TEST - Merida eOne-Sixty 875: EP801 e batteria da 750 Wh

Simone Lanciotti
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TEST - Merida eOne-Sixty 875: EP801 e batteria da 750 Wh

Simone Lanciotti
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Il test della Merida eOne-Sixty 875 è stato una piacevole rivelazione: dietro alla struttura in lega leggera hydroforming, questo mezzo presenta un'attenzione costruttiva degna di nota.
Per me, lo confesso, inattesa.
Probabilmente la colorazione poco vistosa, anzi, decisamente understatement non la aiuta a spiccare nell'affollato panorama delle e-Mtb, ma il risultato di questo test ve la farà vedere sotto una luce che all'inizio ha stupito anche me.
Iniziamo con le caratteristiche di spicco che vi aiuteranno ad inquadrare tecnicamente questo mezzo e poi proseguiamo con il video test.



Merida eOne-Sixty 875: i dettagli

Queste le caratteristiche di spicco della 875:

- telaio in lega leggera hydroforming
- motore Shimano EP801 (con l’ultimo aggiornamento è molto più efficace e divertente)
- batteria Trend Power da 750 Wh estraibile senza utensili (foto in basso)

Merida eOne-Sixty 875

- escursione da super bici: 170 mm davanti e 174 mm dietro
- sospensione Fast Kinematic che ricorre alla flessione dei foderi alti (in lega leggera) per sostituire il pivot posteriore
- ruote mullet o 29-29 pollici
- trasmissione Shimano Deore XT 11v Linkglide, 11-50, specifica per e-Mtb (foto in basso)

- freni Shimano Deore XT con dischi da 220 e 203 mm
- mozzi Shimano Deore XT a coni e sfere (non proprio comuni)
- battuta di finecorsa per il manubrio
- ammortizzatore ruotato di 90° (foto in basso) per consentire l'alloggiamento di borracce molto voluminose
- reggisella Merida con escursione regolabile dall’esterno fra 30 e 230 mm
- gomma anteriore Maxxis Assegai 2,5” MaxxGrip davanti e MaxxTerra dietro

- peso rilevato: 25,97 Kg, taglia Long, no pedali e gomme tubeless (non di serie)
- prezzo: 6890€, ma è in promozione fino all’8 dicembre a 5690€

L'ASSETTO IN SELLA

Merida ha studiato con cura la geometria di questo mezzo, anche in considerazione di quello che sarebbe stato il suo peso.
Nel caso della Merida eOne-Sixty 875 raggiunge i 25 Kg in taglia Long e questo ha suggerito ai tecnici della casa di calibrare con cura reach, angolo di sterzo, angolo tubo piantone, BB drop, lunghezza del carro e interasse, ovvero i fattori chiamati in causa in ambito dinamico.
Nella taglia Long troviamo un angolo di sterzo di 64,4° e un tubo piantone di 78,4°, mentre il carro misura 44,6 cm.

Il reach è di 47,9 cm e questo contribuisce a percepire la 875 come molto compatta e agile, a dispetto della stazza.
La scelta di ruote mixed aiuta ancora di più questo aspetto (di cui vi parlerò fra poco) e in generale la sensazione è di essere su un mezzo disposto a muoversi con rapidità.
Con alcune considerazioni aggiuntive...

Prima di passare alla parte dinamica, segnalo che Merida ha adottato una geometria "reach based", ovvero l'utente può scegliere la taglia della bici in funzione del reach desiderato.
Si va dai 41,9 cm della XShort fino ai 49,9 cm della XLong, con incrementi di 2 cm per ogni taglia.

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COME VA IN DISCESA?

E' pesante e su questo non ci piove.
Ma ci sono alcuni aspetti che, con l'aggiunta di un minimo di capacità di guida, rendono la Merida eOne-Sixty 875 molto più snella di quanto possa sembrare da ferma.
Come detto, le ruote mixed, 29 pollici davanti e 27,5 pollici dietro, il piantone molto in piedi e un angolo di sterzo non troppo aperto contribuiscono ad avere tanta agilità.
La confidenza di guida è amplificata poi dalla capacità di incassare e annullare (o quasi) le asperità dei sentieri delle sospensioni, grazie alla loro escursione generosa (170 mm davanti e 174 mm dietro), con l'aiuto di gomme Maxxis di buon livello (segnalo la mescola MaxxGrip sull'Assegai anteriore, foto in basso).

Come detto nel video, quando l'escursione diventa così importante l'adozione di ruote mixed diventa molto utile per consentire al biker di sollevare la ruota anteriore in modo più agevole e soprattutto gli "impone" una posizione in sella in discesa assai più efficace.

SMC3548

Un cenno alla sospensione Fast di Merida: non è particolarmente raffinata, perché di fatto è uno schema semi-pivotless, cioè in sostanza un monopivot con un link al quale viene tolto un pivot classico (quello vicino al mozzo posteriore) sostituendolo con foderi alti in lega leggera capaci di una modesta ma controllata flessione.
Uno schema decisamente insolito su una e-Mtb per giunta di questa escursione, ma comunque capace di buone prestazioni: sensibile alle piccole asperità, ben sostenuto nella fase centrale della corsa e piuttosto progressivo nel finecorsa.
Anche un po' troppo, magari, ma questa è una caratteristica insita in questo schema di sospensione.
In generale, quindi, i 174 mm della sospensione Fast sono facilmente sfruttabili da un ampio range di biker e, quindi, per quanto semplice, questo schema assolve bene al suo compito.

