La Olympia F1X è tra le full suspension da Xc/marathon più attuali e curate mai realizzate da un marchio italiano. Cicli Olympia, negli ultimi anni ha dimostrato di credere molto nel segmento racing, tanto da diventare il partner più fidato di due talenti come Luca e Daniele Braidot.
Sono proprio i gemelli friulani ad aver testato per primi la Olympia F1X, un mezzo che aveva incuriosito molto i bikers italiani, noi compresi. Appena possibile, infatti, l'abbiamo provata a fondo per fornirvi dei feedback più precisi.
Ma prima di leggere il test, guardate questo video:
1 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Geometria: 8
Con la F1X, Olympia ha voluto proporre una geometria moderna, adattandola però a proprio piacimento. In sostanza, ad un reach ed uno stack piuttosto abbondanti, si unisce un angolo di sterzo da 70,5 gradi, (quindi abbastanza chiuso), che va un po' controtendenza rispetto alla filosofia delle geometrie in voga in questo periodo.
Questo dettaglio, a detta dei tecnici Olympia, è stato voluto appositamente per avere un buon compromesso tra stabilità e maneggevolezza, calcolando anche che sulle biammortizzate le quote non sono mai fisse, ma variano a seconda del lavoro dell'ammortizzatore. Il rake della forcella è di 51 mm.
- Assetto in sella: 7,5
Appena sono salito sulla Olympia F1X in taglia M ho avvertito subito che c'era qualcosa da sistemare. Con la sella tutta avanzata (anche troppo) e l'attacco da 80 mm di serie, sentivo ancora la necessità di accorciarmi di almeno un paio di centimetri.
Studiando meglio la geometria e notando il reach da 43,6 cm e lo stack di 60,5 cm ho intuito che forse la taglia M era troppo grande per me, che sono alto 172 cm.
La conferma definitiva l'ho avuta dopo aver parlato con i gemelli Braidot: anche loro (alti 183 cm), hanno scelto la mia stessa taglia.
Sulla Small, probabilmente, avrei avuto meno difficoltà a trovare l'assetto giusto, ma alla fine ho compensato utilizzando un attacco manubrio da 50 mm.
In generale, però, trovare l'assetto ideale in sella alla Olympia F1X non è così automatico, perché prima di tutto bisogna stare molto attenti nella scelta della taglia.
- Cura costruttiva: 8
Le finiture non fanno una sbavatura, la grafica è sobria ma allo stesso tempo accattivante. I tubi sono squadrati e di dimensioni generose, soprattutto nella zona del movimento centrale, ma allo stesso tempo c'è luce a sufficienza tra ruota e telaio.
Il carro posteriore curvato ha anche una funzione elastica ed asseconda il lavoro della sospensione posteriore.
Il passaggio dei cavi è completamente interno e anche nei pochi centimetri in cui le guaine escono all'esterno (sotto al movimento centrale), non sono troppo esposte.
Lavando la bici, però, mi sono accorto che all'ingresso anteriore dei cavi sulla zona di sterzo entra parecchia acqua: una guarnizione apposita intorno al foro sarebbe una buona soluzione.
- Tuning ammortizzatore: 9,5
Già di serie l'ammortizzatore Fox Float DPS Remote con escursione da 100 mm è quasi perfetto. Le tre posizioni (Open, Medium e Firm) sono uno standard in cui Fox crede molto e su questa bici si abbinano alla grande. Il tutto è gestibile grazie al comando posizionato sul manubrio.
Nella posizione Firm (di fatto un lock-out) l'ammortizzatore blocca del tutto, in quella intermedia agisce un freno in compressione piuttosto “robusto” che sostiene parecchio, mentre nella modalità Open è tutto aperto e studiato per la discesa.
Impostando una pressione di 140-150 psi ed i click del ritorno a metà non ho sentito più la necessità di rimettere mano alle regolazioni.
- Posizionamento ammortizzatore: 8,5
Il design del telaio della Olympia F1X è di ultima concezione e anche il posizionamento verticale dell'ammortizzatore lo conferma. Il fissaggio sul telaio non è però di tipo Trunnion, ma classico.
Anche se funzionalmente questa posizione è molto efficace, purtroppo non dà la possibilità di montare un secondo portaborraccia che magari non serve nelle gare Xc, ma può tornare utile nelle marathon più lunghe.
- Peso telaio e/o bici: 7
La Olympia F1X in configurazione Race XX1E, la più pregiata delle sei a disposizione, pesa 11,3 chili con pedali Shimano M540 e camere d'aria nelle ruote.
Di serie monta anche il reggisella telescopico RockShox Reverb Stealth, ma decidendo di montare quello tradizionale e magari dei pedali più leggeri si scenderebbe poco sotto gli 11 chili, decisamente tanti trattandosi di una bici da gara.
L'allestimento è al top: gruppo completo Sram XX1 Eagle, forcella Fox 32 StepCast, ruote Vittoria Reaxcion SL, freni Shimano Xtr e componenti Ritchey Wcs.
Scendere di peso agendo sui componenti sarebbe davvero difficile.
Il tutto è dovuto ad un telaio che pesa 1,8 chili senza ammortizzatore, quindi non tra i più leggeri sul mercato.
- Prezzo telaio e/o bici: 8
La Olympia F1X Race XX1E che abbiamo ricevuto in test costa 7.127€, un prezzo non esagerato, ma nemmeno contenuto.
