Una volta in sella alla Olympia Murdok non ti accorgi subito di essere su una e-Mtb così tanto capace, perché per rendersene conto occorre metterla in movimento.
E a quel punto inizia lo stupore.
Vi confesso che quel numero, "180 mm", mi ha intimorito: ma cosa ci faccio con 180 mm di corsa?
Memore delle sensazioni in sella alle prime endurone elettriche (poco agili, geometrie non indovinate e pesanti) temevo che la Olympia Murdok sarebbe stata una e-Mtb... eccessiva.
E invece...
Un po' il motore Polini E-P3+ MX e un po' la qualità costruttiva (dalla geometria alla sospensione posteriore), questa Olympia Murdok mi ha davvero colpito per la facilità, ma soprattutto per la confidenza che mi ha ispirato.
La Olympia Hammer mi era piaciuta, ma qui ho trovato un ulteriore passo in avanti in termini di raffinatezza e capacità dinamiche.
Vi spiego perché nel video e poi nell'articolo sottostante...
Dettagli tecnici
- Telaio
La Olympia Murdok è dotata di un telaio costruito in fibra di carbonio Toray T800 monoscocca, sospensione posteriore inclusa, una delle tipologie di carbonio più raffinate. L'escursione è di 180 mm su entrambi gli assi e il diametro delle ruote è di tipo misto, cioè 29 pollici davanti e 27,5 dietro.
La sospensione è di tipo a quadrilatero deformabile con giunto Horst e ha un disegno del tutto analogo a quello di altre e-Mtb di casa Olympia.
E' possibile regolare la geometria su due posizioni, Hi e Lo, che variano di +/- 0,5° l'angolo di sterzo e l'angolo piantone.
Il passaggio dei cavi è interno e il manubrio è dotato di un limitatore di sterzata.
Da segnalare, infine, che anche la Murdok, come anche altre Olympia, ha il mozzo posteriore con battuta di 157 mm anziché la canonica 148 mm.
- Geometria
Lo schema della geometria conferma il grande lavoro di sviluppo compiuto in Olympia: l'angolo di sterzo è piuttosto aperto, 63,5°, complice anche la forcella da 180 mm, ma le dimensioni complessive non sono esagerate, anzi: il tubo superiore, nella taglia M/L, misura 60,1 cm di lunghezza, grazie anche ad un tubo piantone piuttosto verticale, 77,7°.
La lunghezza del carro può essere di 44,8 cm oppure 45,3 cm rispettivamente per le taglie S/M ed M/L oppure L/XL.
Nel complesso una struttura compatta e molto solida.
- Motore
Il motore Polini E-P3+ MX da 90 Nm svolge un ruolo chiave nell'esperienza d'uso in sella alla Olympia Murdok. E' dotato di 5 mappature, Touring, Dynamic, Race, Custom 1 e Custom 2, ognuna delle quali è dotata di 5 livelli di assistenza.
Le prime 3 mappature non sono modificabili, mentre Custom 1 e 2 lo sono ampiamente, sia in termini di coppia massima e percentuale di assistenza, sia per il livello di assistenza elettrica appena si smette di pedalare.
L'app Polini tramite la quale agire su questi parametri è ben fatta, intuitiva e di rapidissima connessione con la bici.
Sul manubrio troviamo un comando remoto dotato di 4 pulsanti: due per i livelli di assistenza, quello per l'eventuale impianto di illuminazione e infine il pulsante per scorrere fra le schermate del display posto sul tubo superiore.
Il suddetto display è ben integrato nel tubo e soprattutto è sempre leggibile.
Volendo è possibile tenere in evidenza la % di carica della batteria.
Il comportamento di questo motore mi è piaciuto molto, perché è molto potente soprattutto quando ci si trova a bassissima cadenza in salita.
In queste circostanze riesce sempre a sostenere la pedalata aiutando molto il biker a superare ostacoli non facili.
Mi ha davvero colpito.
Come avrete notato nel video, la rumorosità non è tanto diversa da quella di altre drive unit in commercio.
- Autonomia della batteria
La batteria è la nuova Olympia PowerSlim 8 da 820 Wh, estraibile dal basso e dal peso complessivo rilevato di 4102 gr, ossia una capacità adeguata alle prestazioni del motore Polini.
Di quale autonomia è stata capace la Olympia Murdok?
L'infografica in basso vi mostra i dati salienti, considerando un peso corporeo di circa 88 Kg e temperature di 12 ed 8 gradi Centigradi rispettivamente per la più breve e la più lunga.
Per quanto riguarda le impostazioni del motore, considerate quelle mostrate in basso:
Il carattere Dynamic si è rivelato il più indicato per erogazione della potenza e prevedibilità dell'erogazione.
Davvero un bel motore, questo Polini E-P3+ MX...
- Sospensioni
Olympia ha fatto una scelta molto chiara: meglio una trasmissione meno raffinata, ma comunque efficace, piuttosto che sospensioni e freni di basso livello.
E infatti sulla Olympia Murdok troviamo una RockShox Zeb Ultimate da 180 mm e un ammortizzatore RockShox SuperDeluxe Ultimate (205x65 mm) che riescono a compiere un lavoro egregio.
Facili da regolare, molto affidabili e con un comportamento allineato alle aspettative.
Ho menzionato i freni, perché sulla Olympia Murdok troviamo di serie i Formula Cura 4 con dischi Formula da 220 e 200 mm di diametro.
