TEST - Michelin Wild Rock'R2 Advanced Reinforced: a tutto enduro

Davide Ferrigno
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TEST - Michelin Wild Rock'R2 Advanced Reinforced: a tutto enduro

Davide Ferrigno
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L’autunno ha già portato con sé una buona dose di piogge e i trail hanno cominciato a cambiare aspetto. La polvere sui sentieri lascia il posto al terreno umido e al fango ed è necessario risintonizzare il proprio stile di guida in base alle nuove condizioni del terreno. E’ proprio in questo mese di transizione che ho avuto modo di provare gli pneumatici Michelin Wild Rock’R2 Advanced Reinforced.
Con questo test inauguriamo anche la scheda di valutazione per i copertoni.

L’azienda francese ha curato la progettazione di questi pneumatici in collaborazione con volti noti del panorama enduro e gravity in generale, e dalla sinergia fra Michelin e gli atleti sembrerebbero nascere anche altri modelli interessanti, proprio come ci mostra Remy Absalon in questo video.

La bici utilizzata per il test è una Rocky Mountain Altitude 750 MSL, del cui allestimento di serie resta davvero ben poco.
Un esempio di ciò sono proprio le ruote su cui sono state montate le gomme Michelin, ovvero le Mavic Crossmax XL Pro LTD: diametro 650b, canale interno da 23mm e 24 raggi in Zicral.

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La Rocky Mountain 950 MSL utilizzata per il test

Gomme e bici da enduro, quindi. E di conseguenza anche i 300 km percorsi durante questo test sono stati distribuiti in tour in puro stile enduristico: uphill and downhill.
Andiamo a conoscere a fondo questi Michelin Wild Rock’R 2…

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I copertoni Michelin Wild Rock'R2 sono stati montati su ruote Mavic Crossmax XL LTD da 27.5".

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Il tester è Davide Ferrigno: indossa casco Met Parabellum, maglia Alpinestars Drop, shorts Endura Singletrack II, ginocchiere Bluegrass Bobcat, scarpe FiveTen Maltese Falcon (old style)

1 - DETTAGLI TECNICI
- Struttura del copertone: il Wild Rock’R2 è tubeless ready folding, ovvero con cerchietto pieghevole in aramide. Essendo costruito seguendo la tecnologia “Reinforced”, è dotato di una tela di protezione ad alta densità a supporto della carcassa da 33 TPI.
E' tra quelle gomme che, nella gamma Michelin, sono dotate dell'Advanced Technology, che prevede l'utilizzo di un battistrada in Gum-X (presente nei copertoni in test) o in Magi-X. Continuate a leggere per sapere di cosa si tratta.

Gum-X

La struttura del Michelin Wild Rock'R2 Advanced Reinforced: 1) carcassa 33Tpi; 2) protezione del tallone in nylon; 3) cerchietto in aramide; 4) foglio di rinforzo High Density.

- Diametri e sezioni disponibili: Michelin produce questi copertoni nei diametri 26”, 27.5” e 29”, nell’unica sezione da 2.35”.

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Ecco riportate sulla spalla le caratteristiche del Wild Rock'R2: mescola Gum-X secondo quanto previsto dalla tecnologia Advanced, sezione 2.35" e diametro 27.5"

Larghezza effettiva in mm: l’ETRTO per questa gomma è di 58-584. Questo vuol dire che la sua sezione effettiva è di 58 mm, un valore che si potrebbe considerare “intermedio” se rapportato a quanto previsto da altre aziende per un pneumatico da 2.35”.

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I 58 mm effettivi di sezione lasciano "luce" al passaggio della gomma all'interno del'archetto della forcella. Anche in presenza di fango.

