TEST - Evoc Hip Pack Race 3L: per (quasi) tutte le uscite
Simone Lanciotti
TEST - Evoc Hip Pack Race 3L: per (quasi) tutte le uscite
Simone Lanciotti
Si chiamano hip-bag (oppure semplicemente marsupi) e stanno diventando sempre di più l’alternativa allo zaino idrico per le uscite in bici.
All’edizione 2016 di Eurobike Evoc ha presentato il suo modello, chiamato Evoc Hip Pack Race 3L che presenta una gamma di caratteristiche tecniche che ne decretano la diretta rivalità con il Camelbak Palos 4 Lr, testato qualche mese fa.
Guardando nei dettagli il modello del marchio tedesco sembrerebbe proprio che, prendendo ispirazione dal Palos, siano riusciti a migliorarne molte caratteristiche, prima su tutto il peso: l’Evoc Hip Pack Race 3L pesa solo 480 gr (con sacca idrica).
Ma fa anche qualcosa di più: lo spazio interno è più sfruttabile, grazie anche alla forma regolare della sacca idrica, e ciò agevola le operazioni di carico.
Nominalmente la capacità di carico dell’Evoc è di 3 litri, ma a tutti gli effetti risultano più facilmente utilizzabili dei 4 litri del Camelbak Palos.
Entriamo nei dettagli…
DETTAGLI TECNICI
- Materiali utilizzati: sono gli stessi impiegati sugli zaini e parliamo di N210/D Ripstop (quindi un materiale resistente allo strappo), rivestimenti in Pu, Air mesh, Eva e mesh Darlington, trasparente ed elastico, per le tasche esterne.
Nulla da eccepire.
- Capacità di carico: il dato dichiarato è di soli 3 litri, ma tanto basta per portare con sé tutto il necessario per un’uscita di 3-4 ore d’estate, cioè quando non si ha necessità di stivare una giacca invernale nel marsupio. Oltre alla tasca nella quale è alloggiata la sacca idrica l’Evoc Hip Pack Race 3L ha anche un’altra tasca, meno capiente, riservata agli accessori, alle chiavi dell’auto e ad altri piccoli oggetti che nella tasca principale potrebbe risultare difficili da trovare.
C’è dell’altro: a chi non piacesse utilizzare la sacca idrica e il beccuccio, Evoc dà la possibilità di portare una borraccia nell’apposita tasca. Questa opzione è molto interessante, anche perché, di fatto, è una terza tasca esterna disponibile, volendo, per trasportare i guanti e altri piccoli capi di abbigliamento.
- Tasche: oltre alla suddetta tasca per borraccia, l’Hip Pack Race 3L è dotato di due tasche in rete mesh con chiusura a zip poste sulla parte laterale della cinta (foto sopra).
La loro capienza è adeguata per trasportare, ad esempio, barrette energetiche oppure, seppur con qualche difficoltà in più, lo smartphone.
Lo spazio della tasca, infatti, ha una forma poco regolare, ma permette di infilarci dentro (chiudendo la zip) smartphone non più lunghi, né più larghi di un iPhone 6-6s.
- Regolazioni consentite: l’unica regolazione prevista è quella in vita della cinta addominale e non si sente la necessità di averne altre.
- Peso: 350 gr per il solo marsupio, cui vanno sommati i 130 gr della sacca idrica e del cannello. Il peso è molto contenuto e questo è un bel vantaggio indossandolo.
- Prezzo: 65€ senza sacca idrica oppure 90€ con sacca idrica da 1,5 litri.
- Garanzia: due anni, il minimo previsto dalla legge.
Voto finale (da 1 a 10): 9,7
PRESTAZIONI
- Comfort: le borse addominali o marsupi risultano comode da indossare a patto di avere un addome quasi piatto e di posizionarle in modo corretto. Così come abbiamo verificato per il Camelbak Palos, anche la cintura dell’Evoc Hip Pack Race va posizionata sulla parte bassa dell’addome (sotto l’ombelico, per intenderci) per evitare che possa interferire con la respirazione.
La leggerezza, inoltre, è un plus dell’Evoc e sarà uno dei dettagli che più ve lo farà apprezzare (oltre ad avere sempre la schiena asciutta).
Durante l’utilizzo offroad, però, può capitare di dover regolare nuovamente la tensione della cintura addominale, ma è un’operazione che, con un po’ di pratica, si riesce a fare anche pedalando.
