Tom Ritchey costruisce bici dal fuori dal coro, fuori dalle tendenze e fuori dal tempo.
E la Ritchey Swiss Cross Disc è una di queste.
E’ una bici destinata al ciclocross (e il nome non mente), ma è allo stesso tempo una gravel bike prima ancora che le gravel bike nascessero.
Almeno come movimento-moda-attitudine ciclistica.
Tom Ritchey ha la sua visione del mondo della bici che è legata a due dettagli: la Mtb e l’acciaio.
Ritchey nasce come uno dei primi costruttori di telai per Mtb (all’epoca esisteva solo l’acciaio) e il suo marchio di telai, gomme e componenti ha fatto la storia delle ruote grasse.
La Swiss Cross Disc, per quanto non sia affatto una Mtb, in realtà incarna la medesima idea di bici: libertà di andare ovunque.
Il mondo gravel, un altro “prodotto” nato di recente in America, ha ripreso questo concetto rivolgendolo un po’ di più alla strada, però in chiave off-road.
Un ibrido che ha un suo perché e un suo fascino, quello delle strade secondarie percorse alla velocità delle gambe, senza alcuna pressione di performance.
La Ritchey Swiss Cross Disc, per certi versi, è la bici ideale per chi va in Mtb e cerca un mezzo più veloce per andare su strade scorrevoli, anche offroad, purché battute.
L’Italia ha scenari infiniti che si prestano a questo utilizzo.
Basta un po’ di curiosità.
Basta guardare ai lati della strada e infilare l’occhio dentro le tante strade bianche che si diramano dall’asfalto.
E’ un’attitudine, questa, tipica di chi va in Mtb ed è per questo che la Ritchey Swiss Cross Disc è più vicina ai biker di quanto ogni biker possa pensare.
1 - GEOMETRIA
- Angolo di sterzo: 9
72°, cioè un valore tipico per una bici da ciclocross-gravel, visto che di solito le bici da strada sono su valori ancora maggiori.
- Angolo piantone: 9
Anche in questo caso con 73,5° siamo su valori tipici di una bici da ciclocross, ma nel complesso il dato non si allontana molto da quello tipico di una bici da strada.
- Lunghezza tubo piantone: 9
Piuttosto che menzionare la lunghezza del tubo superiore (che su bici di questa tipologia coincide con la taglia del telaio) abbiamo modificato la scheda di valutazione considerando la lunghezza del tubo piantone, ossia un valore che tiene anche conto del valore di sloping del tubo orizzontale.
Nel caso della Ritchey Swiss Cross Disc, nella taglia 57, abbiamo un tubo piantone di 53,5 cm, anziché 57 cm. Ciò dona alla Ritchey una leggera, piacevole e moderna inclinazione del tubo superiore, ossia il cosiddetto sloping.
- Altezza movimento centrale da terra: 9
Siamo a 29 cm, ossia una misura che è dovuta principalmente alla sezione e al volume interno delle gomme di serie, delle Ritchey Comp Shield da 35 mm di sezione. In generale è in linea con quella di bici da strada e ciclocross
- Lunghezza carro: 8
Rispetto a quanto dichiarato, ovvero 42,5 cm, abbiamo misurato un centimetro in più, cioè 43,5 cm. Questa misura così generosa permette un passaggio ruota molto ampio e rende la bici ancora più stabile. La Ritchey Swiss Cross Disc non ha certo velleità agonistiche così palesi…
- Interasse: 8,5
104,7 cm in taglia 57 cm contro i 104 cm dichiarati. Nel complesso una misura ok per questa tipologia di bici, anche se leggermente superiore, ad esempio, ai 102,4 cm della Santa Cruz Stigmata CC in taglia 56.
- Assetto in sella: 9
Il sottoscritto è alto 180 cm e ha un’altezza di sella di 74 cm.
La posizione in sella, sulla taglia 57, è piuttosto comoda, perché la posizione del manubrio è tale da non creare un dislivello sella-manubrio molto marcato, come si addice a una bici di questa tipologia.
A ciò contribuisce la lunghezza del tubo di sterzo di 170 mm, di certo non super compatto.
Il manubrio da 46 cm di larghezza è una scelta davvero azzeccata, perché permette una presa più comoda e anche più sicura in discesa, senza compromettere l’aerodinamica.
