SHORT TEST - Santa Cruz Blur: più "cattiva", solo per Xc e marathon
Daniele Concordia
SHORT TEST - Santa Cruz Blur: più "cattiva", solo per Xc e marathon
Daniele Concordia
SANTA CRUZ - Si è svolta proprio nella casa madre, in California, la presentazione della nuova Santa Cruz Blur, la nuova full suspension da 29” del brand statunitense dedicata al cross country.
Questa Mtb, insieme alla nuova hardtail Highball, segna un passo molto importante per il marchio creato da Rob Roskopp, tra i più celebri del segmento gravity/funny, meno nel mondo dell'Xc e delle marathon.
Bene, i nuovi mezzi sono invece dedicati esclusivamente a questo tipo di gare e puntano a conquistare l'interesse di una clientela diversa.
Entriamo nei particolari parlando subito della Santa Cruz Blur, che abbiamo toccato con mano e provato sui trail della California.
Iniziamo proprio dalle immagini...
Schema VPP ridimensionato
Il telaio della Santa Cruz Blur è interamente in fibra di carbonio, sia il triangolo principale, sia il carro. Esistono però due versioni di telaio: CC, il più pregiato e C, di gamma leggermente inferiore.
Lo schema sospensivo è il super collaudato VPP (Virtual Pivot Point) di Santa Cruz, ridimensionato però per un utilizzo più racing e per una escursione di 100 mm.
Il funzionamento di questo schema sospensivo si basa su un carro con battuta Boost realizzato in un pezzo unico, che lavora grazie a due link molto corti (in alluminio, ricavati dal pieno) in grado di muoversi in senso opposto l'uno con l'altro, fissati ovviamente sul triangolo principale.
Questo schema, super collaudato sui modelli Dh, enduro e trail di casa Santa Cruz, è tra quelli che offre più rigidità torsionale, unita però ad una grande efficienza in discesa e ad un buon feeling anche durante la pedalata.
Il link inferiore è pre-lubrificato all'interno con un grasso nautico idrofobo e super resistente, che aumenta la durata e la scorrevolezza di tutto il sistema.
Il passaggio dei cavi è parzialmente interno (compreso quello dell'ammortizzatore), con la guaina dal freno posteriore che passa esteriormente e si fissa sul tubo obliquo: un dettaglio studiato in funzione della praticità, dato che infatti spesso risulta complicato il montaggio o la sostituzione di questo tubo in caso di passaggio interno.
E' prevista anche la sede interna del cavo per il reggisella telescopico.
Un altro particolare che guarda alla praticità, più che alla moda o all'estetica, è il movimento centrale filettato, quindi non PressFit, che utilizza però il nuovo standard Sram DUB.
Geometrie ultra-racing
Parlando delle geometrie, anche queste puntano alle massime prestazioni, senza dimenticare però il piacere di guida.
L'angolo di sterzo è di 69 gradi, quello del piantone di 74 gradi: già queste due quote fanno intuire la volontà di dare il massimo sia in salita che in discesa.
Per lo stesso discorso è stato abbinato un reach piuttosto abbondante (44 cm in taglia M) ed un top tube da 59,7 cm (sempre in taglia M).
Ed ecco perché, la Santa Cruz Blur esce di serie con un attacco manubrio molto compatto su tutte le taglie.
Allo stesso tempo, però, lo stack è piuttosto ridotto (58,8 mm in taglia M) per favorire la stabilità ed ottimizzare la distribuzione dei pesi.
Il carro è tra i più corti del settore full suspension da 29” e misura 43,2 cm: questo valore, insieme al sistema VPP, permette di ottenere un triangolo posteriore preciso e ultra-reattivo.
Il telaio della Santa Cruz Blur CC (la più pregiata) con ammortizzatore Fox Float Dps incluso pesa circa 2 chili: non un traguardo da record, ma parliamo pur sempre di un peso competitivo.
Assetto in sella
Le geometrie della Santa Cruz Blur, sebbene siano di ultima generazione, a primo impatto possono ingannare nella scelta del telaio.
Nel mio caso, ad esempio, dopo aver visto sulla tabella che il reach era davvero abbondante, ho scelto una taglia S al posto della solita M.
Appena salito in sella, però, mi sono accorto di aver sbagliato, perché nonostante il reach di 42 cm (una misura che si trova su molte taglie M in commercio di altri marchi) per me la taglia S risultava eccessivamente corta e con uno svettamento sella eccessivo (sono arrivato al limite imposto dal costruttore).
Tuttavia, aggiustando un po' le regolazioni sono riuscito a provare lo stesso la Blur, constatando che forse con un attacco manubrio ed un reggisella più lungo, la taglia più piccola potrebbe andar bene nelle gare Xc brevi, molto nervose e tecniche.
Nei tratti più sconnessi e veloci, invece, con la mia taglia abituale sarei stato molto più a mio agio.