Parliamo però di un modello top di gamma, montato con componenti di primissimo livello: ci sono anche altre cinque versioni (che partono dai 2.923€) e l'allestimento di ognuna è personalizzabile sulla forcella e sulle ruote, quindi chiunque può trovare il compromesso ideale.
- Garanzia sul telaio: 6
Olympia prevede una garanzia di due anni sul telaio, il minimo previsto dalla legge.
Voto finale (da 1 a 10): 7,8
2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Efficienza sospensione posteriore in salita: 10
Il Fox Float DPS Remote di serie è un gran bel “giocattolo” che offre un feeling immediato, in salita soprattuto.
Sull'asfalto e sugli sterrati scorrevoli, impostando la modalità Firm la compressione frena del tutto, o quasi: in realtà un minimo gioco resta, ma è davvero impercettibile e la bici si rilancia come una hardtail.
Nella modalità intermedia, il freno in compressione è efficace e fa il suo lavoro egregiamente, anche se non è prevista una parzializzazione dell'aria e quindi una riduzione della corsa.
- Impressioni di guida in salita: 8
In molte situazioni ho utilizzato l'ammortizzatore nella modalità intermedia e questo mi ha permesso di avere sempre un ottimo grip senza interferire con la pedalata.
Sul terreno sconnesso, inoltre, ci si può alzare sui pedali per rilanciare con facilità.
Poco condivisibile, invece, è la scelta di montare due comandi svincolati per le sospensioni, ma in certe situazioni è stato utile bloccare la forcella ed aprire parzialmente l'ammortizzatore.
Ottima l'impostazione in sella: il piantone da 74 gradi permette di avere sempre una pedalata redditizia.
Penalizza, invece, il peso della bici, soprattutto nei tratti più ripidi, inoltre la corona da 34 denti montata di serie potrebbe non essere l'ideale per i bikers meno allenati.
Voto finale (da 1 a 10): 9
3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Efficienza sospensione posteriore in discesa: 8,5
L'ammortizzatore Fox Float DPS Remote va molto bene anche in discesa, dove si riesce a sfruttare a pieno tutta la corsa e le sue potenzialità.
Nei piccoli e medi impatti è praticamente perfetto, ma nelle compressioni più importanti e negli atterraggi dai salti arriva troppo facilmente a fondo corsa.
Volendo essere proprio pignoli, quindi, bisognerebbe agire sui token e magari sull'idraulica per renderlo leggermente più progressivo senza modificare la sensibilità iniziale.
- Efficienza in frenata: 9
Il carro pivotless offre una frenata abbastanza brusca, quella che di solito piace agli agonisti dell'Xc e delle marathon. Il Brake Hanger (cioè il supporto della pinza freno svincolato dal carro) aiuta a non stressare le fibre di carbonio ed offre anche una frenata più precisa. L'impianto frenante Shimano Xtr si conferma tra i più efficienti, precisi e modulabili: durante tutta la durata del test le pasticche non hanno mai strusciato sul disco e non c'è mai stato bisogno di regolazioni.
- Impressioni di guida in discesa: 8
Nelle prime uscite, usando l’attacco manubrio da 80 mm, avevo intuito la grande stabilità nei tratti veloci, ma nei trail più guidati avevo ancora un po' di difficoltà nel capire bene il comportamento della bici.
Con lo stem da 50 mm la bici reagisce molto meglio ed anche sui sentieri più tecnici ho trovato il giusto feeling: lo sterzo più chiuso aiuta nelle curve secche e nel complesso la Olympia F1X se la cava anche sui sentieri più sconnessi.
Nei tratti molto ripidi, sui drop e sui salti, aiuta parecchio anche il reggisella telescopico, ma a dir la verità io l'ho utilizzato veramente poco, sia perché nella maggior parte delle situazioni non ne ho sentita la necessità, sia perché non è detto che tutti scelgano di montarlo.
Ma su questo argomento torneremo in modo più approfondito in futuro.
Voto finale (da 1 a 10): 8,5
4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Efficienza sospensione posteriore nel pedalato: 9,5
La posizione intermedia dell'ammortizzatore offre un bel sostegno e questo è utilissimo anche sui sentieri pedalati. In queste situazioni, la Olympia F1X si comporta alla grande: il carro copia bene le asperità del terreno quando ce n'è bisogno, ma il lavoro della sospensione non interferisce nella pedalata neanche nei tratti battuti.
- Impressioni di guida sul pedalato: 8,5
Laddove la velocità aumenta si avverte subito la grande scorrevolezza delle ruote Vittoria Reaxcion SL, frenata un po' dalle coperture Vittoria Barzo TNT da 2,25”, che sono veramente ottime per il fondo invernale e per il sottobosco, ma oppongono una certa resistenza al rotolamento.
La scelta delle gomme è molto soggettiva, ma nel complesso la Olympia F1X si comporta bene anche nei tratti pedalati.
Voto finale (da 1 a 10): 9
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,5
In conclusione…
La Olympia F1X è un'alternativa italiana alle full suspension dei marchi stranieri più blasonati.
Se le cava bene nella maggior parte delle situazioni e il suo punto di forza è soprattutto nel binomio carro-ammortizzatore che offre delle buone prestazioni un po' ovunque.
Non aspettatevi un peso record e valutate bene la scelta della taglia, perché la geometria è particolare, ma se cercate una Mtb divertente e con un buon rapporto qualità-prezzo, la Olympia F1X potrebbe fare al caso vostro.
Qui tutti gli articoli sulle full suspension da Xc cliccate qui.
Per informazioni OlympiaCicli.it
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.