La Trek Powerfly+ Fs 7 è una bici che, guidandola, svela l’intento di Trek: creare una bici comoda e facile per una schiera di utenti molto vasta.
E la geometria conferma ciò, ma l’utilizzo, specie in discesa, svela un carattere della sospensione posteriore un po’ più "cattivello" del previsto.
Lo schema è simile a quello delle biammortizzate di casa Trek (non è un vero Full Floater perché l’ammortizzatore, in basso, è fissato al telaio e non alla sospensione) ed è uno dei punti forza di questa bici: “solo” 120 mm di corsa con un buon supporto nella pedalata, nei rilanci e un buon equilibrio fra comfort e prestazioni in discesa.
Insomma, se la lasci andare la Trek Powerfly+ Fs 7 è una bici molto divertente, ma… sì, ci sono dei “ma” da considerare che vi illustreremo nella scheda di valutazione seguente, specifica per le bici a pedalata assistita.
La Trek Powerfly+ Fs 7 da noi provata era in taglia 18,5” che corrisponderebbe a una M.
1 - GEOMETRIA
- Angolo di sterzo: 68°, ovvero un valore che permette alla bici una maggiore maneggevolezza e consente di mitigare un po’ la maggiore inerzia della bici nei cambi di direzione.
- Angolo piantone: Trek dichiara 71°, ma nella realtà il tubo piantone sembra molto più “in piedi” di quanto scritto nella scheda tecnica. La Trek Powerfly+ Fs 7 si pedala bene.
- Lunghezza tubo superiore: 58,5 cm per la taglia 18,5”. Qui emerge una scelta ben precisa di Trek, ovvero quella di caratterizzare questa bici per un uso più orientato all’escursionismo turistico. Il tubo superiore, infatti, è un po’ più corto rispetto a quanto si vede sulle attuali trail bike.
- Altezza manubrio da terra: 104,5 cm è il valore minimo. L’impostazione in sella, quindi, prevede un busto abbastanza eretto, per via anche dell’attacco manubrio Bontrager con angolazione di 7°.
- Altezza movimento centrale da terra: 33,3 cm, cioè un valore che è mediamente più basso di molte full, anche non a pedalata assistita. Attenzione fuoristrada, quindi, non è raro avere contatti fra pedale e terreno, specie in salita (leggete più avanti).
- Lunghezza carro: 47 cm, valore elevato in assoluto, ma allineato a quello di altre bici elettriche 650b biammortizzate con motore Bosch. Molto difficile fare di meglio.
- Interasse: 115,1 cm in taglia 18,5” (cioè la M): è un valore tutto sommato contenuto se si considera la presenza del motore elettrico che comporta un allungamento del carro di circa 4 cm.
- Assetto in sella: sono alto 180 cm e ho un’altezza di sella di 74 cm. L’assetto in sella, vuoi per l’attacco manubrio con 7° di angolazione, vuoi per il tubo sterzo piuttosto lungo, impone al busto una posizione piuttosto eretta, adatta a un uso escursionistico-turistico della bici.
Una manubrio più alto, inoltre, dà maggiore confidenza in discesa soprattutto a chi non ha grande dimestichezza con la guida.
- Altro e/o eventuali sensazioni: non nascondo che con un telaio di taglia maggiore (taglia 19,5”) avrei trovato un assetto più adeguato alla mia statura e alle mie preferenze di guida.
Voto finale (da 1 a 10): 7,25
2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: l’ammortizzatore RockShox Monarch Debonair RL ha un tuning davvero ben fatto, soprattutto se si considera l’indole di questa bici. Ci sono due posizioni soltanto per la compressione e questo facilita l’utilizzo dell’ammortizzatore. Anche se in salita si sfrutta l’assistenza del motore è sempre bene contenere gli affondamenti della sospensione posteriore. Nel complesso il tuning è davvero indovinato e rende la bici molto efficiente nella pedalata.
- Efficienza sospensione posteriore nell’andatura regolare: chiudendo la compressione tramite la levetta azzurra la sospensione è quasi immobile.
- Efficienza sospensione posteriore nell’andatura fuorisella: il motore Bosch si presta a un’andatura in piedi sui pedali per brevi tratti, perché tende ad aumentare la velocità. E’ una caratteristica del nuovo Bosch Performance Line Cx.
- Efficienza sospensione posteriore in salita offroad: molto valida, grazie al tuning dell’ammortizzatore e allo schema della sospensione stessa.
- Erogazione potenza in salita: il nuovo Bosch Performance Line Cx ha una fluidità di erogazione davvero esemplare. Nei nostri test davvero di rado abbiamo sentito la necessità di andare oltre la modalità Tour (cioè il secondo livello di assistenza) e la spinta del motore in alcuni casi risulta anche eccessiva. Basta scendere in modalità Eco per riequilibrare le cose.
Si apprezza molto l’elevata cadenza di pedalata che permette: se siete abituati ad affrontare in agilità le salite, con questo motore vi troverete d’accordo.