La conferma l'ho avuta quando ho avuto la possibilità di provare per qualche chilometro la Blur in taglia M: sono bastati pochi metri per avvertire la differenza, in positivo ovviamente.
In generale, quindi, nel caso foste interessati a questa Mtb non fatevi ingannare dalle geometrie particolari e scegliete la vostra taglia abituale.
In salita
In entrambi i casi, sia con la taglia S, sia con la taglia M, la gamba riesce a spingere sempre in modo perpendicolare sull'asse del pedale, non si ha mai la sensazione di voler avanzare sulla sella, si rimane sempre abbastanza composti, anche nei tratti più ripidi, merito soprattutto dell'angolo di sella piuttosto verticale.
Una grossa mano in salita è data anche dall'ammortizzatore Fox Float Dps Evol che una volta attivato il lockout remoto (ed integrato con la forcella) chiude completamente, senza un minimo accenno di compressione neanche alzandosi sui pedali e spingendo a tutta, proprio come richiesto dalla maggior parte degli agonisti.
Mi è piaciuto molto il sistema Push to Unlock di Fox, ma sinceramente mi è mancata la terza posizione dell'ammortizzatore: una modalità intermedia tra il tutto aperto e il tutto chiuso avrebbe aiutato nelle salite sconnesse.
Il peso totale di circa 10 chili della Santa Cruz Blur CC in configurazione XX1 Reserve 29 (la più pregiata e utilizzata durante il test), ovviamente è stato un ulteriore aiuto in salita.
In discesa
Se in salita la Santa Cruz Blur era tutta da scoprire, per quanto riguarda la discesa sapevo che sarei andato sul sicuro...
Lo schema VPP è tra i più efficienti e l'esperienza di Santa Cruz è massima, fallire sarebbe stato quasi impossibile.
Infatti, nonostante la posizione un po' sacrificata, è bastata la prima discesa per accorgersi delle grosse potenzialità della Santa Cruz Blur.
Il carro è molto sensibile, ma allo stesso tempo il lavoro della sospensione non interferisce troppo con la pedalata.
Il setup standard dei tecnici Santa Cruz prevedeva un Sag posteriore del 30% con un token di 0,9 mm, che io ho portato poi al 20% per avere un carro ancora più reattivo ed in simbiosi con la forcella Fox 32 SC anteriore (settata di serie con 2 token all'interno).
La sensazione in discesa è quella di un travel “infinito”, non si ha mai la sensazione di fine corsa e la bici rimane sempre composta, anche dopo le compressioni più violente.
Nei rilanci dopo le curve il telaio non si siede mai, ma risponde abbastanza bene ai cambi di ritmo.
Una nota: durante il test della Santa Cruz Blur ho utilizzato un reggisella telescopico Ks Lev con escursione di 125 mm, grazie al quale in certe situazioni (abbiamo affrontato i trails più tecnici dell'entroterra californiano) ho fatto davvero fatica a capire se ero in sella ad una bici da Xc o ad una trail bike...
Nel pedalato
Sugli sterrati battuti c'è veramente poca differenza tra la Santa Cruz Blur ed una hardtail.
Una volta bloccate entrambe le sospensioni la bici diventa una rigida, la scorrevolezza è massima e anche la reattività.
Sui trail più tecnici ma pedalati la sensibilità ed il comfort sono massimi, ma in queste situazioni avrebbe fatto comodo un ammortizzatore a tre posizioni, con un freno in compressione robusto per la posizione intermedia.
Nei cambi di ritmo, nonostante l'angolo di sterzo aperto, risponde alla grande.
In conclusione...
La Santa Cruz Blur è stata una sorpresa.
Dal brand californiano mi aspettavo un mezzo più “allround”, meno racing e più votato al divertimento, invece mi sono trovato a pedalare su una full da gara davvero “cattiva”, in grado di competere senza problemi con i modelli di punta dei marchi più celebri nel mondo del cross country e delle marathon.
E' una Mtb che mette subito a proprio agio e questo non è sempre scontato, con qualche aggiustamento sul setup delle sospensioni può diventare un'arma pericolosa...
La Santa Cruz Blur, quindi, è una valida alternativa da prendere in considerazione per le gare.
Tra l'altro, la disponibilità sarà immediata e vi ricordo però che recentemente è cambiato il distributore per l'Italia.
In seguito, tutti gli allestimenti previsti: si parte dai 4299€ del modello C - R29 e si prosegue con la versione C - S29 che costa 4999€.
I modelli CC partono dai 6799€ (X01), subito dopo c'è la versione X01 Reserve (7999€) e infine il top di gamma XX1 Reserve (9399€).
Qui lo Short Test in anteprima della nuova hardtail da Xc di casa Santa Cruz, la HighBall
Per informazioni santacruzbicycles.com oppure FocusItaliaGroup
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.