- Accessibilità e organizzazione tasche: le due tasche laterali sono facilmente accessibili e sono perfette per contenere oggetti come barrette energetiche.
Le tasche posteriori, almeno quella più grande, è accessibile anche senza slacciare la cintura addominale, ma ciò richiede un certo ambientamento con l’Hip Pack Race 3L. La tasca porta-accessori, infine, è ben studiata e permette di stipare con facilità altre barrette energetiche, un multitool (anche grande), le chiavi dell’auto e altri oggetti ancora. Da segnalare che la tasca interna con zip può essere utilizzata anche per portare soldi e oggetti (piccoli) di valore.
- Ventilazione: molto valida in ambito marsupi. In assoluto, infatti, è risultata anche migliore rispetto a quella del Palos di Camelbak perché l’imbottitura a contatto con la schiena è stata pensata per favorire la circolazione dell’aria.
Raggiungendo un ottimo risultato.
- Stabilità sulla schiena: la quantità d’acqua può influenzare molto questa voce. Più si va carichi d’acqua e più la borsa lombare oscilla e diventa meno stabile.
In assoluto è possibile portare fino a 1,5 litri, ma in realtà, per l’esperienza maturata in questo test, se vi piace la guida disinvolta in discesa è bene non andare oltre i 750-1000 ml onde evitare di rendere il marsupio troppo instabile. E pesante.
I vantaggi di questo accessorio diventano tanto più evidenti quanto meno pesanti sono gli oggetti che si trasportano e, purtroppo, fra questi l’acqua è uno dei più pesanti.
La forma rettangolare della sacca idrica, però, gioca a favore dell’Hip Pack Race 3L, perché lascia modo al biker di stipare gli oggetti in modo ottimale e questo ha positive ripercussioni sulla stabilità del marsupio.
- Facilità d’uso del beccuccio: discreta, ma potrebbe essere migliorata. La lunghezza del tubo si è rivelata un po’ troppo ridotta (almeno per la mia statura) e questo mi ha richiesto sempre di inclinare la testa verso il basso per non strozzare il tubo.
Situazione poco piacevole in offroad.
L’aggancio del beccuccio sulla cinta avviene tramite magnete ed è piuttosto facile agganciarlo mentre si pedala, ma è anche piuttosto facile sganciarlo involontariamente mentre si cammina (fortunatamente non mentre si sta in sella).
Peccato, perché questo, alla fine, è l’unico lato meno convincente dell’Evoc Hip Pack Race 3L.
- Resistenza alla pioggia: non è prevista la cover anti-pioggia, ma i materiali utilizzati permettono una buona resistenza agli schizzi. Parliamo di schizzi, però, mentre in caso di pioggia vera è inevitabile che l’Hip Pack Race 3L si bagni.
Voto finale (da 1 a 10): 9,5
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 9,6
In conclusione…
L’Evoc Hip Pack Race 3L è un accessorio che può sostituire lo zaino idrico per la maggior parte delle uscite che può capitare di fare.
Se pensate di pedalare per 2-3 ore è una soluzione molto valida che vi permette di ridurre la quantità di peso da portare con voi.
La durata di 2-3 ore è indicativa, perché in base alla stagione e alle proprie esigenze può diventare anche di 7-8 ore.
Nel complesso la votazione finale è di poco superiore a quella del Palos 4 Lr dal quale infatti si differenzia per una serie di dettagli che vi elenchiamo di seguito.
Gli aspetti che rendono l'Evo migliore del Camelbak Palos 4Lr:
- è molto più leggero
- lo spazio nella tasca principale si può sfruttare meglio
- è più ventilato
- ha la tasca esterna per un'eventuale borraccia
mentre ci sono dettagli che rendono migliore il Camelbak rispetto all’Evoc:
- tubo dell’acqua troppo corto (almeno per un biker di statura intorno ai 180 cm)
- aggancio rapido del beccuccio migliorabile
- forma trapezoidale delle tasche laterali poco sfruttabile
- il prezzo: 79,90€ per il Camelbak e 90€ per l’Evoc (con sacca idrica inclusa, altrimenti scende a 65€).
In ogni caso, anche per l’Evoc Hip Pack Race 3L, il bilancio dei pro e dei contro vede una netta prevalenza dei pro e su tutti spiccano la praticità d’uso, la leggerezza, spalle e schiena libere di muoversi e una capacità di carico che le dimensioni esterne non lasciano immaginare.
Per informazioni EvocSports.com oppure 4Guimp.it
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.