Con l'avvento delle geometrie moderne, scegliere la taglia del telaio da Xc potrebbe sembrare più difficile.
Usiamo volutamente il condizionale, perché in realtà non è proprio così, ma bisogna ammettere che i cambiamenti su angoli e lunghezze dei tubi, insieme al travel più abbondante delle sospensioni ed alla continua evoluzione degli schemi sospensivi hanno creato un po' di confusione tra gli appassionati.
Di conseguenza, anche gli addetti al settore si sono dovuti aggiornare, rivedendo alcuni concetti del posizionamento in sella proprio in funzione delle geometrie moderne.
Il lavoro del biomeccanico è quello più delicato, ma anche quello che risolve la maggior parte dei problemi e chiarisce tanti dubbi a chi non ha la conoscenza tecnica per comprendere a fondo alcuni concetti.
Per questo motivo, abbiamo approfondito il discorso su come scegliere la taglia del telaio da Xc e su come adattare l'assetto quando si modificano alcuni componenti (ad esempio la forcella) insieme a due biomeccanici che si occupano di strada e fuoristrada: Massimo Iafisco ed Enrico Licini.
- Assetto su strada e Mtb: quali sono le differenze principali che vanno prese in considerazione?
- IAFISCO: Le differenze sono sostanziali, sulla Mtb si predilige una postura più eretta, stando sopra il movimento centrale. Il bilanciamento varia tra front e full, in quanto deve essere preso in considerazione l’assetto variabile causato dal mono posteriore. La Mtb è molto più complessa, rispetto alla specialissima. Molte variabili cambiano in base allo stile di guida, ad esempio bisogna valutare se il biker è più o meno rigido con il corpo e con le braccia: l'angolo del gomito è fondamentale nel fuoristrada, perché funge da sospensione naturale. Anche le sospensioni, le gomme e le pressioni fanno la differenza in termini di assetto.
- LICINI: Le differenze principali sono la presenza dei sistemi di sospensione, le geometrie e la guidabilità del mezzo.
- Com’è cambiato l'assetto e il bike fitting per la Mtb negli ultimi anni?
- I: La posizione sulla Mtb negli ultimi anni è stata stravolta. Il carico del baricentro è sul movimento centrale, gli stem sono sempre più negativi e i manubri sono più larghi per calibrare bene il bilanciamento con ruote da 29”. La Mtb da 29” ha cambiato la vita del biker e quindi anche la posizione, per guidarla devi utilizzare più distretti muscolari rispetto a qualche anno fa. La palestra è diventata fondamentale anche per la parte superiore del corpo proprio per via delle posizioni diverse che si hanno sul mezzo. Stabilizzare, riadattare e creare un processo meccanico umano allineato, ad oggi fa la differenza.
- L: Le geometrie sono sempre più “ruotate” verso avanti, con angoli piantone sempre più verticali ed angoli sterzo più aperti proprio per ricercare la miglior performance e guida possibile. Oltretutto, l’adozione di certi nuovi sistemi di sospensione e di componenti (reggisella telescopici, attacchi molto negativi, pieghe manubrio integrate) ti permettono di sviluppare posizioni molto performanti, ma allo stesso comode.
- Quali problemi ha di solito un biker che passa da un telaio di vecchia ad uno di nuova generazione?
- I: A volte si sentono un po’ impacciati, lenti. In questi casi, però, il problema non è causato dalle bici attuali, piuttosto da quelle vecchie: le prime 29” erano delle 26” con ruote più grandi, quindi le geometrie non erano specifiche e ci si era abituati a guidare in condizioni non proprio perfette, sia in pedalata che in discesa. Le bici attuali sono molto più performanti in ogni situazione, ma ovviamente va modificato l’assetto in funzione delle nuove geometrie e dei travel più abbondanti.
- L: Diciamo che la differenza la noti sulla resa e nella guida. Con le bici attuali si ha una riduzione del costo energetico, fattore importante soprattutto nelle lunghe distanze. Chi avverte dei “problemi” o non riesce ad adattarsi su un telaio moderno, probabilmente dovrà modificare il proprio assetto in funzione delle geometrie attuali.
