TEST - Bianchi Methanol 27.2 Sl: pronti per correre?

Simone Lanciotti
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TEST - Bianchi Methanol 27.2 Sl: pronti per correre?

Simone Lanciotti
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Ci sono pochi marchi di bici al mondo che hanno un connotato racing così spiccato come Bianchi.
La storia del ciclismo è legata al marchio di Treviglio (Bg) in maniera talmente solida che il marchio stesso, nell'immaginario collettivo di molti, ancora rappresenta la bici per antonomasia.
Bianchi è soprattutto agonismo e sin da quando il marchio è entrato nel mondo delle ruote grasse (praticamente al suo esordio in Italia) è stato rappresentato da atleti di altissimo livello.
E la storia continua.

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Alla base di un marchio così ricco di storia, ovviamente, ci sono anche la tecnica e il saper costruire le bici. Chiamatelo know-how se vi piace l’inglese oppure esperienza, ma fatto sta che nel catalogo Mtb Bianchi ci sono solo quei modelli che fanno breccia nel cuore degli agonisti.
La gamma Methanol rappresenta il massimo in ambito racing ed è coniugata sia in versione hardtail (la Methanol Sl ed Sx, sia 29 che 27,5 pollici) che a doppia sospensione (la Methanol Fs, solo 29 pollici).

Il reggisella è integrato nel tubo piantone, ma è possibile montare un reggisella tradizionale.

Il reggisella è integrato nel tubo piantone, ma è possibile montare un reggisella tradizionale.

In casa Bianchi l’ultima arrivata è quella con ruote da 27,5” che rappresenta, idealmente, il punto di collegamento fra le ruote da 29 pollici (ancora in produzione sulle Methanol 29 Sl ed Sx) e le ruote da 26.
MtbCult ha avuto modo di testare il modello Methanol 27.2 Sl.

A nervi scoperti
Al pari delle altre Methanol, anche questo modello beneficia di una serie di soluzioni tecniche pensate per l’agonismo.
Se chiedete agli atleti del team Tx Active Bianchi che cosa hanno richiesto alla casa di Treviglio per le loro bici le risposte sono univoche: leggerezza, reattività e precisione di guida.

Quei "rigonfiamenti" visibili alle estremità del tubo di sterzo sono i rinforzi integrati nel telaio.

Quelle protuberanze visibili alle estremità del tubo di sterzo sono i rinforzi integrati nella fibra di carbonio.

Parlando di carbonio è relativamente facile arrivare a un mezzo leggero, ma l’abbinamento con le altre doti è stato possibile grazie a una serie di accorgimenti.
Come i rinforzi Erc che interessano i tubi sterzo, superiore e obliquo e la zona del movimento centrale (di tipo PressFit 30 con larghezza di 73mm).
Si tratta in pratica di un rinforzo in carbonio integrato nel telaio e visibile dall’esterno sotto forma di una nervatura che corre sui suddetti tubi. Oltre a caratterizzare l’estetica, aumenta anche la solidità della struttura.

Tubo obliquo con traversa di rinforzo
Questa caratteristica si era già vista sulla prima versione della Methanol ed è stata ripresa anche sulla versione da 27,5”. Sapendo quanto il tubo obliquo concorre alla reattività del telaio durante la pedalata e alla precisione di guida, Bianchi ha pensato di irrobustirlo senza aumentarne troppo il peso inserendovi una lamina verticale di carbonio che funge da setto e crea di fatto due cavità all’interno del tubo obliquo.
Ma non finisce qui.

Il sistema Ti-Net prevede una rete in titanio annegata nella struttura del carbonio e visibile in parte sul tubo obliquo.

Il sistema Ti-Net prevede una rete in titanio annegata nella struttura del carbonio e visibile in parte sul tubo obliquo.

Dato che il tubo obliquo è anche sottoposto a spiacevoli impatti con i sassi e le rocce sollevate dalla ruota anteriore, al suo interno è inserita una rete di titanio, integrata con un processo proprietario di Bianchi nella fibra di carbonio.
Esternamente è in parte visibile e contribuisce ad aumentare la longevità del telaio.