- Mescole disponibili: La versione testata è quella con battistrada in doppia mescola Gum-X. La composizione dei tasselli si differenza proprio per durezza della mescola utilizzata, oltre che per la forma: 55a per quelli centrali e 53a per quelli disposti lateralmente. I primi sono più duri e meno soggetti ad usura, gli altri più morbidi, secondo la classificazione ottenuta tramite durometro Shore.
C’è anche la versione con Magi-X, che, a detta di Michelin, prevede una mescola ancora più morbida (di cui non viene specificata la durezza) per la costruzione dei tasselli, e di un’ulteriore strato di gomma morbida inserito immediatamente al di sotto del battistrada.

Magi-X

La versione con Magi-X prevede uno strato supplementare di gomma morbida adiacente alla parte interna del battistrada

- Peso: 1000, 1050 e 1150 grammi sono rispettivamente i pesi dichiarati da Michelin per il Wild Rock’R2 nei diametri 26”, 27.5” e 29”. Non si parla di pesi piuma, ma in ambito prettamente enduristico uno pneumatico ben strutturato (e quindi più pesante) può fare la differenza in termini di affidabilità.

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La direzione di rotolamento è la stessa per pneumatico anteriore e posteriore

- Facilità di montaggio tubeless: i cerchi su cui ho montato la coppia di copertoni Michelin sono tubeless nativi.
Utilizzando i levagomme non vengono evidenziate particolari difficoltà nel montaggio sul cerchio. E’ sufficiente una pompa da pavimento per riuscire a portare in pressione i pneumatici fino a sentire i classici "tac" che ne indicano il corretto tallonamento.
Ho provato a non iniettare del liquido sigillante nel copertone per verificare la tenuta della pressione, che è rimasta costante anche a distanza di giorni.
Successivamente ho iniettato il sigillante per rimediare a eventuali forature.
- Prezzo: Michelin fissa a 63€ il prezzo del Wild Rock'R2, cifra allineata con altri prodotti di fascia alta e con caratteristiche analoghe.

Voto finale (da 1 a 10): 8,6

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Interfaccia fra cerchio Mavic e copertone

2 - PRESTAZIONI
- Scorrevolezza su fondi compatti: su asfalto la tassellatura accentuata del Wild Rock’R2 si fa sentire, anche "acusticamente" parlando.
Sapendo di dover percorrere lunghe risalite non è una cattiva idea quella di aumentare la pressione delle gomme rispetto al valore iniziale scelto di 1.8 bar per l’anteriore e 2.2 bar per il posteriore. Così facendo si può rimediare in parte al peso importante delle gomme (qualche grammo in più dei 1050 grammi dichiarati).
Anche se il peso è comunque nella media se confrontato con altri copertoni da enduro con carcassa rinforzata, a fine giornata questo fattore non esita a presentare il conto sottoforma di indolenzimento delle gambe, anche per una persona sufficientemente allenata.

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Michelin "ammette" pressioni comprese tra 1.8 e 4 bar per questi copertoni

- Scorrevolezza offroad: fuori strada il discorso cambia.
La disposizione e la forma dei tasselli non è esattamente quella che ci si aspetterebbe da uno pneumatico particolarmente scorrevole. Scegliere la pressione corretta in questa situazione diventa molto importante, quasi quanto lo è in discesa. Utilizzando pressioni troppo elevate (oltre i 2.2 bar), nonostante lo spessore dei tasselli sia notevole, il battistrada non riesce a mordere il terreno, dimostrando una certa tendenza a “scivolare”.
- Trazione in salita: anche se l’utilizzo puramente gravity per cui è pensato il Michelin Wild Grip’R non lo richiederebbe, questo copertone si dimostra efficiente anche in salita. Infatti, su terreno sabbioso o roccioso, in salita il battistrada riesce a "plasmarsi" a sufficienza con la morfologia del terreno, garantendo una buona trazione; questo a patto di non alleggerire troppo il carico sul posteriore…