- Capitano spesso errori sulla taglia del telaio? Se sì, quanto sono dovuti alle valutazioni errate fatte sulla carta, guardando le geometrie?
- I: La scelta del telaio è fondamentale, ecco perché bisognerebbe affidarsi ad un biomeccanico prima di acquistare una bici e non solo dopo. Faccio un esempio: Giant e Orbea, nella stessa taglia hanno delle misure diverse, quindi è facile fare errori prendendo come riferimento solo la scheda tecnica che offre la casa produttrice. Le aziende, spesso consigliano taglie più comode e non è detto che sia sbagliato, ma bisogna sempre vedere cosa cerchi per te ed analizzare tanti parametri, legati all’esperienza, al livello atletico e alle caratteristiche fisiche.
- L: Non capitano spesso, diciamo molto raramente. La maggior parte delle persone che si affidano a noi ci consultano prima e decidiamo insieme in base a caratteristiche fisiche ed obiettivi/necessità. Guardando stack and reach raramente si sbaglia.
Cosa sono reach e stack? Ne abbiamo parlato qui:
- Ad esempio, se ho sempre usato un telaio taglia M, su un telaio moderno dovrei prendere la stessa taglia o in qualche caso si può valutare un cambiamento?
- I: In molti casi va bene la stessa taglia, con i dovuti accorgimenti sull’assetto, ma a volte bisogna optare per una taglia diversa. Come dicevo prima, dipende anche dal marchio e dalle esigenze del soggetto. La scelta del telaio non è banale, va valutata con attenzione. I famosi bike test aiutano e servono anche a questo, perché un conto è valutare sulla carta e un conto sul campo.
- L: Questo è un discorso delicato, negli ultimi anni la Mtb è cambiata molto. Chi usava M anni fa (magari ancora front) è giusto che valuti bene la scelta della taglia, in quanto, con la presenza sempre più significativa di pedivelle corte, attacchi manubrio molto compatti (60/70/80mm) e il più delle volte molto negativi (-17°, -25°, -35/40°), tuning delle sospensioni, la situazione viene stravolta. Ad esempio, se prima pedalavo sempre su M, con Santa Cruz ora pedalo tranquillamente su L...
- In percentuale, per la Mtb quanto conta l'efficienza in pedalata rispetto alla guidabilità?
- I: L’efficienza di pedalata in Mtb è pari alla guidabilità. Ci sono atleti di alto livello, ex professionisti su strada, che sanno gestire in laboratorio il ciclo di pedalata senza creare punti morti, ma magari perdono una gara di Mtb contro gli amatori, prendendo minuti in discesa... Ripeto, non esiste sport più tecnico della Mtb sotto ogni forma e disciplina, quindi in fase di assetto vanno valutate entrambe le situazioni.
- L: Più è lunga la gara, più l'efficienza (resa + comfort) è importante. Non affaticare precocemente determinate muscolature avendo una posizione comoda è ciò che fa la differenza. In gare molto più corte la cosa un po' si ribalta e conta di più la prestazione pura.
- Esempio pratico: ho un telaio nativo per forcella 100 mm e voglio montare una 110 o 120 mm. Quali adattamenti si fanno di solito? Si riesce sempre a ritrovare il giusto feeling sia in salita che in discesa? Quali sono i problemi che si possono riscontrare in questi casi?
- I: La velocità in discesa e le gare sempre più simili all’enduro stanno creando l'esigenza di stabilità sull'anteriore, ma anche affidabilità e sicurezza grazie ad un’escursione maggiore e agli steli maggiorati. Di conseguenza, l'assetto deve essere impostato in maniera da poter spingere in salita senza sentire l’anteriore che si alleggerisce. Ovviamente, se da un’escursione da 100 passo a 120 non avrò più l’assetto che avevo in precedenza, andranno apportate le giuste modifiche sull’attacco manubrio, sull’arretramento sella, sull’inclinazione della sella e così via.
