TEST - Fox Doss: 2 altezze di sella per essere più veloci

Simone Lanciotti
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TEST - Fox Doss: 2 altezze di sella per essere più veloci

Simone Lanciotti
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Il reggisella telescopico Doss è l'ultimo dei componenti Fox pensati per un uso trail-enduro. Il suo funzionamento a step (al pari del Command Post BlackLite di Specialized) si differenzia molto dai modelli della concorrenza. In uno degli articoli precedenti avevamo messo a confronto le due tipologie di funzionamento del reggisella e oggi vi proponiamo il test completo del reggisella di casa Fox, ma prima di iniziare a leggere l'articolo ecco una breve presentazione video di Mark Weir.

Fox Doss: da dove viene il nome?

Fox ci ha abituato a prodotti con nomi chiari ed eloquenti (vedi 34 Talas o Float X Ctd), ma il Doss rompe questa consuetudine. Da dove viene il nome? Da una necessità, descritta in inglese colloquiale con "drop on steep stuff". Ossia "scendi sui ripidoni".

Il comando al manubrio del reggisella Fox Doss. Nella foto è posizionato a sinistra e rivolto verso il basso, ovvero ergonomia ottimale e migliore protezione dagli impatti.
Il comando al manubrio del reggisella Fox Doss. Nella foto è posizionato a sinistra e rivolto verso il basso, ovvero ergonomia ottimale e migliore protezione dagli impatti.

Il Doss è un reggisella telescopico che affonda a step, ossia -40 mm e -125mm.
Questa scelta è pensata per rispecchiare le tre posizioni dell'idraulica del Ctd. In particolare, secondo le intenzioni di Fox, la posizione Trail corrisponde all'altezza di -40 mm e la Descend a quella di -125 mm.

Il reggisella Doss alla massima estensione...
Il reggisella Doss alla massima estensione...
...la posizione Trail con altezza ridotta 40mm...
...la posizione Trail con altezza ridotta 40mm...
...e la Descend con la sella tutta bassa (-125mm).
...e la Descend con la sella tutta bassa (-125mm).

La posizione Descend si trova facilmente, basta affondare tutta la sella, ma quella intermedia richiede un minimo di ambientamento, sia per comprendere il funzionamento del comando al manubrio, sia per "sentire" con il fondoschiena il click della posizione Trail.
Il test (della durata di oltre 3 mesi), però, ci ha suggerito delle strategie molto efficaci che vogliamo illustrarvi.
Del comando al manubrio, pur essendo costituito da due leve, conviene considerare soltanto quella grigia perché è più lunga e perché consente uno sforzo ridotto del dito.
La leva nera serve a trovare con più rapidità la posizione Trail, perché tira il cavo quel tanto che basta da abbassare la sella solo di 40mm. La leva nera, però, richiede più forza (perché è più corta) e quindi quando si è in bici e si vuole abbassare la sella in posizione intermedia consigliamo di procedere in questa maniera:
- premere la leva grigia (la più lunga),
- restare seduti sulla sella,
- togliere pressione dalla leva
- continuare ad affondare fino a che il reggisella non trova da sé la posizione Trail. Infallibile.

Con la leva collocata in basso la facilità di azionamento è notevole. Il consiglio che diamo è di utilizzare soprattutto la leva grigia, quella più lunga, perché richiede uno sforzo minore.
Con la leva collocata in basso la facilità di azionamento è notevole. Il consiglio che diamo è di utilizzare soprattutto la leva grigia, quella più lunga, perché richiede uno sforzo minore.

L'operazione è più semplice a farsi che a dirsi e una volta trovata la giusta confidenza il Doss diventa un componente di grande pregio.
Eravamo abituati a reggisella che affondano in maniera millimetrica e sulle prime il Doss può lasciare interdetti: quell'abbassamento di -40 mm a volte sembra poco e a volte troppo, ma poi, specie in gara, quando non si hanno sempre la lucidità, il tempo e le forze per controllare l'affondamento della sella, magari, quando capita all'improvviso un tratto pedalato, avere un reggisella che si posiziona automaticamente a un'altezza buona per pedalare e per guidare (ossia la posizione Trail) diventa un vantaggio.
E' chiaro, prima di usarlo in gara serve di spenderci un po' di ore in allenamento, ma nulla di problematico.
A dirla tutta noi venivamo da un reggisella telescopico tradizionale e ad abituarci al Doss abbiamo impiegato un paio di uscite.

