SHORT TEST - Nuova Cannondale Trigger: mai così versatile

Stefano Chiri
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SHORT TEST - Nuova Cannondale Trigger: mai così versatile

Stefano Chiri
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Oltre alla Cannondale Jekyll a Finale Ligure abbiamo avuto modo di prendere contatto anche con la nuova Cannondale Trigger.
La all-mountain 27,5” di Cannondale ha un’escursione posteriore di 145 mm che, attraverso il sistema Gemini ereditato dalla nuova Jekyll, può essere ridotta a 115 mm.
Il comando Gemini riduce il volume d’aria rendendo l’ammortizzatore estremamente progressivo, tanto da limitare la corsa, appunto, da 145 a 115 mm.

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Questa riduzione di travel non influisce tuttavia sull’idraulica che può essere regolata tramite i registri a disposizione sull’ammortizzatore Fox Float X oppure Fox Float a seconda delle versioni.
La notevole differenza di tuning dell’ammortizzatore in termini di sostegno alla pedalata nella modalità Flow (145 mm di travel) e Hustle (115 mm) rende la nuova Cannondale Trigger estremamente versatile, capace di destreggiarsi bene dal trail riding all’all-mountain più aggressivo.

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E il breve test avvenuto a Finale Ligure lo ha confermato, perché anche in discesa si è rivelata divertente ed efficace.
Nel video seguente una prima breve presentazione della bici:

e ora passiamo ai dettagli e alle impressioni di guida.

Una Jekyll in miniatura
La rigidità del carro con l’Asymmetric Integration ha permesso di contenere la lunghezza a soli 420 mm, ossia la stessa quota raggiunta dalla Jekyll, incrementando l’agilità nei cambi di direzione.

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Il top tube in questo caso è leggermente più corto rispetto alla Jekyll mantenendo comunque una misura lunga rispetto le concorrenti, pari a 602 mm in taglia M.
L’angolo di sterzo di 66° permette un’ottima guidabilità della Cannondale Trigger sia in discesa che nelle salite più tecniche, supportata anche da un angolo del tubo piantone (74,5°) adattissimo alla pedalata.

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Anche sulla Trigger troviamo un carro da 42 cm che si fa presto apprezzare nella guida.
In basso lo schema con le specifiche della geometria in base alla taglie:

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I dettagli e la cura dei particolari del telaio della Cannondale Trigger vengono ripresi dalla sorella maggiore Jekyll e infatti troviamo:
- link in carbonio per tutte e 3 le versioni;
- protezione in carbonio per il tubo obliquo;
- predisposizione portaborraccia;
- passaggio cavi molto curato con blocco per evitare sfregamenti;
- perni con tecnologia Lockr con espander per evitare che si creino fastidiosi giochi nei pivot.
Le versioni disponibili in Italia saranno tre, tutte con triangolo principale in carbonio BallisTec, ed accontentano una schiera abbastanza ampia di tasche.
Iniziamo dalla versione più economica:

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La Cannondale Trigger Carbon 3 (foto sopra) costa 3999€ con telaio in fibra di carbonio BallisTec e carro in alluminio, freni e trasmissione Shimano misto Deore Xt-Slx con doppia corona, ammortizzatore Fox Float Dps Gemini e forcella Fox Float 34 Performance da 150 mm.

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La Cannondale Trigger Carbon 2 (foto sopra) costa 5999€ con telaio in fibra di carbonio BallisTec e carro in alluminio, freni Sram Guide R, trasmissione Sram X01 Eagle, ammortizzatore Fox Float X Gemini Elite e forcella Fox Float 34 Elite da 150 mm.

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E infine la Cannondale Trigger Carbon 1 (foto sopra) costa 7499€ con telaio e carro in fibra di carbonio BallisTec, freni Sram Guide Rsc, trasmissione Sram XX1 Eagle e ruote con cerchi in carbonio Cannondale Hollowgram con canale da 30 mm di larghezza interna. L’ammortizzatore è un Fox Float X Factory Gemini e la forcella è una Fox Float Factory Fit4 da 150 mm.
Tutta la gamma Cannondale Trigger sarà disponibile nei prossimi giorni dai rivenditori Cannondale.
E adesso passiamo alla prova sul campo.

