MONTEREY - Per il momento le immagini che vedete in questo articolo si riferiscono a dei mockup ossia a dei prototipi non funzionanti.
Ciò che conta, però, è entrare nei dettagli della futura gamma di ammortizzatori Marzocchi ad aria.
Arriverà prima quello da enduro…
Attualmente è l’ammortizzatore che può vantare la maggiore evoluzione e maturità progettuale. Il suo nome non è ancora stato definito, ma avrà numerose regolazioni possibili.
La levetta nera che vedete nella foto in basso servirà a selezionare 3 livelli di compressione e tramite un registro a vite (o gate se preferite) si potrà decidere la fermezza del lock-out.
Sul piggyback è presente un doppio registro in stile 380 (ossia la forcella da Dh di casa Marzocchi) che si occupa della compressione sia a bassa che ad alta velocità.
Non manca la regolazione del ritorno che viene gestita da un circuito separato rispetto a quello della compressione.
La finitura dello stelo sarà Espresso per avere un abbinamento ottimale con la forcella, anche in termini di prestazioni.
Debutta anche un paraschizzi che su alcuni telai può essere davvero molto utile.
Un esempio? I telai a doppia sospensione Mondraker con la quale Marzocchi ha creato una collaborazione molto proficua.
Il peso dell’ammortizzatore, nella lunghezza di 215 mm, è di 300 gr.
Il debutto è previsto per la fine di quest’anno.
…e poi l’ammortizzatore da cross country
L’arrivo della 320 in carbonio conferma che Marzocchi vuole tornare in campo Xc. Per il quale ha in serbo un ammortizzatore ad aria molto raffinato.
Anche qui abbiamo una levetta centrale (di colore nero) che regola la compressione su tre livelli, ma volendo è possibile regolare ulteriormente il livello di compressione tramite il pomello giallo.
Sul retro dell’ammortizzatore, inoltre, è previsto un gate tramite il quale gestire la fermezza del lock-out dell’ammortizzatore.
Il pomello rosso, invece, come da tradizione Marzocchi, si occupa della velocità di ritorno.
Questo ammortizzatore arriverà verso febbraio del prossimo anno.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.