Ammesso che importi qualcosa di aerodinamica ai possessori di questa bici…
L’attacco da 110 mm di lunghezza (sulle taglie 57 e 59) ben si sposa con la geometria della bici.
Voto finale (da 1 a 10): 8,78
2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Rigidità torsionale del carro: 8
L’acciaio si fa apprezzare per il modo piacevole in cui vibra, assorbe e riflette le vibrazioni. Il che tradotto significa che la rigidità torsionale del carro è molto buona (per essere un telaio in acciaio) ed è in grado di accompagnare anche un minimo di velleità agonistiche.
La Ritchey Swiss Cross Disc è pensata però per le andature regolari.
- Sullo sterrato: 9
Il rendimento è davvero molto buono e grazie alle ruote da 35 mm di sezione diventa anche migliore di quello di un telaio in fibra di carbonio sulle micro-asperità.
La forma del fodero alto sinistro ha lo scopo di creare un alloggiamento ottimale per la pinza del freno posteriore.
Il carro di lunghezza maggiore, se da un lato penalizza la maneggevolezza, dall’altro accentua la stabilità e la trazione della bici sulle salite più ripide.
- Su pendenze elevate: 8
Si avverte la stabilità complessiva della bici (grazie a carro e interasse più lunghi) e in generale la Swiss Cross Disc ha dimostrato di avere un buon grip. Le gomme Ritchey Comp Shield da 35 mm di sezione sono valide, però, solo su sterrato molto battuto.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: 8,5
Le ruote Ritchey Wcs Zeta Disc, pur non essendo con il perno passante (la Swiss Cross Disc, infatti, ha i forcellini compatibili con il classico quick release), riescono a essere efficaci. Non sono super rigide, né super leggere, ma si abbinano molto bene al carattere “morbido” della bici. Puntano sull’affidabilità e la resistenza, ovvero ciò che serve su una bici di questo genere.
Le pedivelle da 175 mm di lunghezza (di serie sulle taglie 57 e 59 cm) si fanno sentire, rendendo la pedalata un po’ più impegnativa in salita.
Buona la scelta dei rapporti (corone 50-34 davanti e pignoni 11-28 dietro) e molto valida il funzionamento del cambio Shimano Ultegra a gabbia lunga.
Si apprezza la posizione in sella “rilassata” grazie al tubo di sterzo da 170 mm di lunghezza e all’attacco Ritchey Wcs C-220 con un’angolazione di 6°.
Voto finale (da 1 a 10): 8,37
3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Rigidità torsionale del carro: 8
Non è una bici per correre, ma su sterrato battuto e veloce la lunghezza extra del carro si avverte come una caratteristica piacevole. La bici è stabile e ispira confidenza.
- Agilità della bici: 9
Con un angolo di sterzo di 72° i cambiamenti di traiettoria non possono che essere immediati. La geometria della bici, in generale, è orientata alla maneggevolezza.
- Stabilità: 9
Nell’ambito delle gravel bike è in linea con la concorrenza, ad esempio la Santa Cruz Stigmata. La Ritchey però permette ancora più confidenza per via della “morbidezza” dell’acciaio che regala reazioni molto filtrate.
- Assorbimento asperità: 7
Per essere una “rigida” in acciaio siamo su livelli buoni.
La Ritchey Swiss Cross Disc è una bici comoda per fare lunghi tragitti.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: 8,5
I freni a disco Shimano Rs785 (cioè un modello non-series) sono efficaci e potenti, grazie ai dischi da 160 mm e alle pasticche freno con il sistema a “radiatore” di Shimano.
La presa bassa del manubrio Ritchey Wcs EvoMax non ha mostrato l’ergonomia che mi sarei aspettato a causa della curvatura regolare del manubrio che non permette un appoggio completo per il palmo della mano (foto in basso).
Da elogiare la scelta di un manubrio da 46 cm di larghezza.
Le gomme Ritchey Comp Shield (provate con camere d’aria) sono molto valide e grazie alla sezione da 35 mm permettono un buon comfort.
Voto finale (da 1 a 10): 8,3
4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Rigidità torsionale del carro: 8
Concede qualcosa ai pruriti agonistici, ma l’obiettivo di questa bici, come detto prima, è percorrere lunghe distanze a ritmo regolare. Anche ad alto ritmo, volendo e potendo, ma non è una bici per stracciare i Kom su Strava. In tal caso meglio un telaio in fibra di carbonio e componenti più leggeri.