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Preparativi in corso prima del test

Sui sentieri è ancora più eclettica della Jekyll
Siamo partiti la mattina per un giro pedalato, inizialmente su un tratto ripido di asfalto, poi pianeggiante per poi entrare nei single track tipici di Finale Ligure.

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La modalità Hustle era d’obbligo per il primo tratto di salita su asfalto e la possibilità di intervenire sulle regolazioni delle sospensioni come su un classico Fox ha permesso di utilizzare la Cannondale Trigger come una bici marathon in salita.
Sospensioni bloccate, bici leggera e siamo saliti velocemente fino ai primi tratti di sterrato.
Mi viene da dire che avrei preferito una corona con più denti rispetto ai 30 della corona di serie, perché ero sempre (o quasi) con la catena sui pignoni più piccoli… ?

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Sui tratti ripidi e tecnici in salita, grazie al sostegno in pedalata nella posizione Hustle, ho utilizzato principalmente la compressione aperta sfruttando al meglio la sensibilità e il grip offerto da una sospensione libera in idraulica.
La posizione in sella è ottimale per pedalare.
Sui tratti ripidi non c’è bisogno di scomporsi particolarmente per mantenere la ruota anteriore a contatto con il terreno.

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Arrivati in cima mi aspettava un tratto misto con saliscendi: la possibilità di variare l’escursione con un semplice movimento del pollice ha agevolato moltissimo la guida in queste situazioni, permettendo velocità più alte e risparmiando energia.

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Quando si dice che in alcuni casi tanta escursione non serve: adesso con il comando remoto dell’ammortizzatore Fox Float X Gemini la Cannondale Trigger ci permette di scegliere.
Quando arriva finalmente il momento di scendere anche qui il comando remoto Gemini permette di regolare rapidamente l’escursione in base al fondo e alla nostra andatura.
Sullo scorrevole e stretto è incredibilmente rapida e permette di giocare e divertirsi veramente tanto regalando sin dai primi metri un’impressionante confidenza.

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Anche sulle sessioni più tecniche e ripide la Cannondale Trigger non soffre minimamente perché è capace di passare ovunque.
C’è un “ma”, perché l’incredibile reattività e rigidità del carro quando la velocità si alza mettono in difficoltà.
A prescindere che il fondo sia liscio o sconnesso sul veloce bisogna essere sempre concentrati e pronti perché la risposta ad ogni input è pressoché istantanea rendendo la bici un po’ instabile.

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Sarei stato curioso di provarla con un attacco manubrio da 60 mm in luogo di quello da 45 mm, ma diciamo che per i sentieri veloci e “cattivi” c’è la Cannondale Jekyll.
Ad ogni modo è stata una vera scoperta capire quanto sia eclettica la nuova Cannondale Trigger.

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Ecco le due protagoniste della presentazione Cannondale a Finale Ligure: la nuova Jekyll, a sinistra, e la nuova Trigger.

In salita ha permesso di fare un ritmo in stile Mtb da marathon e in discesa di affrontare la Dh Donne di Finale Ligure in totale controllo e divertimento.
E’ veramente capace di cambiare volto con il sistema Gemini e potendo avere due coppie di ruote, magari una più scorrevole e l’altra più aggressiva, si può veramente pensare di avere un’unica bici che spazi dal marathon all’enduro soft.
Manico permettendo, ovviamente…

Per informazioni Cannondale.com

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Sull'autore
Stefano Chiri

Mi piace la guida off-road, in sella alla bici e alla moto, ho una vocazione gravity-fun e per me lo stile in sella è tutto. Se non riesco ad essere velocissimo, cerco di essere stiloso... Su MtbCult mi occupo di Mtb da enduro e da trail riding

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