La Santa Cruz Hightower è venuta alla luce con un compito per niente facile, per almeno tre ragioni:
- raccogliere la pesante eredità della Santa Cruz TallBoy Lt;
- sfidare la nuova Specialized Stumpjuper Fsr 6Fattie (quella con le gomme Plus, per intenderci);
- e sfidare anche quell’impertinente della Evil The Following (cioè una 29er da 120 mm di escursione).
Tre obiettivi mica facili.
In Santa Cruz allora hanno adottato una soluzione che nel corso del 2016 è diventata quasi uno standard per le nuove trail bike, cioè la convertibilità delle ruote da 29” a 650b Plus e viceversa (su questo torneremo fra poco), aggiungendo un dettaglio significativo come la geometria regolabile tramite l’attacco inferiore dell’ammortizzatore (foto in basso).
In Santa Cruz hanno fatto per bene i compiti a casa perché alla Hightower non manca nulla per diventare un riferimento nella sua categoria, che diventa sempre più affollata e interessante.
1 - GEOMETRIA
- Angolo di sterzo: questo valore è influenzato dall’impostazione scelta, ovvero nel caso di allestimento con ruote da 29” è richiesta una forcella da 140 mm di escursione con un offset consigliato di 51 mm e l’impostazione della geometria su Low (come previsto da Santa Cruz). Queste impostazioni portano l’angolo di sterzo a un valore 67°.
L’impostazione della bici in prova, però, era l’altra, ovvero ruote 650b Plus, forcella da 150 mm (sempre con offset di 51 mm) e geometria su High portano l’angolo di sterzo a 66,7°.
Ovvero, variando il tipo di ruote è possibile mantenere un’impostazione in sella e una geometria quasi paragonabile.
- Angolo piantone: anche questo valore subisce delle oscillazioni, a dire il vero molto contenute: 74,3° con ruote da 29” (e tutte le altre impostazioni suggerite da Santa Cruz) oppure 74,1° con ruote 650b Plus.
In ogni caso la Hightower permette al biker una posizione per nulla arretrata.
- Lunghezza tubo superiore: qui si vede il nuovo corso delle Santa Cruz iniziato con Bronson 2 e 5010 2 lo scorso anno: la lunghezza del tubo superiore è cresciuta a parità di taglia rispetto, ad esempio, a quello della Santa Cruz Tallboy Lt.
In particolare, nella taglia L, quella dell’esemplare provato, misura 62,2 cm con ruote da 29” e 62,3 cm con ruote 650b Plus.
Questo contribuisce in modo netto a far assumere al biker una posizione molto centrale in sella e a infondere una grande sicurezza nella guida.
- Altezza movimento centrale: anche qui si verificano piccole differenze: 33,7 cm con ruote da 29” e 33,5 cm con ruote 650b Plus.
E’ un valore ben bilanciato e che durante il test non ha causato problemi con sfregamento dei pedali a terra.
- Lunghezza carro: 43,5 cm con ruote da 29” e 43,4 cm con ruote 650b Plus, cioè due valori molto contenuti che influiscono molto sul comportamento della bici, soprattutto quando si utilizzano gomme Plus.
- Interasse: 1187 mm con ruote da 29” e 1190 mm con ruote 650b Plus. Come detto, le misure si riferiscono alla taglia L.
Volendo fare un raffronto, la Specialized Stumpjumper Fsr Expert Carbon 6Fattie, ovvero la rivale più accreditata della Santa Cruz Hightower, ha un interasse appena inferiore, 1179 mm (sempre in taglia L).
- Assetto in sella: per un biker di 180 cm di statura (con altezza di sella pari a 74 cm) la posizione in sella sulla Santa Cruz Hightower generale quell’appagante sensazione di trovarsi a casa in un istante e di aver sempre guidato la Hightower.
Rispetto al passato, ad esempio, alla prima Bronson, in questo Santa Cruz ha fatto dei cambiamenti davvero importanti.
Adesso si può dire che, fatto un minimo di regolazioni (manubrio, sella, altezza manubrio e Sag) prendi, parti e vai senza alcuna esitazione.
Voto finale (da 1 a 10): 9,0
2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: il RockShox Monarch Rt3 ha tre posizioni con differenze di setup effettivamente avvertibili fra loro. La posizione per la salita arriva quasi a bloccare la sospensione posteriore e questo ne agevola tantissimo l’utilizzo della bici sui fondi molto compatti (tipo asfalto).