Screenshot 2024 12 01 alle 12.48.24

Un cenno lo meritano i freni: la reputazione degli Shimano Deore XT a 4 pistoncini è altissima, soprattutto considerando il rapporto qualità/prezzo. In questo test hanno confermato il loro valore, sebbene con dischi non Icetech, ma comunque molto grandi (220 e 203 mm).

COME VA IN SALITA

Restiamo sulla sospensione che proprio in salita ha fatto avvertire un certo anti-squat: quando si pedala la sospensione tende un po' ad irrigidirsi, aumentando l’efficienza.
Di rado l’ho percepito come un limite, mentre sui fondi duri e veloci la sospensione è molto composta e, appunto, efficiente.
Le sospensioni RockShox non permettono regolazioni estese della compressione, ma tutto sommato non ne ho avvertito la necessità: la taratura tende a privilegiare il comfort sulle piccole sollecitazioni e un discreto controllo del finecorsa.

Non sono tarature per biker super esperti, ma allo stesso tempo non mi hanno impedito di... aprire il gas in discesa.
La posizione in sella è molto valida, specie sulle pendenze più estreme, mentre mi ha richiesto di arretrare un po' la sella nelle uscite più lunghe o con meno salita.
Ho utilizzato un setup della sospensione posteriore con un Sag di poco inferiore al 40%.

Mi piace molto il motore Shimano EP801 che con l’ultimo aggiornamento diventa davvero efficace, facile e piacevole da usare. Un cambiamento significativo.
Ottimo l’abbinamento con la batteria da 750 Wh che amplifica l’autonomia della batteria Shimano originale da 630 Wh.
Un plauso anche alla trasmissione Shimano Deore XT 11v LinkGlide: sì, è a 11 velocità e ha una cassetta 11-50, ma è pensata per le e-Mtb, non mi ha fatto rimpiangere le 12 velocità, è più robusta e resistente a usura e maltrattamenti, e la cambiata, pur non essendo sempre silenziosa, è molto veloce e precisa.
Brava Shimano...

Nell'ambito della salita segnalo la battuta di finecorsa per il manubrio, perché proprio in salita, quando mi è capitato di spingere la bici a piedi e di passare da un lato all'altro della bici, il finecorsa del manubrio mi ha aiutato a non perdere il controllo del mezzo.
Soprattutto quando ci si trova su pendenze severe, fondi scivolosi e si sta muovendo un oggetto di oltre 25 Kg...

L'AUTONOMIA DELLA BATTERIA

Per comprendere le potenzialità della batteria vi riporto i risultati di due uscite, la più breve e la più lunga. In entrambi i casi i livelli di assistenza del motore Shimano erano i medesimi, ovvero quelli che vi mostro di seguito:

Come potete vedere la modalità Eco era impostata in modo abbastanza corposo, al punto da essere utilizzata senza problemi su una lunga salita asfaltata (con punte del 15% di pendenza).
Per completezza di informazione vi segnalo anche le impostazioni dell'assist carry over (tradotto in italiano in "Come potete vedere la modalità Eco era impostata in modo abbastanza corposo, al punto da essere utilizzata senza problemi su una lunga salita asfaltata (con punte del 15% di pendenza).
Per completezza di informazione vi segnalo anche le impostazioni dell'assist carry over (tradotto in italiano in "proseguimento della servo assistenza") e dell'interruzione della servo assistenza (impostata su Natural) e vi ricordo il mio peso, 88 Kg:

E veniamo ai risultati, riassunti in questa infografica:

Tenete presente che la temperatura media registrata dal Garmin Edge 1050 è stata rispettivamente di 15°C e 13°C e che il fondo nel fuoristrada era perlopiù umido e scivoloso.
Qui le tracce delle due uscite menzionate:

COSA CONVINCE DI MENO

Il peso di certo non è un fattore entusiasmante, ma va anche detto che non rappresenta un dato inatteso: tanta escursione, tanta batteria, telaio in lega e componenti pensati per la solidità portano il peso a oltre 25 Kg.
Ed è la conferma che questa tipologia di e-Mtb si attesta su questi valori ponderali.

Il reggisella Merida, invece, ha avuto prestazioni un po’ altalenanti: talvolta tornava su all’altezza impostata, altre volte no.
Durante un’uscita ho dovuto allentare il collarino e sfilare il reggisella per riportare la sella all’altezza corretta.

A CHI LA CONSIGLIO?

E’ un mezzo molto capace e anche ben allestito (spiccano i componenti Shimano, una garanzia) e che ispira confidenza.
E’ un mezzo che se si approfitta della promozione ha un costo interessante e che si presta ad eventuali futuri upgrade, ben sapendo che non diventerà mai una bici leggera.
E’ pensata per chi ha già una certa esperienza di guida offroad (perché comunque è appagante) oppure per chi cerca una e-Mtb con tanta batteria, tanti Nm e tanta sostanza.
Insomma, questa Merida eOne-Sixty 875 mi ha sorpreso.

Per informazioni Merida-Bikes.com/it

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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