Per molti scegliere la prima bici da enduro significa diventare più grandi.
Più escursione, più velocità in discesa e, anche, una dose maggiore di coraggio.
Insomma, una bici nuova che apre nuove sfide anche con se stessi.
La bici da enduro è uno dei mezzi più desiderati soprattutto se la si intende come “mezzo per fare tante cose”.
Versatilità e facilità di guida, ma anche un maggiore numero di regolazioni e di parametri da tenere in considerazione, geometrie non sempre facili da interpretare e tante, tantissime proposte da valutare.
Scegliere la prima bici da enduro è tutt’altro che semplice, soprattutto se il proprio portafoglio non è gonfissimo.
Insomma, è una piccola impresa e di questo ce ne accorgiamo dalle decine e decine di e-mail che ci arrivano, tramite le quali chiedete lumi su questa o quella bici.
Per tale motivo abbiamo deciso di fare un articolo che contenesse le linee guida per scegliere la bici da enduro più adatta alle proprie necessità e disponibilità.
Innanzitutto, cerchiamo di dare una definizione di bici da enduro partendo dalla sospensione posteriore e poi in fondo all'articolo trovate tutte le bici da enduro attualmente in commercio.
Cominciamo...
QUAL E' IL VALORE DELL'ESCURSIONE?
Il mercato attualmente sta scegliendo due strade: bici con escursione posteriore di 150-152 mm con angolo di sterzo “più in piedi” (circa 67°) e bici con escursione posteriore di 160 mm e oltre e angolo di sterzo “più aperto” (sotto i 66°).
E il risultato sono due bici quasi sempre diverse fra loro, anche se entrambe molto versatili.
Più escursione sulla ruota posteriore può non significare nulla se non c’è una geometria del telaio adeguata e le scelte fatte di recente dai principali marchi sono ispirate a una posizione ben precisa che il biker dovrebbe assumere in discesa. Ovvero quella che Anneke Beerten mostra in questa foto.
Gomiti alti e larghi, busto e testa basse, gambe flesse e posizione centrale del biker.
E a prescindere dal valore di escursione della ruota posteriore.
Quindi, qual è il valore più indicato per le proprie necessità?
Come abbiamo detto sono due i valori che vanno per la maggiore, 150-152 e 160 mm, innescando anche un po’ di confusione.
Perché scegliere un travel di 150-152 mm?
Parliamoci chiaramente: i fatidici 6 pollici di escursione sono il valore che sin dall’inizio ha identificato le sospensioni delle bici da enduro e ancora oggi è un valore più che adeguato.
Soprattutto se si considera che davanti la forcella è, sempre, da 160 mm.
Fra i benefici segnaliamo una maggiore versatilità della bici, perché, in genere, meno travel hai e minori saranno le dispersioni di potenza in salita.
In discesa ai 150 mm di travel di solito si abbinano angoli di sterzo un po’ più “in piedi” e questo favorisce molto la reattività della bici e la facilità di guida nello stretto, ma può penalizzare la stabilità sul veloce e affaticare un po’ di più la muscolatura nell’assorbimento degli impatti, specie in discesa.
In questo frangente, se l’angolo di sterzo è di 67°, il biker può essere costretto ad arretrare maggiormente sulla sella, compromettendo l’assetto ideale mostrato dalla Beerten.
Perché scegliere un travel di 160 mm e oltre?
L’enduro si sta avvicinando sempre di più alla Dh, almeno in termini di impostazione in sella e di conseguenza cresce il valore dell’escursione posteriore.
Tanti più millimetri hai in discesa e tanto più facilmente riesci a essere veloce.
Se sai guidare, diventi più veloce.
Se non sei bravissimo a guidare, ti senti più sicuro.
Punto.
Inconvenienti?
I telai capaci di tanta escursione pesano spesso di più e, soprattutto in salita, questo è certamente poco piacevole.
Inoltre, più escursione uguale angoli più aperti uguale interasse più lungo, ovvero la bici diventa meno maneggevole e richiede qualche accortezza nella guida.
L'ANGOLO DI STERZO
Tanto più cresce il travel posteriore, tanto più si riduce l’angolo di sterzo.