Da considerare infine il rapporto del cambio: oltre a variare lo sviluppo metrico, influisce sulla cadenza e anche sul livello di potenza erogato dal motore.
Il display Intuvia di Bosch mostra il livello di potenza erogata tramite una barra verticale. E’ un’informazione utile in ottica lunghe distanze e ottimizzazione della batteria.
Se siamo in offroad e su pendenze pronunciate le cose però cambiano un po’: il motore Bosch fornisce un’assistenza che talvolta appare eccessiva e rende un po’ difficoltoso l’equilibrio e l’avanzamento a bassissima velocità.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: la forcella RockShox Revelation Rl da 120 mm dispone di un lock-out, utile quando, anche se per pochi metri, ci si alza sui pedali.
La corona anteriore da 17 denti permette sviluppi metrici molto contenuti: dietro la corona più grande è una 42…
La cambiata sottosforzo, specie quando si selezionano pignoni più grandi richiede un po’ di attenzione per evitare di stressare troppo la catena. In realtà bastano pochi chilometri per apprendere questa accortezza.
Voto finale (da 1 a 10): 8,6
3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: l’ammortizzatore funziona talmente bene che… si vorrebbe un feeling identico anche sulla forcella. Visto il peso della bici (21,26 Kg senza pedali) e, di conseguenza, la maggiore inerzia, una forcella più massiccia sarebbe davvero utile nella guida sui sentieri più difficili.
La vocazione della bici, però, non è per l’uso troppo impegnativo, anche se la sospensione posteriore invita a frenare poco in discesa…
La facilita con la quale questa bici acquista velocità è notevole.
- Curva di compressione della sospensione: lineare nella prima parte, fino a metà-tre quarti della corsa, poi progressiva. Cioè quello che serve per divertirsi e avere reazioni prevedibili dalla bici.
- Impatti di piccola entità: sono assorbiti molto bene.
- Impatti di grande entità: è la forcella ad andare in crisi per prima, ma il carro riesce a recuperare bene. Suggerita caldamente una Pike (per restare in casa RockShox) se volete guidarla davvero.
- Rigidità torsionale del carro: tutti gli elementi del carro sono in alluminio e, anche se globalmente più lunghi, permettono al carro una buona precisione di guida. La rigidità torsionale non è però da riferimento.
- Agilità della bici: discreta, aiutata dal fatto che il motore è posizionato molto in basso e ciò non impatta poi tanto con la maneggevolezza. Prevedete però tempi di reazione più lunghi dalla bici.
- Efficienza sospensione posteriore in frenata: il sistema Abp è lo stesso che abbiamo visto su tutte le altre full di casa Trek e permette un’efficienza molto buona della sospensione anche in frenata.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: la RockShox Revelation contiene il peso della bici, ma non aiuta nella precisione di guida.
Ottimi i freni Shimano M615, cioè “non series” e sempre valido il cambio Shimano Deore Xt a 11 velocità.
Le manopole Bontrager inForm Evoke Rl aumentano la superficie di contatto fra il palmo della mano e il manubrio, riducendo lo stress in quel punto del palmo che è solitamente molto sollecitato. Buone per un uso “tranquillo” della bici, ma se si devono muovere le mani sul manubrio durante la guida, diventano poco pratiche.
- Altro e/o eventuali sensazioni: la posizione di guida piuttosto eretta infonde sicurezza e spinge il biker a osare di più in discesa.
Voto finale (da 1 a 10): 8,0
4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: è l’erogazione del motore qui a fare la differenza. E il Bosch Performance Line Cx è molto pronto a dare supporto alla pedalata. Se si seleziona un rapporto più lungo e immediatamente si torna a spingere forte sui pedali si sente un picco di coppia che sa molto di “motociclistico”, anche in modalità Eco.
L’ammortizzatore RockShox Monarch DebonAir Rl, comunque, permette un buon sostegno alla pedalata. Su asfalto è bene però utilizzare l’impostazione più frenata.
- Efficienza sospensione posteriore nei rilanci: non è una bici pensata per scattare o fare velocità folli in uscita di curva. Tuttavia, grazie alla spinta del motore (a patto di avere il rapporto giusto), la Trek Powerfly+ Fs 7 è molto rapida nel riprendere velocità.
- Erogazione della potenza nei rilanci: è necessario avere il rapporto corretto (in relazione alla velocità della bici) per avere una spinta sempre molto immediata e mai brusca. Bosch da questo punto di vista ha fatto un ottimo lavoro con il nuovo motore Performance Line Cx.
Nello specifico questo motore è capace di 75 Nm di coppia massima, erogati in realtà solo nella modalità Turbo. Per essere precisi Bosch dichiara questi valori di coppia per le 4 modalità di assistenza: Eco 40 Nm; Tour 50 Nm; Sport 60 Nm; Turbo 75 Nm.
Segnaliamo inoltre che questo motore è dotato di un sensore di cambiata che riduce la coppia applicata alla corona durante la cambiata.
