€
- Sram X1: 995€
- Sram Gx 1x11: 515€
Il confronto fra Sram XX1 e Sram Gx sul fronte delle prestazioni porta a un sostanziale pareggio, se si eccettua una certa maggiore fluidità di funzionamento dell'XX1.
Un pareggio che non è casuale, perché Sram si è impegnata molto proprio per arrivare a questo risultato.
Le differenze con il modello top, quindi, esistono in termini di leggerezza, costo e appeal.
A voi la scelta.
Per informazioni Sram.com
Qui tutti i nostri articoli e test sui prodotti di casa Sram
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.