Scegliere la sella da Mtb non è facile, per diversi motivi sia di natura biomeccanica, sia dovuti alla praticità di utilizzo nelle varie situazioni di guida.
La sella è un componente molto personale e la sua scelta è influenzata da tantissimi parametri.
Individuare il modello giusto per le proprie esigenze può diventare un'impresa o un motivo di rassegnazione che causa un errato posizionamento, dolori ai genitali o irritazioni a livello cutaneo.
Vogliamo aiutarvi parlando dei 8 parametri da valutare prima dell'acquisto.
Larghezza
Questo parametro è influenzato principalmente dalla larghezza delle nostre tuberosità ischiatiche, ossia le due ossa del bacino che devono appoggiare sulla sella stessa.
La distanza tra le tuberosità ischiatiche cambia da soggetto a soggetto e determina la larghezza ideale della sella.
Come si misura il proprio appoggio ischiatico?
In commercio esistono diversi accessori utili allo scopo e presenti ormai in tutti i negozi di bici.
Quasi sempre si utilizzano dei cubi, rivestiti con un gel in grado di memorizzare la forma delle ossa, sui quali il ciclista si siede assumendo una posizione vicina a quella che si terrà in bici, quindi con ginocchia rialzate.
Lo stesso obiettivo si può ottenere anche a casa, sedendosi su una superficie piana rivestita di qualsiasi materiale in grado di mantenere l'impronta della seduta, ma il margine di errore in questo caso è più alto.
Dopodiché si misura con un metro la distanza tra i due punti di appoggio (centro-centro) e il gioco è fatto.
Di solito si ottiene una misura che va dai 9 ai 15 cm (anche oltre, in casi particolari) ed è strettamente correlata alla larghezza ideale della sella, in questo modo:
- Sella stretta (125-135 mm) per appoggio ischiatico di 9-11 cm.
- Sella media (135-145 mm) per appoggio ischiatico di 11-13 cm.
- Sella larga (145 mm e oltre) per appoggio ischiatico di 13 cm e oltre.
Questo è un ottimo punto di partenza per capire quanto deve essere larga la nostra sella ideale.
Ma attenzione, ma bisogna parlare anche di altre due variabili altrettanto importanti, ossia il peso del rider e l'assetto in sella.
Partiamo dal peso: a parità di larghezza statica del bacino, un atleta più pesante esercita una forza maggiore sulla sella, che di solito non è mai completamente piatta ma è leggermente curva ai lati.
Il bacino non è completamente bloccato, ma sorretto da diversi legamenti, che cambiano la loro forma in base, appunto, alla pressione esercitata sulla sella: più il rider è pesante, più il bacino tende a creare delle zone di appoggio più larghe.
Tradotto in soldoni, un soggetto più pesante potrebbe aver bisogno di una sella leggermente più larga, indipendentemente dalla misurazione statica del bacino.
Quanto più larga? Ovviamente questo fattore è direttamente proporzionale a quello del peso: più quest'ultimo aumenta, più la sella si allarga, e viceversa.
Passiamo all'assetto in sella: la forma del bacino nella sua zona inferiore, ossia quella che appoggia sulla sella, non è simmetrica in senso antero-posteriore, ma la parte anteriore è più stretta di quella posteriore.
Di conseguenza, più il rider è basso e proteso in avanti, più la distanza tra le due zone di appoggio si riduce e potrebbe essere necessaria una sella più stretta. Se invece il rider assume una posizione più eretta, la zona di appoggio si allarga e potrebbe servire una sella più larga.
In generale, chi va in Mtb non assume una posizione troppo bassa sull'anteriore, quindi questo fattore è meno rilevante, ma è comunque importante valutare se siamo più o meno flessibili a livello di schiena, un dettaglio che cambia l'orientamento del bacino (più o meno retroverso) anche senza modificare l'assetto del mezzo in modo significativo.
Non a caso, alcune aziende prendono in considerazione questo parametro prima di tutti gli altri, per scegliere la sella da Mtb o da strada.
Curvatura
Per curvatura della sella si intende la sua forma osservata dalla parte posteriore o da quella anteriore.
Da questo punto di vista esistono tre tipi di sella: piatta, semi-tonda e tonda.
Il grado di rotondità della sella influenza in modo diretto l'appoggio, ossia il carico che il corpo esercita sulla sella stessa.
A sua volta, la scelta della curvatura è influenzata dall'assetto in sella e dalle caratteristiche fisiche del soggetto.
