Come vanno i perni passanti METI in titanio?
E cosa hanno di diverso rispetto a quelli in alluminio?
Vale la pena fare questo upgrade?
Se state leggendo questo articolo, anche voi vi sarete posti delle domande su questi accessori che negli ultimi due anni sono diventati molto popolari ed utilizzati da molti professionisti, sia su strada che in Mtb.
Beh, ce le siamo poste anche noi e ora, dopo averli avuti tra le mani ed averli provati in varie situazioni, vi spieghiamo qual è la nostra opinione sui perni passanti METI in titanio.
Iniziamo dai dettagli tecnici, per poi passare al montaggio e alle sensazioni.
DETTAGLI TECNICI
Innanzitutto, chi è METI?
É un'azienda situata a Bibbiano (Reggio Emilia) e fondata da Dante Codeluppi, che produce perni, ma anche altri upgrade e accessori in titanio per tutti i tipi di bici: perni pedali, cuscinetti, boccole...
I perni passanti, però, attualmente sono il prodotto di punta dell'intero catalogo.
Sono realizzati in titanio di grado 5, la lega più utilizzata e anche quella che garantisce il miglior rapporto tra resistenza meccanica, rigidità, peso e resistenza alla corrosione.
I perni passanti METI in titanio sono disponibili con diametro di 12, 14 e 15 mm, quindi si adattano a tutti i telai e tutte le forcelle, sia Boost che non Boost.
Sul catalogo sono presenti i perni per RockShox, FOX, Ohlins, Trust, Intend e SR Suntour, ma chi possiede un telaio o una forcella con una filettatura o altre misure particolari, può richiedere delle personalizzazioni.
A proposito di personalizzazioni, chi vuole può farsi incidere il proprio nome o qualsiasi altra parola nella zona esterna, intorno alla sede per la brugola da 6 mm che serve per svitarli.
I prezzi?
Vanno dai 110 ai 210€ per singolo perno, dipende dal modello (strada o Mtb), dalla sua lunghezza e/o dalla lavorazione.
I due perni ricevuti in test costano 150€ (posteriore, per telaio Wilier Triestina URTA SLR) e 190€ (anteriore, per forcella FOX 32 e 34 SC).
La coppia, quindi, costerebbe 340€.
PESO E MONTAGGIO
Il peso dei perni passanti METI in titanio cambia in base al modello e alla quantità di materiale, quelli in test pesano 61 grammi (anteriore) e 43 grammi (posteriore).
Dei pesi buoni, ma non più bassi di quelli in alluminio originali (foto in basso), infatti l'anteriore FOX Kabolt pesa 44 grammi, mentre il posteriore Wilier è più pesante (78 grammi) solo perché è munito di levetta per lo sgancio rapido, altrimenti sarebbe stato più leggero.
Se volete acquistare i perni passanti METI in titanio per alleggerire la bici, quindi, siete sulla strada sbagliata.
Prima di montarli bisogna ingrassare la filettatura (c'è scritto anche sul perno stesso, insieme alla coppia di serraggio ideale), una procedura consigliata anche con i perni in alluminio, ma che non tutti eseguono: è importante per mantenere le filettature in buono stato, per evitare cigolii e per semplificare la rimozione del perno.
Una volta montati, i perni METI serrano bene sia il carro che la forcella e le tolleranze sono perfette: un dettaglio non sempre scontato sui prodotti artigianali.
SENSAZIONI
Ho provato i perni passanti METI in titanio in diverse situazioni, portandoli anche in gara al Gaerne Trophy di Maser ed in diversi bike park sui quali giro di solito.
Sebbene l'azienda prometta dei benefici a livello di rigidità e precisione, a primo impatto non ho avvertito differenze nella guida rispetto ai perni classici in alluminio.
Quindi, dopo qualche uscita ho voluto fare un test più specifico: ho portato in tasca i perni originali della bici e a metà giro li ho sostituiti, ripetendo la stessa salita e la successiva discesa tecnica.
Il risultato?
I tempi delle due discese in successione sono stati identici (1 secondo di differenza), e anche parlando di sensazioni non ho avvertito cambiamenti degni di nota.
A prescindere dal materiale con cui è costruito, infatti, il perno passante una volta serrato diventa un pezzo unico con il carro, quello che si avverte è principalmente la rigidezza del telaio e semmai della ruota. Inoltre, un telaio biammortizzato ha diverse dispersioni di energia dovute agli snodi e alle sospensioni, quindi avvertire la differenza sul perno passante è davvero difficile.
Stesso discorso sulla parte anteriore, dove entrano in ballo la forcella, la ruota, la gomma e così via.
Di fatto, il risultato sul campo non mi stupisce più di tanto, ma è sempre bene provare, prima di giudicare...
IN CONCLUSIONE
I perni passanti METI in titanio non fanno “miracoli” nella guida e non sono ultra-leggeri, ma questo non vuol dire che siano inutili.
Restano degli accessori raffinati ed interessanti, dedicati a chi vuole fare un upgrade di qualità sulla propria Mtb per renderla più autentica e personalizzata.
Il titanio è un materiale eterno e super affidabile, la filettatura non si consuma col passare del tempo e anche la zona di innesto della chiave a brugola rimane integra.
Non sono economici, è vero, ma gli estimatori del titanio e dell'artigianato made in Italy potrebbero apprezzarli lo stesso...
Per altre informazioni visitate il sito internet e la pagina Facebook di METI.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.