TEST - Pivot Switchblade: l'enduro non è lontano

Stefano Chiri
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TEST - Pivot Switchblade: l'enduro non è lontano

Stefano Chiri
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La Pivot Switchblade è la bicicletta più avanzata e versatile che il marchio americano ha nella sua gamma.
La casa dell'Arizona è conosciuta per costruire bici di altissima gamma in grado di adattarsi alle più disparate tipologie di sentieri, con grande efficienza in pedalata e tanto divertimento in discesa.

Sulla Switchblade Pivot ha investito molte risorse essendo, come state per leggere, un progetto molto ambizioso visto che alcuni dettagli tecnici la vedono già proiettata verso il futuro, come la battuta posteriore da 157 mm (denominata Super Boost Plus 157) e un tubo orizzontale particolarmente lungo, ben 61,47 cm nella taglia M.

pivot switchblade

Di fatto è una trail bike che, con ruote da 29", sospensione Dw-Link e una geometria moderna, diventa ben più capace di una biammortizzata con 135 mm di escursione posteriore.
Pivot suggerisce di utilizzare forcelle da 150 mm di travel, ma, volendo, ci si può spingere fino a 160 mm.
Cosa che noi abbiamo fatto durante questo test, avvertendo solo di rado la sensazione di averla snaturata.

Il nostro test si è svolto infatti su sentieri e, soprattutto, a velocità più indicate per Mtb da enduro, in montagna (anche all'alba), sui single track di collina, nei parchi di città e ovunque una Mtb potesse mettere le ruote.

pivot switchblade

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Ne è venuto fuori un test molto approfondito del telaio Pivot Switchblade, il cui allestimento, custom, è stato studiato per enfatizzare la sua "cattiveria".
La Switchblade, pur con 135 mm di travel al posteriore, è in grado di coniugare le doti di scalatrice della Mach 429Sl, grazie alla sua leggerezza e alla sua efficienza in pedalata, con le doti della Mach 6, la nuova "arma" da enduro di casa Pivot.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Saper fare bene più di una cosa è la grande virtù della Pivot Switchblade e ciò la pone in una posizione di rilievo nell'intero panorama Mtb.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

La forcella utilizzata è una RockShox Lyrik Rct3 29" 160 2018 - Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

L'angolo di sterzo è da 67,25° nella configurazione 29er e diventa da 66,5° nella 650b Plus.
Il carro è cortissimo, solo 428 mm, ma può ancora ospitare un deragliatore e un pneumatico fino a 3,25".
Come dicevamo, per ottenere tutto questo, la Pivot ha preso in prestito la spaziatura del mozzo posteriore dalle bici da downhill: ben 157 mm di battuta.
Altro che Boost...

Pivot Switchblade

Sul telaio è stato installato nella parte inferiore del tubo sterzo lo spacer dedicato alle ruote Plus - Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Ma è arrivato il momento di entrare nei particolari della Pivot Switchblade che racchiude un’enorme cura dei dettagli ed è capace di performance sorprendenti.

1 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Geometria: 9
E’ considerata una bici da trail/enduro e le geometrie lo confermano con angolo di sterzo a 67,25°(29”)/66,5°(650b plus) e angolo piantone da 74,5°(29”)/73,5°(650b plus).
Ma ciò che la rende “diversa” è la battuta posteriore da 157 mm che ha permesso ai progettisti della Pivot Switchblade di portare il carro a soli 428 mm di lunghezza, a tutto vantaggio dell’agilità.

Pivot Switchblade

La lunghezza del tubo orizzontale, 614,7 mm nella taglia media, contribuisce invece alla stabilità.

