Tre Summum sul podio dei Mondiali Dh, colpaccio Mondraker

Simone Lanciotti
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Tre Summum sul podio dei Mondiali Dh, colpaccio Mondraker

Simone Lanciotti
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Tre Mondraker nei primi tre.
Ieri in Val di Sole, fra le tante statistiche da considerare, è successa una cosa che accade di rado e ancora più di rado per un marchio di dimensioni molto contenute come Mondraker: i primi tre, ovvero Danny Hart, Laurie Greenland e Florent Payet, hanno gareggiato su una Mondraker Summum Carbon.

Mondraker Summum

La Mondraker Summum di Markus Pekoll con i colori della bandiera austriaca.

Per Danny Hart e Laurie Greenland Mondraker ha realizzato una colorazione specifica per i Mondiali, mentre Florent Payet, non ufficiale Mondraker, aveva la colorazione standard.
Ecco il video che mostra il montaggio delle bici dei due inglesi:


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Questi i dettagli della bici di Danny Hart:

Mondraker Summum

Ecco la Mondraker Summum Carbon Pro Team di Danny Hart

Mondraker Summum

La sospensione è la Zero System disegnata da Cesar Rojo per Mondraker. Ammortizzatore Fox Dhx2 a molla (Danny Hart è un rider ufficiale Fox), disco Avid Code da 200 mm e, ovviamente, l'Union Jack sul fodero alto.

Mondraker Summum

Angolo di sterzo super aperto: l'impostazione di base prevede un valore di 63° per la Summum Carbon, ma può essere variato di più o meno 2°.

Mondraker Summum

Nella Dh la trasmissione monocorona è la regola da svariati anni e sulla Summum Carbon di Hart troviamo uno Sram X01 Dh a 7 velocità, specifico, appunto, per la discesa.

Mondraker Summum

C'è un dettaglio che impressiona di questa bici, ma anche di molte altre bici viste in gara ieri: il percorso era talmente polveroso da diventare super scivoloso.
E in gara avete visto quanto spesso la ruota anteriore perdeva aderenza in curva, causando cadute a non finire. Ecco perché Danny Hart e tantissimi altri hanno usato gomme da fango, in questo caso le Maxxis Shorty.

Mondraker Summum

Mondraker Summum

Manubrio in carbonio (e manopole) Renthal con grafica dedicata.

Mondraker Summum

Un tributo a Stevie Smith (Chainsaw) sui pedali Crank Brothers Mallet

Mondraker Summum

Mondraker Summum

Ecco tutti i componenti montati sulla bici di Danny Hart ieri.

Mondraker Summum

E infine le maglie personalizzate da Dainese per i tre atleti dell'Ms Mondraker Team presenti ai Mondiali in Val di Sole.

Fra le curiosità del podio di ieri segnaliamo anche che i tre rider avevano tre taglie diverse: M per Hart, L per Greenland e XL per Payet, taglia realizzata ad hoc solo per il francese.
Inoltre, anche Markus Pekoll, atleta ufficiale dell’Ms Mondraker Team (e quindi compagno di squadra in Coppa del mondo di Hart e Greenland), aveva una Summum Carbon con colorazione speciale (ispirata al bianco-rosso della bandiera austriaca).

Mondraker Summum
Per il marchio spagnolo il successo clamoroso del mondiale in Val di Sole è una conferma molto importante e che sancisce la sua definitiva introduzione fra i brand di riferimento in campo gravity.

Mondraker Summum

La Mondraker Summum Carbon di Florent Payet


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Se torniamo indietro di qualche stagione, però, troviamo altre affermazioni molto importanti di Mondraker, prima su tutte la Forward Geometry (qui tutti gli articoli a riguardo) che ha fatto il suo debutto nella downhill ai tempi in cui Fabien Barel ancora gareggiava in Dh, nell’enduro con la Mondraker Dune, poi nelle trail bike con la Foxy e pian piano si è esteso a tutta la gamma Mondraker, Xc compreso.

Mondraker Summum

Forward Geometry, uno dei simboli di Mondraker.

Ma in cosa consiste la Forward Geometry?
Pochi concetti, ma che, come vedrete, sono diventati la regola per tutti i produttori di bici:
- tubo superiore (o tubo orizzontale) più lungo,
- da cui conseguono reach e front center (cioè la distanza movimento centrale-mozzo anteriore) maggiorati,
- angolo di sterzo molto aperto (cioè di valore più contenuto),
- attacco manubrio cortissimo (Mondraker era arrivata fino alla misura di 10 mm…)


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E questa impostazione, a dire il vero accolta con scetticismo all’inizio, caratterizza oggi la geometria di tutte le Mtb di ultima generazione.
Un successo poco acclamato in casa Mondraker e, soprattutto, mai abbastanza evidenziato-promosso dal marchio spagnolo che invece ha preferito concentrarsi sullo sviluppo delle bici, affinando sempre più, fra l’altro, il suo concept di sospensione posteriore (ovvero la Zero System) e ampliando la gamma Mtb (e-bike e Plus).
Quella della Val di Sole, quindi, è la vittoria di un brand piccolo contro marchi ben più potenti, noti, pubblicizzati e seguiti, e questa vittoria premia l'impegno, le capacità e la sobrietà (a volte anche eccessiva...) di un team di ingegneri e appassionati che hanno fatto diventare Mondraker un marchio mondiale.
Quindi, ecco come a Mondraker è riuscito il colpaccio in Val di Sole.
Tanto di cappello, ragazzi.

Qui tutti i report del mondiale Dh in Val di Sole.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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