Le Xc da 120 e la fine down country. E le 100 mm?

Daniele Concordia
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Le Xc da 120 e la fine down country. E le 100 mm?

Daniele Concordia
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Le Xc da 120 mm stanno cambiando le carte in tavola nel mondo della Mtb.
Fino a qualche anno fa, 120 mm era un'escursione da trail riding, poi è diventata da down country, un termine che noi di MtbCult non abbiamo mai amato e che definiva quella via di mezzo tra Xc e Trail.
Ora è tutto diverso, perché alcune case hanno fatto una scelta ben precisa: via le full da 100 millimetri, si punta tutto sul 120.

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Anche Rockrider punta tutto sulla 120 mm. Qui la presentazione della nuova Race 900 S full carbon.

Ma per quale motivo?
Tutto questo ha senso?
E cosa accadrà in futuro?

Approfondiamo il discorso spiegandovi il nostro punto di vista e cercando di rispondere alle vostre domande più frequenti.



XC DA 120: IERI E OGGI

Fino a ieri, le Xc da 120 erano delle bici “adattate”, o dagli utenti stessi oppure dai marchi, un po' come era successo con le prime 29"...
La volontà di spingersi oltre c'è ormai da tempo, ma fino allo scorso anno, nessuno aveva mai preso una decisione ben precisa. Le Xc da 120 mm erano principalmente delle edizioni speciali e disponibili in quantità limitate, realizzate sulla base del telaio da 100 mm.

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La "vecchia" Orbea Oiz TR era già un bel pezzo di bici, ma il telaio era adattato e non specifico per il travel di 120 mm


Poi è arrivata Scott, che ha cambiato le regole del gioco con la nuova Spark: 120 mm su entrambe le ruote, geometrie specifiche (da gara) e, come se non bastasse, ammortizzatore nascosto nel telaio.
Come era successo con la vecchia Spark, il marchio svizzero ha anticipato i tempi, non tanto per la completa integrazione (progetto ripreso da Bold) ma per la capacità di osare ed eliminare le 100 mm biammortizzate dal catalogo.

Xc da 120
La Scott Spark RC è stata presentata lo scorso anno ed ha scombussolato non poco il mondo dell'Xc. Qui la presentazione e lo short test.

Le altre aziende hanno atteso un po' e la prima a contrattaccare è stata Orbea con la nuova Oiz: solo 120 mm con geometrie da gara e con lo stesso peso della vecchia Oiz da 100 mm. Bingo!
Insomma, Scott e Orbea, attualmente sono le aziende che credono di più nelle Xc da 120 mm e lo hanno dimostrato con i fatti.

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Quest'anno è arrivata Orbea con la nuova Oiz da 120 mm: essenziale, performante e leggerissima. Qui dettagli e sensazioni.

Gli altri sono in una fase transitoria: c'è chi opta ancora per la doppia offerta 100/120 (tipo BMC), chi invece punta ancora sulla full da 100 mm (tipo Canyon) e chi non sa ancora quale strada prendere. Ma prima o poi...

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BMC resta ancora sulla doppia scelta, affiancando ai modelli da 100 mm una versione LT da 120 mm. Ne abbiamo parlato qui.

PER CHI SONO?

«Queste 120 vanno bene solo in Coppa del Mondo».
«Ma che ci facciamo, noi amatori, con tutta questa escursione?».

Dite la verità, anche voi avete sentito queste esclamazioni almeno una volta, oppure siete proprio convinti che sia così...
Invece, ragazzi, è proprio il contrario: è vero che le Xc da 120 sono un bell'aiuto per i professionisti sui percorsi di Coppa, ma in realtà un atleta esperto sarebbe capace di affrontarli anche con una front, magari andando più piano e prendendo dei rischi, ma riuscirebbe a farlo.

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Luca Braidot, quest'anno ha utilizzato una Santa Cruz Blur TR, con travel di 110 mm dietro e 120 mm davanti

Al contrario, una bici da gara con travel maggiorato permette all'amatore di osare di più, ma in sicurezza: questo si traduce in prestazioni più elevate e maggior divertimento in ogni situazione, anche in salita.
Infatti, i pesi che hanno raggiunto le Xc da 120 mm sono paragonabili a quelli di alcune 100 mm di ieri. Allo stesso tempo, le geometrie sono addirittura migliori, ottimizzate in funzione dei tracciati e delle esigenze attuali.

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Una full di questo tipo permette all'amatore di turno di schierarsi in griglia senza timori, ma anche di sfruttare la stessa bici per girare nel bike park vicino casa, senza il timore di rischiare la vita su ogni salto o sul primo rock garden. Insomma, tanta roba!
Quindi, i vantaggi sono davvero enormi, sia per i top riders che per gli amatori della domenica.

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RDR Italia si è mossa insieme ai grandi marchi, proponendo la ARES 1.2 con 120 mm avanti e dietro, geometrie e schema da Xc puro

SOLO DA XC O ANCHE DA MARATHON?

