Le scarpe Scott hanno fatto un netto balzo in avanti in termini di comodità e di qualità generale nel breve volgere di qualche stagione, quando il marchio americano rinnovò a fondo tutta la linea produttiva. Le migliorie risultarono subito evidenti in termini di calzata e quando una scarpa risulta subito comoda si ha immediatamente una percezione di qualità.
La scarpa, però, al pari delle manopole e della sella, è molto soggetta a fattori legati alle proprie preferenze e conformazioni anatomiche, quindi è difficile esprimere un giudizio assoluto su un accessorio come questo. Quello che si può fare, però, è, da una parte fornire un giudizio oggettivo sulle qualità costruttive e sui materiali usati, e, dall'altra, riportare comunque le impressioni ricavate da un test di lunga durata.
Il modello che abbiamo testato sono le Scott Mtb Premium, la proposta di vertice della casa americana per chi pratica Xc e Gran Fondo.
Al pari dei telai Scott dedicati a questo utilizzo, le scarpe Mtb Premium fanno ricorso a materiali come la fibra Hmx con un indice di rigidità pari a 9.
Prima di tutto la suola
E' questo il componente che più di tutti caratterizza il comportamento di una scarpa durante la camminata e soprattutto durante la pedalata. La fibra di carbonio utilizzata è della serie Hmx, la migliore di casa Scott che risulta visibile anche dall'esterno, ma è per lo più celata dalla tacchettatura e da un rivestimento in materiale trasparente che preserva la fibra proprio dal contatto con il terreno e con oggetti come rocce e sassi.
Il grip è assicurato da tacchetti costruiti in materiale non eccezionalmente morbido, ma molto alti: la loro disposizione e spaziatura sulla suola favorisce l'evacuazione del fango.
Da segnalare, inoltre, che la morbidezza dei tacchetti cambia in funzione della loro posizione sotto la suola: ad esempio quelli di colore giallo risultano più morbidi di quelli neri perché devono garantire al biker la massima trazione quando si cammina.
La rigidità della suola è piuttosto evidente: ce ne si accorge quando si cammina e in sella si ha davvero la sensazione di non disperdere nemmeno una goccia di energia. Le fasi di camminata risultano un pelo penalizzate da tanta rigidità, ma parliamo di scarpe pensate soprattutto per spingere forte sui pedali.
La chiusura Boa
Scott crede molto in questo sistema di chiusura che consente di distribuire in maniera molto omogenea quella forza di contenimento che tiene fermo il piede nella scarpa.
Rispetto ai modelli precedenti questa versione di Boa è stata ulteriormente migliorata: la ghiera bianca è più larga e permette alla mano una rotazione più facile e soprattutto veloce; è stato adottato un ponticello di plastica che agevola l'operazione di allentamento della tensione del Boa una volta che viene sollevata la ghiera bianca.
Per allentare la tensione, infatti, occorre sollevare la ghiera fino al click e a quel punto, per consentire al piede di uscire più velocemente, si solleva il ponticello bianco. Questa operazione consente, fra l'altro, in caso di fango, di pulire i cavi di acciaio del Boa (rivestiti comunque di Teflon) e di non compromettere il funzionamento della ghiera bianca.
Semplice e ingegnoso.
Sulla parte centrale della tomaia è previsto anche un velcro, di piccole dimensioni, che consente di personalizzare ancora meglio la calzata.
La soletta su misura
E' stato questo uno dei segnali che fece capire alla stampa specializzata qualche anno fa che Scott aveva cambiato marcia con le scarpe.
Il concetto di personalizzare la calzata è molto caro ai produttori di alto livello, ma oggettivamente non sempre facile da raggiungere, soprattutto se in ballo entra la struttura della tomaia e procedimenti "a caldo". Scott, però, sapeva di dover intervenire in tal senso e ha creato una soletta, la Ergologic, che permette di modellare il supporto plantare a proprio piacimento. Il discorso è molto semplice: basta modificare la forma di alcuni componenti della soletta (come si vede nella foto sopra) e il gioco è fatto.
E' un intervento semplice che conduce ad un risultato tutto sommato accettabile.
In conclusione
Fra i modelli di scarpe di punta le Mtb Premium vanno inserite di diritto. Le cuciture sulla tomaia sono ancora ben evidenti e questo può dare loro un tocco classicheggiante, ma il disegno della tomaia è pensato con due finalità: ventilazione e migliore contenimento del piede
La parte in pelle ha la forma di una gabbia il cui disegno ottimizza il compito della chiusura Boa. Questo disegno a gabbia, però, ha anche la funzione di migliorare la ventilazione: il tessuto Air Mesh riesce così a lavorare al meglio.
La ventilazione, infatti, è molto buona, validissima per una scarpa da Xc.
Discreto anche il peso, 355 grammi a scarpa: di solidità queste Mtb Premium ne hanno davvero tanta.
Il costo, anche, è decisamente di classe "premium": 295€
Per informazioni ScottSports.com
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Redazione MtbCult
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