Inserti tubeless Tannus: abbiamo provato i modelli Pro e Fusion

Francesco Savona
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Gli inserti tubeless Tannus sono una delle ultime novità della casa coreana, che pian piano sta diventando un riferimento consolidati per il settore Mtb ed e-Mtb.

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Qui sotto, l'articolo di presentazione:

Tra i nuovi prodotti di Tannus, il più particolare è sicuramente il Tubeless Fusion, un inserto modulare che è composto da due inserti "indipendenti": il Tubeless Lite e il Tubeless Pro.
Combinati tra loro, il Lite e il Pro vanno a formare il Tubeless Fusion.


Tralasciando il Tubeless Lite, dedicato alle bici da XC e Gravel, il nostro test si concentrerà su come vanno i Tubeless Pro (dedicati alle Mtb ed e-Mtb da Trail ed Enduro) e i Tubeless Fusion, dedicati alle Mtb da Dh o in generale a chi cerca il massimo della protezione da un inserto di questo tipo.



COME SONO FATTI

Il materiale di cui sono composti gli inserti sono stati sviluppati per rendere questi prodotti resistenti agli urti e fanno da rinforzo per gli pneumatici, riducendo significativamente il rischio di perdite di pressione, forature da pizzicatura e danni al cerchio.
Le proprietà ammortizzanti di questi inserti si traducono poi in una guida più confortevole, permettendo di rimanere in sella più a lungo e con meno fatica, perché  riducono le vibrazioni della bicicletta del 45%.
Infine, la mescola Aither 1.1 è studiata per evitare completamente l’assorbimento del lattice, quindi richiedono poca manutenzione e non aumentano il peso nei mesi successivi al montaggio.

QUANTO PESANO E QUANTO COSTANO?

Gli inserti Tubeless Tannus sono disponibili, come detto prima, in due differenti tipologie: la versione Pro e la versione Fusion, entrambi per ruote da 27,5’’ e 29’’,  con larghezze del canale interno da 23 a 35 millimetri, adatti a copertoni di larghezza minima di 2.10” e massima di 2.60”.
Per l'inserto Pro da 29" la casa dichiara 150 grammi, noi abbiamo rilevato 160 grammi, praticamente lo stesso valore. Il prezzo di questa versione è di 50€ cadauno.
Per l'inserto Fusion, sempre adatto a un cerchio da 29", il peso sale a 200 grammi, noi abbiamo rilevato 210 grammi. Il prezzo in questo caso è di 70€ a inserto.

FACILITÀ DI MONTAGGIO

Per installare gli inserti Tannus non serve una valvola specifica, è sufficiente una qualsiasi valvola Tubeless.
Il montaggio non è particolarmente complicato, ma richiede una buona dose di manualità e dimestichezza con questo tipo di operazioni, soprattutto se si opta per montare assieme il Tubeless Lite col Tubeless Pro. Questi due, infatti, vanno assemblati prima di inserirli all'interno dello pneumatico come un unico inserto.

Per effettuare una corretta operazione di montaggio è importante allineare la valvola tubeless con l'apposita tacca presente sull'inserto.
Una volta avuta questa accortezza, l’inserimento del liquido anti-foratura avviene in maniera naturale tramite l'apposito foro nella valvola di gonfiaggio.

La casa raccomanda di usare 120 ml di lattice per il Tubeless Pro e 250 ml di lattice per il Tubeless Fusion. Io ho montato gli inserti sui cerchi Spank 350 in alluminio, con canale interno da 30 mm, calzando pneumatici Maxxis Dissector al posteriore, Assegai all'anteriore, entrambi con carcassa Exo +. Nel caso dei Tubeless Pro il montaggio è avvenuto senza particolari problemi.
Con i Tubeless Fusion invece bisogna esercitare una certa forza sulla spalla del copertone, per far si che il secondo tallone dello pneumatico si posizioni correttamente sul cerchio. Un'operazione che, nel dubbio, raccomandiamo di far effettuare a mani esperte.

INSERTI TUBELESS TANNUS: COME VANNO?

Ci sono molte ragioni per utilizzare gli inserti tubeless, anche se la maggior parte dei bikers li usano per proteggere i cerchi dagli urti.
Gli inserti, per esempio, aiutano anche a sostenere i fianchi dello pneumatico per consentire di utilizzare una pressione dell'aria inferiore e quindi aumentarne il grip sui fondi smossi.

