Le trail bike, pian piano, si stanno prendendo una rivincita. Le bici da enduro, per diversi anni, hanno dominato l'attenzione e i desideri di molti biker, ma nonostante ciò chi produce bici non ha smesso di affinare e proporre trail bike sempre più intriganti e cattive.
Ricordate l'articolo "Di quanto travel ha davvero bisogno?". Ecco, questo test si riallaccia proprio a quel discorso e vuole invitarvi a considerare con più attenzione bici con "solo" 130 mm di escursione. Che molto spesso sono più sufficienti per fare tutto ciò che avete in mente di fare... 😉
SL
Era da tempo che desideravo provare in modo approfondito la Canyon Spectral in versione da 29”. I feedback positivi emersi sia da compagni di pedalate che dal test della sorella con ruote da 27.5” avevano cominciato a stuzzicare la mia curiosità. Ma c'è dell'altro. Pedalo da diversi anni su bici da 29” e ne sono affascinato. Ma ad oggi, tranne che per fugaci approcci, la 29” per me è stata sempre e solo front suspended, da trail-all mountain o da XC, ma comunque hardtail.
130 mm sono un valore di escursione che, per una 29", separa le bici considerate “pedalabili” da quelle più cattive, da enduro, per capirci.
Le Canyon si acquistano solo online
Proprio così: Canyon riesce a proporre le sue bici a prezzi così bassi soprattutto perché vende esclusivamente online.
Per acquistare una Canyon è sufficiente creare un account personale sul sito web del brand tedesco, scegliere il modello di bici che interessa, seguire le istruzioni riportate e proseguire con il pagamento. Per chi non è pratico di quote geometriche, c’è una guida per la scelta della taglia, chiamato Perfect Positioning System. Eccolo illustrato in un video:
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Nw_SAdVffek
Seguendo i vari step, al sottoscritto è stata consigliata una taglia M. Nonostante ciò ho deciso di richiedere in test una Spectral in taglia L, per scongiurare il rischio di avere una posizione in sella troppo raccolta. La scelta si è rivelata quella giusta, come leggerete più avanti.
Parliamo prima del telaio…
Così come citato nel suo nome, per la Spectral Al 29 il telaio viene fabbricato soltanto in alluminio, differentemente da quanto avviene per la Spectral 27.5”, che nella versione CF prevede l’allestimento di un telaio in fibra di carbonio. Quest’ultima, giusto per capirci, è la bici utilizzata da Joe Barnes durante l’EWS. Guardate come la guida nei boschi di Fort William l’atleta del Canyon Enduro Factory Team .
Ma torniamo alla nostra 29er…
L’attenzione va subito alla geometria spiccatamente sloping e alla linea, praticamente retta, formata solo visivamente dalla congiunzione fra tubo orizzontale e fodero alto del carro posteriore. Quest’ultimo, lungo 445mm, sfrutta un giunto Horst e il cosiddetto cinematismo Anti Squat per ridurre al minimo il fenomeno di bobbing e aumentare l’efficienza in pedalata.
L’archetto di rinforzo e collegamento tra i foderi alti del carro lascia spazio a sufficienza per poter montare in tutta tranquillità un copertone Continental X-King da 2.4”.
La battuta per il mozzo della ruota posteriore è di 142x12 mm, secondo lo standard ormai consolidato. L’apposito perno passante è prodotto da Canyon e non prevede un quick release. Poco male, si può smontare facilmente con le brugole di un multi tool.
Il passaggio dei cavi entra nel telaio nei pressi delle saldature che uniscono il triangolo principale al tubo di sterzo, di tipo tapered.
Fanno eccezione le guaine di freno posteriore e comando remoto del Reverb, bloccate tramite apposite guide sulla superficie superiore del tubo obliquo. Al di sotto del tubo orizzontale c’è anche la predisposizione per far passare il cavo dei reggisella telescopici non "stealth".
Fuori dalla scatola
La giornata è perfetta per pedalare e il desiderio di andare a provare subito la Canyon Spectral 29 8.9 è forte. Non ci sono operazioni meccaniche particolarmente complesse da fare prima di poter uscire a macinare un po’ di chilometri. Nell’imballo c’è un pratico set di tools (che include una chiave dinamometrica) utilissimo per ultimare il montaggio della bici ed eseguirne le regolazioni.
Il Sag per entrambe le sospensioni è stato impostato inizialmente ad un valore di poco superiore al 20%. Per il resto, è sufficiente montare la ruota anteriore, il manubrio sullo stem e anche il reggisella telescopico con il suo comando remoto.
Per quest’ultimo è stato necessario accorciarne il tubo di collegamento al reggisella, utilizzando un cutter e un taglia guaine, non forniti con la bici ma facilmente reperibili, avendo una minima dotazione di attrezzi nella propria officina personale e un minimo di abilità meccanica.
