Finale Ligure, un posto magico dove si respira aria di Mtb, quale miglior posto per conoscere e testare la nuova Lapierre XR?
La rinnovata full da cross country del marchio francese non è una novità assoluta, l’avevamo già vista in occasione dell’Italian Bike Festival di Rimini, ma ora è ufficiale, Lapierre torna prepotentemente a far parlare di se tra le Mtb a “corsa corta”.
Ad aggiungere valore al nostro test è la presenza di Martino Fruet, storico atleta trentino da sempre fedele al marchio.
Insieme a lui abbiamo messo alla frusta, in salita e in discesa, la nuova Lapierre XR, apprezzandone pregi, difetti e caratteristiche tecniche all’avanguardia.
Prima di entrare nei dettagli tecnici della nuova Lapierre XR guardate come è andata a Finale Ligure ⬇️
CROSS COUNTRY O MARATHON?
Ovvero, XR o XRM?
Due le versioni realizzate da Lapierre per la sua nuova full, una più racing e quindi votata alle competizioni, l’altra più divertente e capace, la XRM, 120 mm di escursione e componentistica rivisitata per soddisfare le esigenze dei più smanettoni.
Possiamo tranquillamente affermare che la declinazione XRM è a tutti gli effetti una downcountry.
LE GEOMETRIE
Le geometrie della XR o XRM fanno subito intuire l’impostazione aggressiva di un mezzo pensato, progettato e realizzato per le competizioni più dure e tecnicamente evolute.
La versione da noi provata (Lapierre XR 9.9) è in taglia M, le misure che vi andremo ad elencare saranno quindi riferite a questa taglia.
Il Reach misura 445 mm, abbondante perciò la distanza tra movimento centrale e serie sterzo.
Il carro, che analizzeremo più avanti, ha una lunghezza di 435 mm, non tra i più corti della categoria, ma in grado di donare un comportamento stabile e prevedibile alla ruota posteriore.
Proseguiamo con l’angolo di sterzo, ben 66,5 sono i gradi di inclinazione della forcella, uno dei più aperti tra le bici da cross country.
Per finire, parliamo dell’inclinazione del tubo piantone, 75 i gradi misurati.
Qui sotto trovate le geometrie della Lapierre XR e subito sotto quelle della versione XRM ⬇️
SCHEMA SOSPENSIVO
La nuova Lapierre XR adotta un carro di tipo pivotless, ovvero è stato eliminato il punto di infulcro tra foderi alti e bassi del carro.
Un carro “mono blocco” consente di abbassare il peso complessivo del telaio, togliendo però una dose di sensibilità allo schema sospensivo per via delle tensioni a cui un carro come questo è sottoposto.
Lapierre ha ovviato a questo problema realizzando un carro in carbonio, con fibre intrecciate in maniera tale da eliminare ogni tipo di tensione proprio nel punto di SAG (26% quello consigliato da Lapierre) della sospensione posteriore.
Ciò si traduce in un comportamento della sospensione estremamente sensibile, libera da ogni tipo di tensione, compresa quella del tiro catena.
TECNOLOGIA DI REALIZZAZIONE UD SLI
Per la realizzazione del telaio del modello XR e XRM, Lapierre ha utilizzato fibra di carbonio unidirezionale Torayca, grazie ad esse è possibile ridurre lo spessore dei tubi dove e quando possibile, ottenendo un importante risparmio di peso.
Il sistema descritto, denominato da Lapierre UD SLI, è attualmente la più pregiata lavorazione del marchio francese.
PREZZO E PESO
Il prezzo della XR 9.9 è di 6.899,00 €.
Un importo competitivo se pensiamo alle cifre raggiunte dalla concorrenza.
Il peso da noi rilevato della nuova Lapierre XR 9.9 (senza pedali) è di 10,4 Kg.