Il sistema di Tannus fa un ulteriore passo avanti rispetto ai "soliti" inserti, perché offre un grado di protezione personalizzabile grazie all'uso di uno o di entrambi gli inserti in dotazione.
Prima di raccontarvi la mia esperienza in sella, come sempre vi preciso che il mio peso in assetto "di marcia", con l'apposita attrezzatura tecnica, è di circa 80 kg, quindi le pressioni che andrò a utilizzare saranno tutte in funzione di questo valore.

TUBELESS PRO

Sono partito dalle pressioni che utilizzo normalmente in configurazione Tubeless, ossia 2 bar al posteriore e 1,8 all'anteriore, per poi scendere gradualmente fino ad arrivare a 1,5 bar al posteriore e 1,3 all'anteriore.
Il Tannus Tubeless Pro permette dunque di abbassare la pressione di circa 0,5 bar, con tutti i vantaggi che ne derivano quando si guida in discesa su fondi smossi con poca aderenza, perché il grip aumenta esponenzialmente, le ruote "galleggiano" sugli ostacoli, il travel delle sospensioni sembra aumentare.
La trazione sui fondi smossi è notevole, la ruota resta incollata al terreno, con tutti i benefici in termini di controllo del mezzo.

La rigidezza dell'inserto permette di girare con pressioni "basse", senza quella spiacevole sensazione di avere lo pneumatico sgonfio. In più, in caso di foratura, la struttura del Tubeless Pro permette di tornare a casa con lo pneumatico sgonfio senza danneggiare il cerchio o, nel caso capiti di "pizzicare" in gara, di finire la prova speciale senza doversi fermare a riparare la bici.
Il rovescio della medaglia è in salita, su asfalto e strade bianche, dove la scorrevolezza ne risente, anche se non in modo eccessivo, soprattutto se confrontato con altri prodotti simili. Di questo incremento in termini di inerzia bisogna tenerne conto anche quando bisogna rilanciare la Mtb nelle sezioni più tecniche, dove si avverte una certa "pigrizia" nei rapidi cambi di direzione.
Un aspetto, questo, sul quale si chiude volentieri un occhio, visti i benefici che apporta nella guida in discesa. Il mio consiglio è quello di "giocare" con le pressioni, fino a trovare il giusto compromesso tra scorrevolezza in salita e aderenza in discesa. Io l'ho trovato gonfiando il posteriore a 1,7 bar e l'anteriore a 1,5 bar.

TUBELESS FUSION

Tutt'altra storia sono le impressioni di guida che si percepiscono installando il Tubeless Fusion.
Diciamo subito che l'aumento delle masse rotanti, con un peso aggiuntivo di 210 grammi, non è assolutamente indifferente e la scorrevolezza ne risente.
In più, anche scendendo con una pressione di 0,5 bar in meno si percepisce un pneumatico piuttosto "legnoso" nella  risposta.
L'idea che mi sono fatto è che per godere dei benefici del Tubeless Fusion, bisogna venire giù a velocità davvero elevate, tipicamente quelle di una gara di Dh "di alto livello", o avere un peso in ordine di marcia sopra la media, in modo da sollecitare l'inserto per come si deve.

PER CHI SONO DUNQUE?

Diciamo subito che la rigidezza degli inserti tubeless Tannus e la loro particolare conformazione badano più alla protezione del cerchio, che non alla scorrevolezza pura.
Nella versione Tubeless Pro mi è piaciuta molto la possibilità di "giocare" con le pressioni, in modo da poterla adattare alle differenti esigenze di chi lo installa e la confidenza che trasmette nei tratti più scassati, perché la ruota resta sempre incollata al terreno: da questo punto di vista mi è piaciuto davvero molto. E poi ci sono i plus della ridotta manutenzione e della possibilità di utilizzarlo in modalità "Run Flat" in caso di foratura.
Il Tubeless Fusion, per via della notevole inerzia che aggiunge alle masse rotanti, lo consiglio solo a chi cerca la massima protezione contro le forature nelle gare di Dh o, in alternativa, a quei bikers che necessitano di un inserto che supporti un peso corporeo sopra la media.

Qui gli altri articoli e test sugli inserti per tubeless.

Per altre informazioni Tannus.eu

Qui l'elenco di tutti i rivenditori.

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Sull'autore
Francesco Savona

Mi affascina il mondo delle e-bike, soprattutto quello legato alle bici da trail e da enduro, specialità nella quale ho corso per qualche anno, quando ancora l'elettrico non esisteva. Ma sono anche un amante dei lunghissimi giri alpini, per intenderci quelli epici, da bici in spalla... Ho anche un trascorso professionale ventennale nell'ambito editoriale delle moto

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