TEST - Knog Blinder, per chi rincasa dopo il tramonto...

Simone Lanciotti
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TEST - Knog Blinder, per chi rincasa dopo il tramonto...

Simone Lanciotti
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Le giornate si accorciano, ma questo non scalfisce la voglia di pedalare e, se fino a qualche mese fa uscire in bici nel tardo pomeriggio era un'esperienza fantastica, adesso serve qualche accortezza in più.
Siamo in autunno e stare in sella fino alle 18-19 e magari anche oltre significa dotarsi di un kit luci, non solo per vedere la strada, ma anche per farsi vedere dagli altri.
Se vi capita di rincasare quando c'è ancora un po' di luce solare (diciamo 30-45 minuti dopo il tramonto) è bene dotarsi dei piccoli accessori di cui vi stiamo per parlare.
Sono i Knog Blinder e sono dei Led da applicare sul manubrio o sul reggisella (o lo zaino) per farsi vedere fino a 800 metri di distanza.
Li abbiamo utilizzati in diverse occasioni (ricordate l'uscita di sera sotto la pioggia?) da quando l'estate ha ceduto il passo all'autunno e li stiamo ancora apprezzando durante i test di questi giorni.

I Led del Blinder 4 spenti. L'ingombro sul manubrio è davvero ridotto.

I Led del Blinder 4 spenti. L'ingombro sul manubrio è davvero ridotto.

Il Blinder 4 Cross
E' dotato di quattro Led che raggiungono gli 80 lumen, ossia un valore sufficiente per far sì che in strada si risulti visibili fino a 800 metri. Lo ripetiamo: non illuminano la strada, ma sono piuttosto dei dispositivi di sicurezza.
Solo se la velocità è molto bassa (ad esempio nei tratti podistici) allora possono fungere da lampada. Un accessorio utile per chi fa running, magari…
Le modalità di funzionamento sono molteplici e consentono anche 50 ore di autonomia.
Tenendo i 4 Led sempre accessi le batterie ai polimeri di litio resistono per non oltre 3 ore, ma è possibile selezionare uno dei 5 modi di lampeggio per variare la durata della batteria.
E la ricarica?

Nel parte inferiore del Blinder è nascosta la presa Usb attraverso la quale è possibile ricaricare la batteria. La presa può essere esposta alle intemperie.

Nel parte inferiore del Blinder è nascosta la presa Usb attraverso la quale è possibile ricaricare la batteria. La presa può essere esposta alle intemperie.

Non serve alcun alimentatore o filo elettrico: le Blinder 4 Cross si ricaricano tramite la presa Usb del Pc in un tempo anche piuttosto rapido.
Il tasto di accensione si trova su uno dei lati ed è facilmente azionabile anche stando in sella. Ad esempio, se capita di dover affrontare una galleria in bici è sufficiente tenere premuto l'interruttore per circa un secondo per accendere i Led.
Con un'altra rapida pressione del pulsante di accensione si commuta il Blinder 4 Cross da Steady (cioè sempre accesso) a una delle 4 modalità di lampeggio.

Il cinturino è in gomma al silicone ed è integrato nella struttura stessa del Blinder.

Il cinturino è in gomma al silicone ed è integrato nella struttura stessa del Blinder.

E in caso di pioggia non c'è nulla da temere perché tutti i Blinder sono impermeabili (ve lo possiamo garantire…) e lo stesso vale per la presa Usb incorporata. Quindi se capita di esporlo a fango, pioggia e umidità in generale non c'è da temere.
Il fissaggio sul manubrio è molto agevole e soprattutto stabile: un cinturino in gomma al silicone e resistente ai raggi Uv consente di fissarlo su tutti i manubri senza problemi.
Il peso del Blinder 4 Cross è di 42 gr e costa 39,9 €.

Ecco il Blinder 1 Skull: il nome skull, ovvero teschio, è immediatamente comprensibile guardando la forma del Led.

Ecco il Blinder 1 Skull: il nome skull, ovvero teschio, è immediatamente comprensibile guardando la forma del Led.

Il Blinder 1 Skull
E' dotato di un singolo Led ed emette una luce di colore rosso, quindi va posizionato come luce posteriore. Ha le medesime caratteristiche tecniche del Blinder 4 Cross, solo che ha meno lumen (11), una portata di 500 metri e una durata ridotta.
La Knog dichiara 2 ore tenendo il Led sempre accesso oppure fino a 11 ore in modalità eco-flash e il produttore australiano, inoltre, suggerisce una procedura (semplice e ben spiegata sul manuale d'uso) per massimizzare la durata delle piccole batterie.
Il sistema di fissaggio è identico a quello del fratello maggiore, ma se avete un reggisella telescopico dovete accertarvi di poterlo fissare sulla parte non mobile del telescopico stesso.
Oppure sullo zaino idrico, come abbiamo fatto noi.

Il piccolo pulsante di accensione funge anche da commutatore per le 4 modalità di lampeggio.

Il piccolo pulsante di accensione funge anche da commutatore per le 4 modalità di lampeggio.

La luce posteriore è un particolare che a molti può sembrare superfluo perché erroneamente si è portati a pensare che l'importante sia farsi vedere da chi viaggia in senso opposto al nostro.
Ma la luce posteriore non è da trascurare e ci mette a riparo, fra l'altro, da possibili e comprensibili lamentele delle Forze dell'Ordine.
Quindi, una luce davanti e una anche dietro, per farsi vedere davvero.
Il Blinder 1 Skull pesa pochissimo, 15 gr, e costa 19,9€.

Anche il Blinder 1 Skull è dotato del blocca cinturino in acciaio.

Anche il Blinder 1 Skull è dotato del blocca cinturino in acciaio.

In conclusione…
I due Blinder non hanno evidenziato difetti durante l'utilizzo e sono risultate di grande utilità e facilità di utilizzo. Solo la ricarica può risultare scomoda se non si utilizza un cavo di prolunga Usb, ma per il resto sono accessori tanto semplici ed efficaci quanto utili per chi rincasa dopo il tramonto. E se considerate che anche d'inverno può capitare di concludere l'allenamento ben oltre il tramonto, ecco che i Led Knog diventano un accessorio davvero utile per l'allenamento. Non lo toglierete più dal manubrio, se non per la ricarica
Poi, se parliamo di night riding vero il discorso si fa più complesso e lì occorre considerare lampade e batterie ben più potenti.

Per informazioni www.knog.com.au oppure www.dsb-bonandrini.com

Ps: in Mtb, ma non solo. Knog, infatti, ha pensato alle Blinder anche per un uso differente. Non sempre convenzionale. Guardate i video.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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