- Efficienza sospensione posteriore nell’andatura regolare: nulla da dire: la sospensione Vpp è ben ferma e permette alla Hightower di affrontare anche lunghe salite su asfalto.
- Efficienza sospensione posteriore nell’andatura fuorisella: alzandosi sui pedali la sospensione non si comprime in maniera significativa. La pedabilità della Hightower, selezionando il setup specifico per la salita sull’ammortizzatore, è davvero molto buona ed è questa una delle caratteristiche che la rende così tanto versatile e universale.
- Efficienza sospensione posteriore in salita offroad: due fattori concorrono in modo terribilmente evidente alla trazione: le gomme 650b Plus da 2,8” e il tuning della posizione intermedia dell’ammortizzatore (la posizione Pedal).
La Santa Cruz Hightower riesca ad arrampicarsi come poche altre Mtb su fondi dove di solito si è costretti al piede a terra.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: la corona da 32 denti di serie montata sulla pedivella Race Face Turbine sulle pendenze più ripide (parliamo di oltre 25%) a volte è stato l’unico motivo che mi ha costretto al piede a terra.
Una corona da 30 sarebbe stata meglio perché le gomme 650b Plus hanno grip a non finire.
Vi basti pensare che durante il test della Hightower mi è capitato molto più frequentemente del solito di dover abbassare di qualche cm la sella anche in salita, e parlo di salite molto ripide, perché la ruota motrice riusciva ad avere trazione sempre.
Con una sella un po’ più bassa si riescono a superare, in salita, anche gradini di roccia di 40 cm. Serve un po’ di tecnica, certo, ma poche bici danno la sensazione di poterlo fare come la Hightower.
Voto finale (da 1 a 10): 8,75
3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: il RockShox Monarch Rt3 dispone di un tuning specifico per la discesa e sa essere davvero sorprendente: tanto fermo e sostenuto in salita quanto fluido, sensibile e progressivo verso il fondocorsa (forse anche troppo) in discesa. Due anime distinte che riescono a convivere.
La taratura dell’ammortizzatore permette alla sospensione Vpp di digerire di tutto, dalle piccole sollecitazioni (filtrate soprattutto dalla gomma posteriore Maxxis Rekon Exo 3C da 2,8”) agli impatti più violenti.
Solo nelle discese più lunghe e difficili ho avvertito l’esigenza di un ammortizzatore Monarch Plus, ma è un sensazione che non ha generato considerazioni negative sul comportamento della bici.
- Curva di compressione della sospensione: molto lineare nella prima parte di escursione (complice anche il sistema DebonAir di RockShox che aumenta la sensibilità ai piccoli impatti) e via via più progressivo verso il fondocorsa.
Seguendo le pressioni suggerite da Santa Cruz mi è risultato impossibile sfruttare tutta la corsa dell’ammortizzatore e ho provveduto ad abbassare la pressione di 10-15 Psi, migliorando il funzionamento complessivo della sospensione.
- Impatti di piccola entità: il mix gomma Plus da 2,8”, DebonAir e sospensione Vpp genera dipendenza. Comfort, grip e quindi controllo migliorano davvero tanto.
- Impatti di grande entità: se la guardate di lato, la Santa Cruz Hightower riprende lo stesso disegno di telaio della Nomad e il telaio è ben più rigido e solido di quanto una bici da all mountain potrebbe richiedere. Se a questo aggiungete la tipica rigidità torsionale del Vpp e il mozzo posteriore con battuta Boost vi accorgerete che in un attimo le vostre capacità di guida risultano amplificate.
Questa sensazione estremamente “goduriosa” mi è capitato di avvertirla anche con altre bici con gomme 650b Plus, ma la Hightower aggiunge la solidità di un telaio+sospensione che si avvicina molto a quello di una Nomad.
Con tutti i benefici che potete immaginare nella guida…
- Rigidità torsionale del carro: da riferimento, niente da aggiungere.
- Agilità della bici: qui il peso delle ruote gioca un ruolo chiave. Quelle di serie utilizzano un cerchio Easton Arc 40 (con 40 mm di larghezza interna, foto in basso) da 595 gr l’uno e questo peso inevitabilmente si fa sentire quando c’è da cambiare direzione.
E quanto più si va veloci e tanto più questo effetto diventa avvertibile.
