LOURDES - Partiamo da una domanda: come si è trovato Loic Bruni sulla Specialized Demo 8?
Fino alla fine della scorsa stagione il francese gareggiava con una Lapierre con la quale aveva trovato una sintonia ottimale (ci aveva vinto il titolo mondiale…) e il passaggio a una nuova bici non è mai facile, soprattutto se si punta talmente in alto.
Quindi, insieme al suo meccanico Jack Roure (foto in basso), Paul Humbert di Vojo Magazine è andato a scoprire quali accortezze-trucchi ha adottato il campione del mondo in carica sulla sua Demo 8.
«E’ una bici completamente differente rispetto alla Lapierre - ci spiega Jack Roure - La sospensione posteriore è un 4 Bar Linkage e Loic non ha mai guidato un telaio in fibra di carbonio. Anche la geometria è piuttosto diversa e abbiamo abbandonato una bici sviluppata per Loic per una bici più piccola».
«Tutte le modifiche sono state effettuate fianco a fianco ai tecnici Specialized. Abbiamo alzato il movimento centrale fra i 6 e gli 8 mm e abbiamo creato un leveraggio per aumentare la progressività. Utilizziamo sempre degli assi alleggeriti».
Jack e il suo team lavorano e testano i prodotti e le modifiche con un hardaware di acquisizione dati e tutte le informazioni ottenute permettono di concretizzaree le sensazioni dei piloti: «Stiamo lavorando con questo sistema che ci permette di essere più precisi nei feedback che diamo ai nostri ingegneri. Sono tre anni che utilizziamo questo approccio».
«Aaron Gwin voleva un telaio ultra rigido al punto che alcuni punti del telaio furono rinforzati con altra fibra di carbonio, mentre a Loic invece non piace questa soluzione. Loic ha scelto un telaio standard di taglia L».
«Abbiamo parlato molto con Specialized che ha sviluppato dei foderi bassi più lunghi (foto sopra) che si adattano meglio alle necessità e allo stile di guida di Loic Bruni»
«Avevamo detto a Specialized della nostra intenzione di passare a una battuta posteriore da 150 mm, ma ci hanno convinto a restare con quella da 135. Sarà molto interessante nei passaggi tecnici».
«La livrea del telaio è stata selezionata da Loic direttamente durante il suo soggiorno negli Stati Uniti alla fine del 2015. Utilizzerà questo telaio per le prime due tappe di Coppa del mondo».
I COMPONENTI
«Utilizzeremo le stesse sospensioni dello scorso anno. Per la sua RockShox Boxxer Loic usa una pressione fra 80 e 85 Psi, a seconda della pendenza della pista, e utilizza 4 token. L’ammortizzatore è stato ovviamente adattato alla Demo 8 ed è oggetto di numerosi test».
«Invece abbiamo cambiato le ruote (rispetto alla Lapierre, ndt). Dopo vari test abbiamo scelto Dt Swiss con 28 raggi (non a testa dritta)».
«Anche sulle gomme ci sono delle novità. Avevamo una certa apprensione verso le gomme Specialized perché non le conoscevamo. I primi test li abbiamo fatti con le nostre vecchie ruote e gomme e il passaggio a Specialized è andato tutto liscio e questo ci ha sorpreso. Loic utilizza una Hillbilly da 2,5” e Specialized sta lavorando sulla gomma per rendere questo copertone un po’ più scorrevole e affinché reagisca di meno alle basse temperature, ma va già molto bene così. E poi c’è anche il Butcher, una gomma molto versatile, da asciutto e da bagnato. Per quanto riguarda le pressioni, davanti è a 1,6 bar e dietro fra 1,9 e 2 bar, sempre tubeless».
«Abbiamo un nuovo partner per quanto riguarda il reparto manubrio, cioè Joystick. Il nostro precedente sponsor ci proponeva un manubrio con diametro di 35 mm, troppo rigido per Loic. Joystick ce ne propone uno standard da 31,8 mm che va davvero bene. E’ largo 78 cm e ha un upsweep di 9°».
Dopo un inverno passato a effettuare lunghi test con Specialized e il suo meccanico Jack, Loic Bruni partirà per la sua prima gara di Coppa del mondo con una Specialized proprio questo weekend.
Restate connessi…
Qui trovate la ricognizione del percorso di Lourdes fatta da Claudio Caluori con Remi Thirion.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.