Considerando come standard una forcella di 160 mm di escursione, se si riduce l’angolo di sterzo migliorano il controllo del mezzo in discesa (specie sul veloce) e la sua capacità di assorbimento degli impatti, soprattutto in discesa.
Ciò, con un minimo di capacità di guida, può ridurre molto l’affaticamento del biker nelle Speciali.
Di quali valori parliamo?
Il valore minimo più comune, oggi, è 65°, mentre al massimo arriviamo a 67°.
Per le 29” da enduro il discorso cambia: 67 e 67,5° sono le misure più comuni.
Senza dimenticare l'opzione di una serie sterzo che modifiche l'angolo di sterzo. Come questa ad esempio.
IL TUBO SUPERIORE (o tubo orizzontale)
Mai come di recente tanti brand e tanti appassionati stanno prendendo in seria considerazione la lunghezza del tubo superiore perché questa misura influisce molto sull’assetto in sella e, di conseguenza, sulla guida.
Nel parlare di tubo superiore ci riferiamo alla misura dell’orizzontale virtuale, come illustrato nella figura in basso.
Se il tubo superiore è abbastanza lungo (diciamo 60-62 cm per un telaio di taglia L), un biker di statura di circa 180 cm in discesa assume una posizione in sella più centrale, ovvero con una ripartizione del peso più equilibrata fra ruota anteriore e ruota posteriore.
Questa posizione centrale è molto importante nella guida perché consente alla ruota anteriore di avere più grip per via del maggiore peso che vi grava sopra.
L'ATTACCO MANUBRIO
E’ un componente che sta sparendo, nel senso che diventa sempre più corto. Se si allunga il tubo superiore, l’attacco manubrio deve di conseguenza accorciarsi.
Quali sono le misure più comuni?
Di solito si va da un minimo di 35-40 mm (o 10 mm nel caso della Forward Geometry di Mondraker) a un massimo di 60 mm.
IL DIAMETRO DELLA RUOTA
Qui potremmo iniziare una discussione lunghissima e ormai piuttosto nota: meglio la 27,5” o la 29”?
Semplifichiamo le cose e rispondiamo in modo quanto più schematico possibile.
La bici da enduro per antonomasia ha le ruote da 27,5” perché è la scelta che l’industria ha fatto per questo tipo di specialità.
Reattività, leggerezza e maggiore compatibilità con sospensioni più generose sono le doti principali.
C’è però un’altra opzione, ovvero sia le 29er.
E se analizziamo bene le proposte del mercato e le scelte dei biker, esiste quasi solo un’unica opzione 29er che è la Specialized Enduro 29.
Compatta quanto una 650b, tanta escursione (155 mm) e facile da guidare.
E’ la bici perfetta? Non proprio, perché comunque pesa e in termini di rapidità paga qualcosa alle 27,5”.
E questo vale in generale per tutte le altre 29er utilizzate nell’enduro.
TELAIO IN ALLUMINIO O TELAIO IN CARBONIO?
Il carbonio amplifica le qualità della sospensione posteriore e della geometria del telaio.
L’alluminio, spesso, porta al risultato opposto e richiede maggiore attenzione nella guida.
Mettete da parte l'idea che il carbonio è fragile per essere utilizzato su un telaio da enduro perché non è affatto vero.
Anche il carbonio si rompe (nulla è indistruttibile), ma molto meno rispetto all'alluminio.
SU QUALI COMPONENTI PUNTARE?
La domanda la potremmo riformulare in questo modo: quali sono i componenti di una bici che influenzano maggiormente la dinamica di guida?
- Sospensioni
- Ruote
- Gomme
- Freni
- Manubrio e attacco manubrio
- Trasmissione monocorona (1x10 o 1x11)
Più o meno in quest’ordine e dando per scontato un reggisella telescopico.
Al momento dell’acquisto, quindi, valutate il montaggio della bici (nuova o usata che sia) e anche gli eventuali upgrade che potrebbe richiedere.
Su tutti date la priorità a quelli appena elencati.
Gli altri possono passare in secondo piano.
