TEST - Nukeproof Mega Am: spirito enduro e anche oltre

Davide Ferrigno
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TEST - Nukeproof Mega Am: spirito enduro e anche oltre

Davide Ferrigno
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Angolo di sterzo da 66°, escursione alla ruota posteriore di 160mm, standover basso…
Stiamo parlando di una bici da enduro ed è la Nukeproof Mega AM. E' già stata introdotta nel 2014 in versione da 27,5” e quest’anno viene riproposta con nuove colorazioni e allestimenti.
Conosciamola per gradi…

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La bici in test
Ci è stata affidata una Nukeproof Mega AM in versione Pro, la più alta in gamma. Il suo allestimento è di tutto rispetto e “al passo con i tempi”: forcella Rock Shox Pike Rct3, trasmissione 1x11 con componentistica Sram X01/X1, freni Sram Guide RS, reggisella telescopico Rock Shox Reverb Stealth.

Rock Shox Reverb in versione Stealth: impeccabile nel funzionamento.

Rock Shox Reverb in versione Stealth: impeccabile nel funzionamento.

Il “trittico” sella-manubrio-stem è marchiato Nukeproof, così come le ruote. Parliamo quindi di un montaggio standard per una bicicletta rientrante in questa categoria. In questo video trovate una panoramica completa sull'allestimento della Mega AM Pro, che ha un prezzo di listino di 3899€.

La Mega AM è disponibile anche nella versione Comp, ma , il distributore di Nukeproof per il territorio italiano, propone altri allestimenti oltre ai due di serie. C’è la possibilità di acquistare anche il solo telaio, con ammortizzatore Cane Creek Double Barrel Air (2050€) o Rock Shox Monarch RC3 Plus DebonAir (1690€).

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Il telaio in colorazione Team con ammortizzatore Cane Creek Double Barrel Air

Uno sguardo al telaio
Le tubature lavorate con la tecnica dell'hydroforming e a sezione molto squadrata saltano subito all’occhio insieme alle saldature, dando l’idea di avere a che fare con un telaio “concreto” e senza fronzoli, costruito in alluminio T6 6061. “Erosion” è il nome del sistema di sospensione, e consta di un link ben visibile collegato tramite perni oversized al tubo orizzontale e ai foderi alti del carro.

Il sistema di sospensione posteriore Erosion della Nukeproof Mega AM

Il sistema di sospensione posteriore Erosion della Nukeproof Mega AM

I foderi bassi del carro sono volutamente asimmetrici, per consentire non tanto il montaggio di un deragliatore (ormai sempre meno popolare per questo tipo di bici) quanto un più utile guida catena, come quello montato di serie.

Questa caratteristica rende possibile l'installazione di un tendicatena con attacco ISCG05

Questa caratteristica rende possibile l'installazione di un tendicatena con attacco ISCG05

I cavi passano esternamente e sono assicurati tramite guide alla faccia superiore del tubo obliquo.

I cavi sono assicurati al tubo obliquo.

I cavi sono assicurati al tubo obliquo.

Questa soluzione, che può non piacere da un punto di vista estetico, si rivela vincente in fase di manutenzione di cambio e freni, a patto di preservare correttamente il telaio dallo sfregamento con il cablaggio. Soltanto per il cavo del comando remoto del reggisella telescopico Reverb in versione Stealth è previsto il passaggio interno attraverso il tubo piantone.

Il passaggio esterno dei cavi implica una maggiore attenzione nella protezione del telaio dallo sfregamento con i cavi stessi.

Il passaggio esterno dei cavi implica una maggiore attenzione nella protezione del telaio dallo sfregamento con i cavi stessi.

La lunghezza del carro è di 445 mm, misura leggermente superiore alla media utilizzata per bici di questo genere e che in parte influenza la lunghezza del passo della Mega AM, che è di ben 1175 mm per la taglia M. E’ questa una delle ragioni che ci ha fatto optare per una taglia medium invece di una large per il test. L’unica controindicazione scaturita da questa scelta è stata la misura accentuata del fuorisella, che non ha comunque creato problemi durante la guida in discesa.

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Prima di portarla sui sentieri
Come accade prima di ogni test, è necessario fare un check sullo stato della bicicletta: serraggio brugole, funzionamento del cambio e dei freni, stato di usura delle pastiglie, e così via…

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E' stato necessario eseguire la registrazione del cambio affinché funzionasse in modo corretto.

Indispensabile è poi il setting delle misure e delle sospensioni: per esempio in questo caso abbiamo sostituito lo stem originale da 50 mm con uno da 60 mm. Sul MtbCult Garage potete trovare il check completo della Nukeproof da noi fatto prima del test. Non ci siamo dimenticati di pesarla, prima di montare i pedali.

