TEST - Specialized Atlas: pedali e non ti accorgi di averle

Simone Lanciotti
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TEST - Specialized Atlas: pedali e non ti accorgi di averle

Simone Lanciotti
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Chiariamo subito un punto: le ginocchiere Specialized Atlas non sono per l’enduro e non sono per le competizioni perché, fra le altre cose, non hanno un’omologazione.
Le Specialized Atlas, invece, nascono per il trail riding, cioè per l’escursionismo, per le lunghe uscite offroad e sono pensate per chi preferisce pedalare con un minimo di protezione per le ginocchia.
La loro forma è decisamente originale, ben lontana dalle ginocchiere fino ad ora viste.

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Comfort e stabilità
Indossarle significa di dimenticare di averle dopo poche pedalate, perché la protezione in schiuma espansa è morbida al tatto ma in caso di urto si indurisce.
Insomma, diventa una protezione più efficace di quanto si possa ipotizzare.
Le Specialized Atlas hanno anche il grande pregio di non muoversi.

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Restano in posizione per tutta la durata dell’uscita (a patto di aver scelto la taglia giusta fra le 3 disponibili) perché hanno la forma di un gambale 3/4 e quindi arrivano fino sotto l’elastico del pantaloncino.
In sostanza si calzano e diventano un tutt’uno con il calzoncino e lì rimangono anche dopo ore e ore in sella, senza intralciare il movimento e senza creare disagi alla muscolatura.

Gli inserti in silicone incrementano la stabilità delle Atlas.

Gli inserti in silicone incrementano la stabilità delle Atlas.

Fra le protezioni soft per ginocchia fino ad ora provate queste sono le più comode e stabili.
Specialized ha pensato anche a un minimo di protezione laterale aggiungendo dei piccoli pad in schiuma per proteggere meglio l’articolazione del ginocchio.

La loro aderenza al ginocchio è perfetta e non intralciano durante la pedalata.

La loro aderenza al ginocchio è perfetta e non intralciano durante la pedalata. L'ingombro è ridotto e sembra di indossare dei gambali 3/4.

Quando fa caldo
Il materiale è pensato per essere elastico e permettere una buona ventilazione, ma la sensazione è simile a quella di indossare dei pantaloni più lunghi.
Si avverte che il passaggio dell’aria è buono, ma inevitabilmente si avverte anche un certo calore.
Diciamo che questo è il prezzo da pagare per avere una protezione comoda durante la pedalata (praticamente ci si scorda di averla indosso) e realmente immobile.
D’estate, sulle lunghe salite, può creare qualche disagio, ma è anche vero che, volendo, può essere infilata nello zaino o in una tasca della maglia (occupa davvero poco spazio) e pesa davvero poco (solo 162 gr la coppia in taglia L).

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Poi, quando la velocità sale spariscono tutti i pensieri.
La parte posteriore delle Specialized Atlas è ampiamente traforata per facilitare l’evacuazione del calore.
Quando arrivano i climi più freschi oppure in alta quota d’estate diventano addirittura piacevoli da indossare. L’articolazione del ginocchio ringrazia.

Si indossano sotto il pantaloncino per dare loro una stabilità extra.

Si indossano sotto il pantaloncino per dare loro una stabilità extra.

In conclusione…
Le Specialized Atlas hanno molte frecce al loro arco: super leggere, stabili e comode.
Non sono per l’enduro, ma sono una protezione che, volendo, può essere usata anche nell’Xc o nelle Granfondo.
Insomma, se volete avere le ginocchia più protette ma non volete avere la scomodità di una protezione classica durante la pedalata, le Specialized Atlas fanno per voi.
Ma non solo: se avete in mente di fare un giro sui sentieri dietro casa, anche solo di un’ora, e volete uscire leggeri le Atlas sono un’ottima scelta.
L’importante è che quando salite su una bici da enduro vi ricordiate che, magari, vi servirà una protezione maggiore.
Il prezzo è di 55€ la coppia, cioè allineato a quello della concorrenza, ovvero le protezioni soft per il ginocchio.
Qui il test dei modelli analoghi Dainese e Alpinestars.

Per informazioni Specialized.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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