Non avendo a portata di mano due valvole tubeless non è stato possibile convertire le ruote, originariamente montate con camere d’aria.
Ciò mi ha obbligato a pedalare con le camere d’aria, costringendomi a mantenere pressioni al di sopra di quelle utilizzate abitualmente, per ridurre al massimo il rischio di pizzicare.
Aggiungere un kit completo per la conversione in tubeless di pneumatici e ruote sarebbe sicuramente un punto in più a favore di Canyon, rendendo il suo prodotto davvero “all inclusive”.
Sali in sella e ti senti a tuo agio
Così è stato, almeno per me.
Tutto sembra correttamente dimensionato, compreso il manubrio largo 740 mm e lo stem da 60 mm, entrambi in lega leggera e marchiati Canyon.
La scelta della bici in taglia L, per me che sono a cavallo tra una M e una L (con altezza del cavallo di quasi 840 mm), questa volta si è rivelata vincente.
Il busto e le braccia sembrerebbero trarre beneficio da tutto ciò, poiché la posizione assunta in sella è decisamente naturale, comoda, oserei dire, con quei 74° di angolo piantone.
Probabilmente il merito va anche alla lunghezza del tubo sterzo, che, per la taglia della bici in test è di ben 125 mm. Con un telaio in taglia media questa quota sarebbe stata di 110 mm e il top tube sarebbe stato più corto di 24 mm, passando da 619 a 596 mm, costringendo le spalle ad arretrare ed il busto ad assumere una posizione più eretta. C’è comunque da considerare che con un'altezza di sella inferiore a 740 mm sarebbe indispensabile optare per la taglia M, poiché l’inserimento del reggisella Rock Shox Reverb Stealth nel telaio è già al massimo livello (foto in basso).
Le manopole Ergon GE1 offrono una salda e comoda presa del manubrio, nonché un grip notevole nelle situazioni in cui si rende necessario.
La sella è il modello SME30, sempre di casa Ergon. E’ sicuramente un buon prodotto, molto curato nelle finiture, ma, nonostante abbia provato a pedalare modificandone l’inclinazione secondo diverse angolazioni, non sono riuscito a trovare il giusto feeling con questo componente. Ma la sella, si sa, è un componente molto legato a sensazioni personali.
Per coloro che sono abituati ad avere un ponte di comando abbastanza “pulito”, quello montato per questo allestimento potrà sembrare un po’ sovraffollato, con ben cinque connessioni tra leve freno, manettini del cambio e comando remoto del reggisella. Un’integrazione sullo stesso collarino di leva freno e manettino, fra l’altro possibile con il sistema Shimano I-Spec, non avrebbe stonato.
Finalmente si pedala
Per raggiungere i sentieri più divertenti e più vicini a casa bisogna affrontare circa 800 metri di dislivello positivo, gran parte dei quali su strada sterrata. Le pendenze su queste salite non sono mai estreme e in queste condizioni la Canyon Spectral si lascia pedalare con piacere. Per questo tipo di terreno, la selezione della posizione Trail su entrambe le sospensioni Fox Float CTD, si è rivelata la più appropriata.
Aumentando la compressione alle basse velocità, le ruote assecondano il suolo e i piccoli e medi ostacoli che si incontrano sul percorso. Inoltre le ruote da 29" ne sanno parecchio in termini di trazione...
La bici non risulta essere scattante, ma non importa: non è stata costruita per questo.
A tal proposito è quasi inutile pedalare in fuorisella: meglio restare seduti e mantenere una pedalata circolare e costante.
Questo aspetto è da prendere in considerazione in particolar modo quando le pendenze aumentano vertiginosamente e ci si trova a dover affrontare le cosiddette rampe.
L’ultimo tratto di sentiero nel bosco è ricco di questi strappi improvvisi dove, purtroppo, il terreno reso umido dalle piogge della settimana precedente, non ha ancora avuto modo di asciugarsi completamente.
Il Mountain King e l’X-King, entrambe Continental con spalla Protection da 2.4”, hanno dimostrato una discreta tenuta su questo tipo di terreno. Probabilmente avrebbero reso di più se fossero state montate tubeless, con la possibilità di usare pressioni inferiori.
Una trasmissione 2x10 ?
E perché no? In previsione di portare la Canyon Spectral 29” in lunghe traversate con tanto dislivello positivo da coprire ha sicuramente senso montare una trasmissione 2x10, e questo mix di guarnitura Race Face Turbine e gruppo Shimano Deore Xt è un'ottima soluzione.