Quel piantone arcuato
Se la si guarda di lato si nota facilmente questa caratteristica della Methanol 27,2 Sl.
Il tubo piantone, oltre a integrare il reggisella, prevede un cambio di inclinazione all’altezza dell’attacco del secondo portaborraccia. L’angolazione che ne risulta è di 74°, ma la parte iniziale del piantone è ben più “in piedi”: 78°.
Questa soluzione permette diversi benefici.

In questa foto si riesce ad apprezzare meglio la curvatura del tubo piantone e la pinna di rinforzo sul tubo stesso che idealmente prosegue con un'inclinazione di 78° verso il nodo di sella.

In questa foto si riesce ad apprezzare meglio la curvatura del tubo piantone e la pinna di rinforzo sul tubo stesso che idealmente prosegue con un'inclinazione di 78° verso il nodo di sella.

Innanzitutto si riesce a creare un compromesso ottimale fra lunghezza del carro (42,7 cm misurati) e l’angolazione del piantone.
In Bianchi, forti della solida esperienza nel mondo road, sanno bene che per ottimizzare la spinta sui pedali occorre dare al tubo piantone la giusta angolazione. Parlando di bici da Xc e quindi di espressione ottimale della potenza, questo angolo è stato preso in attenta considerazione.
Volendo sarebbe anche stato possibile ridurre la lunghezza del carro aumentando l’inclinazione del piantone, ma così facendo si sarebbero compromessi l’assetto in sella e tutti i benefici biomeccanici.
I 74° di piantone, quindi, sono una misura che, una volta in sella, invita a spingere forte…

Reggisella integrato, ma…
Soluzione da agonisti? Senz’altro, ma anche un occhio di riguardo alla leggerezza e al comfort.
Se guardate bene il tubo piantone noterete che la parte frontale è idealmente senza alcuna curvatura per la presenza di una pinna di rinforzo.
In questo modo il tubo riesce a raggiungere i 74° di angolazione senza risultare troppo “in piedi” ma soprattutto il triangolo principale se ne avvantaggia in termini di solidità.

Il punto indicato sul telaio individua la massima altezza alla quale è possibile tagliare il prolungamento del piantone per istallare un reggisella tradizionale.

Il punto indicato sul telaio individua la massima altezza alla quale è possibile tagliare il prolungamento del piantone per istallare un reggisella tradizionale.

Il prolungamento del piantone funge anche da tubo reggisella e questa scelta costruttiva permette una certa capacità di assorbimento delle vibrazioni.
Insomma, un po’ di comfort in più che, in ottica di utilizzo Marathon, non fa di certo male…
A chi non piacesse, però, la soluzione del reggisella integrato, Bianchi concede la possibilità di segarlo via, in maniera ovviamente irreversibile, e seguendo una procedura ben precisa.
In tal caso, l’utente potrà montare un reggisella classica del diametro di 31,6mm.

Il carro prevede una struttura interamente in fibra di carbonio monoscocca. Il perno posteriore è di tipo passante 142x12.

Il carro prevede una struttura interamente in fibra di carbonio monoscocca. Il perno posteriore è di tipo passante 142x12.

A proposito di comfort
Parliamo pur sempre di una hardtail e in particolare di una hardtail da Xc, ma la voce comfort non è passata troppo in secondo piano.
Guardiamo il disegno del carro, ad esempio.
Innanzitutto la costruzione è di tipo monoscocca, secondo i più recenti standard del settore, e la forma degli elementi del carro (i foderi alti e i foderi bassi) hanno un profilo tutt’altro che rettilineo, ma sinuoso.
Questa forma favorisce l’assorbimento delle vibrazioni e permette al materiale (la fibra di carbonio) di svolgere al meglio una funzione del tutto analoga, ossia attenuare la trasmissione delle vibrazioni.
Oltre che dal profilo sinuoso, i foderi sono contraddistinti anche da un tratto assottigliato (o “a sciabola”) che amplifica le flessioni del carro sul piano verticale, ossia vengono consentite quelle piccole oscillazioni che permettono un ulteriore piccolo assorbimento delle asperità del terreno.
Non male per una hardtail…

Trasmisione 2x10 misto Fsa Sl-K 39-27 e Shimano Xtr per cambio e comandi.