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14,06 Kg: la Mega AM Pro non è tra le super leggere della sua categoria, ossia le bici da enduro con 160 mm di travel e telaio in alluminio.

E ora, andiamo a pedalare
Protezioni, mascherina e, perché no, casco integrale dietro lo zaino.
Non dimentichiamo la sacca idrica, poiché sul telaio non c’è la possibilità di montare un portaborraccia. Questo è l’equipaggiamento perfetto per passare qualche ora in sella alla Nukeproof Mega AM. Questa bici si presta particolarmente a un utilizzo enduro. Avendo scelto un telaio in taglia media per guadagnare agilità durante la guida in discesa, la posizione in sella risulta sensibilmente raccolta. Non c’è da preoccuparsi, però, poiché con la Mega AM abbiamo comunque percorso itinerari con dislivello positivo superiore ai mille metri, e caratterizzati da lunghe salite (spesso su asfalto) prima di lanciarsi in discesa. L’importante è non avere troppa fretta.

Di serie la Mega Am in versione Pro monta l'ammortizzatore Rock Shox Monarch Plus Rc3 DebonAir.

Di serie la Mega Am in versione Pro monta l'ammortizzatore Rock Shox Monarch Plus Rc3 DebonAir.

Take it easy!
Questa espressione è decisamente la più azzeccata per definire l’approccio da avere in salita con questa bici.
La Mega AM non va d’accordo con chi è solito alzarsi in piedi sui pedali per affrontare tratti con pendenze accentuate. L’ammortizzatore posteriore, un Rock Shox Monarch RC3 Plus DebonAir, è molto sensibile e, anche frenando completamente la compressione tramite l’apposito registro, il carro non smetterà mai completamente di muoversi. Questa sensazione non cambia anche riducendo il SAG della sospensione posteriore, che abbiamo inizialmente impostato al 30%.
Conviene, quindi, stare seduti e pedalare in maniera “circolare”, costante, anche perché su asfalto la tassellatura e la sezione particolarmente pronunciate di entrambi gli pneumatici si fa sentire in termini di scorrevolezza.
In caso di salute lunghe, però, riducendo al massimo la velocità di ritorno si riesce a migliorare di molto l'efficienza della pedalata.
Quando si passa su sterrato o comunque su terreno sconnesso, la filosofia da seguire in pedalata resta la stessa.
Con la Mega Am potremo arrampicarci un po’ ovunque: sarà necessario soltanto concentrarsi sulla giusta distribuzione del carico, evitando di alleggerire troppo una delle due ruote. Sarà poi compito del carro e dell’ammortizzatore, con registro di compressione sulla posizione intermedia, "mangiare" gli ostacoli e le asperità presenti sul trail.
Il montaggio del gruppo 1x11 (in questo caso parliamo di un mix fra Sram X01 e Sram X1) continua a rivelarsi la scelta migliore per questa categoria di bici e la corona da 32 denti si conferma come l’opzione più saggia per un utilizzo amatoriale di questa bici.

Un mix curato di Sram X1 e XO1: perfetto per una bici da enduro.

Un mix curato di Sram X1 e XO1: perfetto per una bici da enduro.

Purtroppo la sella Nukeproof Trail non ha dimostrato essere compatibile con il nostro bacino (o viceversa...) e abbiamo notato una certa tendenza al surriscaldamento precoce nella zona del perineo, anche modificando l’inclinazione della stessa. Ma, si sa, la compatibilità del rider con la sella è un aspetto molto soggettivo.

E adesso... si scende!
Ci prepariamo ad affrontare quello che è il naturale habitat della Mega AM: la discesa. “Liberiamo” le sospensioni dai freni in compressione e abbassiamo il Reverb. Indossiamo le protezioni, e conviene farlo, perchè gli spigoli del tubo superiore non perdonano (abbiamo testato anche quelli)!
Via...
Già dalle prime curve si percepisce la progressività del sistema di sospensione. Mantenendo un livello di SAG compreso tra il 27 e il 30% è praticamente impossibile raggiungere il fine corsa ed è l’O-ring sullo stelo dell’ammortizzatore a confermarcelo. Ci abbiamo provato in tutti i modi, senza riuscirci; anche nei salti con landing tendenti al flat.
La forcella è una Rock Shox Pike RCT3 Solo Air: la conosciamo bene poiché sta diventando un must anche nei primi montaggi delle bici da enduro, proprio come in questo caso. La preferiamo leggermente più progressiva rispetto al tuning eseguito in fabbrica: a questo si può sempre rimediare aggiungendo un bottomless token.

La Pike di Rock Shox conferma le prestazioni positive già dimostrate in altri test.

La Pike di Rock Shox conferma le prestazioni positive già dimostrate in altri test.