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- Aderenza in curva: la discesa è di certo il frangente in cui il Michelin Wild Rock’R2 dimostra al meglio il suo carattere.
La struttura consistente del copertone si fa sentire fin dalle prime curve, donando una certa disinvoltura nell’affrontarle a velocità sostenuta e contemporaneamente in sicurezza. Il profilo del battistrada, reso particolarmente squadrato dalle file laterali dei tasselli, invita a “piegare” senza timore.
Ispira fiducia, immediatamente, il Wild Rock’R2, e ti porta ad osare, in particolar modo sulle contropendenze più spinte.
Mi è capitato solo una volta di perdere completamente il controllo dell’anteriore, ma, ricercando la causa dopo essere caduto, ho notato che la pressione era scesa ben al di sotto del valore minimo consigliato da Michelin di 1.8 bar.
Coloro che sono soliti girare con pressioni più basse non si facciano ingannare da questo numero: il battistrada ha una tenuta notevole, paragonabile al comportamento di altri copertoni utilizzati a pressioni più basse.

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- Trazione in frenata: il battistrada e tutta la struttura della gomma compiono un ottimo lavoro anche quando si tratta di rallentare o di fermarsi. C’era da aspettarselo, anche solo guardandone l'aspetto.
Chi è abituato a una frenata decisa per bloccare la ruota posteriore e cambiare direzione dovrà fare i conti con la particolare tenuta delle file laterali di tasselli, che inducono, quindi, a guidare in modo più pulito, più fluido.

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- Comportamento su terreni umidi-fangosi: in realtà è proprio in queste condizioni che è cominciato il test delle gomme Michelin.
Il Wild Rock'R2 mi ha stupito in positivo, anche quando il fondo si è dimostrato particolarmente scivoloso.
Certo, c'è un limite oltre cui l'aderenza comincia a mancare, ma sembrerebbe non essere così vicino, pur trattandosi di un prodotto studiato per terreni asciutti.
La versione con mescola ancora più morbida Magi-X, fra l'altro comunque consigliata da Michelin per l'anteriore, probabilmente avrebbe allontanato ulteriormente questo limite.

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Particolare del passaggio gomma nel carro posteriore: nessun rischio di contatto anche in presenza di fango

- Resistenza all’usura dei tasselli: dopo i circa 300 km percorsi queste gomme non hanno dimostrato alcun tipo di cedimento. Il battistrada è perfettamente intatto e non c'è traccia di tasselli danneggiati o scalfiti. E posso assicurarvi che di rocce, a Finale Ligure, ne hanno viste...

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I tasselli non hanno dato un minimo segno di cedimento nonostante i chilometri percorsi

- Resistenza alle pizzicature/forature: le gomme non ci hanno mai "lasciato a terra", dimostrando un'ottima resistenza sotto questo punto di vista.

Voto finale (da 1 a 10): 9

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,8

In conclusione...
Il Michelin Wild Rock'R2 è certamente indirizzato all'utilizzo enduro.
L'affidabilità e le notevoli prestazioni in discesa, dimostrate in questo test (ma di sicuro sperimentate a lungo dagli atleti partner dell'azienda francese) raggiungono livelli decisamente elevati.
L'impegno che Michelin ha profuso sulle nuove gomme è notevole e lo pone agli stessi livelli dei concorrenti più forti (vedi Maxxis e Schwalbe)
Per ciò che riguarda il Wild Rock'R2, non escluderei affatto l'ipotesi di montarlo sulla ruota anteriore di una bici da trail-all mountain (130-140 mm di escursione posteriore), in modo da renderla più "cattiva" e predisporla ad una guida più aggressiva da parte del rider.
Chi, come me, ama (e spesso è costretto) a pedalare a lungo per conquistare la vetta, potrebbe preferire al posteriore un prodotto con un battistrada più votato alla scorrevolezza e magari più leggero.
A questo proposito, volendo restare in casa Michelin, si potrebbe optare per la versione Advanced Reinforced del Wild Race'R (qui potete leggere il test della versione da XC) o del Wild Grip'R.
A voi la scelta...

Per informazioni Bicicletta.Michelin.it

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