FREJUS – Abbiamo provato la Canyon Lux 2019 su uno dei tracciati più tecnici d'Europa: quello della Canyon Roc Marathon!
Proprio così, per iniziare a farci un'idea sulla nuova full suspension da Xc/marathon di Canyon (che vi avevamo presentato in questo articolo) abbiamo scelto la gara più selettiva di fine stagione, valevole anche per l'Uci Marathon Series 2018.
Abbiamo attaccato il numero anche noi e adesso vi raccontiamo le prime impressioni in sella al mezzo che ha accompagnato Mathieu Van der Poel, Alban Lakata e Pauline Ferrand Prevot in questa stagione di gare.
E insieme alla nuova Canyon Lux, abbiamo provato anche la nuova sella Selle Italia X-LR in versione Air Cross, della quale vi parliamo in questo articolo.
Dettagli tecnici
La Canyon Lux 2019 è una full da Xc di ultima generazione.
Il cuore di questa Mtb è senz'altro il nuovo schema sospensivo Triple Phase Suspension ereditato dai modelli gravity ma rivisto in funzione delle esigenze specifiche e del travel di soli 100 mm.
In sostanza, questo schema è studiato per offrire un comportamento ben definito della sospensione: sensibilità iniziale, supporto a metà corsa e progressività finale.
Il tutto è abbinato ad un rapporto di leveraggio più basso e a un sistema anti-squat molto efficace, per garantire un'ottima pedalata anche con ammortizzatore aperto.
Cambia anche la posizione dell'ammortizzatore, che essendo orizzontale permette anche di montare il doppio portaborraccia.
Il link è stato rivisto, ora è full carbon, e grazie a queste modifiche si risparmiano ben 144 grammi sull'intero schema sospensivo.
Restyling interessanti sono stati apportati anche alle geometrie, allungando il reach di ben 20 mm, accorciando il carro di 15 mm ed offrendo dei valori di sterzo e piantone molto attuali.
La Canyon Lux 2019 è prodotta in due versioni: SLX e SL.
La prima è più “racing”, con travel di 100 mm sia sul telaio che sulla forcella, quindi sterzo leggermente più chiuso e piantone più in piedi (74,5 e 70 gradi).
La seconda è più “allround”, con travel anteriore di 110 mm, sterzo da 69,5 gradi e piantone da 74 gradi.
In occasione della Roc Marathon, abbiamo utilizzato proprio quest'ultima versione, nello specifico il modello CF SL 8.0 Pro Race, che oltretutto è equipaggiata anche con reggisella telescopico Ks Lev Si da 100 mm.
Il telaio Lux SLX è anche più leggero, parliamo di 1662 grammi contro i 1852 grammi dell'SL (entrambi senza ammortizzatore).
Confermato il sistema Impact Protection Unit che blocca lo sterzo in caso di caduta ed evita il danneggiamento del top tube, così come lo sgancio rapido posteriore Quixle, il passaggio cavi interno e tante altre finiture di pregio.
Il setup iniziale
La Canyon Lux 2019 è una Mtb da gara e anche se abbiamo provato la versione SL che è meno “tirata”, questo si deduce sin dalle prime pedalate.
Trovare la posizione giusta non è stato difficile, ma il telaio è stato allungato parecchio e questo dettaglio invita ad avanzare maggiormente la sella, soprattutto se ci si trova a metà tra una S e una M come nel nostro caso.
In generale, comunque, a nostro avviso è meglio una taglia maggiore con stem corto (di serie è da 80 mm), che un telaio troppo piccolo e con fuorisella eccessivo (a maggior ragione se si utilizza un reggisella telescopico).
E visto che la forcella di serie ha un travel di 110 mm, abbiamo preferito togliere tutti gli spessori sotto l'attacco. Nonostante ciò, il dislivello sella-manubrio era lo stesso molto contenuto, ma sui trail francesi (ultra-tecnici) si è rivelato perfetto. In altre occasioni, avremmo preferito uno stem più negativo.
Parlando delle sospensioni, abbiamo seguito le indicazioni di Canyon impostando un Sag del 20% sull'ammortizzatore RockShox Deluxe RLR.
A quanto pare il nuovo schema impone un Sag maggiore per sfruttare bene tutta la corsa, quindi ci siamo fidati optando per 140 psi, peso del rider di circa 61-62 chili.
Il rebound l'ho regolato a metà.
L'unico accorgimento fa seguire in fase di setup è regolare l'inclinazione della sella con l'ammortizzatore aperto, in quanto il lockout verticalizza un po' il piantone.
Nel mio caso ho preferito una punta leggermente più bassa con blocco attivato, che tornasse in bolla da aperto.
Saliti in sella, comunque, non si avverte in modo fastidioso il lavoro dell'ammortizzatore da aperto, neanche sul fondo liscio.
Anche sulla forcella RockShox Sid RLC DebonAir ho optato per un Sag maggiore del solito (15-20%), in vista delle discese toste e tenendo presente l'escursione di 110 mm.
Qui il rebound l'ho preferito leggermente più veloce (ho svitato due click da metà).
Nota importante: in gara ho utilizzato le camere d'aria dentro le gomme, non per scelta mia, ma perché i ragazzi di Canyon non hanno avuto modo di trasformarle in tubeless.
Per evitare tagli o pizzicature ho scelto una pressione di 2 bar al posteriore e 1,8 bar all'anteriore, con gomme Maxxis Ikon da 2,2”.
In salita
L'assetto bilanciato ha fatto intendere sin da subito le velleità corsaiole della Canyon Lux 2019, che non ha tradito le attese neanche in salita.
