SEA OTTER CLASSIC: la Epic S-Works di Kulhavy

Simone Lanciotti
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SEA OTTER CLASSIC: la Epic S-Works di Kulhavy

Simone Lanciotti
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MONTEREY - La bici di Jaroslav Kulhavy è una Specialized S-Works Epic 29 Carbon ed è la stessa (ovviamente di anno in anno aggiornata ed evoluta) che sta usando da diverse stagioni. Ossia da quando è entrato ufficialmente nel team Specialized.
A descrivercela brevemente è Brandon Sloan, il product manager Mtb di Specialized, a spiegarci qualche dettaglio.
Kulhavy ha creato con la Epic un rapporto idilliaco. La conosce in maniera profonda e soprattutto sa bene qual è il suo assetto in sella.

Dalla vista laterale spiccano subito due dettagli evidenti: l'inclinazione della sella e dell'attacco manubrio verso il basso. Sono delle scelte ben precise di Kulhavy

Dalla vista laterale spiccano subito due dettagli evidenti: l'inclinazione della sella e dell'attacco manubrio verso il basso. Sono delle scelte ben precise di Kulhavy

E qui Sloan non nasconde un certo scetticismo nel vedere una sella fortemente inclinata in avanti e un attacco manubrio con un'inclinazione fortissima verso il basso, circa 20 gradi.
La posizione in cui siamo abituati a vederlo è quasi da bici da strada: busto molto basso e caricato in avanti e sella, appunto, pronta a supportare la spinta del biker in salita.
Kulhavy non è uno dei rider più tecnici ed estrosi che ci siano, anzi forse non lo è proprio. Sa guidare bene nell'Xc e viste sia la sua corporatura che le sue preferenze di assetto, una 29er a doppia sospensione è veramente perfetta per lui.
Non è l'unico che pedala con una trasmissione 1x11 e nemmeno l'unico ad avere una corona da 36 denti come scelta di default. Quello che stupisce sono i risultati a cui è arrivato con questa bici.

E' una scelta comune a tanti pro che utilizzano la trasmissione XX1 di Sram. Occorre però avere le gambe per far girare bene i pedali con una corona da 36 denti.

E' una scelta comune a tanti pro che utilizzano la trasmissione XX1 di Sram. Occorre però avere le gambe per far girare bene i pedali con una corona da 36 denti.

La forcella ha una corsa ridotta: ecco un'altra singolare richiesta di Kulhavy per la Sid World Cup 29 Brain. Sul percorso veloce e scorrevole della Sea Otter Classic andava più che bene

La forcella ha una corsa ridotta: ecco un'altra singolare richiesta di Kulhavy per la Sid World Cup 29 Brain. Sul percorso veloce e scorrevole della Sea Otter Classic andava più che bene

Il reggisella è un Truvativ T40 Noir con un offset maggiorato specifico per il ceco.

Il reggisella è un Truvativ T40 Noir con un offset maggiorato specifico per il ceco.

Le gomme Specialized Renegade sono una scelta molto frequente per Kulhavy. Sezione da 1,95" e peso di 530 grammi.

Le gomme Specialized Renegade sono una scelta molto frequente per Kulhavy. Sezione da 1,95" e peso di 530 grammi.

I registri della forcella sono molto intuitivi: il pomello rosso è per la regolazione del rebound e quello blu è per la regolazione del Brain Fade, ossia della sensibilità del Brain stesso.

I registri della forcella sono molto intuitivi: il pomello rosso è per la regolazione del rebound e quello blu è per la regolazione del Brain Fade, ossia della sensibilità del Brain stesso.

Pedivella in carbonio Fact di Specialized con spider specifico per corone XX1.

Pedivella in carbonio Fact di Specialized con spider specifico per corone XX1.

Non manca l'autosag, ormai una caratteristica distintiva di molti modelli Specialized.

Non manca l'autosag, ormai una caratteristica distintiva di molti modelli Specialized.

L'inclinazione verso il basso è fortissima. Guidare questa bici, se non ci si chiama Kulhavy, non dev'essere proprio facile.

L'inclinazione verso il basso è fortissima. Guidare questa bici, se non ci si chiama Kulhavy, non dev'essere proprio facile.

Da quando Sram l'ha proposto per le 10 velocità, Kulhavy l'ha subito adottato. Parliamo del comando Twister, qui in versione XX1 a 11 velocità.

Da quando Sram l'ha proposto per le 10 velocità, Kulhavy l'ha subito adottato. Parliamo del comando Twister, qui in versione XX1 a 11 velocità.

E' stato uno dei primi a montare l'XX1 e lo ha portato subito alla vittoria ai Giochi Olimpici di Londra.

E' stato uno dei primi a montare l'XX1 e lo ha portato subito alla vittoria ai Giochi Olimpici di Londra.

Il cerchio delle Roval Control Sl 29 è ancora impolverato. La coppia di ruote grazie anche al cerchio in carbonio pesa 1.450 grammi.

Il cerchio delle Roval Control Sl 29 è ancora impolverato. La coppia di ruote grazie anche al cerchio in carbonio pesa 1.450 grammi.

Perno passante 142x12 Plus: Specialized è stata la prima ad adottare questa soluzione anche sulle full da gara. E gli atleti non hanno mai avuto modo di lamentarsene.

Perno passante 142x12 Plus: Specialized è stata la prima ad adottare questa soluzione anche sulle full da gara. E gli atleti non hanno mai avuto modo di lamentarsene.

Un punto cruciale della Epic: la biella superiore della sospensione Fsr. Si nota il tubicino metallico per il passaggio dell'olio che mette in comunicazione il Brain con l'ammortizzatore.

Un punto cruciale della Epic: la biella superiore della sospensione Fsr. Si nota il tubicino metallico per il passaggio dell'olio che mette in comunicazione il Brain con l'ammortizzatore.

Kulhavy è stato uno dei primi ad utilizzare i pedali Look S-Track Carbon Ti. Ha contributo a testarli prima del lancio ufficiale sul mercato.

Kulhavy è stato uno dei primi ad utilizzare i pedali Look S-Track Carbon Ti. Ha contributo a testarli prima del lancio ufficiale sul mercato.

E' da oltre 10 anni che la Epic è sulla cresta dell'onda. Ad introdurre la Epic al pubblico fu Ned Overend e poi tutti gli atleti che l'hanno portata al successo. Oggi è una delle full da gara più popolari, un vero riferimento.

E' da oltre 10 anni che la Epic è sulla cresta dell'onda. Ad introdurre la Epic al pubblico fu Ned Overend e poi tutti gli atleti che l'hanno portata al successo. Oggi è una delle full da gara più popolari, un vero riferimento.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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