Primo test della Orbea Rise H10: le regolazioni dell'app e del Sag
Simone Lanciotti
Primo test della Orbea Rise H10: le regolazioni dell'app e del Sag
Simone Lanciotti
Il primo test della Orbea Rise H10 mi porta a un paio di conclusioni molto interessanti.
Che vi elenco subito di seguito:
- - ha l’agilità di una Mtb
- - la batteria da 540 Wh è un bel conforto
- - poche regolazioni e ti senti a casa
- - questi 60 Nm sembrano di più…
- - non sembra di alluminio
Ovvero la Orbea Rise H10 va come ci si aspetta da una Rise, ma la batteria da 540 Wh di serie la rende ancora più versatile.
Anche se è presto per un giudizio definitivo (dato la batteria è nuovissima e aspetto temperature un po’ più miti per sbilanciarmi) su autonomia e dislivelli percorribili, l’impressione ricavata oggi è molto positiva e conferma le impressioni ricavate nella prima presa di contatto assoluta di circa un anno e mezzo fa.
Le regolazioni prima di partire
A parte le classiche regolazioni di Sag, pressione gomme e sella (con sostituzione della Fizik Taiga di serie con un modello più largo), è la parte elettronica quella un po’ più impegnativa.
Prima cosa: l’app Shimano eTube Project mi ha richiesto di aggiornare il firmware del motore.
Fatto in circa 15 minuti.
Poi ho regolato i livelli di assistenza del Profilo 2 come vedete di seguito:
Grande risposta in accelerazione (chiamata "Avvio servoassistenza") e una modalità Trail particolarmente adatta alle necessità di oggi.
Per il Sag delle sospensioni mi sono attenuto alle indicazioni di Fox per la forcella e ad un 25% del travel per l’ammortizzatore.
Gomme a 2 bar dietro e a 1,7 bar davanti
Durante l’uscita, però, ho ridotto la pressione sia della forcella che dell’ammortizzatore.
Altro dettaglio molto interessante che i possessori di Garmin (di ultima generazione) e di Shimano Steps già conosceranno: è possibile abbinare il Garmin al motore Shimano e ciò farà comparire una schermata ad hoc sul display.
Questa schermata è configurabile (io l’ho impostata come vedete di seguito) e permette di avere sotto mano tante informazioni utili.
Iniziando dall’alto, si ha la visualizzazione dello stato di carica della batteria (ogni tacca corrisponde a un 20% di batteria), poi la modalità di assistenza selezionata (Trail in questo caso) e la percentuale che indica il livello di assistenza erogato dal motore (più avanti vi spiego cosa significa).
Continuando verso il basso trovate i campi dati che ho scelto di visualizzare in questa schermata, fra i quali la % di carica della batteria (51% a fine uscita) e il dislivello coperto.
Ma bastano davvero 60 Nm?
Il giro che ho fatto oggi è stato abbastanza facile (e anche un po' esplorativo): 36 km, 767 metri di dislivello, 51% di batteria residua e quasi sempre nella modalità Trail.
Ho notato che la sospensione posteriore, specie con l’ammortizzatore Fox Float DPS Factory, verso il finecorsa diventa molto progressiva, impedendo quasi di sfruttare tutta la corsa.
Per le necessità di oggi ho preferito aumentare un po’ il Sag e aprire di conseguenza anche l’angolo di sterzo.
Fatto ciò, la confidenza di guida è migliorata molto.
Ma bastano davvero 60 Nm?
Per rispondere è meglio aspettare ancora qualche uscita, ma oggi posso dirvi che in alcune salite molto ripide su cemento e sterrato sono passato alla modalità Boost, cioè ho chiesto tutti i 60 Nm.
E la pedalata si è alleggerita subito in modo evidente, come ci si aspetta da una e-Mtb classica.
Salvo che questa Rise H10 non lo è.
Anzi, non lo sarebbe.
Eppure mi ha portato su con veemenza e in modo convincente.
Sul display del Garmin, nel momento di massimo supporto del motore, viene visualizzata anche la % di assistenza alla pedalata, cioè il display ti dice quanto il motore ti sta “spingendo”.
Nel caso di Boost, per come lo avevo impostato io, la percentuale non superava il 60%.
Ossia, se il 100% è la potenza che arriva alla ruota, un 60% la produce il motore e il restante 40% proviene dalle mie gambe.
Ho trovato molto utile questo campo dato per visualizzare all’istante quanto il motore elettrico contribuisca alla spinta sui pedali.
Leggera e agile come una volta
Le e-Mtb mi hanno abituato a uno stile di guida e ad un approccio al sentiero molto diverso rispetto alle Mtb.
E’ quasi tutta un’altra guida.
E di questo me ne accorgo (non senza qualche spavento) quando risalgo sulla mia amata Mtb.
Cosa che oggi, in più di qualche occasione, mi è capitato di percepire.
La Orbea Rise H10 è agile, salta, scarta e sobbalza come una Mtb.
E’ irrequieta e cambia direzione in un attimo.
Come una Mtb.
Sebbene non sia proprio leggerissima (20 Kg netti, ricordate?), mi ha dato sensazioni di guida molto piacevoli.
Certo, in parte dovute a un travel posteriore di “soli” 140 mm e ad un ammortizzatore “classico” come il Float DPS, ma di certo molto piacevoli.
Sto già progettando la prossima uscita per metterla un po’ più alla frusta, anche in termini di autonomia.
Che, volendo, può essere estesa grazie al range extender da 540 Wh a 792 Wh…
Che cosa non mi ha convinto?
Possibile che il primo test della Orbea Rise H10 non abbia fatto emergere nemmeno un lato negativo? Ovviamente, qualcosa c’è: il display di serie, il pulsante on-off e, ahimè, il prezzo.
Il display di serie, lo Shimano EW-EN100, è pressoché illeggibile di giorno e durante l’uso.
Per avere le informazioni come il livello di assistenza o la carica residua della batteria è necessario un ciclocomputer compatibile ANT+, dispositivo che quasi tutti noi utilizziamo durante le uscite.
Ma a questo punto, cara Orbea, perché non proporre di serie (e non come optional) il più fruibile e leggibile display Shimano SM-EM800 (foto in basso)?
Il pulsante di accensione-spegnimento è posto proprio lì, in basso, proprio sopra il motore, inspiegabilmente quasi nascosto e in una posizione (sì, sono un perfezionista…) nemmeno simmetrica.
E’ un dettaglio marginale, magari, ma a mio avviso un po’ meno curato rispetto alla Rise in carbonio.
Infine il prezzo: rispetto al giorno del lancio la Orbea Rise H10 senza personalizzazioni, è passata da 6799€ a 7099€.
Fortunatamente, solo il prezzo di partenza è aumentato e non quello degli optional del MyO, il cui prezzo rimane invariato.
A brevissimo per altri aggiornamenti!
Nel frattempo, se volete conoscere più a fondo i dettagli della Orbea Rise H10, date uno sguardo a questo video:
Qui tutti i nostri articoli, video, test e approfondimenti sul mondo delle e-Mtb
Per informazioni orbea.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.