Ma come vanno nelle lunghe distanze, queste nuove 120?
Beh, il fatto che aziende importanti abbiano fatto una scelta ben precisa, senza distinzioni tra full da Xc e full da Marathon, la dice lunga sulla loro versatilità, ma cerchiamo di spiegare meglio.
Come abbiamo già detto, le geometrie sono ottimizzate e i pesi sono ottimi, quindi perché dovrebbero perdere terreno rispetto alle più tradizionali 100 mm?
Pensate davvero che quei 20 mm di travel in più possano condizionare in negativo la pedalabilità del mezzo?

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Il Team Buff-Megamo, specializzato nelle lunghe distanze e nelle gare a tappe, ha scelto la Megamo Track con travel di 120 mm su entrambe le ruote.

Chi ha progettato i telai di queste nuove bici da gara lo ha fatto con uno scopo ben preciso: mantenere le prestazioni in pedalata, migliorando la capacità del mezzo in discesa e cercando di mantenere lo stesso feeling “da gara” che si aveva sulle Mtb con travel minore.
Abbiamo avuto modo di provare sia la Scott Spark RC, sia la nuova Orbea Oiz e possiamo soltanto confermare, perché entrambe si pedalano alla grande e, quando si trova il giusto assetto delle sospensioni, la reattività è massima.

Ride. Fight. Win
Lukas Baum e Georg Egger, i vincitori della Cape Epic 2022, hanno preferito sin da subito la Orbea Oiz TR rispetto alla versione da 100 mm. E, provando il modello 2023, sono ancora più convinti della loro scelta.

Basti pensare che, con la prima, lo scorso anno ci abbiamo corso la Capoliveri Legend sul percorso medio, vincendo la categoria M2 e chiudendo nella top 15. Okay, contano anche le gambe, ma non ci siamo sentiti penalizzati dal travel maggiore o dal peso (non proprio leggerissimo) della versione Team Issue 2022. Questo perché c'è anche molta attenzione alla distribuzione del peso, che sulle nuove Mtb è posizionato il più in basso possibile, per donare ancora più stabilità.

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Con la Scott Spark RC alla Capoliveri Legend 2021. Qui il nostro test in gara.

Quindi, possiamo dirlo con cognizione di causa: Xc da 120 mm è solo una definizione usata per comodità, ma potrebbero chiamarsi anche “Marathon da 120 mm”.
In fin dei conti è proprio nelle lunghe distanze e nelle gare a tappe che serve un mezzo confortevole e capace di perdonare gli errori nelle situazioni di scarsa lucidità.

DOWN COUNTRY: UNA MORTE ANNUNCIATA

Le down country non sono ancora morte, ma potrebbero avere vita breve...
Ci spieghiamo meglio: il segmento down country è nato un paio di anni fa ed includeva quelle full da Xc “vitaminizzate” con forcelle e componenti più capaci.
L'impostazione di base, però, era quella del cross country. Quindi non erano né carne, né pesce. Né bici da Xc, né bici da trail.

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La Cannondale Scalpel SE è una down country: il telaio è lo stesso della Scalpel da Xc, ma il travel sale a 120 mm e alcuni componenti vengono modificati per l'occasione. Qui il nostro test.

Ecco perché, il termine “down country”, a noi di MtbCult non è mai piaciuto molto. Era come se si volesse osare, ma senza investire su qualcosa di diverso.
In un certo senso, le down country sono servite al mercato per sondare il terreno in un periodo di transizione, in cui era ben chiara la volontà di andare oltre il semplice concetto di Xc, ma ancora i mezzi e il “coraggio” non c'erano.
Guardando bene le Xc da 120 attuali, però, si fatica a trovare le differenze reali rispetto alle down country: tutto sommato, basta montare delle gomme più capaci (e magari un manubrio rizer) per avere un mezzo più trail e meno Xc, ma la base è la stessa. Ed è super polivalente!

Xc da 120
La Specialized Epic Evo è un esempio di polivalenza: la versione che vedete in questa foto è più vicina al trail riding, ma il telaio è lo stesso che ha utilizzato Jordan Sarrou in Coppa del Mondo, ovviamente con un allestimento specifico (non presente di serie).

A nostro avviso, quindi, le Xc da 120 mm hanno sostituito le down country. O forse le down country di ieri erano delle Xc attuali in fase embrionale?
Tuttavia, se questa fase è servita per crescere ed avere tra le mani dei mezzi così performanti come quelli attuali, ben venga!

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La Epic Evo da Xc puro di Jordan Sarrou, con travel di 110 mm al posteriore e 120 mm all'anteriore. Qui il bike check.

CHE FINE FARANNO LE 100 MM?

