MASSA MARITTIMA - L’enduro italiano quest’anno ha ritrovato il palcoscenico che è di cruciale importanza per atleti, team, sponsor e pubblico.
A Massa Marittima (qui il report della gara) si respirava l’aria del primo giorno di scuola, del felice momento di un riavvio tanto atteso e sperato.
E così è stato.
Vedere le divise e le bici dei pro' e incontrare anche personaggi che hanno reso l’enduro italiano quello che è ora è stato emozionante, per tutti, per atleti, addetti ai lavori e anche per il pubblico.
Superenduro is back, sì, finalmente, l’abbiamo scritto tante volte e continueremo a scriverlo.
A Massa Marittima c’è stata l’occasione per dare uno sguardo alle bici dei principali atleti.
Non le troverete tutte, ma ci riserviamo l’opportunità di mostrarvi le altre in occasione dei prossimi eventi di enduro.
Sotto il sole toscano le bici dei pro’ sembravano ancora più belle…
Indagando qua e là abbiamo scoperto curiosità e in alcuni casi anche delle novità molto interessanti.
Iniziamo con la bici di Nicola Casadei…
Tutto il team Airoh Ion Santa Cruz 2016 utilizzerà una forcella Formula 35 e ammortizzatori Ext Storia a molla. Nel caso del romagnolo, il tuning dell'ammortizzatore è di serie, mentre quello della forcella è tarato per dare maggiore supporto idraulico nella guida.
Casadei utilizza una trasmissione Sram XX1 con un pacco pignoni molto particolare: i primi 7 pignoni sono dello Sram X01 Dh, cioè Sram Xg-795 (dal 10 al 24), poi troviamo un pignone da 28 denti Ingrid e infine un blocco unico di tre pignoni 33-39-46 sempre della Ingrid.
Quindi, Nicola Casadei corre con una scala pignoni a 11 velocità 10-46.
Da notare che il pacco pignoni Sram Xg-795 Miniblock è stato opportunamente modificato, sostituendo con un pignone da 28 denti la corona esterna salvaraggi originale.
In questo modo si è raggiunto un range totale del 460% (di questo concetto se è parlato anche qui) per un peso complessivo, dichiarato, di 309 gr.
Dietro al marchio Ingrid (qui il sito ufficiale) ci sono le conoscenze dell'ingegnere Giulio Mancini (già impegnato in passato con Leonardi Factory e Torpado) che al team Airoh Ion Santa Cruz fornisce anche la pedivella Crs-L.
Si tratta di un componente realizzato in lega leggera 2017 con pedivella cava e compatibile con corone ad attacco diretto (cioè senza spider).
E' compatibile con movimento centrale Pf92 o Bsa Shimano e ha un peso di 498 gr (senza corona).
Nel complesso la bici di Nicola Casadei, nell'allestimento che vedete in foto, pesa 14,3 Kg.
Fra le donne in gara a Massa Marittima (in crescita rispetto al passato) c'era anche Elena Martinello, compagna di squadra Nicola Casadei, che da quest'anno gareggerà con una Juliana Roubion, ovvero l'analogo al femminile della Santa Cruz Bronson.
Per la Martinello, l'allestimento è un po' diverso.
Troviamo infatti una forcella Marzocchi 350 con tuning di serie, trasmissione Sram Gx 11v con pedivelle Race Face Next Sl.
La gomma è una Vittoria Goma da 2,25" (della quale stiamo per iniziare il test), mentre la sella è la nuova Brooks Cambium C13 in fibra di carbonio (qui il test).
La Juliana Roubion della Martinello pesa 13,1 Kg.
Sempre telaio Santa Cruz per Marcello Pesenti, giovane e promettente atleta del Airoh Ion Santa Cruz, ma in questo caso si tratta del Nomad CC:
Il peso della bici di Pesenti è un po' più basso: siamo a 14,1 Kg.
Passiamo alla Intense Tracer T275 di Laura Rossin. L'allestimento è molto personalizzato e vede una trasmissione Sram X01 con pedivella e-Thirteen Trs-R monocorona, forcella Formula 35, ammortizzatore Mrp raze 2Cr (con tuning ad hoc per le alte velocità in ritorno e in compressione) e componenti di marchi diversi.
Il peso della bici completa è di 13,5 Kg.
A Massa Marittima ha fatto il suo ritorno in gara Andrea Bruno, accolto con grande calore da addetti ai lavori, atleti e dal pubblico.
Il piemontese è stato fra i primi a dedicarsi con impegno all'enduro quando questa specialità muoveva i primi passi in Italia e nel mondo.
Bruno si è presentato con una Transition Patrol Carbon allestita in modo speciale per lui.
Rispetto al telaio di serie, la Transition Patrol Carbon di Andrea Bruno utilizza un ammortizzatore Suntour DuAir e una forcella Suntour Auron.
Trasmissione 1x11 e freni Shimano Xtr, mentre i componenti, ruote comprese, sono Wtb e Kore con reggisella Yep Uptimizer.
Denny Lupato nel 2016 è tornato a gareggiare insieme al fratello Alex nel Team Cingolani Trek, una formazione che molti guarderanno con attenzione durante il 2016.
A Massa Marittima Denny Lupato si è presentato con una Trek Slash davvero cattiva e soprattutto molto leggera: 12,7 Kg.
Denny Lupato però ci ha confessato che solo in occasione di questa gara ha preferito montare gomme un po' più leggere del solito.
Sulla sua Trek troviamo sospensioni Ohlins (di cui abbiamo parlato qui).
In gara c'era anche il fratello Alex Lupato la cui bici differiva per alcuni dettagli, fra i quali la forcella Fox 36 (Alex sta testando delle "cose" per Andreani...) in luogo della Ohlins e le ruote Dt Swiss il cui cerchio era visibilmente più largo dei 25 mm degli attuali Ex 471 e probabilmente siamo a 30 mm di larghezza interna.
Anche Vittorio Gambirasio gareggerà con una Trek Slash, in particolare con un modello 9.8 (qui il test della versione 2015) ampiamente personalizzato.
La forcella infatti è una Fox 36 Float da 160 con cartuccia Fit4, le gomme sono Michelin Wild Grip'R con mescola Magi-X, pedivella Frm Cu3-Wt e ruote Frm Titan i29 27,5".
La bici di Davide Sottocornola, una Rocky Mountain Altitude 790 Msl Rally Edition, la conoscete già perché ve l'abbiamo mostrata in occasione dei suoi tutorial di guida.
La personalizzazione estetica è molto spinta, con una forte dominanza dei colori viola, giallo e nero.
Da segnalare che Davide Sottocornola ha fatto ricorso alle protezioni Lmp Design per il telaio e la forcella Formula 35 rendendo ancora più personale l'estetica della bici.
Sottocornola inoltre sta utilizzando il sistema a doppia camera d'aria Dean Easy, ulteriormente affinato.
A Massa Marittima abbiamo dato uno sguardo anche alla Ibis Mojo Hd3 di Manuel Ducci.
L'allestimento in questo caso prevede una trasmissione Sram XX1, una forcella Fox 36 Float da 160 mm con cartuccia Fit4 (per una precisa scelta di Ducci dettata dal percorso di Massa Marittima), ruote e-Thirteen Trs-R, paramani Avs Racing e sella San Marco Dirty D3O di ultima generazione (qui le specifiche tecniche).
Nei prossimi eventi enduro vi mostreremo le bici degli altri atleti di riferimento.
Qui trovate tutti gli articoli realizzati a Massa Marittima.
Alla prossima!
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.