Schwalbe Albert e Shredda: le prime gomme "radiali" da Mtb

Francesco Savona
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Schwalbe Albert e Shredda sono due copertoni da enduro e Dh che introducono una novità esclusiva per il mondo della Mtb: la carcassa radiale.
Lo Shredda è dedicato ai fondi smossi, tipicamente fangosi, mentre lo Schwalbe Albert è un copertone "tutto fare": quest'ultimo è stato oggetto del nostro test, che si è svolto sui trails di Finale Ligure.

Come accennato poco fa, la novità è tutta nella struttura della carcassa che, per la prima volta su un pneumatico dedicato alle Mtb, sfrutta una tecnologia di tipo "radiale", la stessa che da anni viene applicata sugli pneumatici dedicati alle auto e alle moto sportive.

Questa tecnologia, sviluppata nelle gare di Coppa del Mondo Downhill, apre una dimensione completamente nuova nel settore degli pneumatici ed ha già aiutato gli atleti Schwalbe del team Commencal/Muc Off ad ottenere un totale di 14 vittorie in Coppa del Mondo.

Ma prima di entrare nei dettagli, vi invitiamo a vedere il video girato durante la presentazione a Finale Ligure, nel quale parliamo anche delle prime sensazioni:



DETTAGLI TECNICI

- Struttura

Le tele della carcassa, che nei normali pneumatici attraversano lo pneumatico in diagonale con un angolo di 45°, qui sono disposte con un angolo molto più ottuso.
Di conseguenza, lo Schwalbe Albert, che sfrutta una tecnologia di tipo radiale, si deforma in modo più mirato e può reagire in modo molto più flessibile e adattabile alle irregolarità del terreno, senza sacrificare la sicurezza.
In questo modo, offre circa il 30% in più di area di contatto col terreno rispetto agli pneumatici convenzionali gonfiati alla stessa pressione.

La maggiore area di contatto e il rimbalzo più contenuto sull'ostacolo garantiscono maggiore grip, maggiore smorzamento e, in ultimo, maggiore comfort.
Lo Schwalbe Albert assorbe dunque meglio gli impatti e utilizza in modo più efficace la corsa delle sospensioni, attaccandosi letteralmente al terreno e offrendo una trazione significativamente maggiore.
La carcassa radiale di Schwalbe sarà disponibile anche sulla Magic Mary, oltre che sui nuovi Albert e Shredda (front e rear).

Naturalmente sono Tubeless Ready e devono essere utilizzati con il liquido sigillante al loro interno. L'Albert, che ricordiamo non è un pneumatico "race oriented" è disponibile con carcassa Gravity Pro, più robusta e dedicata alle bici da Enduro e alle E-Mtb, e con carcassa Trail Pro, più leggera e pensata per le All mountain.

- Diametri e sezioni disponibili

Le versioni in commercio sono due: quella per cerchi da 29” e quella per ruote da 27,5".
Lo Schwalbe Albert Gravity Pro è disponibile con una sezione abbastanza "generosa" da 2.6" o, in alternativa, da 2,5".
Lo Schwalbe Albert Trail Pro invece è disponibile solo con sezione da 2,5", ossia il giusto compromesso per garantire la luce sufficiente tra telaio e ruota, senza penalizzare troppo sullo sconnesso.

- Larghezza effettiva in mm

La Albert Gravity Pro con sezione da 2,6" montata sul cerchio della Scott Patron con canale interno di 30 mm, misura circa 64 mm.
Tenete presente che i pneumatici radiali hanno bisogno di un po' di rodaggio per raggiungere le dimensioni finali, quindi potrebbero apparire più piccoli appena montati.

- Mescole disponibili

Gli Schwalbe Albert Gravity Pro e Albert Trail Pro sono disponibili con due mescole: la Ultrasoft, particolarmente adatta per l'anteriore, soprattutto in presenza di fondi umidi o scivolosi e la Soft, da utilizzare al posteriore in abbinamento alla Ultrasoft montata all'anteriore, oppure su entrambe le ruote. Non esistono mescole specifiche per le e-Mtb.

- Peso

Il peso riscontrato durante il test è stato di 1320 grammi per la versione Gravity Pro, con mescola Soft e sezione da 2,6".
Non un peso "piuma", ma in linea con quanto proposto dalla concorrenza e adatto ad una gomma da Enduro/Trail di ultima concezione, che deve essere “strutturata” per poter lavorare anche a pressioni basse e con le e-Mtb.
Chi volesse risparmiare qualcosina sull'ago della bilancia, magari con una Mtb "classica", può sempre optare per la versione con carcassa Trail Pro che, secondo la casa, pesa 1110 grammi.

- Facilità di montaggio tubeless

Nonostante la sezione generosa, montarle sul cerchio Syncros MD30 della Scott Patron, con canale da 30 mm, è stato facile, la Schwalbe Albert Gravity Pro si riesce a inserire agevolmente sul cerchio. Col compressore hanno tallonato in pochi secondi.