ASSETTO IN SELLA
Osservando le geometrie della Lapierre XR 9.9 e notando l’assenza di un reggisella telescopico sul modello in test, mi sono inizialmente “spaventato”.
La taglia M scelta per il test, almeno sulla carta, sembrava davvero troppo lunga per la mia statura di soli 168 cm, poi…
Poi, una volta salito in sella tutte le paure sono sparite!
Il piantone piuttosto verticale, l’attacco manubrio corto (60 mm sulla taglia M) e un’altezza del tubo sterzo contenuta (90 mm sulla taglia M) trasformano la Lapierre XR in una bici estremamente compatta, maneggevole e quindi facile da guidare.
Un assetto racing che invoglia a spingere sui pedali in salita e ad aggredire le discese.
IN SALITA
Il test della Lapierre XR 9.9 è iniziato percorrendo poche centinaia di metri su asfalto, utili a raggiungere il primo sentiero utile.
Un terreno compatto come l’asfalto mi ha dato modo di verificare immediatamente l’efficienza del blocco delle sospensioni.
Completamente immobile, nessuna oscillazione proveniente dalle sospensioni infastidisce le nostre prime pedalate, sembra quasi una front.
Il peso di 10,4 Kg (da noi rilevati) contribuisce a rendere estremamente efficace questa full francese sui terreni compatti e scorrevoli.
Lasciato l’asfalto, ci dirigiamo su una salita con fondo particolarmente sconnesso.
Decido di aprire le sospensioni per approfittare della trazione tipica di una bici full.
Da subito avverto l’ottimo sostegno offerto dalla sospensione posteriore, che nonostante riesca a copiare eccellentemente le asperità del terreno, offre sempre il giusto sostegno, senza mai cedere in eccessivi affondamenti.
Davvero poche le volte in cui sono dovuto ricorrere al blocco delle sospensioni, preferendo nel 99% dei casi lasciare attiva la sospensione.
Nei tratti più ripidi e tecnici, oltre a trarre vantaggio dalla posizione in sella piuttosto compatta, ho apprezzato l’altezza contenuta del tubo di sterzo, grazie alla quale sono riuscito a mantenere un controllo della ruota anteriore davvero buono.
IN DISCESA
Non serve molto per iniziare ad approfittare della fiducia trasmessa dalla Lapierre XR.
La voglia di mollare i freni e provare ad azzardare qualche passaggio in stile enduro è sin da subito tanta.
L’angolo sterzo molto aperto, unito ad un carro estremamente rigido fanno si che questa Lapierre XR sia sorprendentemente stabile, veloce e facile da condurre.
La sospensione posteriore, grazie ad uno schema sospensivo sapientemente studiato, sembra galleggiare su qualsiasi ostacolo, dando l’impressione di avere molta più escursione di quella a disposizione (100 mm).
Durante il nostro test, abbiamo affrontato discese impervie, oltrepassando a volte il confine dell’xc, eppure non abbiamo avvertito nessun fondo corsa provenire dalla sospensione posteriore.
Un peccato, viste le potenzialità di questa Lapierre XR, non aver trovato montato un reggisella telescopico.
IN CONCLUSIONE
La nuova Lapierre XR sembra essere nata per affrontare i moderni tracciati del cross country mondiale, senza però dimenticare la proverbiale reattività tipica di una bici da 100 mm.
Una full competitiva, comoda e al tempo stesso in grado di percorrere qualche traccia enduro (magari con l’ausilio di un reggisella telescopico).
Per maggiori informazioni visitate il sito Lapierrebikes.com.
Qui trovate l'articolo realizzato in occasione della prima apparizione della Lapierre XR in occasione dell' Italian Bike Festival:
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Sull'autore
Simone Lucchini
Mi piace essere estroso, mi ritengo molto versatile e sono il più giovane del gruppo, con una vocazione che spazia dall’Xc fino all’enduro senza disdegnare il mondo e-Mtb e gravel. Mi piacciono i video e la guida in generale