Se vuoi evitare la caduta in Mtb l’autovalutazione è una prima dote molto importante.
Parlo per esperienza personale.
Tutte le volte che comincio a essere stanco commetto sempre gli stessi errori nella guida.
E questo, dopo innumerevoli contatti ravvicinati con il terreno, mi ha portato a diventare autocritico e a leggere alcuni segnali come “spie di stanchezza” incipiente, ovvero “pericolo di caduta”.
Ve le elenco di seguito.
1 - Lo sguardo non va lontano
Per capire le traiettorie giuste occorre gettare in avanti lo sguardo per leggere il terreno e capire quale linea prendere.
Se lo sguardo è costantemente fisso sulla ruota anteriore o poco più avanti, vuol dire che sei in affanno, che non riesci ad anticipare il sentiero e che sei a rischio caduta.
Sforzati sempre di guardare lontano, per gestire al meglio velocità e traiettoria.
2 - Frenare troppo prima delle curve
«Ecco, ho frenato troppo»: questo succede se non si conosce il sentiero oppure se la memoria non aiuta oppure ancora se il timore di sbagliare traiettoria (pur conoscendola) è troppo alto.
Se gli ingressi in curva spaventano, ragiona su quello che stai facendo e su come lo stai facendo. Rallenta e riprendi fiato.
3 - Seguire il sentiero e non la traiettoria migliore
Ecco un errore grosso come una casa, eppure molto comune.
Se il sentiero fa una curva brusca a destra o a sinistra non è affatto detto che si debba fare altrettanto mentre si guida.
Anzi, al contrario.
Ovvero la curva va ampliata, sfruttando l’esterno (se possibile, ovviamente), per tenere la velocità di percorrenza più elevata possibile.
Facile a parole…
Mi viene in mente una parte del video French Lessons.
Però se nella guida perdi questa abilità vuol dire che… lo stai facendo male e che alla prossima curva potresti mettere il piede a terra.
Ora, nessuno ti vieta di farlo, ma se vuoi diventare più bravo e veloce nella guida è su questo che devi lavorare.
E quando mi accorgo che sto seguendo letteralmente il sentiero, che sto mettendo le ruote sui brake bumps (cioè sulle gobbe che si creano in ingresso di curva) e che non sto guardando più ai lati del sentiero vuol dire che sto guidando male.
4 - Sentire la pizzicata
“Quando si fora è colpa della sfiga”.
In realtà non è quasi mai così.
Infatti, se proprio devo essere autocritico, sono io che do una mano alla sfiga.
Quando guido male, quando sono stanco, quando non riesco ad alleggerire la ruota posteriore come conviene oppure quando metto la ruota anteriore troppo a caso.
Cioè ho perso la traiettoria giusta, sto guidando male e la foratura in queste situazioni è più probabile.
Altro che sfiga...
5 - Perdere la ruota di chi mi sta davanti
Se chi mi precede è più bravo, posso imparare molte cose.
Copio lo stile, le linee, il modo di frenare e di mettere le ruote in ingresso di curva.
Insomma, una scuola guida formidabile, se sono lucido.
Se sono stanco le cose cambiano.
Se faccio fatica a stare dietro a qualcuno del mio stesso livello, ecco che si accende la spia: pericolo in agguato.
Sei poco lucido e stai alzando il livello di rischio.
6 - Busto e testa alta
La posizione del corpo dice molto.
Anzi, dice tutto.
Se non ti sei mai ripreso con una videocamera mentre fai una curva allora non hai idea di cosa sto parlando.
Fallo e guardati mentre affronti una curva.
Cosa noti?
Come valuti il tuo passaggio?
Sembri più lento di quanto sei in realtà?
Hai provato a controllare la posizione della testa?
Testa bassa e rivolta verso la direzione in cui si vuole andare.
E' una regola che vale in tutte le discipline, perché è la fisica a dettarla.
E’ rivolta verso l’interno della curva? Allora ok.
E’ protesa verso il basso (diciamo verso l’attacco manubrio)? Allora bene.
Se invece la testa è in alto, questo irrigidisce il busto, la schiena e le spalle con il risultato che la bici non curva tanto facilmente.
Quando la testa non sta in basso e quando il busto è rigido, allora significa che non sei al tuo meglio.
Fai una prova appena puoi sul sentiero.
7 - Manovre banali che riescono male
Sono cose stupidissime in apparenza, ma che danno un’idea molto chiara del tuo stato di lucidità.
Se un piccolo salto ti riesce male.
Se un bunny hop non viene fluido.
Se un ostacolo ti coglie un po’ impreparato.
Se ti capitano queste cose mentre guidi, allora:
A - stai andando vicino al limite o anche oltre;
B - non stai andando per niente forte e stai facendo molta fatica;
Se la tua risposta è la B, allora rallenta.
8 - Cambiare spesso rapporto (più in salita che in discesa)
Le gambe quando non ne hanno più cercano ossigeno e l’ossigeno a volte può essere un rapporto più agile.
Solo che troppo agile non ti permette di spingere quanto ti servirebbe.
Allora indurisci un po’.
No, adesso è troppo duro.
E allora scali e torni agile.
Ma adesso è troppo agile…
E via dicendo.
Quand’è così significa che sei vicino alla “cottura” oppure che sei in “piena cottura”.
Occhi aperti.
9 - Bere poco (o bere tanto)
La faccio breve: bere poca acqua all’inizio porta a bere molta acqua dopo. Quando può essere troppo tardi, specie d’estate.
Bevi sempre (anche con il freddo), così aiuti il motore a funzionare meglio.
10 - Ho paura di cadere
E chi non ce l’ha?
Solo che ci sono dei giorni in cui vai come un treno; giorni in cui c’è l’alchimia perfetta fra bici, terreno, umore e meteo e non ti spaventa nulla (abbiamo parlato di confidenza di guida, ricordate?); giorni in cui invece, ti senti una pippaccia malefica e quasi ti vergogni a stare insieme ai tuoi amici in bici.
Che fare allora? Prendine atto, rallenta e ragionaci su.
Dipende dalla bici? Fermati e cerca un rimedio.
Dipende dal terreno? Perdonami, ma trova una scusa migliore... 🙂
Dipende dalla stanchezza? Rallenta.
10 bis - Non restare in apnea
La guida in discesa è fiume di adrenalina che si riversa nelle vene.
E questo può portarti a perdere il controllo della respirazione.
Cioè, senza accorgertene potresti ritrovarti a trattenere il fiato e a respirare in modo irregolare, arrivando prima a stancarti e a perdere lucidità.
La prossima volta che ti trovi a tutta in discesa, inspira ed espira profondamente, come se stessi cercando di iperventilare.
Questo aumenta l'afflusso di sangue e soprattutto di ossigeno nei muscoli che, in discesa in Mtb, sono molto sollecitati.
E' un espediente che ho rubato da alcuni discesisti...
10 ter - Non mi sto divertendo più
Gravissimo: cosa ci vai a fare in bici? Per tornare a casa soddisfatto.
Ok, non riesce sempre, ma la bici serve a questo.
In bici ci si va per divertirsi, ma anche per scoprire se stessi e i propri limiti.
In salita o in discesa, poco importa.
Solo che se non ti stai divertendo più, fermati, guardati intorno, guarda dove sei andato a finire, sorridi, respira profondamente e riparti solo quando ti senti pronto.
Vedrai che funziona…
E quali sono invece le vostre spie?
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.