- Prezzo

Il prezzo di listino è di 79,90€ per la Albert Gravity Pro e di 73,90€ per la Albert Trail Pro, un prezzo assolutamente concorrenziale, considerato l'innovazione tecnologica che portano in dote.

PRESTAZIONI

- Scorrevolezza

Nonostante l'Albert Gravity Pro abbia  un'impronta a terra maggiore, la resistenza al rotolamento è del tutto paragonabile a quella di uno pneumatico "convenzionale": difficile alla guida di una e-Mtb accorgersi della differenza. 
Anche la disposizione e il disegno del battistrada, più "rotondo" rispetto a quello della Magic Mary, aiutano a migliorare la scorrevolezza.

- Trazione in salita

Ottima! In realtà non ci sarebbe molto altro da aggiungere.
C'è molta più gomma sul terreno e quindi diversi tasselli che sono costantemente a contatto col suolo. In combinazione con l‘area di contatto più ampia degli pneumatici radiali, questo offre una trazione notevole durante la salita, lo pneumatico si adatta perfettamente al trail, permettendo di spingere anche sulle rampe più ripide... Gamba permettendo!

- Trazione in frenata

Ottima, per gli stessi motivi che ho menzionato precedentemente.
Durante il test ero alla guida di una Scott Patron, una full e-Mtb da circa 27 kg di peso... E se sono riuscito a fermarla sui ripidoni finalesi, significa che la gomma si comporta molto bene anche in frenata, i tasselli mordono come si deve il terreno.

- Aderenza in curva

Abbiamo provato la Scott Patron dapprima con le Magic Mary, ovviamente con stessa sezione da 2.6", stessa carcassa Gravity e stessa pressione davanti e dietro (1,35 bar e 1,5 bar), poi con la Albert Gravity Pro.
Ebbene la differenza di tenuta in curva, soprattutto su fondi asciutti, duri e polverosi come quelli incontrati sui trails di Finale Ligure è sostanziale. Merito anche del differente battistrada, che sulla Albert sfoggia dei tasselli più rotondi, che ti "accompagnano" dentro la curva, rendendo gli inserimenti più facili.

HQ 631

- Comportamento su terreni umidi-fangosi

La Schwalbe Albert Gravity è più un "allround" che non una gomma da bagnato.
Per quello, in casa Schwalbe ci sono altre proposte, come appunto la Magic Mary (che resta a catalogo) e la nuova Shredda, che sarà oggetto di un test approfondito.
Durante le due giornate di guida, il terreno è sempre stato piuttosto asciutto. Posso però dirvi che con la mescola Ultrasoft all'anteriore la confidenza sui sentieri in sottobosco con radici e rocce aumenta esponenzialmente.

- Resistenza all’usura dei tasselli

Non le ho utilizzate per moltissimi chilometri, quindi non posso dare un giudizio preciso sulla durata nel tempo. Ma a mio avviso, chi monta la Schwalbe Albert Gravity con mescola Soft o Ultrasoft è alla ricerca di grip e prestazioni, quindi questo fattore potrebbe passare in secondo piano.

- Resistenza alle pizzicature e/o forature

Le ho gonfiate a 1.35 bar davanti e 1.5 bar dietro e non ho mai avvertito la necessità di aumentare la pressione, anche negli atterraggi dai drop.
In curva, anche quelle affrontate "allegramente", non ho mai avuto l'impressione che lo pneumatico volesse stallonare, nonostante la pressione all'anteriore fosse davvero bassa.
Questo significa che la carcassa Gravity Pro offre un buon sostegno e lo conferma il fatto che non ho mai toccato con il cerchio, né sono incappato in tagli o forature.

GOMME SCHWALBE ALBERT: IN CONCLUSIONE...

Schwalbe, con la Albert non ha scoperto "l'acqua calda", ma ha introdotto una tecnologia valida e super collaudata in altri settori.
Le gomme con carcassa radiale, nel settore Automotive esistono dai lontanissimi anni 50, eppure mai nessuno, prima d'ora, si era preoccupato di sviluppare uno pneumatico di questo tipo per le Mtb/e-Mtb.
I vantaggi sono tantissimi, come abbiamo visto: più grip sul terreno, minore rimbalzo sugli ostacoli e quindi più confidenza sui sentieri.
È il modello che può fare la differenza sui terreni misti, col "plus" di non risultare lento sui fondi battuti e sull'asfalto.

Per altre informazioni Schwalbe.com

Qui gli altri articoli e test sulle gomme Schwalbe.

Qui gli altri articoli e test sulle gomme da Mtb.

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Sull'autore
Francesco Savona

Mi affascina il mondo delle e-bike, soprattutto quello legato alle bici da trail e da enduro, specialità nella quale ho corso per qualche anno, quando ancora l'elettrico non esisteva. Ma sono anche un amante dei lunghissimi giri alpini, per intenderci quelli epici, da bici in spalla... Ho anche un trascorso professionale ventennale nell'ambito editoriale delle moto

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