L'affidabilità del Fox Doss

Lo abbiamo testato per svariati mesi, mettendo le ruote su fango e polvere e cadendo in gara (e quindi sbattendolo…) e il Fox Doss ha sempre funzionato. E' uno dei reggisella che torna su all'istante e regolando la pressione della camera pneumatica (massimo 25 psi) si riesce a gestire anche la velocità di estensione.
Manutenzione minima e tanta affidabilità e volendo essere pignoli solo una guaina a basso attrito riuscirebbe a rendere perfetto questo prodotto.
E magari anche un comando remoto più leggero che, di fatto, porta il peso dell'insieme reggisella, comando, cavo e guaina a 635 grammi per la versione con diametro di 30,9 e travel di 125 mm.

La leva di comando del Doss in posizione alta. In questo modo è più esposto agli impatti e soprattutto impone al pollice di togliere la presa dal manubrio.
La leva di comando del Doss in posizione alta. In questo modo è più esposto agli impatti e soprattutto impone al pollice di togliere la presa dal manubrio.

Se è vero che il comando al manubrio è pesante e di certo fra i più ingombranti, è anche vero che il suo posizionamento è personalizzabile al massimo e come per nessun altro reggisella telescopico.

Persino a un comando a manopola rotante è possibile abbinare il Doss, anche con la leva posizionata in basso.
Persino a un comando a manopola rotante è possibile abbinare il Doss, anche con la leva posizionata in basso.

E' vero, posizionato nella parte superiore del manubrio è piuttosto invadente ed è in generale anche più pesante degli altri, ma può essere posizionato facilmente a proprio piacimento e in abbinamento a qualunque tipo di leva freno o di comando cambio.
In abbinamento ad un gruppo Sram XX1 (quindi senza deragliatore) trova la sua collocazione ideale (a nostro avviso) sulla parte sinistra del manubrio e capovolto, in modo da essere quasi invisibile allo sguardo, meno esposto agli impatti e con un'ergonomia perfetta per il pollice della mano sinistra.

Fox Doss: cosa non ci ha convinto?

Il Fox Doss nel complesso ha un funzionamento ineccepibile.
Torna su sempre, senza indugi e con una velocità che è gestibile tramite la pressione interna (max 25 psi). Purtroppo, però, l'attacco del cavo è posto sulla testa del reggisella e questo comporta un aumento dell'ingombro del cavo stesso quando il reggisella è compresso. Fox al momento non ha previsto l'opzione con il passaggio interno del cavo e dunque ci sembra un aspetto che secondo noi andrebbe valutato.
Fox inoltre dichiara che il reggisella è esente da giochi, ma questo è vero in parte.
Nella posizione tutta estesa la sella è effettivamente ferma e non ha giochi laterali, ma nella posizione Trail e Descend un minimo di gioco laterale lo abbiamo avvertito. In assoluto non può essere definito un difetto perché di fatto non crea né disagi, né fastidi, mentre il gioco verticale della sella in posizione Trail, invece, qualche fastidio lo dà.
Durante la discesa o in quelle fasi in cui il peso del biker grava in maniera discontinua sulla sella si generano dei piccoli giochi un po' rumorosi. In posizione Trail non mancherete di notare un certo "tac-tac-tac" ogni volta che il fondoschiena sobbalza sulla sella.
Sulle prime è un po' fastidioso, poi ci si fa l'abitudine, ma rimane comunque un rumore che gli altri reggisella non fanno.

Fox Doss: misure e prezzi

Il Fox Doss è proposto in due diametri, 30,9 e 31,6 mm, e con escursioni di 100 e 125mm.
In tutti i casi il prezzo suggerito al pubblico è di 450€.

Per informazioni www.ridefox.it

Qui il test della forcella Fox 34 Talas Ctd 160 e dell'ammortizzatore Fox Float X Ctd.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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