Shimano Auto Shift, ovvero una novità annunciata lo scorso anno a luglio quasi in sordina e solo nei giorni passati finalmente proposta ai principali media di tutto il mondo per un primo test.
E dalla sordina è passata all'abbaglio dei riflettori e agli squilli di tromba.
Mentre sono in aeroporto in attesa di tornare in Italia vi anticipo che sulle prime l'idea di avere un cambio automatico su una e-Mtb (perché per ora è solo per e-bike) mi ha destato stupore e scetticismo.
Shimano Auto Shift: stupore
Stupore, perché oggi non è impossibile creare un ecosistema motore-cambio nel quale alcuni dati quali cadenza di pedalata, rapporto utilizzato e potenza impressa sui pedali permettano di essere analizzati da un unico cervello.
E dare vita quindi al cambio con gestione automatica.
Di fatto è ciò che ha realizzato Shimano perché solo il marchio giapponese, al momento, è in grado di mettere in comunicazione cambio e motore fra loro.
Ovvero, il nuovo cambio Shimano Deore Xt DI2, il motore Shimano Ep801 (oppure EP600) e la trasmissione Linkglide.
Tutto funziona in maniera concertata, sotto il controllo attento di un algoritmo che oltre a tenere conto di vari parametri (fra i quali cadenza di pedalata, potenza impressa sui pedali e rapporto utilizzato) tiene in considerazione anche le preferenze-necessità che l'utente ha espresso tramite l'app Shimano e-Tube Project (fra l'altro molto raffinata e precisa nel setup dell'Auto Shift).
Shimano Auto Shift: scetticismo
Scetticismo, perché in una parte del mio cervello, quella più conservatrice e meno propensa alle novità (sì, anche io ne ho una), ho pensato "abbiamo davvero bisogno di questo automatismo?".
E credo che questa sia stata la reazione di molti di voi quando hanno letto il titolo di questo articolo.
Vi anticipo che lo scetticismo, una volta in sella, è durato poco.
Il tempo di capire l'app e di impostarla in modo corretto, arrivando alla conclusione che questo sistema non è necessariamente per tutti i biker, ma allo stesso tempo è in grado di proporre a tutti i biker un'esperienza di cambiata automatica che funziona.
Con mia grande sorpresa.
Serve di mettere da parte lo scetticismo e attendere qualche giorno per guardare il video completo che racconta la mia esperienza d'uso sui sentieri in Croazia.
Ma c'è anche il Free Shift...
In Croazia era presente anche Mic Hannah che con Yeti e Shimano è impegnato nelle gare EWS per e-Mtb.
E le sue parole sono state chiare: «L'ho provato a lungo e ho pensato finalmente: se l'avessi avuto quando gareggiavo mi avrebbe aiutato non poco».
Ma che cosa fa il sistema Free Shift?
In pratica è un anch'esso un automatismo, disponibile solo con il trittico DI2, EP801 (o EP600) e Linkglide, che, in base alla velocità, sceglie il rapporto più indicato.
Quindi se la velocità diminuisce il sistema si porta progressivamente sul rapporto che abbiamo impostato nell'app come rapporto di partenza (il 5º pignone).
Se invece la velocità aumenta il sistema seleziona progressivamente i pignoni più piccoli.
In questo modo il biker ha sempre il rapporto giusto per iniziare a spingere sui pedali.
E il margine d'errore è piuttosto basso...
In conclusione...
Mentre il mio aereo per l'Italia si fa sempre più vicino, vi anticipo che i nuovi automatismi di Shimano funzionano e anche in maniera sorprendente.
In questo articolo non voglio svelarvi tutti i dettagli, ma prepararvi a qualcosa che richiede di mettere da parte lo scetticismo e il pregiudizio, perché è qualcosa di importante al quale Shimano, nonostante il marasma del boom della bici degli anni passati, ha saputo lavorare con precisione.
La solita inossidabile precisione del Sol Levante.
Per informazioni Bike.Shimano.com
Di seguito il nostro articolo che spiega i dettagli ufficiali degli automatismi introdotti da Shimano lo scorso anno:
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.