ZEIST - Stessa destinazione, ma anime differenti.
Le nuove Trek da cross country rappresentano il risultato di un processo di affinamento che è avvenuto sui percorsi di Coppa del mondo che, tramite il feedback di atleti come McConnell e Batty, ha permesso di arrivare alla nuova Trek Procaliber Sl e all’aggiornamento della Trek Top Fuel.
Come detto, entrambe puntano al cross country, ma lo fanno in modo diverso.
A Zeist, la location della presentazione mondiale delle nuove bici, abbiamo avuto modo di fare un giro sulla Procaliber 9.8 Sl e sulla Top Fuel 9.8 Sl.
Una piccola premessa: è vero, l’orografia dell’Olanda è praticamente inesistente, ma questo non ha impedito ai biker di Zeist di allestire un percorso spettacolare per l’Xc e che ha permesso ai giornalisti invitati alla presentazione di mettere alla frusta delle due bici.
Per darvi un’idea pensata a un single track di circa 20 Km su un fondo battuto, sabbioso e allo stesso tempo tecnico, senza un metro di strada dritta.
Si guida sempre, si sale, si scende, si salta e per andare veloce servono gambe e tecnica.
Uno spettacolo.
Il primo giro, però, lo riserviamo alla full, la Top Fuel.
Trek Top Fuel Sl: efficienza altissima
Il Full Floater coniugato con un travel ridotto è ancora il Full Floater, cioè efficiente, reattivo e molto progressivo, studiato in tutto e per tutto per andare veloci ed essere molto incisivi in discesa.
L’angolo di sterzo moderno (impostato a 70°), i 100 mm di travel e soprattutto il carro più corto (43,2 cm) hanno portato a un risultato che è davvero un punto di riferimento per la categoria Xc.
Il carro più corto ha permesso di arrivare a una reattività del tutto inaspettata: il Boost 148 per le ruote da 29” è un vantaggio innegabile, tanto sulla ruota anteriore, tanto su quella posteriore.
Scordatevi, insomma, quel ritardo di risposta che caratterizzava le 29” di una volta.
Con la Trek Top Fuel ogni input sui pedali, sulla sella o sul manubrio si trasforma in movimento istantaneo.
Il percorso di Zeist, tortuoso, ma tutto sommato poco tecnico, ha messo in luce le doti velocistiche della bici e ci ha fatto immaginare come sarebbe questa bici su discese più lunghe e su salite più impegnative.
Magari anche uscendo un po’ dall’ambito puramente Xc…
La reattività, insomma, è stata di altissimo livello e benvenuto al Boost 148 se porta a questi risultati.
Le sospensioni Rock Shox erano gestite entrambe da un unico comando di lock-out, il Full Sprint, che assicura alla bici un comportamento da rigida, molto utile quando il fondo è compatto. Durante il test a Zeist, in realtà, lo abbiamo usato ben poco.
Trek Procaliber Sl: una nuova hardtail
Il funzionamento al quale si sono ispirati i tecnici di Trek è quello delle primissime softail, ma in realtà la nuova Trek Procaliber è ben lontana dal fastidioso dondolamento che affliggeva queste bici.
Insomma, è un rifacimento in chiave moderna di un’idea che un tempo lasciava solo intravedere le potenzialità.
Con la tecnologia di adesso il discorso cambia in modo radicale: la Procaliber Sl è più comoda di una hardtail (ci viene in mente la Cannondale F-Si provata qualche mese fa), ma è pur sempre un hardtail.
Gli 8 mm di flessione sagittale del tubo piantone sono sufficienti a dare la sensazione di maggiore comodità e ciò è un vantaggio se i percorsi sono lunghi e impegnativi.
L’approccio mentale nella guida, però, è quello che richiede una hardtail, cioè nervi tesi e fisico allenato per attutire gli impatti.
Trek ha deciso di dare alla Procaliber Sl il posto che fino a oggi è stato della Superfly Sl, quindi posizionando questa bici come il modello di punta per l’attività Xc (insieme alla Top Fuel).
Più comfort equivale a prestazioni migliori per più tempo, anche in ambito Xc.
Anche qui il Boost 148 svolge un ruolo molto importante: avere un carro più compatto (43,5 cm) e una ruota capace di seguire meglio gli input di chi guida sono due vantaggi indiscutibili.
La Procaliber Sl è una bici da gara alla cui voce comfort è stata data un’importanza maggiore, ma non aspettatevi le prestazioni (in termini di comodità e di aderenza) di una Top Fuel.
Sul single track di Zeist ha richiesto più impegno nella guida, ma fra le due bici la differenza di peso è consistente, circa un chilo a parità di allestimento.
Su entrambe le bici abbiamo apprezzato molto le nuove leve freno Shimano Deore Xt, il cui collarino, ora più sottile, riesce ad abbinarsi meglio anche con comandi cambio Sram.
La risposta del freno ci è parsa ancora più vicina a quella dei freni Shimano Xtr, anche se, ad onor del vero, abbiamo usato i freni solo per correggere un po’ la traiettoria visto che di discese superiori ai 200 m non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra.
Aspettiamo quindi di poterle provare più a fondo per avere un’idea più completa delle potenzialità di queste nuove Trek.
Per informazioni Trekbikes.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.