Partiamo dalla e-mail di un lettore che ci ha chiesto quale gomma utilizzare per la stagione invernale per creare una serie di articoli che affrontano il tema dell'inverno in Mtb.
Gianpaolo
via e-mail
Ciao, ho una Rocky Mountain Slayer 70. Per la stagione invernale vorrei montare una gomma da bagnato all'anteriore, (non ne ho mai usate sino ad ora) tubeless ready-“tubelessizzabile”, da utilizzare nel sottobosco e su fondi leggermente
pietrosi. Sui siti dei produttori non ho trovato spiegazioni sufficienti per capire quale gomma sia adatta. Potete darmi un consiglio su marca e modello?
Grazie.
Rispondiamo con un articolo vero e proprio tramite il quale, oltre ad affrontare l'argomento gomme da fango, inauguriamo una serie di approfondimenti che coinvolgerà anche i componenti e gli accorgimenti da adottare durante l’inverno.
Se è vero che l’autunno è una stagione che permette di pedalare ancora con estremo piacere (per alcuni è la stagione più bella) e lascia spazio all’improvvisazione, è anche vero che l’inverno è estremamente severo sul fronte preparazione.
Se si sbaglia qualcosa lo si paga caro.
Ci riferiamo all’abbigliamento scorretto, all’alimentazione sbagliata, all’orario in cui uscire, ai sentieri da scegliere e tanti altri piccoli accorgimenti che ai biker più esperti possono suonare come ovvi e scontati (ne siamo sicuri?), ma a chi ha iniziato da poco a pedalare offroad possono risultare estremamente pratici.
Iniziamo allora dalle gomme e dalla domanda di Gianpaolo: come si fa a capire se una gomma è adatta per il clima invernale ovvero per il fango?
LE GOMME PER L’INVERNO
Il fango ha un pessimo “carattere”: tende a restarti addosso e a infilarsi ovunque e ad accorgersi di questo comportamento sono in primis le gomme.
Infilarsi su un sentiero fangoso significa cambiare in parte stile di guida o quanto meno abitudini: la bici non ha la direzionalità e la precisione a cui si è abituati con l’asciutto e richiede un approccio diverso.
Le gomme scivolano e anche quelle specifiche per il fango e i terreni umidi scivolano. Rassegnatevi a questo stato di cose, ma, soprattutto, fatene tesoro.
I rider che sono soliti pedalare su rocce e radici bagnate hanno una marcia in più poi anche sull’asciutto.
Ma veniamo alle gomme per l’umido e partiamo dalla definizione tecnica.
Spaziatura dei tasselli
Lo spazio fra i tasselli deve essere maggiore per consentire ai tasselli di infilarsi in modo efficace nel terreno. Il maggiore spazio fra i tasselli, inoltre, crea un superficie disponibile per il fango consentendo ai tasselli stessi di restare più liberi e favorendo l’allontanamento del fango durante la rotazione della ruota.
Altezza dei tasselli
Tanto più sono alti e tanto più a fondo riescono ad andare quando toccano il terreno.
Disegno dei tasselli
Le forme squadrate aiutano ad avere un supporto migliore per il grip del tassello. Eventuali intagli sulla superficie del tassello inoltre aumentano l’aderenza.
Morbidezza dei tasselli
Il battistrada deve avere una scolpitura morbida e il grado di durezza è espresso con una scala durometrica. Una delle misure di riferimento è lo Shore (abbreviato Sh) e tanto più il suo valore è basso e tanto più la gomma è morbida. Per dare un’idea uno Shore di 35-40 identifica una mescola morbida, ma va detto che le case specificano sempre di meno la durezza delle proprio mescole preferendo denominarle con sigle proprie.
L’adozione dilagante di battistrada a tripla mescola, poi, permette al medesimo copertone prestazioni ottimali in base all’angolo di piega.
Larghezza del copertone
Chiamata anche sezione, questa misura deve essere più contenuta di una gomma tradizionale per una semplice ragione: più è stretta e meno rischi ci sono che la ruota si possa bloccare a causa dell’accumulo di fango. Lo spazio fra gomma e telaio o forcella può ridursi di molto se il fango si attacca sul battistrada.
In ambito Xc si consiglia una sezione di 1,8-1,9”, per l’enduro 2,0-2,1” e per la Dh 2,35”.
Il diametro della ruota
Il fango premia o punisce un diametro di ruota maggiore? Cerchiamo di capire vantaggi e svantaggi, ad esempio, di una ruota da 26” e quelli di una da 29”.
Vantaggi 26 pollici
- proposta di modelli ampissima
- peso ridotto della ruota con fango attaccato
Svantaggi 26 pollici
- grip inferiore rispetto alla 29”
Vantaggi 29 pollici
- grip superiore e di conseguenza si può optare per gomme con tassellatura meno pronunciata
Svantaggi 29 pollici
- peso maggiore della ruota con fango attaccato
- proposta di modelli poco ampia
I vantaggi delle gomme da fango
Ciò che erroneamente si può pensare è che i copertoni per i terreni fangosi siano in grado di non far scivolare la bici e di dare assoluta aderenza. Sbagliato: le gomme da fango migliorano il grip, ma le rocce e le radici umide rimangono scivolose. Ciò che possono fare è ridurre gli spazi di frenata in discesa (tranne su rocce e radici umide, però…) e in generale migliorare l’aderenza.
Chi è abituato a inverni molto “umidi” dovrebbe considerare l’utilizzo di queste coperture che rendono in definitiva più piacevoli e fluide le uscite anche con fondi scivolosi e… collosi.
Gli svantaggi delle gomme da fango
In prima battuta va menzionata la ridotta scorrevolezza di un copertone con tasselli alti e mescola morbida e poi un arco temporale di utilizzo che va valutato in base all’area geografica dove si pedala.
Una gomma da fango, però, non è detto che serva solo d’inverno, anche se è soprattutto nella brutta stagione che è più probabile che venga tenuta sulla ruota per diversi giorni.
L’usura è più accentuata se si pedala su fondi compatti, duri e, peggio ancora, asciutti.
Qui la seconda puntata: PREPARIAMO LA BICI ALL’INVERNO.
Ps: quando dicevamo dell'abitudine a guidare sui terreni umidi... Ricordate Danny Hart al mondiale Dh di Champery?
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.