Ha senso anche la scelta della coppia di corone montate di serie sulla guarnitura: 22-36. Con la corona più piccola e imparando a sfruttare il cinematismo della sospensione si può vincere davvero qualsiasi pendenza. La corona da 36, invece, permette di mantenere velocità di crociera interessanti, sia su asfalto che su strade bianche, facili da incontrare nei lunghi trasferimenti in montagna.
Per non rischiare di perdere la catena, oltre che il tensionamento della gabbia del cambio posteriore possibile con la versione Shadow Plus dello Shimano XT, è stato installato un tendicatena collegato al fodero basso del carro posteriore.
Se poi l'intenzione è quella di mettere alla frusta la Spectral 29 su sentieri particolarmente impegnativi in stile più enduro, potrebbe essere una buona idea optare per la versione AL 9.9 EX, vitaminizzata con una Rock Shox Pike da 140 mm, trasmissione 1x11 e altri accorgimenti nell'allestimento che la rendono sicuramente più grintosa.
Ma anche più costosa.
E adesso guidiamola in discesa
Riprendere fiato dopo l'ultima rampa in salita è d'obbligo... e per fortuna che era l'ultima! "Liberiamo" finalmente le sospensioni, due colpi di pedale e giù per un sentiero all'insegna del flow, immerso in una faggeta. Il terreno è compatto e le poche radici che si incontrano sul percorso vengono letteralmente spianate dal lavoro delle sospensioni. La forcella Fox Float Ctd Performance conferma la sua particolare scorrevolezza nei primi millimetri di escursione.
L'ammortizzatore posteriore, un Fox Float Ctd, si rivela molto sensibile e nel bosco, dove i suoni sono ovattati, si ha quasi la sensazione di passare con le ruote su di un tappeto morbido...
Nonostante un telaio in alluminio sia in teoria meno rigido di uno in fibra di carbonio, quello della Spectral Al 29 non pecca in reattività quando si tratta di affrontare una serie di curve in successione.
Stupisce anche la rigidità del carro, pur non essendo fra i più corti (44,5 cm): il merito va probabilmente al link della sospensione e alla generale concretezza con cui è stato costruito il telaio. La posizione di guida in discesa è ben bilanciata e la posizione del rider è centrale sulla bici, ma su questi trail molto scorrevoli non sarebbe una cattiva idea rimuovere uno dei distanziali posti sotto lo stem per abbassare il manubrio di 10 mm e guadagnare maggior controllo sull'anteriore. Troverà utile questa modifica chi possiede uno stile di guida particolarmente attivo. Per coloro che amano prendersela con più calma, l'altezza a cui è montato originariamente il manubrio riesce a donare maggior sicurezza.
Dalla faggeta si passa alle rocce. Se un angolo di sterzo da 68.5° può sembrare non troppo aperto, ci pensano le ruote da 29" a regalare tanta stabilità. In più, la sospensione posteriore, nonostante perda un po' di sostegno nella parte centrale della corsa, sembrerebbe avere un'escursione maggiore dei 130 mm effettivi.
Il Sag impostato inizialmente (poco sopra il 20%) si è dimostrato essere quello giusto. Il limite di questa bici in discesa va quindi spostato più in alto di quanto si pensi, poichè non si sono incontrati particolari problemi nell'affrontare gli stessi sentieri abitualmente percorsi con bici da 150 o 160 mm di travel, se non quando le velocità diventano molto elevate.
Infatti la forcella ci ricorda che gli steli sono da 32 mm e che quindi non le si può chiedere di essere così "granitica" come una Pike o una 34.
E questo porta a tirare un po' di più le leve dei freni.
E a proposito di freni, l'impianto di serie è lo Shimano Deore Xt, con dischi con Ice Technology da 203 e 180 mm: una certezza in termini di potenza e costanza nel rendimento e semplicissimo da revisionare.
Le gomme Continental Protection non si comportano male, ma, per ciò che riguarda la tenuta in curva, potrebbero rendere di più se montate tubeless e con pressioni inferiori a quelle utilizzate con camera d'aria.
Ci ha convinto la Canyon Spectral Al 29 8.9?
Il test si è svolto durante una serie di giri pedalati con caratteristiche molto simili a quello qui raccontato. La Canyon Spectral Al 29 8.9 ci ha portati ovunque, indipendentemente che si trattasse di salita o di discesa, facendoci anche divertire.
La bici non è leggerissima e anche gli allestimenti più prestigiosi sulla carta non si discostano di molto dal peso della versione 8.9. Se ne deduce che sia il telaio a non essere una piuma. Ma, bilancia a parte, questa 29" dalla "media" escursione potrebbe essere un'ottima scelta per coloro che cercano un'onesta e grintosa compagna di pedalate, ad un prezzo (2499 €) davvero difficile da battere.
Ecco la gamma completa
Per informazioni o per acquistarla: www.canyon.com