Una parte della sua entusiasmante reattività la Specialized S-Works Epic Wc la deve anche alle sue ruote e, in particolare, alla struttura dei cerchi in carbonio.
Una larghezza interna di 22 mm e un profilo alto 24 mm e ben arrotondato li rendono un’arma vera e propria nelle mani di chi, sulla Epic, sa fare i numeri.
Durante il test di questa Specialized ci avevano favorevolmente impressionato al punto che abbiamo voluto realizzarne un test separato, dato che sono disponibili in aftermarket.
Il marchio che leggete sui cerchi e sui mozzi, però, non è Specialized, ma Roval, ovvero un’emanazione del brand di Morgan Hill focalizzata solo sulle ruote, sia road che Mtb.
La realizzazione di una ruota completa, cioè un’integrazione ottimale di mozzo, raggi, nipples e cerchio, è qualcosa che attira tanti marchi, ma è anche un settore nel quale pochi sono davvero capaci di spiccare.
Specialized da diversi anni lo ha posto come obiettivo (uno dei tanti) e le ruote Roval migliorano stagione dopo stagione fino ad arrivare a un set di ruote che permette di esaltare la guida di una bici.
Obiettivo centrato, quindi?
Di sicuro una buona parte del gap è stata colmata in modo significativo rispetto ai brand che da sempre producono ruote.
E’ vero, ad eccezione del cerchio, Specialized, pardon, Roval si appoggia a Dt Swiss per avere la certezza di una meccanica affidabile e precisa.
Quello che conta è il risultato, no?
L’effetto sulla guida
Lo abbiamo spesso detto e vale la pena ribadirlo: tanto più è elevata la rigidità torsionale del cerchio e tanto più se ne avvantaggia la guida in sella a una 29er.
L’effetto che queste ruote fanno sulla guida della Epic è davvero notevole.
Durante il test abbiamo notato l’estrema reattività nella guida e ci siamo concentrati nel comprendere quanto dipendesse da un angolo di sterzo così accentuato e quanto dalla rigidità delle ruote.
Il telaio della Epic ci mette del suo, senza dubbio, e allora per capire meglio abbiamo provato a montare le Roval Control Sl 29 su una bici ancora più esigente, ossia una Specialized Stumpjumper Fsr.
Non abbiamo volutamente esagerato perché queste ruote nascono per l’Xc e non per l’all mountain, ma il beneficio sulla guida si è avvertito anche in quel caso.
Un piccolo esperimento che ci ha convinto sulla qualità di queste ruote.
22 mm di larghezza: servono?
Sì, e ce ne accorgiamo ogni volta che capita di testare ruote con cerchi di ultimissima generazione.
Ce ne siamo accorti durante il test delle Crossmax Xl, durante il test della Trek Slash 9.8 e siamo certi che continueremo a notarne i benefici anche nei test che verranno.
Un cerchio più largo migliora la qualità della guida senza, di fatto, introdurre problematiche.
Alla luce delle impressioni ricavate fino ad oggi, i cerchi più larghi si candidano a diventare una delle innovazioni maggiori del 2015 e destinate a diventare uno nuovo standard, effettivamente utile.
Ne riparleremo…
Come sono fatte?
La costruzione prevede 24 raggi sulla ruota anteriore e 28 sulla posteriore, tutti Dt Swiss Revolution, a sezione tonda e a testa dritta.
L’incrocio è radiale davanti sul lato opposto a quello del disco e in 3ª dietro.
In questo modo davanti si ha maggiore leggerezza e reattività, mentre dietro si riesce ad avere qualcosa in più in termini di comfort.
Le nipples, anch’esse Dt Swiss, hanno il sistema Pro Lock che ne limita lo svitamento durante l’uso. In questo modo le ruote mantengono la corretta tensione dei raggi per più tempo.
Di Dt Swiss sono anche i mozzi che sfruttano la meccanica dei rinomati 240 con battuta 142 dietro e 100 davanti, entrambe con asse passante.
Un dettaglio cruciale sul cerchio: Zero Bead
Il cerchio in fibra di carbonio adotta un profilo senza uncini: in questo modo la struttura del cerchio stesso diventa più resistente proprio nel punto in cui è più facilmente soggetta a rotture.
Questa soluzione, ripresa dal mondo auto e moto, è stata introdotta da Specialized diverse stagioni fa e ripresa di recente da molti marchi di cerchi in carbonio.
Il cerchio Zero Bead (così lo chiama Specialized) non comporta problemi per la tenuta dell’aria in caso di copertoni tubeless, né problemi di stallonamento in curva.
Abbiamo avuto modo di provare lo Zero Bead sia in occasione del test della S-Works Enduro 29 che della S-Works Stumpjumper Fsr.
Quanto pesano le Roval Control Sl 29?
Il peso è molto basso: 1370 gr la coppia. E parliamo di ruote da 29 pollici.
Se le si usa in campo Xc o Marathon sono davvero un aiuto prezioso perché consentono di risparmiare energia nei rilanci e nei cambi di direzione. E tanto più lunga diventa la competizione tanto più si avvertono questi benefici.
Cosa non ci ha convinto?
Verrebbe da dire il prezzo perché 1710€ per la coppia non sono pochi, ma i diretti competitor delle Roval Control Sl Carbon sono anche più esosi.
Quindi, il prezzo è alto, ma se parliamo di ruote con cerchi in carbonio (di reale efficacia) non è poi così alto.
In conclusione…
Il carbonio ha resistito bene all’uso e nel test non ha evidenziato ammaccature o graffi preoccupanti, anche perché nell’Xc o nelle marathon di rado capita di affrontare pietraie con rocce smosse e, seppure fosse, le velocità sarebbero contenute.
Quindi, per questi utilizzi sono un componenti di grande utilità.
Le finiture sono ben realizzate e si allineano allo standard al quale Specialized ci ha abituato per i suoi prodotti di punta, ma il carbonio del cerchio inevitabilmente è più soggetto ai graffi di un cerchio in alluminio, soprattutto in virtù della finitura leggermente opaca della superficie.
Qualche graffio, quindi, mettetelo in conto.
La versione venduta in aftermarket, però, ha le decal sul cerchio di colore grigio anziché bianco.
Per informazioni Specialized.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.