La RockShox Yari Rc è entrata nella gamma del brand americano in concomitanza con l’annuncio della nuova Lyrik e questo, forse, l’ha penalizzata un po’ in termini di visibilità e notorietà.
Eppure la Yari è una forcella che eredita il medesimo chassis della Lyrik e quindi per solidità è una forcella alla quale si può chiedere molto.
Ma quanto in realtà?
Ce lo dice il test di Stefano Chiri, che l’ha usata, fra l’altro nella prima prova del Toscano Enduro Series a Calci.
La scheda di valutazione è la medesima utilizzata qualche mese fa per il confronto fra RockShox Lyryk e Fox 36.
SL
1 – DETTAGLI TECNICI
- Regolazioni esterne: 8,0
La Yari propone, con la cartuccia Motion Control, regolazioni esterne riguardanti il ritorno e la compressione. La regolazione della compressione avviene tramite una ghiera indicizzata che permette più o meno sostegno in quelle che sono le basse velocità di compressione, ma andando a ruotare completamente in senso orario il registro la forcella risulterà quasi bloccata. Utilizzando la modalità più chiusa, è possibile alzarsi sui pedali senza che la forcella affondi vistosamente.
- Regolazioni interne: 7,0
Può essere personalizzata in termini di idraulica, a patto di avere la competenza e l’attrezzatura adeguata per farlo.
Come con tutte le forcelle di ultima generazione, sfruttando lo stesso sistema della Lyrik, la “molla pneumatica” può essere personalizzata, andando a modificare la progressività della forcella, aumentando o diminuendo il volume della camera positiva con i bottomless token.
Nel caso della Yari (e anche della Lyrik) i bottomless token non sono gli stessi della Pike, perché lo spessore degli steli è maggiore sulla Yari.
- Opzioni travel: 9,0
Le opzioni di travel coprono tutte le richieste del mercato:
120/130/140/150/160/170/180mm - 27.5",
120/130/140/150/160mm - 29"
- Opzioni diametri ruota: 9,0
La Yari copre le misure 27,5” ,29” e 27,5”Plus anche nelle versioni Boost.
- Asse passante: 9,0
Perno passante da 15 mm con battuta di 100 mm. Anche 110 nella versione Boost e volendo si può usufruire della tecnologia Torque Cap con ruote Sram di ultima generazione.
- Diametro steli: 9,0
Steli da 35mm con un una solidità strutturale che la accomuna alla Lyrik sono decisamente azzeccati per avere leggerezza e solidità.
- Peso: 9,0
Il peso rilevato con asse passante incluso è di 2015 grammi, praticamente identico a quello della Lyrik (2005 gr). Considerando che si tratta di una forcella di fascia più bassa rispetto alla “sorellona” è un risultato molto buono.
- Prezzo: 8,5
730€ contro i 1075-1158€ di una Lyrik. Il rapporto qualità/prezzo è più che buono, considerate le prestazioni.
Voto finale dettagli tecnici (da 1 a 10): 8,56
2 – PRESTAZIONI
- Rigidità torsionale: 9,5
La Yari può essere definita come la forcella da “strapazzo” per eccellenza, ha una precisione di guida e una solidità strutturale che ricordano la RockShox Totem (per chi è cresciuto con il Freeride avrà sicuramente ben chiara la solidità).
Inoltre, a dirla tutta, ho provato la RockShox Yari Rc in abbinamento a una coppia di ruote Sram Roam 60 con mozzi non compatibili Torque Cap, cioè volendo si può avere un extra rigidità torsionale montando un paio di ruote Sram più recenti.
- Prestazioni basse velocità di compressione: 8,5
La forcella assorbe bene impatti di piccola entità senza “mangiarsi” corsa.
- Prestazioni alte velocità di compressione: 8,0
La Yari è stata testata principalmente con un token al suo interno e mi è sembrata più progressiva rispetto alla Lyrik provata durante il test di confronto con la Fox 36, lasciando anche negli impatti più tosti un cm di travel di “salvataggio”, anche quando pensavo di aver raggiunto il fondocorsa.
Pur comportandosi in maniera decisamente appagante, è in questa fase che si sente di più la differenza di funzionamento rispetto alla cartuccia Charger della Lyrik: c’è un po’ meno comfort negli gli impatti forti ad alta frequenza, ovvero è come se la forcella non fosse abbastanza veloce a recuperare corsa.
- Comportamento in salita: 8,5
Sensibile quando aperta nelle salite più scassate e sostenuta quando la si chiude su asfalto o strade battute.
- Efficacia delle regolazioni (sensibilità ai click): 8,0
Il registro della compressione non è molto sensibile: diciamo che dal terzo click in poi si incomincia a sentire più sostegno nella guida.
Per quanto riguarda la velocità di ritorno bisogna fare attenzione a non chiudere troppo il registro perché potrebbe arrivare ad influire sulla sensibilità in compressione. Nota: da tutto chiuso il ritorno tenetelo aperto di almeno 7 click per non influire sulla compressione.
- Scorrevolezza: 9,5
Ottima, nonostante un angolo molto aperto la forcella non punta minimamente, neanche dopo svariate uscite sotto acqua e fango.
- Feeling e confidenza con la guida: 9,0
La RockShox Yari Rc mi ha dato una sensazione di grande sicurezza in discesa. Senza troppe pretese, la Yari è solida e trasmette fiducia, ti invita a metterla sotto torchio. Ti invita ad attaccare ogni ostacolo a tutta.
Soffre solo una cosa: la presenza della Lyrik…
Voto finale prestazioni (da 1 a 10): 8,71
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,6
In conclusione…
La RockShox Yari Rc è stata pensata per dare esperienze di guida molto vicine a quelle di una Lyrik, ma a un prezzo più contenuto.
Dal test si evince che solo guidando in modo più audace e veloce emergono le differenze fra Yari e Lyrik e questo è rispecchiato anche dal loro prezzo.
La Lyrik è per chi ha necessità del massimo supporto e precisione dalla forcella e ha una possibilità di spesa maggiore; la Yari ha la stessa solidità e precisione di guida (avendo la stessa struttura) e riesce comunque ad essere efficace. Chi guida forte e/o ha una certa sensibilità riesce ad “ascoltare” le differenze.
Il prezzo però è decisamente a favore della Yari.
Per informazioni Sram.com
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Sull'autore
Stefano Chiri
Mi piace la guida off-road, in sella alla bici e alla moto, ho una vocazione gravity-fun e per me lo stile in sella è tutto. Se non riesco ad essere velocissimo, cerco di essere stiloso... Su MtbCult mi occupo di Mtb da enduro e da trail riding