Durante il test, però, ho trasformato in tubeless le gomme Maxxis e questo ha dato un vantaggio dinamico alla guida, mi ha consentito di abbassare ancora la pressione delle gomme (1,2 bar dietro e 1,1 bar davanti) e ha migliorato in generale la confidenza di guida.
Quindi, a mio avviso, le gomme 650b Plus, di qualunque sezione, DEVONO essere utilizzate tubeless per avere tutti i benefici possibili.
Risparmio di peso compreso.
Sul fronte agilità, per concludere, la Santa Cruz Hightower è comunque una bici molto reattiva e che non crea mai reali problemi alla guida, né sui tratti lenti, né su quelli veloci.
Tuttavia, in velocità si tende a sfruttarne di più le sue doti di schiacciasassi perché la gomma Plus e la forcella da 150 mm sono… tanta roba.
- Efficienza sospensione posteriore in frenata: se il grip delle gomme aumenta gli spazi di frenata diminuiscono e questo si ripercuote positivamente sulla guida, ma non rende meno evidente il comportamento della sospensione in frenata.
Quello che si può riscontrare, però, è che il binomio gomme 650b Plus + Hightower è davvero ben riuscito.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: la Santa Cruz Hightower utilizzata nel test corrisponde all’allestimento standard previsto da Santa Cruz e quindi prevede un attacco manubrio Race Face Turbine Basic da 60 mm e un manubrio Santa Cruz Carbon Flat da 78 cm di larghezza e 31,8 mm di diametro (foto in basso).
Il reparto manubrio, quindi, è quanto mai azzeccato.
Per quanto riguarda i freni avrei preferito un disco anteriore da 200 mm, di serie, diciamo, a partire dalla taglia L, mentre invece Santa Cruz ne prevede due da 180 mm. Piccoli dettagli…
Le gomme Maxxis Rekon davanti (foto in basso) e Ikon dietro, entrambe da 2,8” di sezione, sono un bel mix davvero, ma richiedono comunque un po’ di uscite di apprendistato.
Per due motivi: capire bene la pressione di utilizzo in base alle proprie necessità-peso-terreni e soprattutto capirne bene le doti di grip in curva, perché è proprio qui che le gomme 650b Plus richiedono più attenzione.
I tasselli sono meno pronunciati, specie sulla gomma posteriore, per favorire la scorrevolezza, ma questo comporta che in curva occorre sapere inclinare bene la bici per farle avere il grip necessario.
Oppure bisognerà aspettare gomme con tasselli laterali più cattivi.
In generale, solo sui fondi con ghiaia fine le Plus smettono di essere un vantaggio e assumono un comportamento identico a quello di gomme standard.
Da tenere a mente…
- Commenti sui componenti montati sulla bici: di serie la Hightower esce con un reggisella da 150 mm di escursione e questo, considerato il “cavallo” basso della bici (leggi standover basso) consente a chi guida di sentirsi a proprio agio anche su pendenze estreme, quelle che le gomme Plus permettono di affrontare con minore spavento.
Voto finale (da 1 a 10): 9,21
4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: la posizione intermedia del RockShox Monarch Rt3 (chiamata Pedal) è pensata per andare in fuoristrada e soprattutto su sentieri e sterrati da pedalare. E’ un po’ più ferma come tuning rispetto a quella pensata per la discesa, ma sui fondi compatti è meglio quella per la salita.
- Efficienza sospensione posteriore nei rilanci: qui molto dipende dalle aspettative del biker, dalla pressione delle gomme e da quale setup si è scelto per l’ammortizzatore. L
a Hightower sa essere molto rapida nel prendere velocità, ma non è paragonabile a una trail bike da 135 mm di escursione.
Il paragone, semmai, va fatto con una bici da all mountain perché la Hightower, è una bici che si lascia guidare (e senza patemi) come una bici di escursione superiore e quindi nei rilanci occorre tenere presente questo.
- Agilità della bici: al crescere della velocità l’agilità diminuisce, perché la ruota più pesante aumenta proporzionalmente la sua inerzia. Sui tratti guidati-pedalati, però, dà solo grandi soddisfazioni, perché la posizione in sella è molto ben bilanciata fra le esigenze di guida e di pedalata.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: le gomme Maxxis Ikon-Rekon sono una bella abbinata per fare tante chilometri, perché dietro predilige la scorrevolezza e davanti il grip, sia in frenata che in curva. Se pensate di usarla in gara (una gara di enduro, intendo), meglio una gomma più cattiva e robusta.
