Lo schiaffo del freddo appena metti il naso fuori dalla finestra è la prova più dura.
Puoi avere le gomme giuste.
Aver messo a punto la bici.
E avere indosso l’abbigliamento corretto.
Ma quando fa freddo tutto questo potrebbe non bastare.
Serve una motivazione forte, o chiamatela passione se volete, crisi d’astinenza da Mtb, voglia di evasione, desiderio di libertà o quant’altro.
Esistono però delle strategie e delle astuzie che rendono un po’ più facili anche le uscite più difficili.
Specie in quei giorni in cui, nonostante il migliore equipaggiamento possibile, l’inverno ci mette comunque paura.
Niente paura, invece, e usiamo la testa.
Qual è l’orario migliore?
La mattina, perché ci permette di sfruttare al massimo tutta la luce solare disponibile, meglio se a ridosso dell’ora di pranzo che è il momento più caldo del giorno.
D’inverno è difficile pianificare uscite che durino una giornata intera, non tanto per il buio che arriva prima, quanto per la bassa temperatura (e magari anche per il vento) che logora prima muscoli e risorse psicofisiche.
Puntiamo a fare uscite non troppo lunghe, massimo 4 ore, a meno di non avere una preparazione e un’esperienza più che adeguate.
Quali sentieri scegliere?
Questa decisione è cruciale. D’estate il sole arriva più o meno ovunque, ma d’inverno capita che alcune vallate ne vedano pochissimo per tutto l’inverno con il risultato che in alcuni punti è facile trovare ghiaccio e/o temperature davvero ostili.
Nei limiti del possibile scegliete itinerari esposti al sole, almeno per la discesa.
Come dicevamo nella seconda puntata di VERSO L’INVERNO, le discese in Mtb quasi mai prevedono velocità elevatissime e questo è un grande vantaggio per chi pratica la Mtb, specie d’inverno.
In salita, anche se fa freddo, si suda comunque e la discesa offroad, breve o corta che sia, impegna non poco tutti i muscoli contribuendo a tenere alta la temperatura corporea.
Se invece la discesa è in una zona ombrosa il discorso cambia radicalmente e occorre avere l’abbigliamento giusto.
La cosa importante, lo ribadiamo, è studiare a tavolino l’itinerario e cercare di improvvisare solo se si conoscono bene le “condizioni al contorno”.
I vantaggi dell’inverno
Sentieri umidi, rocce scivolose, fango e spesso anche neve. Che cosa vi viene in mente?
Situazioni di guida difficili, ma anche entusiasmanti.
“Vivere l’inverno in Mtb” significa trovarsi di fronte un gran numero di terreni tecnicamente impegnativi che rappresentano però un’opportunità di miglioramento, se affrontati con lo spirito giusto.
D’estate è relativamente più facile andare veloce con terreni asciutti e spazi di arresto ben ponderabili.
D’inverno diventa tutto più difficile. Ma non meno divertente.
Cosa portare con sé?
Chiariamo subito una cosa: anche se fa freddo e la fronte non gronda di sudore serve comunque bere acqua, quindi portatela con voi.
In tasca o nello zaino mettete anche del cibo: il freddo comporta un consumo extra di calorie che rischia di azzerare le vostre riserve energetiche proprio sul più bello.
Se l’uscita è particolarmente lunga lo zaino diventa necessario.
Che cosa mettere dentro?
L’acqua, come abbiamo detto, ma non esagerate se siete certi di trovare fontane lungo il percorso. E’ inutile e soprattutto faticoso trasportare 1,5-2,0 litri d’acqua in salita se ogni 10 km, ad esempio, si trova una fontana. Pensateci bene, quindi.
Poi, cibo, anche molto calorico (leggasi cioccolata).
Il necessario per le uscite (camera d’aria, levagomme, minipompa, multitool, fascette di plastica, maglia di giunzione della catena, qualche banconota, telefono cellulare).
Una o più maglie intime di riserva se prevedete salite lunghe.
Mantellina antivento-antipioggia.
Uno o più fazzoletti tipo Buff.
Guanti invernali per la discesa (a seconda delle vostre abitudini-necessità).
E se l’uscita rischia di concludersi nel pomeriggio, meglio mettere nello zaino anche delle luci tipo queste.
Chi portare con sé?
Facile: persone che abbiano la vostra stessa determinazione-preparazione. L’estate permette più facilmente di coinvolgere amici e fidanzate nelle vostre pedalate, ma d’inverno questa operazione di proselitismo diventa più pericolosa. Per entrambe le parti…
Pedalare da soli?
Ovviamente sì. Ma in tal caso occorre una dose di autocritica maggiore.
L’inverno è duro e la montagna può diventare ancora più severa.
Se non avete la certezza di riuscire a concludere un certo giro nei tempi prestabiliti oppure se vi sentite poco sicuri su un certo passaggio, non rischiate.
Rimandatelo a quando uscirete in compagnia.
E se piove?
La pioggia dovrebbe essere considerata come un imprevisto e non come una condizione climatica compatibile con una pedalata. Chiariamo meglio la faccenda: se piove esiste l’abbigliamento idoneo per pedalare e restare asciutti. Ma se piove e fa anche freddo uscire in bici significa malanno quasi certo.
D’inverno l’abbigliamento adeguato potrebbe non bastare perché ogni goccia di pioggia non fa altro che abbassare la temperatura del corpo.
E il corpo rischia di non riuscire a pedalare e a mantenere la temperatura al giusto livello nello stesso tempo.
A buon intenditor…
Le soste nei posti giusti
Torniamo al discorso della pianificazione del giro.
D’inverno (e a parti invertite anche nel caldo più torrido), sapere di potersi fermare a un bar o a un rifugio per una bevanda calda o per un pezzo di crostata è un bel conforto.
Oppure chiamatelo traguardo intermedio di un’uscita in Mtb.
Poi si riparte più motivati.
Una volta tornati a casa…
Doccia calda? Ovviamente sì, ma attenzione allo shock termico.
Se avete i piedi intirizziti dal freddo prima di gettarvi nell’acqua calda bagnateli con l’acqua tiepida o quasi fredda. Fate in modo che la circolazione torni alla normalità gradualmente. Stesso discorso per le mani.
Poi, una volta che mani e piedi hanno ripreso un colorito più rassicurante allora godetevi la doccia calda.
Riassumendo…
Mai come nella stagione più fredda occorre essere accorti e lungimiranti.
L’inverno non perdona l’improvvisazione.
E tanto meno la montagna d’inverno.
Se avete le gomme giuste,
la bici a posto
e l’abbigliamento adeguato
allora siete tecnicamente pronti per pedalare.
Quello che resta da fare è, come al solito, mettere il sale in zucca e solo poi lasciarsi trasportare da quella sana voglia di pedalare.
Buone pedalate!
Condividi con
Tags
Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.