Dalla Pike in poi, Rock Shox ha compiuto un passo in avanti significativo sul fronte sospensioni.
L’impegno riversato nella ricerca, le prestazioni e l’attenzione al prezzo finale del prodotto sono le caratteristiche vincenti degli ultimi modelli della casa di Colorado Springs.
La Pike ha creato un nuovo standard per quanto riguarda le prestazioni di una forcella per usi impegnativi e la gamma Monarch, fra gli ammortizzatori, sta iniziando pian piano a fare altrettanto.
Il Monarch Plus DebonAir Rc3 che si trova montato di serie su molte bici di ultima generazione ne è la conferma.
Sembra quasi un ammortizzatore a molla
La Pike ha ridestato fra gli appassionati l’attenzione verso la scorrevolezza di una forcella, facendola diventare un requisito chiave per prestazioni di alto livello.
Oggi sui concetti di sensibilità, fluidità e scorrevolezza si basa una fetta importante del tuning aftermarket.
Il Monarch Plus DebonAir Rc3 applica queste importanti caratteristiche su un ammortizzatore e lo fa introducendo piccole ma significative migliorie alla serie precedente del Monarch Plus Rc3 (qui il test).
Una camera negativa di maggiore volume abbinata a una camera positiva anch’essa di volume maggiorato porta a:
- maggiore sensibilità alle piccole sollecitazioni, ovvero carico di stacco ridottissimo;
- curva di compressione più lineare dell’ammortizzatore.
Questo avvicina moltissimo il nuovo Monarch Plus al comportamento di un ammortizzatore a molla, ma con pesi e versatilità molto più adatti a un uso trial-enduro.
Rebound molto più ampio
Con la nuova generazione DebonAir, il range di regolazioni della velocità di estensione dell’ammortizzatore (il cosiddetto rebound) è molto più ampio e permette realmente di trovare il valore corretto.
Il pomello, di facile rotazione, consente 20 posizioni indicizzate e fra un click e l’altro le differenze sono ben avvertibili.
Rock Shox ha dotato questo ammortizzatore del Rapid Recovery, ereditato dalla Pike, che permette alla sospensione di lavorare principalmente nella parte centrale dell’escursione, garantendo sempre una riserva di travel per la sicurezza.
Questo dispositivo, in abbinamento al volume della camera di compressione personalizzabile (come vi spiegheremo più avanti), assicura al biker la sensazione di travel maggiore.
In sostanza, la sospensione lavora meglio.
Tre valori di compressione
Anche qui troviamo un’altra analogia con la Pike. La compressione, gestita da una levetta azzurra, ha tre posizioni: Minimum, Middle e Firm.
La prima riduce al minimo il freno in compressione ed è pensata per la discesa, mentre l’ultima è pensata per la salita.
Le differenze fra le due posizioni estreme si sentono, ma possono essere più o meno marcate in base al tuning idraulico dell’ammortizzatore.
Nel complesso i 3 setup sono molto utili per far cambiare carattere alla sospensione posteriore e su tutte le full di ultima generazione questo diventa un bell’aiuto per l’efficienza di pedalata.
Ogni modello di sospensione, però, richiede un tuning ben preciso dell’ammortizzatore e questo contribuisce in modo significativo a differenziare gli innumerevoli schemi di sospensioni presenti sul mercato.
Ad esempio, abbiamo montato il Monarch Plus Rc3 DebonAir su una Santa Cruz Bronson C e la cosiddetta “piattaforma” era molto marcata.
Cioè, l’abbinamento fra l’ammortizzatore Rock Shox e la sospensione Vpp della Bronson C portano a un’efficienza di pedalata notevole, anche senza spostare la levetta in posizione Firm.
Allo stesso modo, il Monarch Plus Rc3 DebonAir di serie sulla Santa Cruz Nomad C (che stiamo testando) oppure quello montato sulla Trek Slash 9.8 portano a prestazioni differenti fra loro.