- L: Premesso che se una bici ha un telaio nativo con la forcella da 120 mm, c’è un motivo da parte della casa madre. Per esperienza personale con atleti di alto livello, su una full variare l’escursione anteriore non ha molto senso, anche se cerco di compensare con altezza ed inclinazione di attacco manubrio. C'é chi lo fa, ma non si sfrutta al massimo il mezzo per come è stato concepito.
- Rake della forcella: quanto è importante a livello biomeccanico e di guida? Si avverte davvero il cambiamento tra 44 o 51? Un biomeccanico dovrebbe dare indicazioni in merito?
- I: Un perno anteriore più avanzato potrebbe portare a dei benefici nei tratti veloci e nel superamento degli ostacoli. Ma è sempre importante abbinarlo all’angolo di sterzo e al travel: i valori vanno di pari passo e in generale più lo sterzo è “aperto”, più si riduce il rake per compensare la lunghezza del front center (centro movimento - perno forcella) e viceversa. Tuttavia, non tutti gli atleti sono in grado di accorgersi a primo impatto dei cambiamenti a livello di rake, ma solo i più sensibili.
- L: Diciamo che non sarebbe il ruolo di chi cura il bike fitting, è ininfluente perché indipendente dalla dinamica della pedalata. Dipende da come un atleta vuole sentirsi sulla bici, quindi è una questione che esonera dal bike fitting vero e proprio.
Qui un approfondimento sul rake della forcella e sul rapporto con l'angolo di sterzo:
LE NOSTRE CONCLUSIONI
Scegliere la taglia del telaio da Xc con le geometrie moderne è molto più facile di quanto sembri, ma l'importante è valutare bene tutti i parametri e non solo quelli sulla lunghezza del reach e del tubo orizzontale.
I telai attuali, generalmente sono più lunghi, ma i piantoni più verticali offrono una posizione in pedalata più raccolta e un assetto da discesa molto più performante: il mix perfetto!
Capite bene, quindi, che scegliere una taglia più piccola non ha quasi mai senso, perché non si sfrutterebbero i benefici delle geometrie moderne e perché il reggisella telescopico permette di abbassarsi tanto, compensando la lunghezza maggiore di reach/top tube e donando più feeling praticamente ovunque.
Molto più importante, invece, è adattare l'assetto alle geometrie moderne, agendo sui componenti e sulla loro regolazione per ottenere il feeling ideale con il mezzo.
Tuttavia, la scelta è sempre molto soggettiva e in rari casi dovuti alle geometrie particolari di un determinato marchio, alle caratteristiche fisiche specifiche di un soggetto, oppure alla scelta di non montare un reggisella telescopico, potrebbe essere necessario agire in modo diverso.
In quest'ultimo caso, vi consigliamo di rivolgervi ad un bravo biomeccanico, esperto del settore fuoristrada, ancor prima di acquistare la nuova Mtb o di sostituire il telaio.
Chiudiamo con gli “upgrade” sulla forcella: aumentare il travel su un telaio da Xc può essere una buona soluzione per dare un po' di pepe in più alla bici senza sostituirla del tutto, ma scordatevi di riproporre le stesse misure di prima e preparatevi a fare delle piccole modifiche su arretramento sella e altezza manubrio, che spesso sono vantaggiose, ma a volte possono creare delle difficoltà di adattamento.
Tutto dipende dalla vostra capacità di tollerare i cambiamenti, dalla curiosità e dalla voglia di mettervi in gioco provando nuove soluzioni.
Degli esperimenti interessanti e stimolanti, ma non per tutti...
P.S: a breve un video in cui approfondiremo ancora di più questo argomento, parlando anche di taglie ed assetto in ambito enduro/trail.
Stay Tuned!
Ma come cambia la guida con le geometrie moderne? Leggete qui:
Geometrie bilanciate: cosa significa? E per chi sono vantaggiose? Leggete qui:
Condividi con
Tags
Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.