FINALE LIGURE - L’enduro è diventata sempre più una disciplina impegnativa in termini di costo, a cominciare dall’acquisto della bici, passando per l’attrezzatura, i ricambi e, in generale, la partecipazione alle gare.
In molti ci hanno chiesto di prestare attenzione anche alle bici meno impegnative in termini di costo e quindi a Finale Ligure, durante il Flow Festival, il sottoscritto ha deciso di testare una bici, la Bergamont Encore 8.0, che a dispetto di un’estetica sobria in realtà ha tanti motivi… per far sorridere.
Cominciamo dal primo dettaglio, il prezzo: 3199€.
L’allestimento è quello che vedete in foto, quindi, telaio in lega leggera 6013 trattato T4/T6 con tubazioni a triplo spessore, foderi bassi in fibra di carbonio, geometria regolabile (tramite l’attacco inferiore dell’ammortizzatore), pivot posteriore coassiale con il mozzo (in stile Trek Abp o Devinci Split Pivot) e corsa di 165 mm sulla ruota posteriore.
La geometria è in stile enduro: angolo di sterzo 65° (con forcella da 170 mm), piantone da 75,3°, carro da 43 cm, interasse da 1202 mm (tg M), tubo superiore da 608 mm (in taglia M).
Di seguito i dettagli (cliccate per ingrandire):
E ora passiamo alla prova.
Il giro che ho avuto modo di fare a Finale Ligure è stato breve, ma piuttosto probante, grazie alla varietà dei sentieri del finalese.
I sentieri solcati sono serviti a mettere in luce il comportamento piuttosto bilanciato della bici, tanto in salita quanto in discesa.
Cominciamo, però, dalla discesa.
Facile da guidare, sin da subito
La prima sensazione percepita salendo in sella alla Bergamont Encore 8.0 è quella di una inaspettata familiarità con angoli, posizione in sella, larghezza del manubrio e in generale con la bici.
Tutto questo ha generato un feeling istantaneo nella guida in discesa, ma occorre precisare, però, che il modello da me testato aveva delle ruote DtSwiss Xm1501 Spline 1 di ultima generazione e gomme Onza Ibex da 2,25” con mescola Dhc Grp40, cioè le più prestanti in termini di grip, che rappresentano senza dubbio un upgrade significativo rispetto alla dotazione di serie della Encore 8.0, che prevede, invece, cerchi Sun Ringlè Inferno 29, mozzi Bgm Pro e gomme Maxxis High Roller 2 Exo.
I sentieri rocciosi di Finale Ligure sono pane per i denti della Encore 8.0 sui quali la bici risponde con agilità agli input del biker.
La taglia che provato io è la M e, nonostante sia abituato a utilizzare telai di taglia L, non ho avuto alcun problema a trovarmi a mio agio in sella.
La precisione di guida è notevole, molto più di quanto mi aspettassi, grazie anche ai foderi bassi del carro realizzati in fibra di carbonio invece che in lega leggera.
Un’altra soluzione che si fa molto apprezzare è il pivot posteriore, coassiale con il mozzo (foto in basso), che permette alla bici un controllo maggiore in frenata anche quando la sospensione sta lavorando.
In generale ho avvertito una certa progressività nell’ammortizzatore posteriore che mi ha fatto desiderare un RockShox Monarch Plus (presente sulle Encore Team ed Encore 9.0) in luogo del Monarch Rt di serie soprattutto su sconnessioni ravvicinate, brake bumps e in generale su impatti più intensi.
La forcella RockShox Lyrik da 170 mm di corsa è decisamente adeguata alla situazione e permette alla Encore 8.0 di essere molto precisa ed efficace, assecondando anche uno stile di guida più aggressivo e, volendo, racing.
La posizione in sella e la confidenza di guida in discesa mi hanno, comunque, sorpreso positivamente.
Per quanto riguarda la sospensione posteriore occorre aggiungere che pur non avendo soluzioni tecniche decantate da sigle e acronimi accattivanti, quella della Bergamont Encore 8.0 funziona a dovere.
I 165 mm di escursione sono un bel supporto quando si guida in modo aggressivo e impegnato e per chiamarli tutti all’appello c’è da fare…
L’impostazione utilizzata durante questo breve test prevedeva l’angolo di sterzo sul valore più contenuto, cioè ho pedalato con l’angolo di sterzo più aperto possibile.
In salita con più calma…
Scordatevi andature impegnative, perché la bici nel suo complesso pesa circa 14,5 Kg e la geometria da gara di enduro non aiuta.
Però, si pedala abbastanza bene in salita (richiede un po' di abitudine alle pedivelle da 170 mm di lunghezza) e non richiede particolari accortezze se non quella di selezionare la modalità Lock sull’ammortizzatore.
Questa modalità non è un lock-out, ma rallenta molto i movimenti della sospensione posteriore durante la pedalata.
La forcella da 170 mm e un interasse da bici da enduro (moderna) rendono la Bergamont Encore 8.0 una bici non facilissima a bassa velocità (e questo è vero anche in discesa) e impongono un po’ di decisione per riuscire ad affrontare i passaggi più lenti e tecnici.
Nulla di strano, però, per bici di questa estrazione.
La rapportatura di serie prevede una corona anteriore da 30 denti e un pacco pignoni 10-42 che permettono di arrampicare un po’ ovunque.
In conclusione…
Guardiamo un paio di dettagli:
- le prestazioni complessive della bici sono di tutto rispetto;
- la confidenza di guida che questa bici ispira sin da subito (soprattutto in discesa) è notevole (in relazione al prezzo);
- le qualità tecniche del telaio non mancano (vedi geometria e sospensione posteriore);
- il prezzo di 3199€ si riferisce a una bici pronta per le gare di enduro.
Questi tre aspetti mi hanno impressionato e sono in grado di fare la differenza se attentamente considerati.
La Bergamont Encore 8.0 entra di diritto nel novero delle bici da tenere presenti per divertirsi e spendere relativamente poco.
La gamma Encore di Bergamont, per completezza di informazione, è composta dai seguenti modelli:
Per informazioni Bergamont.com/it
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.