A parte le ovvie differenze fra gli schemi delle varie sospensioni, ci sono anche altre variabili da considerare…
Attenzione a quelle letterine…
Ogni ammortizzatore Rock Shox ha un suo tuning per quanto riguarda rebound, compressione e volume della camera positiva.
Rebound e compressione, in casa Rock Shox, sono identificati rispettivamente dal colore rosso e dal colore blu, quelli cioè che ritroviamo sul pomello di rebound e sulla levetta della compressione.
Tutti i modelli aftermarket escono con la taratura M-M, proprio come il campione che abbiamo ricevuto per il test, ovvero tuning medio per compressione e rebound.
Nel caso della Nomad C, invece, il tuning cambia: M-L, cioè tuning medio per il ritorno e “low” per la compressione, cioè freno in compressione ridotto.
E questo conferma la sensazione che abbiamo guidando la Nomad C, specie in salita: morbida sui terreni compatti e super sensibile e sfruttabile offroad.
Il tuning idraulico di un ammortizzatore può essere modificato, ma da un rivenditore autorizzato Rock Shox.
Un’altra personalizzazione possibile
Un’altra modifica possibile interessa il volume della camera positiva.
Sulla Pike abbiamo i bottomless token, ossia dei cilindretti rossi in plastica che permettono di modificare il volume della camera positiva e, quindi, la progressività-linearità della curva di compressione.
Stesso discorso sull’ammortizzatore Rock Shox Monarch Plus Rc3 DebonAir, per il quale i riduttori di volume sono degli anellini rossi.
Vi rimandiamo a questo tutorial per conoscere i dettagli.
Sui sentieri
Rispetto al modello precedente, il passo in avanti è notevole.
Più sfruttabile e decisamente più efficace.
Il Rock Shox Monarch Plus Rc3 DebonAir è uno degli upgrade da considerare se:
- si ha a che fare con sentieri impegnativi;
- serve maggiore comfort senza rinunciare all’efficienza;
- non si vuole-non si può cambiare telaio ma si cercano prestazioni migliori.
Insomma, un upgrade che consigliamo, dopo aver verificato la compatibilità con il proprio telaio (soprattutto in termini di ingombro del serbatoio ausiliare), dato che il prezzo al pubblico è di 444€, cioè una cifra più bassa dei suoi competitor più diretti (Fox e Cane Creek).
Il suo funzionamento rimane costante anche nelle discese più difficili e solo le Prove Speciali di 15-20 minuti, tanto per dare un’idea, possono portare a un surriscaldamento dell’idraulica e a un rebound meno frenato.
Nel complesso la sua efficacia e il livello di comfort che permette sono un vero toccasana per sospensioni “naturalmente” dure e progressive, proprio come quella della Bronson ad esempio.
Che cosa non ci ha convinto?
Le dimensioni maggiori della camera negativa portano a un aumento della percentuale di Sag se si usa la stessa pressione dell’ammortizzatore di serie.
Il Monarch Plus va regolato con un po’ di attenzione, almeno all’inizio (diciamo le prime 5 uscite), perché trovare il valore corretto di pressione richiede un po’ di tentativi.
Non è anomalo trovare un valore che è anche di 50 Psi maggiore rispetto all’ammortizzatore di serie.
Questo aspetto non è da considerarsi come un difetto, ma piuttosto come una caratteristica intrinseca del maggiore volume sia della camera positiva che di quella negativa.
In conclusione…
Considerato il costo, le prestazioni e le regolazioni (sia esterne che interne) il Rock Shox Monarch Plus Rc3 DebonAir è una delle migliorie più consigliate per Mtb a doppia sospensione, dalle trailbike alle bici da enduro.
Non ha una vocazione necessariamente racing ed è un componente di grande utilità anche per un uso escursionistico, perché il comfort e il piacere di guida aumentano in modo significativo.
A un prezzo (444€) che, considerati i benefici, non è affatto elevato.
Per informazioni Sram.com oppure Amgsrl.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.