Quando il sentiero diventa stretto e gli angoli delle curve si chiudono, il carro soffre di una leggera pigrizia, che non siamo riusciti a correggere neanche aumentando la velocità di ritorno dell’ammortizzatore.
Questo comportamento, nonostante abbiamo optato per una bici in taglia M, penalizza in parte l’agilità durante i repentini cambi di direzione e costringe, dove possibile, a una guida molto attiva per entrare in tempo nella giusta traiettoria. In compenso la Nukeproof Mega AM dà il meglio di sé sui sentieri caratterizzati da traiettorie e curve ad ampio raggio: l’angolo di sterzo da 66° e il passo lungo di questa bici donano sicurezza durante la guida e anche un particolare senso di affidabilità sul ripido e sulle rocce.
Siamo certi che quest'ultimo aspetto si sarebbe evidenziato ulteriormente utilizzando un telaio in taglia L. Il fuorisella pronunciato non ci è stato comunque d’impaccio neanche in queste situazioni.

E i componenti come se la cavano?
La larghezza di 760 mm per il manubrio Nukeproof Warhead si addice proprio a questo stile di riding, Per gusti personali, avremmo preferito un rise inferiore ai 25mm.
Il grip dato dalle manopole Element è ottimo e, insieme alla corretta larghezza della piega, fornisce un buon controllo del mezzo.

Ponte di comando marchiato Nukeproof: stem, manubrio e manopole.

Ponte di comando marchiato Nukeproof: stem, manubrio e manopole.

I freni Sram Guide montati sono in versione RS, corrispondente alla media gamma (qui trovate il test completo della versione RSC): Sram ha fatto davvero un gran passo avanti con la serie Guide, anche se questo impianto manca di quel pizzico di potenza in più per bloccare all’istante la ruota posteriore e aiutarci nel cambio di direzione.

Serbatoio e leva dei freni Sram Guide RS insieme al comando remoto del reggisella telescopico Reverb: perfettamente integrati tramite il dispositivo MatchMakerX.

Serbatoio e leva dei freni Sram Guide RS insieme al comando remoto del reggisella telescopico Reverb: perfettamente integrati tramite il dispositivo MatchMakerX.

Il gruppo di trasmissione, dopo una accurata regolazione del cambio da noi effettuata prima del test, si è dimostrato impeccabile, anche in presenza estrema di fango sui trail. L’utilizzo del guidacatena superiore E-thirteen ci è sembrato un buon accorgimento nel montaggio di questa bici, decisamente più indirizzata alla discesa che al trail riding.
Le gomme montate di serie sono un ottimo compromesso tra peso e prestazioni: la Magic Mary di Schwalbe anteriore (qui il test della versione Super Gravity), in versione EVO TLR Snakeskin e mescola Trail Star, possiede ottima aderenza e tenuta in curva.
Il suo limite si evidenzia soltanto sul fango in presenza di terreni argillosi in puro stile “saponetta”! Al posteriore troviamo la Hans Dampf (qui il test della versione Super Gravity), in mescola Pace Star; i suoi tasselli tendono a usurarsi in fretta, ma si comporta comunque bene, a patto di mantenerne alta la pressione. In caso contrario ci è capitato di forare ripetutamente.

La tassellatura del Magic Mary è particolarmente pronunciata. Questo si paga in termini di scorrevolezza; in compenso si dimostra affidabile anche su terreni particolarmente fangosi.

La tassellatura del Magic Mary è particolarmente pronunciata. Questo si paga in termini di scorrevolezza; in compenso si dimostra affidabile anche su terreni particolarmente fangosi.

 Per chi è la Nukeproof Mega AM Pro?
E' una domanda che ci siamo posti più volte nel corso di questo test.
Guardando il reparto sospensioni e la trasmissione potrebbe essere un'ottima bici da enduro, addirittura "pronto gara".
Allo stesso tempo la Mega AM non eccelle in agilità e nei rilanci pedalati e il suo peso è superiore rispetto a molte concorrenti presenti sul mercato (vedi ad esempio la Mde Carve 7).
L'allestimento della versione Pro avrebbe meritato qualche componente di gamma più alta (per esempio il manubrio Carbon prodotto da Nukeproof stessa), in modo da far scendere l'ago della bilancia e giustificare meglio il prezzo finale.
Vista la sua attitudine più discesistica, ci sentiamo di consigliarla a coloro a cui piace raggiungere la vetta con tutta calma, preferibilmente senza una tabella oraria da seguire.
Potrebbe essere una buona compagna di giochi anche per chi alterna le proprie escursioni pedalate a giornate di freeride in bike park.

Per informazioni Scoutbike.com oppure Nukeproof.com

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