Parlando di assetto, il rider più proteso in avanti dovrebbe avere meno indolenzimenti o formicolii nella zona ischiatica, perché la sua superficie di appoggio è abbastanza equilibrata tra parte anteriore e posteriore della sella. In questo caso potrebbe andar bene anche una sella piatta, che di solito è anche “scaricata” nella zona centrale e riduce la pressione sui tessuti molli.
Il rider che pedala con busto più eretto, invece, esercita una pressione maggiore sugli ischi, quindi con una sella piatta potrebbe accusare dolori fastidiosi nei due punti ben precisi. In questo caso, una sella tonda o semi-tonda potrebbe aiutare ad equilibrare la pressione, dando un po' di sollievo alle tuberosità ischiatiche.
Anche qui è importante valutare la conformazione fisica e la condizione atletica del soggetto: ad esempio, quando si dimagrisce molto si appoggia in modo più diretto con le ossa ischiatiche sulla sella e in questo caso una forma piatta crea delle pressioni ancora maggiori.
E non c'è fondello che tenga...
Profilo
Per profilo si intende la forma laterale.
Anche in questo caso esistono due/tre tipi di curvatura, studiati per le esigenze specifiche.
Le selle con profilo laterale piatto sono ideate principalmente per chi ama spostarsi di frequente durante l'azione (avanti o indietro), per questo motivo si utilizzano molto in Mtb.
La maggiore libertà di movimento permette anche di “correggere” alcuni errori sul posizionamento, che sono frequenti soprattutto in ambito amatoriale.
Le selle con profilo curvo o “a onda” obbligano a mantenere una posizione più fissa, garantiscono un maggiore supporto sulla zona del gluteo (il muscolo più importante nella prima fase della pedalata), ma danno anche la possibilità di abbassarsi di più con il busto in avanti, quindi vengono in aiuto sia a chi cerca la massima performance, sia a chi ha problemi/irrigidimenti anomali sui muscoli lombari e vuole scaricare la tensione in quella zona.
Presenza del foro
Il foro centrale, cosiddetto “anti-prostatite” può essere utile, ma la sua presenza va valutata solo dopo aver determinato correttamente gli altri parametri, quindi larghezza, curvatura e forma laterale.
Di solito, infatti, le pressioni eccessive nella zona perineale sono causate dalla forma errata, più che dall'assenza del foro centrale. Anzi, in alcuni casi il foro centrale può peggiorare le cose, perché la pressione è scaricata centralmente, ma aumenta sugli appoggi ischiatici creando dolore...
Tuttavia, se la forma della sella è giusta, il foro centrale può dare un'ulteriore mano, sia a livello di pressione, sia in termini di areazione del pavimento pelvico.
E può essere ancora più utile alle donne, che sono più soggette ad irritazioni nelle zone intime rispetto agli uomini.
Lunghezza
Negli ultimi anni, le selle da bici sono quasi tutte più corte, tagliate in punta.
I modelli tradizionali (lunghi 27-28 cm) sono sempre meno presenti sui cataloghi delle varie aziende.
Inizialmente, la sella corta è nata per le crono su strada e per il triathlon, specialità in cui serve un'assetto molto avanzato, ma il regolamento impediva di andare oltre certi limiti di arretramento sella. Per questo motivo si è deciso di tagliare la punta e “ingannare” il regolamento.
Successivamente, la sella corta ha iniziato a comparire anche sulle bici tradizionali, da strada e da Mtb, ma per motivi diversi.
Parlando di appoggio non cambia nulla, infatti il centro anatomico della sella (ossia il punto in cui dovrebbero appoggiare le tuberosità ischiatiche) si misura nella zona in cui la sella è larga circa 70 mm, ossia molto più indietro rispetto alla punta.
Le differenze principali riguardano il peso e l'estetica.
Tagliando la punta si risparmia qualche grammo e anche i modelli non troppo pregiati raggiungono pesi interessanti.
Esteticamente, la sella corta può risultare più gradevole e dare un look più moderno alla bici.
L'unico “difetto” della sella corta, forse quello più importante in ambito Mtb, riguarda il fatto che si può avanzare meno con il corpo sulla punta, situazione frequente sugli strappi molto ripidi, soprattutto in gara. Quindi valutate le vostre abitudini...
Materiale e imbottitura
Il materiale con cui è costruito il telaio non cambia in modo così importante il comportamento della sella, la reale differenza riguarda il prezzo, il peso e magari la resistenza agli impatti.
Molto importante, invece, è il materiale con cui è realizzata l'imbottitura, perché influenza non poco il comfort.
Al contrario di quanto si pensi, un rivestimento troppo morbido sarebbe da evitare: se sottoposto a pressione, questo perde sostegno e le ossa vanno a contatto con lo scafo inferiore, di solito in carbonio o materiale termoplastico, quindi più duro. In un certo senso, quindi, la sella morbida inganna.