Pivot Switchblade

Pivot Switchblade

Un tubo superiore (tob tube in inglese) così lungo vuol dire anche avere un interasse più lungo (siamo a 1167 mm in taglia M), che la rende più sicura su veloce e ripido.
Una considerazione riguardo la lunghezza del top tube: per essere sfruttato al meglio richiede un periodo di adattamento e una diversa distribuzione dei pesi, per dare maggiore carico sulla ruota anteriore.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Assetto in sella: 9
Il sottoscritto è alto 1,70 m con un'altezza sella a circa 70 cm. Mi sento ben posizionato per pedalare in modo efficace e anche per lungo tempo.
Il montaggio custom della Pivot in test mette in risalto il manubrio Sram Troy Lee Designs, largo e in grado di trasmettere un ottimo controllo, mentre l’attacco manubrio da 60 mm è leggermente troppo lungo per la mia statura e lunghezza di braccia.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Utilizzando una forcella da 160 mm ho preferito abbassare completamente l’attacco manubrio per caricare più facilmente l’anteriore.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Cura costruttiva: 10
La qualità costruttiva è di altissimo livello: lo spazio fra gomma e carro è molto ampio grazie alla battuta posteriore da 157 mm; il passaggio cavi è estremamente curato e ci sono anche il passaggio e l’alloggiamento per la batteria di un eventuale cambio elettronico Shimano Di2.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Le protezioni sul telaio e sul carro sono realizzate con una gomma molto resistente e sono molto ampie.
C’è la possibilità di utilizzare un deragliatore o di montare un guidacatena, così come c’è la predisposizione per il portabborraccia (anche se è preferibile uno con inserimento laterale della borraccia).
C’è anche l’indicatore per effettuare una corretta misura del Sag.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Posizionamento ammortizzatore: 9,5
L’ammortizzatore è ben protetto da detriti e sporco. E’ facile da raggiungere per cambiare le regolazioni anche se può capitare di urtare la borraccia e non trovare immediatemente i registri.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Peso telaio e/o bici: 9
13,3 kg (con gomme tubeless e senza pedali) nell’allestimento che vedete, tutt’altro che leggero. Questo è stato possibile grazie al telaio che nonostante le tubazioni da bici ben più “massiccia” ferma la bilancia poco sotto i 3,0 kg.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Prezzo telaio e/o bici: 9
Il solo telaio viene proposto a un prezzo di 3599€, ossia a un costo che è in linea (se non addirittura inferiore) con quello delle concorrenti dirette.
Volendo l'importatore italiano propone anche dei Kit telaio a partire da un costo di 4999€ che comprendono la forcella Fox 36 Factory 150 mm Boost, movimento centrale e pedivelle Race Face Aeffect Sl con corona da 30t.
Si arriva a 5599€ per il kit telaio con la medesima forcella, ma movimento centrale e pedivelle Race Face Next Sl e corona da 30t.
Stiamo parlando di una bici con finiture e peculiarità tecniche da prima della classe. Visto l’allestimento custom della nostra bici test, vi invito a leggere sotto gli allestimenti proposti dall’importare italiano di Pivot, ossia Tribedistribution.com:

Pivot Switchblade

- Garanzia sul telaio: 9,5
Pivot garantisce i suoi telai in fibra di carbonio fino a 10 anni e fino ad un anno la sola verniciatura.

Voto finale (da 1 a 10): 9,3

2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Tuning ammortizzatore e caratteristiche sospensione posteriore: 9,5
Il Fox Float Dps Evol è stato tarato per la doppia anima della Pivot Switchblade. Lo schema della sospensione Dw-Link unito alla taratura dell’ammortizzatore rende la pedalata sostenuta e molto efficace anche con la compressione in modalità Open.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

C’è anche la possibilità di chiudere la compressione a Medium o Firm, oltre che regolare il ritorno attraverso il classico pomello rosso.
E' possibile anche agire su un fine tuning della compressione per la sola posizione Open.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Efficienza sospensione posteriore in salita: 9
La Pivot Switchblade ha una geometria votata alla discesa, così mi immaginavo una sospensione soffice, che in pedalata non rendesse molto, e invece è scattante e sostenuta anche in pedalata.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Non c’è bisogno di chiudere la compressione quando si è in off-road che, anzi, è più libera di copiare le asperità, migliorando l'aderenza per la ruota posteriore.
Se abbiamo un tratto di salita particolarmente scorrevole e ripido è consigliabile chiudere la sospensione così da permettere un’ottima efficienza anche in piedi sui pedali.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Impressioni di guida: 9
Il montaggio custom un po’ “pesante” e votato alla discesa con 160 mm di escursione all’anteriore della nuova RockShox Lyrik non è il più indicato per eccellere in salita.
Ciò detto, pur avendo un tubo orizzontale così lungo e un attacco manubrio da 60 mm, si riesce comunque a pedalare comodi per molte ore e con un ottimo controllo anche sulle salite più ripide e tecniche.