Nonostante avessimo a disposizione la versione SL con angoli più “rilassati”, la resa è stata ottima e le sensazioni piacevoli.
Il comando remoto RockShox blocca nello stesso momento entrambe le sospensioni e questo è di grande aiuto in gara. Con lockout attivato la nuova Lux è veramente rigidissima, alzandosi sui pedali sembra di guidare una hardtail e sulle salite scorrevoli ogni watt arriva alla pedalata.
Sulle salite sconnesse (e alla Roc ce ne sono parecchie) con ammortizzatore chiuso a volte si perde grip, sbloccandolo la situazione migliora, ma bisogna abituarsi al feeling diverso e a una minor reattività, perché anche se lo schema sospensivo anti-squat offre comunque un buon supporto, non è mai paragonabile ad una posizione intermedia di tipo “pedal”.
Ecco, a nostro avviso con un ammortizzatore a tre posizioni la Canyon Lux 2019 sarebbe davvero perfetta su tutti i tipi di salita.
Forse diminuendo il Sag fino al 10% la situazione migliorerebbe, ma si pregiudicherebbe il lavoro della sospensione in discesa.
Sul sito Canyon, il modello CF SL 8.0 Pro Race da noi provato è dato a 11,3 chili senza pedali, non pochi per una bici da Xc, ma a dire il vero non abbiamo mai avuto la sensazione di spingere un mezzo troppo pesante o sbilanciato, anzi...
Un dettaglio interessante riguarda il comando cambio Sram Grip Shift: erano parecchi anni che non lo utilizzavamo, abbiamo dovuto riprenderci la mano, ma sui continui cambi di ritmo della Roc Marathon la possibilità di scalare tanti rapporti in un frangente di secondo è stata di grosso aiuto.
In discesa
La Canyon Lux 2019 in versione SL è studiata appositamente per azzardare e divertirsi un po' di più in discesa.
Questo lo abbiamo capito sin dalle prime discese serie della Roc Marathon, nello specifico sul Fournel. Conoscevamo già quella discesa, ma le piogge della vigilia avevano modificato qualche traiettoria, scavando il terreno ancora di più.
E' bastato abbassare il telescopico, sbloccare le sospensioni e mollare i freni per capire le potenzialità di questa full da Xc.
Quel centimetro di travel in più davanti, abbinato allo schema sospensivo da “mini enduro” permette di fare delle linee quasi estreme senza scomporsi più di troppo.
Non a caso, in discesa abbiamo recuperato parecchie posizioni...
Il feeling è veramente ottimo, quindi, ma il fango eccessivo e i numerosi guadi da attraversare hanno creato qualche problemino.
Parliamo innanzitutto della forcella, che si è leggermente indurita dopo i primi chilometri e del telescopico che non ritornava negli ultimi 2-3 centimetri: lo abbiamo dovuto alzare a mano più di una volta dopo le discese.
Va detto anche, però, che trattandosi di una bici test già utilizzata nei giorni precedenti, magari la manutenzione e la regolazione non sono state così scrupolose...
In ogni caso, comunque, il telescopico in una gara come la Roc è vivamente consigliato, quasi obbligatorio per divertirsi al massimo senza rischiare troppo!
Ci è piaciuto molto, invece, il comportamento dell'ammortizzatore e dello schema sospensivo in generale, perché pur avendo “solo” 100 mm a disposizione su un carro pivotless, la sensazione è quella di un travel infinito.
Non abbiamo mai avvertito il fine corsa e vi assicuriamo che alcuni tratti della Roc Marathon erano davvero estremi, da enduro più che da Xc.
Nel pedalato
Sul prato iniziale della Roc Marathon e in generale nei primi chilometri di pianura ho provato a sbloccare le sospensioni per vedere come si comportava la Canyon Lux 2019.
Sullo sconnesso, ovviamente il comfort è maggiore, ma il rendimento è minore.
Okay, la sospensione garantisce un buon supporto, ma cambia leggermente la posizione in sella è questo impone una pedalata meno aggressiva, più comoda.
Ecco perché, anche in questo caso una terza posizione dell'ammortizzatore avrebbe fatto comodo, soprattutto se l'obiettivo sono le gare.
Nei single track più tecnici, dove però bisogna pedalare costantemente, la Canyon Lux 2019 offre delle prestazioni eccellenti e corregge qualche traiettoria errata.
In 5 ore di gara qualche jolly lo abbiamo preso, anche in discesa, ma questa full tedesca ha retto botta alla grande.
In conclusione
Per concludere, quindi, le prime sensazioni in sella alla Canyon Lux CF SL 8.0 Pro Race 2019 sono state più che buone. Ma ovviamente, per trarre dei giudizi definitivi attendiamo di fare un test più lungo sui nostri sentieri di riferimento.
A parte qualche problemino dovuto principalmente al setup di alcuni componenti, comunque, il telaio ci è piaciuto e si è dimostrato sin da subito all'altezza di un percorso super esigente come quello della Roc Marathon, considerata da tutti come l'università della Mtb!
A nostro avviso un ammortizzatore a tre posizioni (che dovrebbe essere già presente sui modelli equipaggiati Fox) renderebbe il pacchetto ancora più ghiotto, ma ne complesso già di serie questo modello che costa di listino 3699€ è già pronto per attaccare il numero.
Ricordiamo che come tutte le bici Canyon, la Lux si può acquistare solo on line sul sito ufficiale.
Ecco la nostra Canyon Roc Marathon caricata su Strava:
Per informazioni Canyon.com
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.