L'ideale sarebbe una sella con un rivestimento più duro e compatto, che potrebbe richiedere una fase di adattamento iniziale, ma poi non cambia il suo comportamento col passare delle ore e dei chilometri. Se la forma e tutti gli altri parametri analizzati sono giusti, quasi sicuramente non si avranno problemi o indolenzimenti.
I bikers alle prime armi potrebbero iniziare con una sella morbida o di media durezza, per poi passare a un modello più duro dopo qualche mese.
Per il fuoristrada sconsigliamo le selle full carbon, che in caso di caduta potrebbero danneggiarsi e diventare anche pericolose (il carbonio rotto diventa una lama).
Quelle con il solo carrello in carbonio, in ottica Xc/Marathon potrebbero andar bene.
Tipo di bici
Quando si deve scegliere la sella da Mtb è importante anche analizzare su quale bici andrà montata e quale specialità si andrà a praticare.
Nell'Xc/Marathon ci si focalizza di più sulla pedalata, quindi è importante avere una sella molto comoda, con un occhio al peso. Tuttavia, consigliamo sempre i modelli specifici da fuoristrada, che di solito sono rinforzati ai lati e impermeabili ad acqua e fango.
Nel trail/enduro, la fase pedalata è importante, ma meno che nell'Xc. In questo caso, i parametri sulla forma vanno presi in considerazione, mentre è meno importante il fattore peso. E' fondamentale, invece, avere una sella resistente e poco ingombrante: un dettaglio cruciale per avere la massima libertà di movimento in discesa e poche frizioni in salita (che già sono causate dai pantaloni larghi).
La e-Mtb merita un discorso a parte, infatti, le esigenze di questo segmento hanno invitato i produttori di selle a realizzare dei modelli specifici. Quasi sempre, le selle da e-Mtb hanno una zona posteriore rialzata, che crea un maggiore sopporto per i glutei nelle accelerazioni repentine e mantiene il rider in posizione.
Alcuni modelli, inoltre, hanno una punta più larga e costruita con un materiale di diversa densità (di solito più morbido), che aumenta il comfort nei tratti in cui si pedala sulla punta.
Anche in questo caso, il peso conta davvero poco, mentre è fondamentale la resistenza in caso di caduta e il grip sulla zona di appoggio in caso di fango.
Telescopico o no?
L'ultimo parametro da considerare riguarda la presenza o l'assenza del reggisella telescopico.
Il motivo è semplice: senza telescopico è necessario montare una sella con profilo posteriore piatto e poco spigoloso, per non avere difficoltà nei tratti fuorisella in discesa. In queste situazioni, infatti, la sella potrebbe impigliarsi sul fondello creando non pochi problemi.
Montando il telescopico questo problema sparisce, in discesa si abbassa la sella e si ha la massima libertà di movimento.
Ne abbiamo parlato anche QUI.
In linea di massima, quindi, se non utilizzate il reggisella telescopico, valutate con attenzione la forma della sella nella sua zona posteriore, evitando rialzi o angoli vivi.
In conclusione...
Scegliere la sella da Mtb ideale richiede una conoscenza di se stesso e del proprio corpo che non tutti hanno, soprattutto chi è alle prime armi.
Ma vi consigliamo di seguire questi consigli per evitare irritazioni o indolenzimenti eccessivi in una zona molto delicata, per ovvi motivi.
Dalle riflessioni fatte in questo articolo abbiamo capito che, sebbene il mercato proponga modelli sempre più larghi, la sella larga non è per tutti.
Valutate la larghezza e la forma della sella in base alle vostre reali necessità e alla vostra conformazione fisica, senza farvi influenzare dalle opinioni di amici, negozianti e via dicendo.
La sella è molto, troppo personale: se va bene per me, non è detto che vada bene per te...
In questo, alcune aziende vengono in aiuto proponendo delle “selle test” che il negoziante può fornire in uso al cliente per un periodo, in modo da capire se è realmente adatta alle proprie necessità: vi consigliamo vivamente di sfruttare questa opportunità, quando possibile.
L'ultima osservazione va fatta sulla la regolazione della sella, che può (in parte) correggere gli errori fatti in fase di scelta o migliorare il comfort anche se la sella non è perfettamente idonea alle proprie necessità.
La ricerca dell'assetto ideale nel suo complesso andrebbe fatta insieme ad un biomeccanico esperto e qualificato, ma intanto ecco qualche consiglio pratico sulla regolazione della sella da Mtb:
Qui gli altri articoli e teste sulle selle.
Qui gli articoli che parlano di assetto in sella.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.