- Assorbimento asperità: 8,5
L’acciaio qui si fa valere. Il comfort in sella regna sovrano, nell’ambito di un telaio in acciaio senza sospensioni.
- Comfort lunghe distanze: 9
Anche qui siamo ad alti livelli, grazie alle gomme da 35 mm di sezione e al materiale, l’acciaio, usato per il telaio. Anche le geometrie non estreme aiutano molto.
- Agilità della bici: 9
Vale quanto detto per la discesa.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: 8
Con la presa bassa del manubrio attivare i comandi cambio Shimano Rs685 richiede un po’ di apprendistato, specie se si è abituati a quelli Sram. La corsa del comando del cambio, tanto in scalata quanto in discesa, è piuttosto lunga e richiede un minimo di assuefazione.
Molto valide le ruote Ritchey Wcs Zeta Disc, la cui struttura non ha dato segni di debolezza o imperfezione durante il test. Sono pensate per pedalare a lungo.
Le gomme Ritchey Comp Shield permettono di alzarsi sui pedali per rilanciare la velocità solo se il fondo è abbastanza battuto e non troppo scivoloso.
Sullo sterrato, nel complesso, se la cavano molto bene e su asfalto riescono a rotolare con un minimo attrito.
Voto finale (da 1 a 10): 8,5
5 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Spazio fra gomma posteriore e carro (in caso di fango): 9
Lo spazio a disposizione sui foderi bassi è sufficiente e la ruota non dovrebbe avere problemi fintanto che si resta con gomme di sezione non superiore a 35 mm.
Il nostro test si è svolto sempre con il bel tempo, quindi non possiamo essere più dettagliati.
Ritchey dichiara però che il telaio può ospitare gomme fino a 38 mm di larghezza, a seconda del produttore della gomma.
- Cura del passaggio cavi: 5,5
Non ci sono passaggi interni perché la Swiss Cross Disc è decisamente old school. Purtroppo il passaggio del cavo del deragliatore avviene sotto la scatola del movimento centrale senza alcuna protezione. E questo per una bici destinata anche all’offroad non è proprio l’ideale.
Il cavo del cambio invece passa sul tubo superiore e poi sul fodero alto destro con interruzione della guaina nei tratti rettilinei.
Anche il cavo del freno posteriore è esterno ed è in bella vista sul tubo obliquo e sul fodero basso sinistro.
Lo stile spartano e semplice di Ritchey si riconosce anche in questi dettagli.
Non è un difetto, ma una caratteristica costruttiva delle bici Ritchey, anche se il passaggio cavi esterno potrebbe comunque essere più curato.
- Protezioni sul telaio e sul carro: 5
Peccato, non sono previste protezioni.
- Peso telaio e bici: 7,5
La bici senza pedali in taglia 57 pesa 9,49 Kg, anziché 10,30 kg come dichiarato da Ritchey. Meglio così…
Il peso dichiarato del solo telaio è di 1960 gr in taglia 55 cm.
- Prezzo telaio e/o bici: 7,5
E’ possibile acquistare la bici completa a un prezzo di listino di 3299€, ma sul sito Ritchey, al momento della pubblicazione dell’articolo, è scontata a 2969€.
Volendo è possibile acquistare anche il solo telaio a 1403,90€.
I prezzi sono più che ragionevoli considerando, nel caso della bici, la qualità dell’allestimento.
- Garanzia: 6
2 anni, come imposto dalla legge.
Voto finale (da 1 a 10): 6,75
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 7,98
In conclusione…
E’ una bici da ciclocross che, volendo, può essere utilizzata anche al di fuori dei circuiti fangosi di questa specialità.
Non è una bici per fare lunghi viaggi, perché mancano gli attacchi per portapacchi e quant’altro.
E’ una bici che resiste a mode e tendenze e nonostante ciò è ancora di moda e attuale.
Non è una bici da strada e non tentate di trasformarla in tale (anche se è comunque possibile cambiando ruote e gomme), ma una bici per andare lontano dalle rotte più battute.
Non è per tutti e ha un fascino non immediato, ma quando una bici come questa inizi ad usarla si rischia di rimanere esterrefatti.
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Per informazioni Ritcheylogic.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.