Magari anche Maxxis oppure Schwalbe, visto che entrambi i marchi ne hanno annunciato l’imminente produzione.
- Altro e/o eventuali sensazioni: sottolineo la posizione in sella. Santa Cruz con gli ultimi modelli ha fatto un lavoro egregio nel far sentire a casa chi sta in sella.
Sembra di averla sempre guidata.
Voto finale (da 1 a 10): 8,5
5 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Regolazioni consentite sulla geometria: la possibilità di adeguare la geometria in base alla dimensione della ruota è un plus davvero interessante. Santa Cruz suggerisce di adottare la posizione High in abbinamento a una forcella da 150 mm e gomme 650b Plus, mentre la posizione Low è per forcella da 140 mm e ruote da 29”.
- Spazio fra gomma posteriore e carro: con la gomma da 2,8” in realtà c’è ancora spazio (foto sopra) per poter usare la bici su terreni umidi. Su quelli fangosi meglio una ruota da 29” ed è caldamente sconsigliata una 650b Plus da 3,0”.
- Cura del passaggio cavi: lo schema è il solito di Santa Cruz, con passaggio interno dei cavi solo nel tubo obliquo per reggisella telescopico e cambio. Quello del freno passa all'esterno ed è guidato. Non è prevista la possibilità di montare un deragliatore.
- Attacco portaborraccia: c’è ed è in posizione canonica.
- Attacco guidacatena: sì, di tipo Iscg05
- Compatibilità deragliatore: non prevista
- Protezioni sul telaio e sul carro: il batticatena, ovvero la protezione del fodero basso destro, è fatta per durare ed essere efficace. Ce n’è anche una nella parte inferiore del tubo obliquo, un po’ corta ma capace comunque di un minimo di protezione.
- Posizionamento dell’ammortizzatore: la posizione è facile da raggiungere (forse la più facile di tutte con le grafiche delle tre posizioni di compressione rivolte verso il biker) ed è ben protetta dai detriti sollevati dalla ruota posteriore.
- Peso telaio e bici: 12,91 Kg rilevati con camere d’aria montate. Il peso è molto buono, soprattutto se si considera che la bici monta cerchi da 40 mm di larghezza interna. La sua rivale, la Specialized Stumpjumper Fsr Expert Carbon 6Fattie, in taglia M e con cerchi da 29 mm di larghezza ma gomme da 3,0”, pesa 13,23 Kg.
- Prezzo telaio e/o bici: il prezzo del telaio, nella versione più pregiata CC, è di 3499€, mentre il prezzo della bici completa, che prevede di serie lo Sram X01 Eagle a 12 velocità (invece dello Sram X01 11 velocità come sull'esemplare provato), è di 7199€. Parliamo di un prodotto di fascia alta, con prestazioni adeguate alla sua categoria e il prezzo da pagare, ahimè, è di pari livello.
- Garanzia: solo per il primo proprietario e registrando la bici o il telaio sul sito del produttore, la garanzia sul telaio è a vita.
Voto finale (da 1 a 10): 8,75
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,84
In conclusione…
L’arrivo delle gomme Plus da 2,6” nella gamma prodotti 2017 permetterà a molti, ancora scettici o titubanti, di sperimentare i vantaggi di questo formato di gomma.
E la Santa Cruz Hightower diventerà per costoro uno dei riferimenti.
Di serie ci sono le gomme da 2,8”, una misura che si è dimostrata ben equilibrata fra grip, comfort e scorrevolezza e che potrebbe diventare lo standard fra le 650b Plus.
Pochi si aspettavano che Santa Cruz avrebbe messo in produzione una bici con gomme “semi-fat” (sì, le chiamano anche così) dopo aver letto quello che Rob Roskopp, il fondatore di Santa Cruz, aveva dichiarato in un’intervista nemmeno tanto lontana nel tempo, ma con la convertibilità al 29” Santa Cruz ha preso due piccioni con una fava e questa bici è diventata un oggetto “scomodo” per chi ha quelle certezze chiamate 5010 e Bronson.
Quindi, se siete felici possessori di una 5010 o di una Bronson (sì, anche di ultima generazione) sappiate che salendo su una Santa Cruz Hightower (con ruote 650b Plus) potreste far vacillare le vostre convinzioni…
Per informazioni SantaCruzBicycles.com oppure Dsb-Bonandrini.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.