Voto finale (da 1 a 10): 9,2

3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Tuning ammortizzatore e caratteristiche sospensione posteriore: 9
La progressività e il sostegno da metà corsa sono ottimi, mi sarei solo aspettato un po’ più di comfort generale in discesa soprattutto considerando che la Pivot Switchblade la consigliano con forcella da 150/160 mm.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Efficienza sospensione posteriore in discesa (impatti di piccola, media e grande intensità): 9
E’ progressiva e molto reattiva, si riesce a sfruttare bene tutta la corsa anche se si percepisce che dietro si hanno "solo" 135 mm di corsa.
La Pivot Switchblade ha una geometria votata al divertimento in discesa e con una forcella da 160 mm basta caricare bene l’anteriore per passare da una trail bike ad una bici da enduro.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

La sensazione di sicurezza che trasmette è tanta, così l’andatura aumenta, ed è qui che ci si accorge che al posteriore abbiamo “solo” 135 mm di escursione.
In generale il comportamento della sospensione è ottimo sulla maggior parte dei terreni, però se alziamo molto l’andatura sulle pietre ci si sente meno "coccolati" e bisogna tenere a bada la reattività del rigidissimo telaio e carro della Pivot Switchblade.
- Efficienza in frenata: 9,5
Arrivando in curva con una frenata decisa o a ruota completamente bloccata non si ha la percezione che la sospensione si inibisca, trasmettendo così un ottimo feeling anche nelle situazioni più al limite o quando si vuole “giocare” innescando "pendoli" o derapate.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Impressioni di guida: 9
Ho notato che è molto lunga e che bisogna cercare di spostarsi più sul davanti per dare mordente e direzionalita’ alla ruota anteriore.
Il carro e il telaio sono molto precisi e rigidi e questo rende la Pivot Switchblade una Mtb molto reattiva nei cambi di direzione, nei salti e in uscita di curva.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Questa reattività è anche dovuta ai 135 mm di travel che bastano e avanzano nella maggior parte dei casi anche se vanno un po’ in crisi quando ci si scatena su pietraie e tratti particolarmente veloci e scassati.
I nuovi freni Sram Code Rsc frenano tantissimo e sono anche modulabili. Non c’è stata pendenza che mi abbia fatto affaticare mani e avambracci.

Voto finale (da 1 a 10): 9,1

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Tuning ammortizzatore e caratteristiche sospensione posteriore: 9,5
Sostenuta anche nella posizione Open, l’efficienza della sospensione sul pedalato rende questa Pivot Switchblade scattante e continuamente "a caccia di velocità".
La compressione in Medium è la scelta migliore, in grado di dare ancora più sostegno e progressività alla sospensione senza dimenticare quella sensibilità che, invece, si andrebbe a perdere nella posizione Firm.

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

- Efficienza sospensione posteriore nel pedalato: 9,5
La trail bike che si rivela in salita e la Mtb da enduro che si rivela in discesa si coniugano perfettamente nel pedalato: la sospensione e il telaio sono reattivi, consentendo alla Switchblade di essere molto efficace nei rilanci.
- Impressioni di guida: 9,5
L’allestimento non proprio adatto al pedalato limita un po’ le capacità della Pivot Switchblade, che tuttavia trova nel misto salita/discesa il suo habitat ideale con estrema facilità, al contrario di altre bici della stessa categoria.
La sua efficienza in pedalata aiuta ad acquistare velocità e la sicurezza che trasmette permette di sfruttare l’andatura per divertirsi ancora di più.
Cioè virtù rare a trovarsi in giro.

Voto finale (da 1 a 10): 9,5

Pivot Switchblade

Foto Carlo De Santis

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 9,27

In conclusione…
La Pivot Switchblade è una trail bike moderna, ovvero una bici di grande versatilità alla quale Pivot ha voluto dare un po' di cattiveria in più.
Telaio e carro molto rigidi, sospensione Dw-Link ben tarata, grande precisione di guida, geometrie “futuristiche” e duplice compatibilità 29"/650b Plus.
Prima di passare a una Mtb da enduro o a una nuova Mtb da enduro tutti dovrebbero provare almeno una volta la Pivot Switchblade.
Perché puoi affrontare un giro trail molto pedalato o scendere ovunque con la sicurezza di avere una Mtb versatile e adatta a tutto.
O quasi tutto… ?

Qui trovate tutto riguardo le trail bike...

Per informazioni PivotCycles.com o il distributore per l'Italia TribeDistribution.com



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Sull'autore
Stefano Chiri

Mi piace la guida off-road, in sella alla bici e alla moto, ho una vocazione gravity-fun e per me lo stile in sella è tutto. Se non riesco ad essere velocissimo, cerco di essere stiloso... Su MtbCult mi occupo di Mtb da enduro e da trail riding

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