Trasmisione 2x10 misto Fsa Sl-K 39-27 e Shimano Xtr per cambio e comandi.

Sul campo
Sì, è una bici da gara. Lo dice la posizione in sella appena si è regolata correttamente l’altezza della sella. La misura da noi testata è una L e prevede un attacco manubrio Fsa Sl-K in lega da 100 mm e una piega Fsa Sl-K Carbon da 670 mm di larghezza.
A nostro avviso sarebbe stata meglio una posizione meno distesa, ma di certo è possibile raggiungerla adeguando la lunghezza dell’attacco.
Piccoli dettagli, comunque.

Il manubrio è un Fsa Sk-K flat in carbonio di 67 cm di larghezza. L'attacco manubrio invece è da 10 cm.

Il manubrio è un Fsa Sk-K flat in carbonio di 67 cm di larghezza. L'attacco manubrio invece è da 10 cm.

Sui pedali si sente la rigidità del telaio: reattivo e rapido nel prendere velocità, ma anche molto preciso nelle traiettorie.
L’angolo di sterzo da 71° e un interasse di 110 cm la rendono molto agile, ma comunque più impegnativa rispetto alla versione da 29”.
Il diametro da 27,5” è una misura che si addice all’uso agonistico a patto di saperne sfruttare tanto i benefici (migliore capacità di superamento degli ostacoli e maggiore stabilità rispetto al 26”) quando i lati negativi (maggiore peso e inerzia nei cambi di traiettoria rispetto al 26”).
In confronto alla Methanol Sl da 29”, però, questa versione è decisamente più nervosa. E in alcuni casi anche più divertente perché le variazioni di ritmo sono istantanee e il grip delle gomme è comunque di buon livello.
Un cenno particolare lo meritano anche le ruote, le Crank Brothers Cobalt 2 che, oltre a dare una connotazione estetica molto particolare alla bici, riescono a essere anche piuttosto efficaci nell’uso Xc.

Le coperture Hutchinson Cobra da 2,0" si sposano bene con la vocazione Xc della Methanol 27.2 Sl. E le ruote Cobalt 2 di Crank Brothers donano un look molto originale alla bici.

Le coperture Hutchinson Cobra da 2,0" si sposano bene con la vocazione Xc della Methanol 27.2 Sl. E le ruote Cobalt 2 di Crank Brothers donano un look molto originale alla bici.

Purtroppo però non sono premiate dalla bilancia, perché con un peso di 1710 grammi la coppia portano un po’ in alto anche il peso della bici completa: 10,02 Kg.
In assoluto un valore interessante, ma di certo non fra i più bassi della categoria.
Per quanto riguarda la trasmissione, la Methanol Sl 27.2 viene fornita di un sistema 2x10 con cambio e comandi Shimano Xtr, deragliatore e cassetta pignoni Deore Xt e guarnitura Fsa Sl-K Compact 39-27.
Anche se in ambito Xc agonistico dilaga il sistema 1x11 o 1x10, la doppia rappresenta comunque una soluzione valida per un uso più a lungo raggio, magari anche Marathon.

In conclusione…
Prima di tutto parliamo del prezzo di acquisto della bici che, in relazione al blasone del marchio, al montaggio della bici e alla qualità del telaio, si annuncia interessante: 4590€. E lo stesso vale per il solo telaio, 1990€, dal peso di 1185 grammi (per la taglia L) compreso il piantone reggisella.
Fra le bici da cross country agonistico, quindi, la Methanol 27.2 Sl merita un occhio di riguardo.

Ps: in ambito agonistico, come detto, il team Tx Active Bianchi utilizza tanto la versione da 27,5” quanto quella da 29”. Ma quali sono le differenze secondo Gerhard Kerschbaumer e Leonardo Paez?

Per informazioni Bianchi.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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