La linea Body Geometry di Specialized è nata nel 1999 proprio con una sella.
La nascita è stato un evento quasi casuale, ma frutto dell’intuizione di Roger Minkow, un medico americano che, prima di dedicarsi alle selle, metteva le sue conoscenze a disposizione di vari settori, ma tutti connessi all’ergonomia e all’anatomia umana.
A trasformare in un prodotto le sue intuizioni fu Mike Sinyard, il fondatore di Specialized, dando vita alla gamma di selle Body Geometry di Specialized.
I risultati furono subito impressionanti: nell’anno del lancio di questo prodotto Specialized vendette 500000 selle e iniziò il suo cammino di sensibilizzazione degli utenti verso l’ergonomia della sella.
Nonostante tutti gli studi intorno alla sella, questo componente è fortemente dipendente dall’anatomia del bacino di ogni utente, motivo per cui una sella può risultare tanto comoda quanto scomoda a seconda di chi la usa.
Specialized, però, da sempre ha cercato di minimizzare questa variabilità studiando delle soluzioni che permettessero all’utente di capire in anticipo quale sella scegliere in base al proprio utilizzo.
L’obiettivo del Body Geometry Fit (l’ultima evoluzione del concetto originario) è proprio questo: assicurare a ogni ciclista lo stesso livello di prestazioni, comfort e rispetto dei criteri di biomeccanica.
Abbiamo avuto modo di conversare con Roger Minkow, il quale ci ha spiegato in che modo valuta le prestazioni di una sella.
Il flusso sanguigno
Il sangue trasporta ossigeno e rimuove l’acido lattico dai muscoli per cui è cruciale mantenere quanto più alto possibile il flusso sanguigno che coinvolge gli arti inferiori.
Non tutte le selle, però, riescono in questo obiettivo.
Alcune, secondo Minkow, ostruiscono in maniera seria la circolazione sanguigna riducendo non solo il comfort, ma anche le prestazioni, aumentando di conseguenza il rischio di indolenzimenti e intorpidimenti delle parti basse.
Le misurazioni che Minkow ha effettuato sono eloquenti: tramite un macchinario che misura il flusso di ossigeno transcutaneo è possibile capire l’efficacia biomeccanica di una sella.
Lo strumento viene applicato sul pene del ciclista e, in base alla posizione assunta in sella, alla sua anatomia e, ovviamente, alla sella, lo strumento rileva valori molto differenti.
Tanto per fare capire la sensibilità dello strumento, Minkow ci ha invitato a fare una prova: ha applicato il sensore su una mano e misurato il corrispettivo flusso sanguigno transcutaneo e appena abbiamo applicato una leggera pressione sul sensore (pari alla forza necessaria per premere un tasto del Pc) il flusso di sanguigno è sceso in maniera vistosa.
Immaginate, adesso, di quanto potrebbe diminuire il flusso sanguigno se il sensore fosse applicato sul soprassella e il ciclista fosse in posizione seduta.
Ecco perché l’ergonomia della sella, secondo Minkow, è cruciale.
Una sella per ogni utente e ogni utilizzo
Le illustrazioni in basso chiariscono il concetto. Dato che ognuno di noi ha un’anatomia, un livello di allenamento e fa della Mtb un uso ben preciso, è il caso allora di prestare attenzione al tipo di sella che si sceglie.
Il catalogo Specialized, non a caso, è tanto vasto proprio per questo motivo.
Ecco le tre fasi da seguire per individuare la sella più adatta:
Come vi avevamo mostrato anche in questa serie di articoli, la scelta della sella avviene attraverso i tre step mostrati in alto.
La nuova sella S-Works Toupe
In occasione di questo incontro con Roger Minkow, Specialized ha presentato la nuova sella Toupe, pensata per un utilizzo prevalentemente road.
Lo scafo è in fibra di carbonio Fact, l’imbottitura è stata incrementata (su consiglio dei pro’ che l’hanno utilizzata in passato), telaio in carbonio (che non si deforma nell’utilizzo prolungato) con misure oversize (7x9 mm), larghezza di 143 e 155 mm per un peso, rispettivamente, di 155 e 159 grammi. I colori sono tre, rosso, nero e bianco, e sarà disponibile al pubblico a partire da settembre prossimo.
Specialized, come detto, la dichiara come una sella per uso road, ma date le sue caratteristiche di leggerezza e comfort non disdegna un impiego anche Mtb agonistico (leggasi Xc).
Per informazioni Specialized.com
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.