Gli ultimi chilometri della gara di Coppa del mondo Xc a Stellenbosch sono un concentrato di astuzia, tattica e potenza, ossia elementi che di solito nel finale di una gara di cross country non capita di vedere.
Sam Gaze e Nino Schurter sono stati gli attori di un finale che sulla carta sembrava scontato.
Nino Schurter, pur non essendo stato in grado di staccare Sam Gaze, era il favorito allo sprint.
Sam Gaze però ha saputo mettere in atto una tattica perfetta, coadiuvato da una gamba strepitosa, con la quale, forse, Schurter e gli altri Elite, dovranno fare i conti nel 2018.
Negli ultimi chilometri di gara si è verificata una vera e propria battaglia per la prima posizione, perché il tracciato di gara, come avrete visto e come potete vedere nel video in basso, non permette di recuperare facilmente posizioni.
Solo il tratto conclusivo è rettilineo, ma, a giudicare, dall’esito della volata Schurter-Gaze, si è rivelato troppo breve.
Riguardate il finale della gara di sabato: notate come Schurter cerchi in più occasioni di superare Gaze, soprattutto prima del ponticello, dopo del quale chi è in testa acquisisce una probabilità maggiore di vincere.
Il video si riferisce agli ultimi secondi di gara e non si vede come Nino Schurter abbia più volte cercato di balzare al comando, ripetendo un copione già visto più volte nelle passate stagioni.
Ad esempio al mondiale di Cairns.
Sabato però Sam Gaze è riuscito a stopparlo con prontezza nelle fasi finali e, soprattutto, ad attuare la strategia che lo svizzero stesso avrebbe voluto attuare.
Insomma, parliamo di strategie e tattica, ossia fattori con i quali non siamo soliti confrontarci, ma che a Stellenbosch hanno fatto la differenza.
Forse perché (finalmente) i valori in campo sono diventati più omogenei?
A conferma di ciò c'è il terzo posto di Maxime Marotte, distaccato di una decina di metri dai due davanti.
L'errore di Schurter
Un altro dettaglio ancora va considerato e che è una conseguenza di quanto detto sopra: fare la volata in seconda posizione ha obbligato Schurter a seguire una traiettoria più sporca e meno battuta, cosa che ha portato il pedale a sganciarsi.
La colpa, a mio avviso, non è tanto del pedale, quanto del fondo estremamente irregolare sul quale Schurter stava applicando tutta la sua forza.
E il pedale, sotto i sobbalzi del terreno e i Watt di Schurter, non è riuscito a trattenere la scarpa in sede.
Se iniziamo a fare il gioco dei "se" mi viene da pensare: se Schurter non avesse perso l'aggancio con il pedale avrebbe superato Gaze?
Guardando lo sprint, forse, sì, motivo per cui il suo gesto di stizza dopo lo sgancio accidentale è stato così vistoso.
Perché aveva la sensazione di poterlo rimontare.
La rabbia che ha manifestato non è tanto per il secondo posto, quanto per la mancata occasione di fare la volata.
Nino Schurter, sebbene abituato a vincere, anzi, a dominare, è comunque un campione di sportività.
Cosa che lo ha reso così popolare e apprezzato dal pubblico in tutto il mondo.
A Stellenbosch, però, lo spettacolo non è stata solo la volata, ma anche la gara intera.
Quello che abbiamo visto sul percorso sudafricano è stato uno show di mountain bike all’ennesima potenza nel quale gli atleti hanno usato preparazione atletica, capacità di guida e tattica.
Siamo arrivati a una nuova stagione del cross country.
E’ un’emozione già solo pensarlo…
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.