Con questi presupposti e con l'interesse che generano le Xc da 120, che fine faranno quelle da 100 mm?
Attualmente sono ancora molto presenti sul mercato, in alcuni casi affiancano le versioni con travel maggiore, in altri sono l'unica scelta per Xc e Marathon: dipende dalle scelte aziendali.
Sia chiaro, questo tipo di bici vanno ancora molto bene e in certi casi riescono a competere con le full ad escursione maggiorata, per via di schemi sospensivi e/o geometrie particolarmente ben fatti.

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La Wilier Triestina URTA SLR è stata in grado di competere alla grande contro le 120 mm, portandosi a casa due titoli europei (marathon e Xc), un mondiale Xc con Simone Avondetto (in foto) e tre titoli italiani. Stando ad alcune indiscrezioni, però, sembra che anche l'azienda veneta sia molto intrigata dal travel maggiorato...

Ma osservando come stanno andando le cose e cercando di guardare un po' avanti (con realismo), viene naturale pensare ad una standardizzazione verso escursioni maggiori anche nelle specialità più pedalate.
Quindi sì, le 100 mm potrebbero essere destinate a sparire o ad essere destinate ad una schiera di utenti sempre più piccola, ad esempio alle donne o ai riders leggeri e di statura contenuta.

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Trek è andata molto controtendenza con la Supercaliber, che ha soltanto 60 mm di travel al posteriore e 100 all'anteriore. Il team ufficiale ha scelto proprio questa bici per correre in Coppa, anche perché la nuova Top Fuel è una trail "pura"...

Ma state tranquilli, perché se sarà davvero così, questo processo non avverrà in modo immediato, ci vorrà qualche anno per superare gli scetticismi, sia dei bikers che delle aziende stesse. Un po' come è accaduto per le 29 pollici diversi anni fa. E sappiamo tutti com'è andata...
Non prendete per certo quello che vi stiamo dicendo, sono solo delle nostre supposizioni: magari ci sbagliamo, o magari no.

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La nuova Canyon Lux World Cup è solo da 100 mm (e senza telescopico di serie). Ma conoscendo le dinamiche del marchio tedesco, immaginiamo un successivo passo verso il 120 da gara: non sappiamo quando e come, ma è inevitabile.

E LE HARDTAIL?

Ecco un altro tasto dolente: che fine faranno le frontine?
Con l'esplosione delle full da gara leggere e sempre più performanti, le hardtail hanno già perso terreno, ma restano comunque delle Mtb particolari e divertenti.
Una (piccola) fetta di appassionati è ancora affezionata alle hardtail, ma i numeri parlano chiaro e per questo motivo le aziende hanno ridotto i modelli proposti, puntando su quelli con i prezzi più contenuti. Pensandoci bene, infatti, al giorno d'oggi chi sceglie la front lo fa perché è un principiante o perché è un “purista” convinto...

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La nuova Wilier Triestina USMA SLR: a breve il nostro test completo

A nostro avviso, la hardtail sarà sempre presente, per accontentare chi cerca un mezzo semplice, leggero, ottimo nelle gare e nelle uscite scorrevoli, ma con il giusto allestimento (cerchi e gomme larghe, telescopico ecc) anche in quelle più impegnative. D'altronde, è sempre il manico a fare la differenza.
Chiudiamo con una provocazione: e se le hardtail moderne, con geometrie e allestimento ad hoc, possano sostituire le full con poca escursione?

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La Cannondale Scalpel HT è una hardtail super moderna che può competere alla grande contro le full

IN CONCLUSIONE...

Le Xc da 120 mm non sono la panacea di tutti i mali e con questo articolo non vogliamo convincere nessuno a cambiare bici.
Però bisogna essere realisti e non negare l'evidenza: questo tipo di bici cambiano il modo di vedere le specialità Xc e Marathon, aggiungendo più divertimento a delle specialità che per troppo tempo sono state sottovalutate.

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Queste nuove bici sono divertenti, performanti e accattivanti, perché uniscono il “racing” con il “fun”, spargendo un po' di pepe in più in un mondo molto attaccato alla tradizione, ma in continua evoluzione.
Non confondiamole con le trail bikes, perché in quel caso l'escursione è ancora maggiore e l'asticella in discesa si alza ancora di più, ma il carattere è completamente diverso. E anche i pesi...

Qui sotto, l'intervista al Product Manager di Orbea, Ander Corral, che ci ha spiegato la filosofia del marchio basco sul discorso Xc da 120:

Qui sotto, il test il test in gara della Scott Spark RC 2022, in cui avevamo parlato di sensazioni e feeling con escursione maggiorata e nuove geometrie:

Qui gli altri articoli che parlano del travel di 120 mm per Xc e Marathon.

Qui gli articoli sulle full da Xc.






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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

Commenti su: Le Xc da 120 e la fine down country. E le 100 mm?
  1. Da Neofita e Possessore di una RockriderXc100 noto che causa l'utilizzo massivo delle Emtb a scopo amatoriale, molti percorsi vengono rovinati, e purtroppo a mio giudizio è ovvio che ormai le hardtail spariranno, per far posto a delle full ovviamente con escursioni perché no maggiorate.....

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