- Agilità della bici: l’impostazione tendenzialmente eretta del biker e il peso complessivo della bici non agevolano proprio l’agilità. L’angolo di sterzo non troppo aperto, invece, è un buon aiuto.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: manca un reggisella telescopico di serie. E’ questo, più di tutto il resto, a penalizzare l’utilizzo della bici in chiave escursionismo. Consideratelo un upgrade obbligatorio.
E’ possibile montare solo modelli con il passaggio esterno del cavo.
Voto finale (da 1 a 10): 8,25
5 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Regolazioni consentite sulla geometria: nessuna
- Spazio fra gomma posteriore e carro: ce n’è in abbondanza al punto che è possibile montare anche gomme più generose di sezione delle Bontrager Xr3 Expert da 2,35”.
- Cura del passaggio cavi: i cavi del cambio e del monitor Intuvia hanno i passaggi interni ben fatti, il cavo del freno, invece, passa all’esterno. Trek ha previsto il passaggio del cavo di un’eventuale reggisella telescopico sotto al tubo superiore con appositi guidacavi.
- Attacco portaborraccia: non c’è per via della presenza della batteria.
- Attacco guidacatena: non c’è, ma Bosch ha previsto una “corona” protettiva che di fatto funge anche da guidacatena.
- Compatibilità deragliatore: il sistema Bosch non è compatibile con il deragliatore.
- Protezioni sul telaio e sul carro: il motore Bosch ha una protezione dedicata che interessa anche una parte del tubo obliquo. Prevista anche una protezione in materiale gommoso sul batticatena. La bici in prova aveva anche una pellicola protettiva intorno al tubo di sterzo.
- Posizionamento dell’ammortizzatore: non è affatto difficile da raggiungere stando in sella.
- Posizionamento motore: il movimento centrale è piuttosto basso e questo espone il motore, o meglio, la sua protezione a qualche impatto quando si affrontano scalini più alti del solito. Se siete abituati a trail bike di ultima generazione la guida della Trek Powerfly+ Fs 7 richiederà un po’ di tempo prima di capirne per bene i suoi ingombri.
- Durata batteria e tempi di ricarica: la batteria in dotazione è quella da 400 Wh (ne esiste anche una da 500 Wh) e ci ha permesso di fare giri abbastanza impegnativi. Utilizzando le modalità Eco e Tour si riesce a stare in bici per 5 ore e coprire dislivelli intorno ai 1500 metri. Ovviamente questo dato dipende dal proprio livello di allenamento, dal proprio peso, da come si utilizza il motore.
In generale la sensazione con il Bosch Performance Line Cx è che il livello di assistenza alla pedalata sia superiore rispetto alla serie Performance precedente e questo ha un impatto anche sulla durata della batteria, leggermente inferiore rispetto al passato.
I tempi di ricarica variano in base allo stato di carica delle batterie, però considerate circa 2 ore per una ricarica completa quando si è al 50% e circa 4 ore e mezza per una ricarica quando le batterie sono completamente scariche.
- Peso telaio e bici: il peso, come per tutte le e-bike, è una nota “dolente”: siamo a 21,26 Kg senza pedali e in taglia 18,5”, cioè circa 9-10 Kg in più rispetto a una trail bike di pari caratteristiche e montaggio.
- Prezzo telaio e/o bici: 4449€ per la bici completa (fornita con il carica batterie e il display Intuvia senza del quale il motore elettrico non funziona). Il prezzo include la garanzia a vita sul triangolo principale, una garanzia di 5 anni sugli elementi del carro e una garanzia di 2 anni o 600 cariche per il sistema elettrico.
Il rapporto qualità/prezzo è buono: ci sono componenti di pregio come la trasmissione Shimano Deore Xt e l’ammortizzatore RockShox Monarch DebonAir Rl, ma c’è anche l’assenza di un reggisella telescopico, componente che quasi certamente verrà acquistata da chi sceglie questa bici, e c’è una geometria che predilige andature tranquille.
Voto finale (da 1 a 10): 6,0
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 7,6
In conclusione…
La Trek Powerfly+ Fs 7 è una bici costruita con cura e che dà il meglio di sé se non si cercano andature esasperate.
In realtà, vista la solidità del telaio e visto anche l’equipaggiamento della sorella più grande, la Powerfly+ Fs 9, nulla vieta di “vitaminizzare” un po’ questa bici nel caso si rendesse necessario.
Una forcella da 130 mm di corsa e con una struttura più generosa, un attacco manubrio meno “rivolto al cielo” e soprattutto un reggisella telescopico, cambierebbero tantissimo il feeling di guida.
E’ una bici camaleontica, quindi, che sulle prime sembra pensata per un uso rilassato, ma in discesa la sospensione posteriore svela ben altro carattere.
Si tratta di capire quale lato della sua personalità tirare fuori (perché i presupposti per divertirsi tutti ci sono) e di scegliere con attenzione la taglia, soprattutto considerando la lunghezza del tubo superiore.
Poi, tenete sempre carica la batteria…
Per informazioni TrekBikes.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.