Qualche parola in più sulla trasmissione: l'enduro, insieme al cross country, è la specialità che ha reso popolare la trasmissione monocorona perché è più semplice e, con un guidacatena, è anche la più affidabile in gara.
Nell'all mountain, invece, il 2x10 è ancora un'opzione da non disprezzare affatto.
Per alcuni anche nell'enduro.
TAGLIA DEL TELAIO: E' VERO CHE PIU' PICCOLA E' MEGLIO?
Una volta avremmo detto di sì, ma le bici e il modo di utilizzarle stanno cambiando.
Tenete sempre a mente la foto della Beerten sulla sua bici: quell’assetto permette di stare in sella a lungo e di essere attivi nella guida con maggiore facilità.
Quindi, semmai, meglio la taglia giusta, un attacco manubrio più corto e un manubrio più largo.
QUANTO DEVE ESSERE LARGO IL MANUBRIO?
Capirlo è più semplice di quanto si pensi.
Afferrate una sbarra come se doveste aggrapparvici per sollevare il resto del corpo.
Misurate la distanza fra le mani e avrete la larghezza del vostro manubrio.
Millimetro più, millimetro meno.
Inoltre, tenete presente questi dati: la larghezza delle spalle e la lunghezza delle braccia di un individuo non cambiano.
Quindi, una modifica alla lunghezza dell’attacco influisce anche sulla larghezza del manubrio e viceversa.
Facciamo un esempio.
Immaginate di afferrare il vostro manubrio e, quindi, tenete le mani sempre alla stessa distanza fra loro.
Ora immaginate di accorciare l’attacco manubrio di svariati centimetri.
Cosa ottenete?
Un sollevamento del busto.
Da questa posizione, immaginate di allargare il manubrio di svariati centimetri ma senza ruotare in avanti le spalle.
Cosa ottenete?
Il busto si è abbassato ed è anche avanzato.
Qual è allora la lunghezza corretta dell’attacco manubrio?
E qual è la larghezza giusta del manubrio?
Adesso sapete come rispondere e se vi rimane qualche dubbio cliccate qui e poi qui.
QUANTO SPENDERE PER UNA BICI DA ENDURO?
Se si va a guardare i listini delle bici nuove occorre considerare una spesa di almeno 2400-2500€.
Lo standard dei montaggi è migliorato molto rispetto a qualche stagione fa e adesso infatti si trova il reggisella telescopico sempre di serie.
Una bici completa permette una spesa ridotta rispetto all’acquisto di un telaio e al successivo allestimento.
Di seguito la lista di tutte le proposte di bici da enduro del mercato e come potete notare è una sequenza davvero sostanziosa.
Fate la scelta tenendo a mente:
- le vostre reali esigenze e/o preferenze
- i soldi a disposizione
- l’assistenza offerta del rivenditore
- la qualità del telaio
- la garanzia offerta dal costruttore
- la qualità dei componenti di punta su menzionati
- l’eventuale rivendibilità della bici (i marchi top sono avvantaggiati).
Tutto il resto può passare in secondo piano.
Se intendete rivolgervi all’usato, dato che le bici da enduro sono mezzi spesso usati anche in gara, considerate che l'usura potrebbe essere molto forte.
Prima di acquistarla cercate delle garanzie dal negoziante o quante più informazioni possibili dal proprietario.
Vi aiuteranno a capire se state per fare un affare oppure no.
TUTTE LE PROPOSTE DEL MERCATO
Iniziamo. Da qui in poi potete trovare tutti i modelli di bici da enduro attualmente in commercio in Italia in ordine alfabetico.
Abbiamo considerato Mtb da 26" e 27,5" con travel compreso fra 150 e 170 mm e 29er con almeno 140 mm di escursione.
La lista è lunga, ma questa carrellata vi permetterà (speriamo) di farvi un quadro più preciso per la scelta della vostra prima (o nuova) bici da enduro.
Buona caccia… 🙂
Poi, appena avete scelto, acquistato e provato la vostra bici da enduro, entrate nel Garage e raccontate a tutti come va la vostra nuova bici.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.