- Componentistica
A parte sospensioni e freni, il resto della componentistica è lì per fare il suo dovere, senza prestare il fianco a fanatismi. A parte il telaio in fibra di carbonio, il resto è tutto in lega leggera, comprese le ruote Mavic DeeMax DH con cerchio in alluminio.
Il cambio è uno Sram GX Eagle, mentre il reggisella è un Crank Brothers Highline 3 da 150 mm di corsa.
- Peso
Questo è un aspetto che mi ha stupito: con tanto travel da gestire e con componenti non proprio raffinati, il peso è comunque più basso di quanto mi sarei aspettato: 24,27 Kg per la taglia M/L, senza pedali, con gomme tubeless e liquido sigillante.
Segnalo anche un inserto nella gomma posteriore, di cui mi sono accorto dopo aver registrato il video.
Volendo (e potendoselo permettere) il peso può scendere ancora un po', ammesso che su una bici così orientata alla guida in discesa il peso sia un fattore davvero meritevole di miglioramenti.
- Prezzo
Il listino dice 7930€ per questa Murdok, ma la gamma Olympia prevede anche un allestimento Murdok Smart (con sospensioni RockShox di livello Select+ anziché Ultimate) per un prezzo di 7375€, quindi un po' meno rispetto alla Olympia Murdok ricevuta in test.
Non è un prezzo particolarmente competitivo, né particolarmente elevato, bensì un prezzo ben calibrato per un prodotto davvero riuscito, equilibrato e destinato a durare molti anni.
- Garanzia
La Olympia Murdok è garantita per 2 anni dalla data di acquisto.
Assetto in sella
Appena si sale in sella ci si accorge di quanto la geometria sia moderna.
Il manubrio è vicino al busto, ma abbastanza alto da permettere una guida sicura e aggressiva in discesa.
Il tubo sella è piuttosto verticale, ma con il flip-chip in posizione Lo si riesce a mitigare un po' questo aspetto, aprendo anche l'angolo di sterzo.
L'ammortizzatore RockShox e il rapporto di leveraggio della sospensione posteriore fanno sì che una volta seduti in sella ci si senta fra le due ruote.
La posizione in sella, quindi, ti invita ad avere una guida attiva, ma non è estrema, tanto che, volendo, la Olympia Murdok è una e-Mtb adatta anche ad uscite molto lunghe e con lunghi tratti pedalati.
Comportamento in pedalata
Il motore Polini E-P3+ MX funziona molto bene e sopra i 25-26 Km/h disattiva l'assistenza in modo graduale, rendendo piacevole la pedalata della Olympia Murdok.
In generale è una drive unit che mi ha colpito per la sua maturità tecnica e tecnologica: ha davvero poco da invidiare a un Bosch o ad uno Shimano.
Nel caso di lunghi tratti pedalati il mio consiglio è di prestare attenzione all'arretramento della sella: questo aspetto può influenzare molto il piacere della pedalata ed è un discorso che vale per tutte le e-Mtb di ultima generazione.
In salita, tanto il motore (e le sue personalizzazioni molto ampie) quanto la geometria, la Olympia Murdok è molto efficace.
La sospensione posteriore ha il comportamento che ci si aspetta: efficiente, efficace e molto sensibile.
E proprio l'efficienza mi ha colpito: pur avendo così tanta escursione, il RockShox SuperDeluxe Ultimate rimane molto fermo durante la pedalata su fondi compatti.
Questo conferma il grande lavoro di affinamento sui rapporti di leveraggio compiuto da Olympia, una raffinatezza non sempre riscontrabile.
E proprio questa caratteristica estende il campo di utilizzo della Murdok: dalle discese più difficili e appaganti alle pedalate più lunghe e sfidanti.
Comportamento nel guidato
E' qui che la Olympia Murdok brilla: comparto sospensioni, freni e ruote è un insieme che funziona davvero molto bene, grazie ad un telaio concepito in maniera ineccepibile. La Olympia Murdok beneficia dell'esperienza maturata dalla casa veneta fino ad oggi in campo e-Mtb a lunga escursione.
Con un Sag del 40% si riesce ad avere una sospensione efficace ed efficiente e con ancora una riserva di travel rassicurante per la guida più disinvolta.
Insomma, questi 180 mm di corsa sembrano non finire mai...
Il tubo di sterzo da 1,8", infine, aumenta la precisione di guida e una volta sui sentieri mi ha dato una piacevole sensazione di confidenza immediata.
Sono diversi i fattori che hanno contribuito a questo risultato, ma su tutti cito la lunghezza contenuta del tubo superiore, l'angolo di sterzo, la posizione centrata del biker fra le due ruote, la taratura della sospensione posteriore e la forcella.
Cosa convince meno
Come detto nel video, a convincere poco è solo il reggisella telescopico Crank Brothers con soli 150 mm di corsa: su una bici così capace un modello con almeno 170 mm ci stava tutto.
In conclusione...
La Olympia Murdok è un oggetto davvero ben fatto e con molte capacità italiane a bordo: dall'ingegneria del telaio, al motore Polini fino ai freni Formula, senza dimenticare le gomme Vittoria.
Se in passato avrei consigliato una e-Mtb con 180 mm di escursione solo a chi vuole andare forte in discesa, questa Murdok mi invita ad allargare molto la cerchia di potenziali utilizzatori, perché se è vero che è un mezzo con una forte vocazione gravity è altrettanto vero che va molto bene anche nelle uscite lunghe dove serve una sospensione efficiente.
Non è ingombrante come i suoi 180 mm lascerebbero supporre ed è piuttosto agile.
Davvero un bel mezzo: brava Olympia.
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Per informazioni OlympiaCicli.it
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.